Per quanto detto nel nostro precedente articolo, appare evidente perché le prossime elezioni presidenziali americane rivestono un’importanza cruciale: non solo solito ad affermazioni iperboliche ma credo fermamente che il destino di ciascuno di noi dipenderà fortissimamente da ciò che succederà il prossimo 3 di novembre. Se disgraziatamente dovesse prevalere Biden, il mondo si avvicinerebbe terribilmente allo scoppio di un nuovo conflitto mondiale perché non c’è alcun dubbio che il nuovo presidente inizierà ad attuare una politica estremamente aggressiva nei confronti della Russia, molto più aggressiva di quella già in atto ora. Di fatto la Russia sarà messa spalle al muro. Purtroppo, però, non è detto che si riesca ad evitare il peggio anche nell’evenienza in cui – come credo tutti noi auspichiamo – possa rivincere Trump.

In questo momento, mi sento di poter dire che le chance di vittoria elettorale di Trump sono piuttosto alte, malgrado i sondaggi che danno Biden per sicuro vincente. Vi sono a tal riguardo segnali incoraggianti. Innanzitutto va segnalato come Trump sia stato in grado di vincere alle elezioni del 2016 perché ha saputo intercettare il voto della classe operaia bianca che nelle precedenti tornate elettorali aveva votato per Obama ma che sotto la presidenza di quest’ultimo ha visto il proprio tenore di vita peggiorare considerevolmente1. Difficilmente questi sono voti che ritorneranno al partito democratico. Soprattutto, nonostante i tumulti a sfondo razziale che scuotono l’America e la perdita di milioni di posti di lavoro nel post lock down, Trump continua a godere di un indice di gradimento decisamente alto non solo presso il suo elettorato di riferimento ma anche presso quello afroamericano. Secondo un recente sondaggio, Trump beneficerebbe di circa il 36% dei voti dei neri2. Si tratta di un valore straordinariamente elevato, anche perché le statistiche dicono che il partito democratico non ha praticamente alcuna possibilità di vincere le elezioni presidenziali se non conquista almeno il 90% dei voti dei neri.3 In più, un altro sondaggio afferma che 9 elettori su 10 terranno in debita considerazione, al momento di esprimere il proprio voto, le conseguenze dell’ondata di violenza che oggi sta imperversando nelle città americane4. E siccome le città interessate da questa violenza sono praticamente solo quelle a guida democratica, dove sindaci e funzionari locali hanno di fatto proibito alle forze dell’ordine di intervenire a protezione dei cittadini e delle loro proprietà, è facile immaginare che buona parte di quegli elettori ancora indecisi sia oggi particolarmente avversa al partito democratico. In fin dei conti, l’America, soprattutto quella bianca e rurale, sta vedendo coi propri occhi quello che sicuramente succederà se Biden dovesse vincere: caos, anarchia, saccheggi, furti, omicidi, ingiustizia sociale, timore per la propria vita… diverranno una costante nelle esistenze dei cittadini.

Ma tutto ciò potrebbe non bastare. Ad essere in dubbio non è tanto un’eventuale vittoria elettorale di Trump, quanto il futuro stesso degli Stati Uniti di America. “Nel caso in questione, è ovvio che, sia nelle grandi metropoli in fiamme che a livello nazionale, coloro che suscitano odio e gettano benzina sulle fiamme non hanno alcuna intenzione di assumere il potere in seguito. Tuttavia, la maggior parte di questi istigatori e sostenitori delle fiamme provengono dal partito democratico, ma ovviamente non vogliono una rivoluzione che li porti al potere; vogliono creare un profondo caos che renda impossibile a chiunque di esercitare il potere, non importa chi sia al potere”: mi sento assolutamente di condividere queste affermazioni riportate in un articolo pubblicato pochi giorni fa su OraZero.5.

Il partito democratico non sta agendo per vincere le elezioni, perché sa non di poterci riuscire senza ricorrere a brogli. Il loro stesso candidato Joe Biden non è credibile. A seconda dei casi, viene canzonato con l’epiteto di sleepy Joe ma anche con quello di creepy Joe: sleepy perché soffre manifestamente di demenza senile, tale per cui presto sarà evidente a tutti che non sarà fisicamente in grado di governare il paese; creepy perché di lui si dicono e si vedono cose da far accapponare la pelle6. In più, con la scusa del COVID, Biden non sta praticamente facendo campagna elettorale mentre Trump è festosamente accolto da folli oceaniche ovunque vada, né Biden sarebbe in grado di reggere una tribuna politica televisiva con Trump date le sue precarie condizioni di salute. Inoltre anche la scelta di Kamala Harris come di vice di Biden lascia alquanto perplessi, se non altro perché solitamente il partito che sfida il presidente in carica tende a proporre per la figura di vicepresidente un politico che venga da uno di quegli stati che non è sicuro di conquistare alle elezioni presidenziali; e questo non è certo il caso della Harris che viene dalla California, che è la principale roccaforte del partito democratico. Eppure, Biden è l’uomo prescelto come avversario di Trump!

Chi ha voluto che oggi l’America venisse attraversata da questa ondata di violenza incontrollata per mano di anarchici, terroristi di sinistra e saccheggiatori razzisti afroamericani, non lo ha fatto per creare le condizioni sociopolitiche per cui Trump possa perdere le prossime elezioni alle urne. Come abbiamo visto sopra, i segnali indicano al contrario che la vittoria di Trump potrebbe essere più larga del previsto. In realtà, chi tira i fili dietro a queste rivolte vuole che a seguito delle elezioni, a prescindere da quale che sia il loro esito, l’anarchia possa deflagrare in mondo ancora più incontrollato. In pratica, si stanno aizzando le folle, soprattutto quelle che le misure draconiane prese per il contenimento dell’epidemia di COVID hanno reso senza futuro, perché disconoscano l’esito delle votazioni e perché i principi cardini della democrazia – fondamentalmente quello per cui chi prende più voti governa – vengano sistematicamente ignorati e calpestati. Anche nell’ipotesi in cui Trump dovesse vincere in maniera più che netta alle prossime elezioni, una larga fetta della popolazione americana, oramai indottrinata dalla propaganda dei media mainstream e delle università liberali, si convincerà che Trump abbia vinto solo perché ha imbrogliato e non riconoscerà come legittima la sua affermazione elettorale.

In definitiva, è a questo servono anche i sondaggi farlocchi che i media propagano continuamente e per il quali non ci sarebbe alcuna possibilità che Biden possa perdere le elezioni: servono ad instillare nelle deboli menti dei sinistrati la convinzione che l’eventuale vittoria di Trump non sia stata legittima. Si tratta in tutto e per tutto di una psy-op, di cui la CIA è maestra7. Persino il celebre autore Paul Craig Roberts8, già consigliere del presidente Ronald Reagan negli anni ‘80, si dice convinto che la CIA, o per lo meno una branca di essa, stia operando per togliere legittimità alle prossime elezioni; in questo modo, a quella che in maniera invero pomposa viene definita la più antica democrazia del mondo, non rimarrebbero che due mesi di vita9.

Allo stato attuale, non si possono neppure escludere che si verifichino brogli elettorali degni della peggiore repubblica delle banane sudamericana. Verso la fine del 2019 è stato fondato il Transition Integrity Project10, ovvero un think tank bipartisan composto di oltre 100 tra attuali ed ex alti dirigenti del governo, accademici, giornalisti, esperti di sondaggi ed ex funzionari governativi, tutti accomunati dalla preoccupazione che l’amministrazione Trump possa cercare di manipolare, ignorare, minare o interrompere le prossime elezioni presidenziali ed il relativo processo di transizione. Di questo gruppo fa parte, tra gli altri, anche il famigerato John Podesta, l’ex presidente della campagna elettorale di Hillary Clinton, noto anche per essere un collezionista delle raccapriccianti realizzazioni dell’”artista” Biljana Djurdjevic11.

Poche settimane fa, questo think tank ha elaborato uno studio12 con una simulazione dettagliata di quanto potrebbe succedere in occasione delle prossime elezioni del 3 di novembre. Sono stati presentati come plausibili quattro distinti scenari.

  1. Game One: Ambiguous result. All’inizio pare prevalere Trump ma alla fine, una volta conteggiati tutti i voti, compresi quelli postali, la vittoria è appannaggio di Biden;
  2. Game Two: Clear Biden Victory. Biden conquista la maggioranza sia dei grandi elettori sia del voto popolare;
  3. Game Three: Clear Trump Win. Come nel 2006, il candidato repubblicano ottiene la maggioranza dei grandi elettori ma il voto popolare va a favore del candidato democratico;
  4. Game Four: Narrow Biden Win. Vittoria di Biden con un margine molto risicato.

In questa simulazione, in un solo caso la vittoria sorriderebbe a Trump. In questo scenario, si prevede che Biden, seppur sconfitto nella stessa misura in cui lo fu la Clinton nel 2006, rifiuterebbe di riconoscere la legittimità della vittoria di Trump e gli stati della della costa occidentale della California, dell’Oregon e di Washington minaccerebbero di secedere dagli Stati Uniti se Trump si insediasse come previsto alla Casa Bianca. A quel punto, la Camera nominerebbe Biden presidente; il Senato e la Casa Bianca rimarrebbero con Trump. Il primo scenario, invece, ricorda quanto riportato da una società di analisi di dati finanziata dal magnate Bloomberg e vicina ai democratici, secondo cui nei giorni successivi il 3 novembre si potrebbero verificare capovolgimenti scioccanti. Viene detto che il giorno delle elezioni sembrerà che Trump abbia ottenuto una vittoria schiacciante ma l’esito delle votazioni sarà completamente ribaltato alcuni giorni più tardi una volta che saranno stati contati i voti per corrispondenza: “Quando ogni voto legittimo verrà conteggiato e arriveremo a quell’ultimo giorno, che sarà qualche giorno dopo il giorno delle elezioni, in realtà verrà mostrato che quello che è successo la notte delle elezioni è stato esattamente quello, un miraggio … Sembrava che Donald Trump fosse in testa ma fondamentalmente non sarà così quando ogni scrutinio sarà stato contato”13. Negli altri due scenari, si prevede che Trump rifiuti di riconoscere Biden come vincitore.

I due giganti dell’high tech Twitter e Facebook stanno già operando per incanalare l’opinione pubblica. Twitter ha appena comunicato che metterà un banner di avvertimento e rimuoverà tutti quei post che rivendicassero la vittoria di uno dei due candidati prima che i risultati delle elezioni siano stati certificati e che intraprenderà la stessa azione contro quelle che chiama “affermazioni contestate” sul processo elettorale, cioè quei tweet in cui gli utenti dovessero parlare di brogli elettorali, manomissioni nel conteggio dei voti o nella certificazione dei risultati elettorali14. Facebook, per bocca di Zuckerberg, ha fatto sapere che sta preparando gli americani ad accettare l’idea che i risultati delle elezioni possano richiedere settimane dopo il 3 novembre per essere convalidati, e ha spiegato che aggiungerà un “contesto informativo” ai post di qualsiasi candidato che tenti di dichiarare la vittoria elettorale prima che vi sia un consenso generalizzato da parte dei media sulla sua effettiva affermazione; in altre parole se, ad esempio, Donald Trump dovesse dichiarare la vittoria la notte stessa del 3 novembre, ma Facebook e altri media non fossero d’accordo sul fatto che abbia effettivamente vinto a causa della convinzione che non tutti i voti siano stati conteggiati e che quelli rimasti da contare potrebbero cambiare le sorti delle elezioni, Facebook bollerebbe come fake new qualsiasi post del presidente Trump in cui dovesse proclamarsi come vincitore della tornata elettorale15.

Viene da pensare male. Il timore che i democratici stiano per giocare un gran brutto tiro mancino al presidente Trump sta sempre più prendendo piede. Probabilmente lo scopo ultimo del partito democratico non è neppure quello di sovvertire l’esito delle votazioni attraverso una serie di brogli in grado di portare direttamente alla Casa Bianca il loro candidato Biden. Più verosimilmente tentano di limitare il margine di vittoria di Trump quel tanto che basta perché possano essere loro a gridare alla scandalo, alla truffa, al raggiro. L’attuale presidente viene ormai dipinto in maniera caricaturale come un essere espressione di pura malvagità, la cui rielezione farebbe sprofondare il mondo intero in uno stato di oscurità e di arretratezza culturale16. L’intento dei democratici è chiaro: si vuole demonizzare l’avversario affinché la sua probabile vittoria elettorale venga percepita, in una società che i media hanno contribuito a plasmare presentando una contrapposizione manichea della vita, come il trionfo del male, un male da combattersi in tutti i modi, costi quel che costi. Il partito democratico è così pronto a scatenare la violenza generalizzata dei propri adepti assatanati.

A seconda delle circostanze, il giorno dopo le elezioni il partito democratico potrebbe contestare il risultato, chiedere il riconteggio delle schede ed innescare lunghe controversie allo scopo di guadagnare tempo per poter meglio implementare la strategia che sta attuando oramai da diversi mesi: scatenare le rivolte della piazza. Hanno infatti già messo in preallarme la propria soldataglia: giorni fa, un’organizzazione denominata Fight Back Table, una coalizione di oltre 50 gruppuscoli anarchici di sinistra formatasi dopo le elezioni del 2016, si è riunita per formulare un piano d’azione nel caso in cui non emerga un vincitore chiaro il giorno dopo le elezioni17. Gli USA stanno seriamente rischiando di ripiombare nell’incubo di una nuova guerra civile, questa volta con connotazioni razziali ben evidenti. Si moltiplicano sempre più gli episodi di aggressione di stampo razzista da parte degli afroamericani nei confronti dei bianchi. Vero è che buona parte dei militanti di BLM sono anarchici bianchi e che non siamo ancora al livello del genocidio dei Boeri in Sud Africa, ma le aggressioni senza apparente motivo se non l’odio razziale contro i cittadini di razza caucasica stanno diventando una spiacevole abitudine in molte città americane. Solo una parte degli afroamericani ha la possibilità di rendersi conto di essere strumentalizzata dal partito democratico per fini indicibili. Altrimenti non si spiegherebbe il consenso record di Trump presso la comunità nera. Ma la maggior parte di essi sono facilmente influenzabili e c’è da scommettere che sarà facile raggirarli e sfruttarli per far sprofondare l’America nel caos assoluto. Verrà loro detto dalla solita propaganda comunista che i suprematisti bianchi che manovrano Trump hanno sabotato le elezioni e che Biden, il loro strenuo difensore, è stato privato con la violenza e l’inganno di una vittoria legittima. E a quel punto verranno sguinzagliati per le città americane sotto la guida degli anarchici addestrati dalle varie ONG sorosiane per seminare il caos in misura ben superiore a quanto già non accada oggi.

In più, vi è il rischio concreto che la situazione possa diventare ancora più esplosiva a causa di una false flag, sullo stile di piazza Maidan a Kiev, dove cecchini provenienti da Lituania e Georgia spararono sia sulla folla di dimostranti antigovernativi sia sui poliziotti, in modo da far precipitare gli eventi, addossando le colpe dell’eccidio al governo e costringendo l’allora presidente ucraino Viktor Janukovyč alla fuga18. Allo stato attuale, in molti scommettono in un qualcosa di simile alla vigilia delle elezioni delle elezioni americane19. Lo ha fatto intendere pure Nancy Pelosi durante un noto programma televisivo in cui è stata intervistata da Mikka Brzenzinski, figlia di Zibi20Se realmente dovesse capitare una false flag di cui Trump verrebbe immediatamente incolpato, c’è veramente da temere per il peggio.

Insomma, comunque vada, sarà un macello. A prescindere da chi vincerà e dal fatto che le elezioni si saranno svolte senza imbrogli significativi, tutto lascia supporre che il vincitore non sarà in grado di insediarsi pacificamente alla Casa Bianca, perché i democratici non accetteranno di perdere alle prossime elezioni. E lo hanno già fatto capire chiaro e tondo21. A quel punto si entrerà veramente in un territorio inesplorato. Per prima cosa, vi sarà da vedere con chi si schiererà l’esercito. Supporterà il presidente regolarmente eletto, che ci si augura possa essere Trump, il quale però difficilmente potrà esimersi dal decretare la legge marziale per porre freno alle violenze nelle strade? Oppure si schiererà dalla parte del candidato battuto, che lamenterà di aver perso come conseguenza di brogli elettorali? In quest’ultimo caso. si potrebbe persino ipotizzare che il partito democratico possa puntare con l’aiuto dell’esercito a rimuovere con la forza Trump dalla Casa Bianca. A giugno, Biden si è vantato che i militari “lo scorteranno fuori dalla Casa Bianca con grande disprezzo”22.

A questo punto, diventa fondamentale conoscere l’orientamento dei vertici militari. È indubbio che Trump non sia in pieno controllo di tutto l’esercito americano: alcune frange gli sono apertamente ostili. Lo ha confessato lui stesso: “Non sto dicendo che i militari mi vogliano bene, ma i soldati sicuramente sì. Le persone al vertice del Pentagono probabilmente non me ne vogliono perché non vogliono fare altro che combattere le guerre in modo che tutte quelle meravigliose compagnie che producono le bombe e gli aerei e tutto il resto rimangano felici”23. Probabilmente è anche per questo che alcuni media di sinistra vicini al partito democratico stanno facendo di tutto per seminare zizzania tra Trump ed i militari. Recentemente Trump è stato accusato di aver vilipeso la memoria dei soldati americani morti in Francia durante la Prima Guerra Mondiale, essendosi rifiutato nel corso di una visita in Francia nel 2018 di rendere omaggio presso un cimitero di guerra ai caduti suoi connazionali, in quanto da lui stesso ritenuti “sciocchi e perdenti”24. Chiaramente si tratta di una calunnia, tanto che l’autore medesimo dell’articolo incriminato ha dovuto a denti stretti confessare che probabilmente il vero motivo per cui Trump non si recò ad omaggiare quei soldati in quel cimitero fu per via delle avverse condizioni atmosferiche che imperversavano quel giorno sul Nord della Francia25. I media di sinistra, come il Washington Post di proprietà dell’uomo più ricco al mondo, stanno già cercando di lisciarsi i vertici militari, nella speranza che si mettano di traverso contro Trump26. Tuttavia, Mark Milley, l’attuale capo di stato maggiore dell’esercito degli Stati Uniti, ha tenuto a precisare che l’esercito non rivestirà alcun ruolo nel caso in cui dovesse sorgere una disputa al termine delle elezioni presidenziali, ritenendo che la risoluzione di ogni possibile controversia debba essere esclusiva prerogativa del Congresso e della Corti di Giustizia americane; ha altresì aggiunto che si rifiuterà di obbedire ad ogni ordine illegale che gli fosse impartito27.

La situazione è questa ed è inutile negare la verità che oramai è sotto gli occhi di tutti: gli USA sono in un stato di pre-guerra civile. Non è una situazione affatto dissimile da quella che si visse negli USA nel 1860. “Che le conseguenze siano quelle che possano esse, che il Potomac sia cremisi di sangue umano e che Pennsylvania Avenue sia lastricata di corpi mutilati per una altezza di dieci braccia”28, minacciò alla vigilia della Guerra di Secessione un quotidiano sudista se Abraham Lincoln si fosse insediato alla Casa Bianca. Il compito che si è assunto Trump sembra fin troppo gravoso ed al di là delle sue pur notevoli capacità. Non c’è dubbio che Trump abbia “amici” potenti che lo hanno protetto sino ad ora; altrimenti, avrebbe già fatto la fine di JFK e di tanti altri martiri americani. Ma allo stato attuale l’America è “fottuta”: troppo lacerato appare il suo tessuto sociale perché Trump ce la possa fare a salvare l’Unione. Sarà forse Trump l’ultimo presidente degli Stati Uniti, così come predetto da una novella di Ingersoll Lockwood di cui abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo29? Ma soprattutto – e questa è la domanda fondamentale – come reagirà la Russia?

Ponetevi nei panni dei russi: siete accerchiati e minacciati da un nemico esterno che vi addita come il male supremo, siete consapevoli del fatto che prima o poi questo nemico vi attaccherà, sapete che al momento siete in grado di salvare la ghirba solo perché il vostro nemico è governato da qualcuno a voi affine, che non vi vuole male e di cui vi fidate abbastanza ma allo stesso tempo non potete ignorare che costui potrebbe presto essere spodestato da gente che vi odia mortalmente e che sicuramente, alla prima occasione, farà di tutto per disintegrarvi… e nel frattempo questo stesso nemico esterno si ritrova a fronteggiare una guerra civile che lo indebolisce e lo distoglie da voi. Che fareste voi in una tale situazione? Lo Zio Volodia ce l’ha già detto quello che farebbe lui: “se lo scontro è inevitabile, colpisci per primo”! E quale migliore occasione di colpire per primo quando il tuo nemico è dilaniato al suo interno da una guerra civile? Sarebbe un suicidio non approfittarne.

Quello di cui si è ampiamente dibattuto nelle pagine precedenti è frutto di elucubrazioni personali. Ovviamente ognuno di voi è libero di credere o meno che le cose potranno evolversi secondo le linee che si sono suggerite. Anzi, uno non può che sperare con tutto il cuore che questo non sia ciò che dovrà capitare. Sarebbe l’apocalisse. Ma la parola apocalisse, in senso stretto, significa rivelazione. Quanto si è cercato di delineare in questa serie di articoli, il vero motivo per cui sono stati scritti, è mostrare il grado di corrispondenza delle rivelazioni dei veggenti sopracitati con quella che è la situazione geopolitica attuale. È pacifico, e lecito, che in molti possano vedere questa corrispondenza come forzata e quindi non concordare affatto con le previsioni che sono state esposte. Va da sé che chi si professa ateo tenderà a considerare queste rivelazioni come pure opera di fantasia a cui non prestare la minima attenzione. Non è certo nostra intenzione convincerlo del contrario, anche perché ciò presupporrebbe un approccio di tipo religioso, o per meglio dire mistico, che evidentemente non tutti vogliono condividere. Ma a noi pare evidente che queste rivelazioni abbiano realmente un loro senso nel momento in cui vengono analizzate dal punto di vista della geopolitica. Non appaiono più come così fantasiose.

Chi tra di noi, solo fino a pochi mesi fa, poteva immaginarsi che la questione delle sei miglia nautiche, di cui immagino quasi nessuno abbia in precedenza sentito parlare, avrebbe potuto diventare la causa scatenante di un conflitto tra Turchia e Grecia? Chi osava pensare, solo qualche anno fa, che gli USA, la superpotenza unica ed imprescindibile, capace di dominare in lungo e largo per tutto il XX secolo, potessero trovarsi alla vigilia di un’importante elezione presidenziale nella stessa situazione di pre-guerra del 1860? Chi ancora pensava di dover temere la Russia, uscita con le ossa rotta dal post Muro di Berlino, come potenza militare costretta ad invadere l’Europa occidentale? Eppure tutto questo sta succedendo, e sta succedendo ora, davanti ai nostri occhi. L’apocalisse, intesa come rivelazione, è ora.

Apocalipse now!

“Straniero di colore, ospite sgradito, fuggi dal campo che non hai arato”! Da “La canzone del vecchio tiglio”30.

“Se la libertà è qui, che aspetto ha la prigione?”
  • FONTI:
  • 1 https://www.nytimes.com/2017/03/28/upshot/a-2016-review-turnout-wasnt-the-driver-of-clintons-defeat.html
  • 2 https://www.thegatewaypundit.com/2020/08/leo-terrel-trump-going-get-highest-number-black-vote-ever-modern-day-history-video/
  • 3 https://thepoliticalinsider.com/dems-are-in-trouble-with-the-black-vote-and-they-know-it/
  • 4 https://www.redstate.com/scotthounsell/2020/09/07/new-poll-indicates-more-than-9-of-10-voters-say-riots-will-play-a-role-in-2020-decision/
  • 5 https://www.orazero.org/offensiva-anarchica-negli-usa/
  • 6 https://www.youtube.com/watch?v=L4OYPiV1GsY
  • 7 https://www.cia.gov/library/readingroom/docs/CIA-RDP86M00886R001300010029-9.pdf
  • 8 https://en.wikipedia.org/wiki/Paul_Craig_Roberts
  • 9 https://www.zerohedge.com/political/paul-craig-roberts-us-its-constitution-have-2-months-left
  • 10 https://en.wikipedia.org/wiki/Transition_Integrity_Project
  • 11 https://www.pinterest.it/alsace_/works-by-biljana-djurdjevic/
  • 12 https://assets.documentcloud.org/documents/7013152/Preventing-a-Disrupted-Presidential-Election-and.pdf
  • 13 https://www.thegatewaypundit.com/2020/09/warning-democrat-data-firm-says-trump-landslide-likely-election-day-will-flipped-biden-mail-votes-emerging-week-election/
  • 14 https://www.politico.com/news/2020/09/10/twitters-new-rules-will-flag-it-if-trump-claims-early-victory-411779
  • 15 https://www.blacklistednews.com/article/77976/zuckerberg-election-may-take-weeks-and-cause-civil-unrest-until-media-creates-consensus-on-next.html
  • 16 https://apnews.com/e8c1f414f046aa77fe37fea90e01f6c5
  • 17 https://www.redstate.com/alexparker/2020/09/08/fight-back-table-move-on-american-federation-teachers-riots-violence-election/
  • 18 https://www.maurizioblondet.it/cecchini-dai-piazza-maidan-silenzio-del-giorno/
  • 19 https://www.zerohedge.com/political/luongo-false-flag-bidens-only-chance-win
  • 20 https://www.intellihub.com/pelosi-announces-plan-to-remove-trump-under-cog-disaster/
  • 21 https://www.redstate.com/mike_miller/2020/09/05/columnist-warns-you-aint-seen-anything-yet-democrat-party-has-no-intention-of-accepting-2nd-trump-term/
  • 22 https://thefederalist.com/2020/09/11/the-left-is-setting-the-stage-for-a-coup-if-trump-wins/
  • 23 https://www.youtube.com/watch?v=e4vSWWfpbGM
  • 24 https://www.forbes.com/sites/mattperez/2020/09/03/report-trump-called-us-wwi-veterans-suckers-and-losers/#457349266f57
  • 25 https://thefederalist.com/2020/09/07/atlantic-editor-concedes-central-claim-of-trump-hit-piece-could-be-wrong/
  • 26 https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/09/03/us-military-builds-bulwark-against-trump/
  • 27 https://www.foxnews.com/politics/joint-chiefs-head-says-military-wont-have-role-resolving-2020-election
  • 28 https://opinionator.blogs.nytimes.com/2010/11/10/would-the-south-really-leave/https://opinionator.blogs.nytimes.com/2010/11/10/would-the-south-really-leave/
  • 29 https://www.orazero.org/chiamale-se-vuoi-sincronicita/
  • 30 https://profezie3m.it/ptm_profx_vecchioTiglio.htm
  • https://www.orazero.org/apocalipse-now-parte-1/
  • https://www.orazero.org/apocalipse-now-parte-2/
  • https://www.orazero.org/apocalipse-now-parte-3/