In occasione del 25 aprile riproponiamo questo articolo di Amadiro pubblicato lo scorso anno, sia perché sempre molto attuale, sia perché merita di essere letto anche da chi, all’epoca non conosceva Ora Zero. Buona lettura.

Gustavo Kulpe


25 Aprile for dummies

di Amadiro

Anche oggi, come al solito, la festa del 25 aprile, festa che dovrebbe celebrare la “liberazione dal nazifascismo” sarà accompagnata dalle solite polemiche:  ex partigiani dall’età improbabile con la kefiah  in testa si incazzano perché partecipano anche gli ebrei, e nessuno capisce nè cosa c’entrino gli ebrei nè cosa c’entrino i palestinesi;  i centri sociali si scontrano con quelli di Casa Pound, e nessuno che vi spieghi cosa hanno a che fare i comunisti con la lotta partigiana; verrà detto come al solito che è una festa “divisiva”, e c’è sempre qualcuno (di destra) che vorrebbe abolirla, ma divisiva su che?

Magari la vostra prof di storia, assente per la metà delle volte perché in permesso con la legge 104, ha spiegato solo fino alla Rivoluzione Francese, e non avete chiaro cosa sia successo durante la seconda guerra mondiale, magari non siete sicuri nemmeno di aver capito bene se questa di guerra l’abbiamo vinta o l’abbiamo persa… bene, se siete confusi e quel giorno avete fatto sega a lezione di storia, questo articolo è per voi.

Partiamo dal fatto che a quei tempi l’Italia era fascista: c’era il Duce, c’erano un sacco di monumenti di Mussolini e simboli fascisti (qualcuno ancora oggi è rimasto), quindi se l’Italia era fascista, e oggi non lo è più, celebrare la “liberazione dal nazifascismo” significa festeggiare il fatto che si è liberata da se stessa; un po’ come celebrare la giornata mondiale della schizofrenia, come se i giapponesi festeggiassero la bomba di Hiroshima. Come mai?

festa della liberazione dal nazifascismo.. Come la festeggiano in Francia.
Festa della liberazione. Come la festeggiano in Italia

E necessario innanzi tutto fare una piccola digressione, per parlare dell’ideologia che sta alla base della questione: il Socialismo. Quello che si festeggia il 25 aprile, infatti è la vittoria di una fazione socialista contro un’altra fazione socialista.

Per chi non lo sapesse, il Socialismo è una dottrina politica secondo la quale l’individuo non conta una sega, la sua vita, la sua esistenza sono subordinate agli interessi generali e al volere dello Stato. Nega i diritti individuali e non sopporta il libero mercato.

Per i socialisti lo Stato sono i cittadini, e lo Stato ha il potere assoluto, quindi è una dittatura che viene esercitata dai cittadini su loro stessi. Nella pratica però qualcuno deve pur dare gli ordini al capo della polizia, e siccome non si può fare un referendum per ogni cosa, è necessaria una persona in carne e ossa che interpreti il volere dei cittadini e comandi al loro posto: il dittatore.

In Italia il dittatore era Mussolini, in Germania Hitler, in Russia era Stalin. Dal momento che il dittatore decide per tutti, ne consegue che tutti devono pensarla come il dittatore, perciò i cittadini devono essere tutti più o meno omologati sul modello ideale che il dittatore rappresenta.

Ma sui canoni di questa omologazione non tutti erano concordi, c’erano due scuole di pensiero contrapposte, che si detestavano ferocemente: quella di destra e quella di sinistra.

Per quella di sinistra lo standard a cui omologarsi era costituito da un operaio nullatenente (la classe operaia), e identificava negli imprenditori, nella borghesia, nei possidenti, un nemico da abbattere. Sostenevano che tutti i beni presenti nello Stato dovevano essere di proprietà comune, amministrati dal dittatore, e per questo motivo venivano chiamati “comunisti”. La Russia di Stalin era comunista.

Per l’altra scuola di pensiero invece, quella di destra, lo standard a cui omologarsi era quello del connazionale – tipo. L’identità nazionale era definita da alcuni parametri fondamentali riassunti nello slogan “Dio, Patria e Famiglia”. Ovvero: una certa religione, una certa cultura, una certa famiglia di origine (di razza ariana). Questa corrente di socialismo era fortemente improntata al nazionalismo, e si autodefiniva perciò “nazional-socialista”,  “nazy” per gli americani che hanno la mania delle abbreviazioni, e da li il termine “nazista”.

In Russia potevate anche essere ebreo, ma se avevate un banco dei pegni ti deportavano in Siberia. Nella Germania nazista potevi benissimo avere un banco dei pegni, ma se eri ebreo venivi deportato ad Auschwitz. Diciamo che per gli ebrei il XX secolo non è stata un’esperienza positiva…

Ok, adesso veniamo all’Italia.

In Italia Mussolini apparteneva alla scuola di sinistra (era direttore dell’Avanti!), poi passò a quello di destra e fondò un partito che aveva come simbolo il Fascio Littorio e un aquila, e per questo si autodefinirono “fascisti” (aquilisti suonava male, sembrava una lista civica abruzzese).

I fascisti parteciparono alle elezioni e le persero, e non la presero bene… nel 1922 marciarono su Roma per protesta. Non fu proprio una manifestazioni pacifica, visto che arrivarono armati di fucili e pistole, ma il Re Vittorio Emanuele (al tempo l’Italia era una monarchia) invece di farli arrestare disse: “ma si, lasciamoli provare”.  E consegnò il governo ai fascisti.

Perché lo fece? mha… in Russia i socialisti di sinistra avevano fucilato lo Zar Nicola II con tutta la famiglia e confiscato i suoi beni, il Re probabilmente temeva di fare la stessa fine del suo collega, e preferì consegnare il potere a quelli di destra, più concilianti con la monarchia e più rispettosi della proprietà privata.

Nel 1939 scoppia la seconda guerra mondiale. e Italia e Germania, socialiste di destra, si allearono contro la Russia, socialista di sinistra, e contro gli stati capitalisti.

Nel 1943, dopo 5 anni di furiosi combattimenti, stanno vincendo gli anglo-americani (e i russi, che a Stalingrado hanno annientato le truppe di Hitler e di Mussolini, e ora avanzano verso Berlino), le truppe americane si preparano a invadere l’Italia, e il Re comincia a cagarsi sotto.

Quando le truppe americane sbarcano in Sicilia, il Re corre da loro gridando:  “ahò, io a Mussolini manco lo conosco, non c’entro niente, con quello!”

Il Re fa arrestare Mussolini e lo imprigiona in Abruzzo a Campo Imperatore, in quello che adesso è un albergo per sciatori, con l’accusa di: “sei uno stronzo, mi avevi promesso che vincevamo noi”. Al posto di Mussolini venne nominato capo del governo un certo Badoglio, un vecchio militare in pensione scelto solo perché tutti gli altri erano già scappati.

Badoglio quando seppe di essere stato nominato capo del governo si mise in alta uniforme, andò da Re e disse: “e mò che cazzo faccio?”

rara foto di Vittorio Emanuele che passa le consegne al Governo Badoglio

“Badò, fai un po’ come ti pare” rispose il Re “se vuoi combattere combatti, se ti vuoi arrendere arrenditi, ma se ti arrendi fallo aumma aumma, non farti sgamare dai tedeschi, che sennò si incazzano. Perlomeno dammi il tempo di arrivare a Brindisi, poi fai come ti pare”  Subito dopo prende soldi e gioielli, li chiude in valigia e scappa a Brindisi, già occupata dagli americani.

Badoglio si arrende agli americani e torna a dormire.

La notizia della resa viene dato per radio l’8 settembre del 1943. I soldati italiani, che non erano stati avvertiti, vengono sorpresi dalla notizia mentre stanno combattendo a fianco dei tedeschi contro gli americani, e ora non sanno più che cazzo fare. La maggior parte diserta, qualcuno viene fatto prigioniero dai tedeschi, qualcuno continua a combattere insieme ai tedeschi. E’ il caos.
Quando sentite dire: “c’è stato l’8 settembre” vi sarete chiesti: “embè? Tutti gli anni c’è l’8 settembre. Anche il 9, il 10…” sappiate che è un modo di dire che sta per : “ci fu la resa dell’Italia che aveva perso la guerra, e si arrendeva senza nemmeno avvertire prima i suoi alleati tedeschi, che la presero molto a male”.

A questo punto, lo so, vi starete chiedendo: “come sarebbe a dire che l’Italia ha perso la guerra? Ma allora, se abbiamo perso, il 25 aprile cosa cazzo festeggiamo?”

Un attimo. Adesso ci arriviamo

Dunque, dicevamo, l’Italia si arrende. Ma la guerra non è finita. I tedeschi non si sono arresi, e l’Italia diventa un campo di battaglia dove continuano a combattersi gli eserciti americani e tedeschi.

Ad un certo punto Hitler, che rosicava perché gli italiani gli avevano dato buca,  fà: “frega cazzi di Badoglio, io mi sono alleato con Mussolini, mica con Badoglio” e manda una squadra di parà a liberare il Duce, e gli ridà il governo; solo che nel frattempo mezza Italia è stata conquistata dalle truppe anglo americane, non esiste più un governo italiano da ridare a  Mussolini, Hitler lo mette a capo di un governicchio, (la cosiddetta “Repubblica di Salò” dal nome del paesino in Lombardia dove aveva sede) che governa solo sulla parte di Italia, a nord, non ancora conquistata dagli americani.

E’ a questo punto che scoppia una guerra civile tra le due anime del socialismo, quello di destra e quello di sinistra. I socialisti di sinistra, perseguitati da quelli di destra durante il regime fascista, formano delle bande armate con l’intento di compiere attentati e azioni di guerriglia contro i soldati italiani ancora fedeli al regime fascista e i loro alleati nazisti: sono i cosiddetti “partigiani”.
Il 25 Aprile 1945 è il giorno in cui decidono di lanciare i loro attacchi contro le truppe nazi-fasciste ormai allo sbando, in ritirata di fronte all’avanzare degli anglo americani. Inseguirono i tedeschi in fuga e riuscirono anche a catturare Mussolini mentre scappava travestito da soldato tedesco; lo fucilarono, e appesero il suo cadavere come un salame in piazzale Loreto, a Milano.

Ed è questo che viene festeggiato oggi: l’anniversario della decisione dei partigiani di attaccare un nemico che era stato appena sconfitto (dagli americani).

Hamas festeggia il compleanno di Hitler

La cerimonia di oggi quindi non festeggia la fine della II guerra mondiale, ma la sconfitta dei socialisti di destra, ed è una cerimonia istituita dai loro acerrimi nemici, quelli di sinistra, che andarono al governo subito dopo la fine della guerra.

E i palestinesi? perché le bandiere palestinesi e i fischi a quelle israeliane?

Durante la guerra gli arabi palestinesi erano alleati di Hitler, perché in lotta contro gli ebrei palestinesi. La Palestina all’epoca era un protettorato inglese, e per gli arabi palestinesi chi combatteva contro gli inglesi e sterminava gli ebrei era considerato un benefattore.
Gli ebrei invece parteciparono allo lotta contro i nazisti, e loro si che avrebbero tutto il diritto a festeggiare la sconfitta del nazi-fascismo, non i palestinesi che stavano dalla parte dei nazisti.

Ma gli ebrei hanno il grave torto di aver costruito uno stato capitalista e liberista, Israele, che sta molto sulle palle ai socialisti di sinistra, tanto che preferiscono tifare per i nemici di Israele, nonostante le loro simpatie naziste. Per lo stesso motivo si vedono sventolare molte bandiere comuniste, e mai quelle americane, sebbene siano stati gli americani a sconfiggere i fascisti.

Buon 25 aprile.