Scelto e tradotto dal francese da Jean Gabin
Dovremmo ben studiare questa storia della nostra distruzione ordinata dalla fine degli anni 2000, dagli anni di Obama. Una forza composta da “conquistadores”, (Soros, la finanza, la teoria del genere, i migranti, il debito pubblico e privato, l’austerità, LGBTQ, tecno-fascismo, attacchi, ecologia) ha continuato a pressarci. La classe politica ovunque è diventata ostile, persino odiosa.
La cultura è stata censurata, il cinema annientato; la predicazione umanitaria è continua. Il cittadino / resistente è testimone della distruzione questa volta senza moderazione del suo paese e delle sue libertà; il fascismo sociale vuole destituire il presidente Americano, anche se è presidente, grida il senato … Impicchiamolo, impicchiamolo il rappresentante del piccolo uomo bianco ….
In Francia ci hanno servito i fenomenali Sarkozy, (Siria, Libia, vendita dell’oro di stato, riforme, randellate per tutti, la Lagarde (prestate attenzione, non ha ancora smesso di nuocere), Hollande con il suo bebé-ministro successore, venduto al popolo come un Bonaparte.
Ma Merkel: questo marpione dal bilancio apocalittico non andrà via, con la distruzione della classe politica, in Germania come in Francia. Ho ricordato che per lo storico americano Stanley Payne, mentre gli Spagnoli e gli Italiani (1) sono anestetizzati,(cibo, televisione, sport, techno-dipendenza), i loro deputati non sono eletti, ma scelti per gerarchia, per eseguire l’agenda di elite che ci portano al nulla. Elite che fin dal principio furono sufficientemente stupidi da non capire che questo atteggiamento rinforza il resto del mondo, Hezbollah, Iran, Cina o bene la Russia. Anche il premier Israeliano, non proprio così intelligente, insieme ai suoi compagni miliardari statunitensi alla fine se ne accorgeranno. Leggete Haaretz, che inizia – un po’ tardi! – a dire la verità ai suoi lettori.
Questa disintegrazione della ragione pratica riflette anche l’ascesa della stupidità. L’economista Carlo Cipolla ha scritto nel suo classico:
Regola 3: una persona stupida è una persona che crea problemi per un’altra persona o un gruppo di persone, senza trarne alcun beneficio.
La quale definizione si addice bene ai nostri politici: il 10% sicuramente sono malfattori, ma anche, anzi soprattutto, il 90% sono stupidi e incompetenti o semplici codardi.
Paese in parte sostituito etnicamente, umiliato, schiacciato, rovinato, privato di libertà, la Germania della Merkel offre la migliore distopia della nostra Europa, senza ombra di dubbio con la Svezia e quel pugno di paesi Pulcinella scandinavi che sono sempre stati all’avanguardia del masochismo sociale, manifestazione limpida di quella angoscia esistenziale del moderno cui parlava Guenon …
Evochiamo un testo tedesco per descrivere la Germania. E’ stato tradotto dai nostri amici Svizzeri, (lesobservateur.ch) e sottolinea i punti seguenti:
<< Se la Germania era una impresa, ci sarebbe un cartello appeso all’entrata con su scritto: “Chiudiamo.” Infrastrutture danneggiate, Internet più lento che in Romania, scuole sporche, sistema energetico in panne, il futuro compromesso: il paese della Merkel è in fiamme.>>
Pur avendo ereditato una macchina prestigiosa, affidabile e precisa, Merkel ha sabotato le industrie tedesche, il testo ricorda: << La Germania era un paese di precisione, affidabilità e industria di alta qualità, cui prodotti sono richiesti e apprezzati in tutto il mondo. Dopo quattordici anni di governo Merkel, la Germania è semplicemente un campo in rovina sul piano economico. E la prossima crisi bussa già alla porta.>>
La recessione è tornata: << La recessione è in pieno svolgimento. E questa volta le cose non andranno allo stesso modo che dieci anni fa, durante la crisi finanziaria mondiale. Poiché attualmente, il nocciolo industriale soffre, Audi, BASF e Bayer, Thyssen-Krupp, Siemens e SAP annunciano licenziamenti e tagli.>>
Merkel distrugge con la sua coalizione ecologista la sua industria e affonda il paese con nuove tasse, (53 miliardi di Euro per salvare il clima e distruggere gli esseri umani): << E non si tratta solo di grandi nomi, altri costruttori automobilistici sono in crisi, alle prese con perdite economiche, problemi massicci di vendita e di ristrutturazione. Le imprese di taglia media e i leader del mercato sono tutti sotto pressione da ormai parecchio tempo – nomi noti, come Krone, WMF oppure Vorwerk.>>
Tutto sprofonda: << Sulla scia delle grandi aziende, anche il terziario di piccola e media dimensione, sono in trappola. Se una piccola impresa della Baviera o della Lusazia deve chiudere, non è magari una grande novità a livello nazionale. Ma per la regione interessata, qualche centinaio di impieghi persi sono una catastrofe.>>
Il testo aggiunge che la classe media si svuota della sua linfa; ma perché dire sempre classe media? Restiamo Guénoniani e scriviamo il popolo. Merkel è la donna saccente (oh Molière!), la borghese gentiluomo che sogna l’annientamento di un popolo colpevolizzato, privato della sua terra e della sua eredità culturale, come noi tutti in Europa.
<< Non sono casi isolati. Insieme ai numerosi piccoli e grandi fallimenti e altre perdite di impieghi, la struttura industriale nazionale, che fino ad oggi rappresentava la spina dorsale e la prosperità della Germania, si sta sgretolando. Attraverso questa emorragia, la crisi sta prendendo piede nei saloni della classe media e della classe operaia.>>
Accusano Donald, la Brexit, la sfortuna. << Nulla di tutto questo. Una classe politica che vuole continuare a raccogliere e ridistribuire i soldi del contribuente come se non ci fosse un domani, insiste ancora nei confronti di Donald Trump e la sua guerra commerciale con la Cina, oppure sul “demoniaco” Boris Johnson e la sua adesione alla << Brexit >> : Ma questa crisi economica è essenzialmente interna.>>
L’agenda nichilista e maltusiana, sterminatrice del clima, si posiziona: << La protezione del clima >> rovina del nocciolo industriale, […] “Le ragioni delle difficoltà che incontrano i principali e il principale colosso automobilistico Continental, sono determinati dalla riduzione delle emissioni di gas di scarico e dai limiti della CO2 per le auto a combustione interna e il passaggio forzato alle auto elettriche, cioè quello vogliono i politici, ma non coloro che acquistano le auto. […]”
L’isteria climatica gangrena il cervello e porta il nostro colonnello ad applicare il piano Morgenthau del 1944-45, che prevedeva la deindustrializzazione e lo spopolamento di un paese poi schiacciato, criminalizzato, occupato: “In tempi di recessione, i politici stanno costringendo l’economia e l’industria tedesche ad affrontare contemporaneamente diversi importanti progetti di cambiamento strutturale. Dopo l’uscita dal nucleare, è prevista anche l’uscita dal carbone. Per le miniere di lignite della Germania occidentale e orientale, significa che anche l’ultimo datore di lavoro industriale migrerà.”
Non meno importante, la rete ferroviaria e stradale sprofonda come in Francia: << La rete stradale e ferroviaria è ormai da tempo diventata obsoleta e inefficace. Per lunghi anni, gli investimenti necessari alla manutenzione e allo sviluppo delle infrastrutture, non sono stati fatti. Malgrado le entrate fiscali record – durante il periodo Merkel le entrate fiscali regionali sono raddoppiate – non ci sono mai abbastanza soldi. >>
La Germania passa per essere un paese ricco. Ma i tedeschi sono in media tre volte più poveri degli Spagnoli. Con l’afflusso dei migranti e la morsa negativa (scusate, i tassi negativi) di Goldman-Draghi, i prezzi dell’immobiliare sono “docilmente” raddoppiati in dieci anni.
Continua il nostro oratore: << Le somme dilapidate oggi, andranno gravemente perse, entro uno o due decenni, quando i baby boomer di oggi andranno in pensione e che la domanda di pagamenti aumenterà notevolmente. La fiaba del “paese ricco” cui ogni governo federale ha giustificato il persistere del saccheggio dei contribuenti, ha da tempo cessato di essere la realtà: per ciò che concerne il patrimonio medio privato, la Germania si situa in basso nella lista UE, e ben più in basso dei paesi del Sud, che chiedono trasferimenti sempre più urgenti dalla Germania.>>
L’istruzione crolla, così come il tasso di natalità (il tasso di natalità collassato è obbligatorio, come direbbe Norimberga). I genitori conservatori rischiano la prigione se rifiutano l’educazione degenerata e imposta. Comprendiamo certe esitazioni …
E continua: << il sistema d’istruzione tedesco, produce un grande numero di diplomati delle scuole superiori che non solo non sono adatti agli studi universitari, ma hanno anche problemi con il tedesco e la matematica, così come i laureati universitari che padroneggiano gli studi di genere e pedagogia sociale, non sono adatti ai complessi compiti di una moderna società industriale. Parallelamente al declino delle “Grandi Scuole” e delle “Scuole Secondarie”, il numero degli specialisti e lavoratori qualificati di cui l’industria e l’economia hanno urgente bisogno, diminuisce di pari passo. >>
Bisognerebbe importare del gastarbeiter (lavoratori stranieri) solo che il 95% sono inutilizzabili … E continua: << I politici pretendono che i lavoratori qualificati che mancano saranno importati. La realtà è ben diversa: Sui due milioni di << lavoratori qualificati >> che sono entrati nel paese dopo l’apertura delle frontiere dalla Merkel, una grande maggioranza non troverà mai un impiego nel mondo del lavoro tedesco; una proporzione considerabile di essi è analfabeta e incapace di formarsi. >>
La Germania non attira nessuno di serio, professionalmente parlando, poiché se paghiamo più tasse, guadagniamo meno: << D’altra parte, i professionisti tendono a trascurare i tentativi di reclutamento tedeschi. Chi vorrebbe lavorare in un paese che offre paghe più basse e tasse più alte dei paesi di provenienza? Di fronte alla frode fiscale, anche gli indigeni altamente qualificati fuggono ugualmente all’estero, mentre il governo importa costantemente nuovi proletariati migratori. >>
Ricordiamoci che quattro milioni di tedeschi sono emigrati in paesi limitrofi germanofoni o nel resto del mondo.
La catastrofe Merkel, è anche tirannia umanitaria, così come il fascismo sociale. Dunque concludendo: << Oltre i progetti ideologici, le tasse esorbitanti legate soprattutto all’espansione incontrollata dell’industria sociale, pesa sulla popolazione attiva. Nei partiti e media dominanti, dei partigiani mantengono fermamente le lobby sociali sotto controllo. >>
Chi reagirà in Germania? Rivoteremo verde, sociale, cristiano e democratico? Senza dimenticare il 10-15% degli estremisti fascio identitari e tolleranti sindacalisti? Non dimentichiamoci che l’occidente è un malato demografico, economico, culturale e che questo non ha nulla a che fare con “la fine della storia” del signor Fukuyama: non assistiamo alla fine della storia, ma alla fine dell’occidente che proietta sul pianeta i suoi fantasmi della perdizione. Quando vediamo questo antipapa inculto adorare la divinità dell’Amazzonia e gli alberi, quando vediamo i pastori Luterani rinunciare ai segni Cristiani per sostituirli con quelli Islamici, quando vediamo il satanismo USA divenire la cultura di massa, direi che siamo “messi male” a questo punto …
Nicolas Bonnal
https://voxnr.com/49978/angela-merkel-et-notre-destruction-sur-commande