“Uh! com’è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore. In quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore. Ho sentito degli spari in una via del centro, quante stupide galline che si azzuffano per niente”.
Sicuramente l’avrete riconosciuta. È parte del testo di Bandiera Bianca, una delle hit di maggior successo del cantante siciliano Franco Battiato, recentemente scomparso.
Canzone gradevolissima, mi è ritornata in mente perché – chissà come mai? – mi è venuto di associare questa strofa ad un avvenimento di cronaca, invero per nulla piacevole, di cui in questi giorni ha parlato qualche giornale. L’avvenimento in questione è avvenuto a Roma e riguarda il fatto che alcuni genitori cosiddetti si-vax avrebbero proposto di suddividere le classi in cui studiano i loro figli, rigorosamente vaccinati, in maniera tale che non entrino in contatto coi compagni non vaccinati1. Insomma, ci dovrebbero essere classi per soli scolari vaccinati distinte da quelle per i non vaccinati. Il motivo di questa iniziativa risiede nel fatto che il ministro della Pubblica Istruzione Bianchi ha comunicato che gli alunni non saranno tenuti ad indossare in classe la mascherina, sempre che siano tutti vaccinati2. Ma se solo uno di loro non ha avuto la vaccinazione, magari perché i genitori hanno ritenuto opportuno non fargliela fare, ecco che tutti quanti, indipendentemente dal fatto che siano vaccinai o meno, saranno comunque costretti a portarla.
E questo non va giù a molti genitori che ritengono inaccettabile che i propri figli, vaccinati, siano costretti a patire per ore ed ore in classe indossando una mascherina dalla quale sarebbero altrimenti esenti se non fosse per la sconsideratezza di altri genitori che non hanno provveduto a far vaccinare i propri figli. In questo modo , si commetterebbe un’ingiustizia, di cui le vittime sarebbero i ragazzi di famiglie coscienziose che, per il bene del prossimo e della società, hanno adempiuto al loro dovere di bravi e rispettosi cittadini facendo tempestivamente inoculare i propri figli. Per lo meno, ci si immagina che queste siano le motivazioni alla base di questa proposta, invero molto forte e contrastante, da parte di questi genitori si vax.
Ma per quale motivo – vi chiederete ora – si dovrebbe mai associare questa notizia con la canzone di Battiato? Beh, in effetti si dovrebbe convenire che questa in cui ci tocca vivere è davvero un’epoca di pazzi. Ed in quest’epoca di pazzi – come cantava l’artista siciliano – non potevano certo mancare gli idioti dell’orrore. Eh sì, perché comunque la si voglia vedere, questa di chiedere di separare gli alunni sulla base del fatto che siano vaccinati o meno, resta pur sempre una brutta faccenda; peggio, un orrore vero e proprio. Prima di tutto, ci si chiede persino se la cosa sia fattibile o meno. Il ministro Bianchi alla fine si è rivelato piuttosto improvvido in questa sua dichiarazione. Non ha tenuto conto che tra le prerogative della scuola dell’obbligo non rientra il dover monitorare le cartelle cliniche degli studenti; giustamente si è fatto presente che il richiedere a ciascuno di essi la prova dell’avvenuta vaccinazione allo scopo di suddividerli in classi separate potrebbe essere considerata violazione della loro privacy3. Quel che è peggio – e questo è evidente – è che in questa maniera si mettono gli uni contro gli altri ragazzi e bambini, nonché le loro famiglie, che sino al giorno precedente erano stati uniti tra di loro, avendo magari passato anni a giocare e studiare fianco a fianco. Vi è un solo precedente nella scuola italiana che ricordi qualcosa di simile: le leggi razziali nel 1938 che, decretando l’espulsione dalla scuola di migliaia tra studenti e professori di religione ebraica, fecero diventare di colpo un elemento estraneo alla scuola italiana una certa parte della popolazione scolastica e del corpo docente4.
In più, non c’è bisogno di ricordare come la scuola ad una certa età debba essere anche svago e divertimento, e non solo apprendimento (per quanto sia lecito domandarsi cosa veramente imparino oggi i nostri ragazzi a scuola). Però ci si chiede di quale spensieratezza essi possano mai godere oggi a scuola. La psicosi collettiva che ha colpito le masse dei paesi occidentali ormai da un anno e mezzo a questa parte ha di fatto trasformato la scuola in un lazzaretto: un luogo quasi di sofferenza, dove gli alunni, impregnati delle ansie degli adulti, perdono la propria felicità e serenità.
Ma i più giovani sono sempre anime innocenti; malgrado le difficoltà, in un modo o nell’altro troveranno la maniera per riavvicinarsi. Il problema sono chiaramente i genitori e le pressioni che questi eserciteranno sui loro figli. Già ci si immagina che possano accadere scene del tipo: “Ah, Tommaso, figlio mio, che fai? Non studiare assieme a Giovanni? Come, non lo sai? A differenza tua, non è vaccinato. Su, forza, lascialo lì. Non giocare con lui. Lo so che siete amici del cuore. Ma i suoi genitori, quei degenerati no-vax, non hanno voluto fargli fare la vaccinazione. Non sono come me e tuo padre, che siamo invece persone per bene e coscienziose. Su, tesoro, non piangere, non fare così. Andiamocene via. Vedrai che un giorno, quando Giovanni si ammalerà e starà male, mi ringrazierai”.
Io non ho figli e per quanto abbia sempre voluto averne, ringrazio il Cielo di non dover oggi fronteggiare quest’incombenza. Mi rendo conto che in questo momento è un’impresa titanica allevare un figlio: non so se ci riuscirei. Ovviamente, non penso di non avere le qualità per essere un buon padre. È che, parafrasando ancora una volta la canzone di Battiato, questa è realmente un’epoca di pazzi in cui è tremendamente difficile “restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore”. Le insidie e le difficoltà che ogni giorno un padre ed una madre realmente coscienziosi devono affrontare per il bene dei propri figli sono soverchianti. Bisogna essere eroi per riuscirci. Il vero eroe del XXI secolo è il genitore. Ha contro il mondo intero. Prima di tutto ha contro lo stato, che ormai considera i figli delle persone come roba sua, di cui pretende di disporre a proprio piacimento. Ha contro la società, ormai incapace di trasmettere alti valori morali ai giovani. Ha contro la scuola, luoghi di indottrinamento per generazioni perdute. Ogni giorno il genitore deve lottare contro il mondo intero per preservare il figlio dalla degenerazione: una lotta continua, snervante quanto una guerra in trincea, implacabile.
A scopo puramente immaginifico, giusto come forma di divertissement, mi sono però chiesto come io stesso, nei panni di un ipotetico genitore no vax, reagirei di fronte al fatto che il mio eventuale figlio verrebbe in qualche modo discriminato dai coetanei e dalle loro famiglie per la sua mancata vaccinazione. Dunque mi sono permesso di fantasticare su di un’ipotetica conversazione con la signora Valentina, madre di Tommaso, una volta venuto a conoscenza della sua avversione nei confronti del mio ipotetico figlio Giovanni, dovuta esclusivamente al fatto che non è vaccinato.
“Ma, signora, perché non vuole che i nostri ragazzi non giochino più assieme? Lo sa anche lei quanto sono amici. Si ricorda due anni fa, prima che arrivasse il covid, quanto si sono divertiti quando li ho portati in montagna a sciare? Suo figlio, poi, è uno studente diligente ed intelligente. Sono ben contento che abbia legato col mio”. “Suvvia, non faccia lo gnorri. Lo sa benissimo qual è il motivo per cui non voglio che i nostri figli si frequentino ancora”. “No, francamente mi sfugge. Non mi risulta che abbiano bisticciato. Altrimenti mio figlio me l’avrebbe detto. Parimenti, io e lei non abbiamo mai occasione di vederci. Quindi non riesco ad immaginarmi cosa sia successo”. “Ah, non sa cosa è successo?! Glielo dico io, cosa è successo. Anzi, cosa non è successo. Suo figlio non è vaccinato”.
Dopo un attimo di sbigottimento, incredulo risponderei: “Come sarebbe a dire? Perché non è vaccinato? Non la seguo. È mai possibile che per lei sia così importante che mio figlio sia vaccinato? Non sono che ragazzini”. “Ah, ha anche il coraggio di obiettare? Ma come si permette?! Non voglio che mio figlio si ammali e stia male per colpa del suo. Anzi, no, per colpa sua, che non ha provveduto a farlo vaccinare. Io invece l’ho fatto vaccinare ed oggi sono tranquilla. Anzi, no, non sono tranquilla se il mio Tommaso ha a che fare con altri ragazzi non vaccinati. Glielo ripeto: non voglio che si ammali per colpa di altri”.
“Ma signora, sia obiettiva: come può arrivare a sostenere una cosa del genere? Non si faccia prendere dalla paura e dall’agitazione. Rifletta per bene”. “Cosa c’è da riflettere? Ormai ho deciso. Per il bene di mio figlio”. “Ma suvvia, come fa a non capire? È solo questione di buon senso. Mi scusi, ma suo figlio è o non è vaccinato? Allora, cosa ha da temere dal mio? Al più è lui che rischia di ammalarsi. In teoria il suo è protetto. Non è così?”. “Ma alla TV hanno detto che c’è la variante Delta, che i contagi sono in aumento, che presto ci potrebbero ancora rinchiudere tutti. Io non voglio più passare quei brutti momenti che ho vissuto durante il primo lockdown. Voglio tornare a vivere, voglio tornare alla normalità, alla vita che facevo prima. È tutta colpa di voi no-vax. Perché non capite che la vostra libertà finisce là dove incomincia la mia?”.
“Mi permetta, signora Valentina, ma lei è proprio fuori strada. Prima di tutto, questa frase della libertà di uno che finisce là dove incomincia quella altrui è – mi scusi il francesismo – una cagata pazzesca. Qui è solo questione di buon senso. Per essere più corretti, è questione di raziocinio, coscienza e libero arbitrio”. “Ma la pianti, non usi quei paroloni con me. Qui l’unica questione è che lei è un egoista che non pensa al benessere delle persone che le stanno attorno. Altrimenti non ci avrebbe pensato su due volte prima di far vaccinare suo figlio. Non ha presente quello che ha detto il nostro benemerito presidente del consiglio? Se non ti vaccini, ti ammali e puoi muori. Lui non è mica come quel tamarro di Salvini. Quello è un banchiere, è stato un pezzo grosso in Europa. Vuole che una persona del genere non sappia quello che dice?”. “Ma mi faccia il piacere, signora! Come può solo pensare certe stupidate? Allora, ragioniamoci insieme. Mi stia a sentire. Prima di tutto, se suo figlio è stato vaccinato, teoricamente parlando dovrebbe essere immune al virus. In altre parole, dovrebbe avere quegli anticorpi che in caso di contagio lo proteggono. Quindi, ammesso e non concesso che mio figlio, che al momento è sano come un pesce, possa mai contagiare il suo, questi non si dovrebbe comunque ammalare, se non in forma veramente leggera. Se invece si ammala – e questa è l’unica conclusione cui si può giungere logicamente – non è perché mio figlio è un untore; vuol dire semplicemente che quel vaccino in cui lei ha riposto così tanta fiducia in realtà funziona poco o nulla. Mi scusi, ma un vaccino che non immunizza, che vaccino è?”. “Ma cosa c’entra? E le varianti, lei trascura le varianti”. “Appunto, le varianti… Da dove nascono le varianti? Le varianti nascono dai vaccinati. Eh sì, dai vaccinati. In fin dei conti – ci pensi – i virus altro non sono che dei parassiti che sopravvivano parassitando il proprio ospite, ossia il corpo umano. Se noi assumiamo un medicamento qualsiasi allo scopo di eliminare un parassita, questo tenderà a mutare proprio per meglio adattarsi ai cambiamenti avvenuti. È da lì che nascono le varianti”. “Ma per favore… Queste sono le cazzate che spara quel pirla di Salvini…5 Non penserà mica che io possa credere a simili baggianate?”. “Col dovuto rispetto, a me di quel buzzurro di Salvini non frega nulla. Manco sapevo che avesse fatto una simile dichiarazione. Anche un orologio rotto segna due volte al giorno l’ora giusta. In verità vi sono fior fiore di scienziati che dicono le stesse cose: mai vaccinare durante una pandemia proprio perché si induce il virus a mutare. Lo dice, ad esempio, pure l’esimio premio Nobel Montagnier6”. “Chi? Quel rincoglionito afflitto da demenza senile?!”7. “Scusi, ma non posso tollerare che un televirologo da strapazzo possa usare termini così ingiuriosi verso una persona come Montagnier unanimemente stimata da tutta la comunità scientifica. È tipico di chi non sa argomentare usare un linguaggio volutamente così volgare: si insulta proprio perché non si è grado di far valere razionalmente le proprie ragioni. E poi, se vi è qualcuno afflitto da demenza senile questo non è certo Montagnier che alla sua veneranda età rimane straordinariamente lucido, ma piuttosto il presunto presidente più votato nella storia degli Stati Uniti”.
“Ma che me ne frega degli Stati Uniti?! Resta il fatto che lei è uno sconsiderato: non ha fatto vaccinare il suo stesso figlio”. “Certo che no. E sa perché? Perché non intendo rinunciare ad esercitare quelle qualità che distinguono l’uomo dall’animale”. “Sentiamo un po’; quali sarebbero?”. “Gliel’ho già detto prima: raziocinio, libero arbitrio e coscienza”. “Cioè?”. “Ok, mi spiego meglio. Il raziocinio consiste essenzialmente nella capacità e nella facoltà di fare uso della ragione, di riflettere, ragionare, argomentare, con equilibrio e buon senso8. Il libero arbitrio è la capacità di poter scegliere liberamente: noi facciamo o non facciamo una cosa perché siamo noi a volerlo fare o non fare, senza essere condizionati. Infine c’è la coscienza. Cos’è la coscienza? Ecco, per me si deve intendere per coscienza la consapevolezza che ognuno di noi ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in relazione. E questo comporta il concetto di responsabilità. In definitiva, si agisce come veri uomini quando si esercitano appieno le proprie capacità di raziocinio in modo da poter prendere liberamente una decisione di cui siamo disposti ad assumerci ogni responsabilità. Si ponderano i pro e i contro, in tutta libertà si sceglie cosa fare, ed una volta che lo si è scelto, si va fino in fondo, assumendosene le responsabilità. Ecco come si comporta un essere umano degno di tal definizione! Se non si fa così, non si merita di venir chiamati umani. Si resta ad un livello inferiore, subumano; insomma, si è più simili a delle bestie senza anima. E, mia cara signora, che le piaccia o no, quando ho deciso di non fare vaccinare mio figlio, non l’ho certo fatto perché sono quel disgraziato che lei pensa che io sia. L’ho fatto perché non ho rinunciato alle mie prerogative di essere umano. L’ho fatto perché ho esercitato appieno le qualità e le capacità che il buon Dio mi ha donato. Non certo per egoismo, come piace pensare a lei. Anzi, visto che lei finora è stata tanto sgradevole verso di me, a questo punto passo io al contrattacco. È lei che si comporta come una bestia irrazionale”.
“Ma come si permette? Si vergogni! Adesso passa pure agli insulti? Lo dirò a mio marito che lei mi ha chiamato bestia”. “No signora, io non insulto nessuno. Sto solo dicendo la verità. Lei dice di volere solo il bene per suo figlio. Ma non è così. Altrimenti saprebbe che l’eventualità che dei ragazzi dell’età dei nostri figli possano morire di covid praticamente rasenta lo zero9. Già solo per questo un genitore scrupoloso dovrebbe iniziare a nutrire dei dubbi sull’effettiva necessità di far vaccinare la propria prole”. “Ma che sta dicendo? Vaneggia, adesso?”. “Per nulla, sono serissimo. Non sto scherzando. Il covid può essere pericoloso al più per persone già malate e di una certa età. Non certo per ragazzotti che godono di buona costituzione, come grazie al Cielo sono i nostri figli”. “E quand’anche fosse così? Alla fine, prevenire è sempre meglio di curare. Almeno così mio figlio Tommaso non corre il rischio di far ammalare i suoi nonni”. “Mi dispiace signora, ma ancora una volta lei è fuori strada. Prima di tutto, il vaccino non previene affatto la trasmissione del contagio. In America lo stanno dicendo apertamente alla TV10. In poche parole, anche suo figlio, seppur vaccinato, può in qualsiasi momento contagiare i suoi nonni. In più il vaccino comporta dei rischi per la salute. Rischi notevoli, oltretutto. Altro che dire che i benefici superano i rischi, come sostiene qualche televirologo da strapazzo… Uno studio recente da parte di una famosa università americana dimostrebbe che vi sono 6 volte più possibilità che un teenager incominci a soffrire di problemi di cuore come avvento avverso alla vaccinazione che di venire ospedalizzato per il covid stesso11. Le pare che un genitore veramente scrupoloso, una volta venuto a conoscenza di una simile notizia, possa acconsentire a cuor leggero a far vaccinare il proprio figlio ?”.
“E cosa c’entra?”. “Come cosa c’entra? Lei forse non capisce: c’è il rischio concreto che la salute di un ragazzo nel pieno della sua adolescenza possa essere compromessa per sempre. Le miocarditi sono cose serie. Riducono drasticamente le aspettative di vita: le persone che soffrono di miocardite fulminante hanno il 50% di possibilità di morire dopo appena 5 anni12! Ma ci rendiamo conto che ragazzi dell’età dei nostri figli, qualora dovessero veramente essere colpiti da miocardite fulminante, potrebbero vedere la propria aspettativa di vita ridotta di praticamente l’80%? Come può mai un genitore accettare tutto questo?”. “Non la seguo”. “Eh, certo che non mi segue. Sono cose brutte. In verità, non è che non capisce; fa finta di non capire”. “Ma se ne vada a quel paese”. “No, signora, le cose non stanno come pensa lei. Adesso mi inalbero io. Senta, ho preso questa decisione che è irrevocabile: non farò vaccinare mio figlio. Non lo farò per una semplicissima ragione: per me – ma sono convinto che chiunque ancora agisca e pensi come un umano sarà essere d’accordo – per me non ha alcun senso esporre il mio ragazzo ad un rischio concreto, quale è quello che potrebbe derivargli dalla vaccinazione, quando le possibilità che si ammali e muoia di covid sono praticamente pari a zero. Ma che senso ha tutto ciò? Non lo faccio certo vaccinare solo perché lei e suo marito avete delle fisse irrazionali. Aggiungo: è inutile che mi accusiate di sconsideratezza o di qualsivoglia altra nefandezza. Io ho solo valutato i pro e i contro facendo uso delle mie capacità di raziocinio; ho esercitato il mio libero arbitrio prendendo quella che ritengo essere la decisione più giusta per il bene della mia famiglia, in realtà l’unica decisione che abbia senso prendere; e sono talmente convinto della bontà della mia scelta da non voler più tornare indietro. Come fate lei e suo marito ad accusarmi di egoismo? Non c’è niente di egoista in tutto questo. È solo logica. Piuttosto, siete voi due a fuggire dalla realtà. Ne avete così tanto paura da essere diventati degli ipocondriaci che hanno rinunciato all’esercizio delle proprie prerogative di essere umano. Ve la prendete con me e con mio figlio solo perché siete dei deboli di spirito”.
“Ma che dice? Si figuri se io ho credo alle fregnacce che racconta. Lei parla male di me e di mio marito solo perché è invidioso. Io e la mai famiglia abbiamo fatto il vaccino; quindi oggi abbiamo il green pass e siamo liberi di fare ciò che vogliamo. Invece lei con suo figlio, quando uscite di casa, non potere fare più nulla. Senza green pass, non avete diritto ad alcun svago: niente cinema, niente teatro, niente stadio, niente parchi di divertimento. E quest’inverno non potrete neppure andare a sciare in montagna13, cosa che so che vi piace così tanto”. “È vero, in questo ha ragione. Ma, fondamentalmente, chi se ne frega? Glielo ho detto: quando si fa pieno uso delle proprie capacità di raziocinio, non si ha più paura di affrontare tutte quelle difficoltà che la nostra decisione, presa in totale libertà, pone sul nostro cammino. Diventa pertanto una questione di coscienza: quando si è convinti di aver fatto la scelta giusta, non si torna indietro e si è anche meglio predisposti a fare sacrifici, per quanto questi possano pesare. Vede, lei mi accusa di egoismo solo perché mi sono rifiutato di far vaccinare mio figlio, cosa che secondo lei espone il suo a dei rischi. Ma le ho appena spiegato che non è così. È lei che non capisce. O meglio, non vuole capire. Ha la verità proprio davanti agli occhi. Ma non l’accetta. Guardi, checché ne dica, è proprio lei che sta esponendo il suo di figlio a dei rischi inutili. Chi, tra noi due, è il vero genitore degenere? Io non ho alcun dubbio in proposito. Quello non sono certo io”.
“Ma va là, se ne vada a quel paese. Anzi, vaffanculo. Lei è proprio uno stronzo”. “Signora, mi ascolti, voglio essere franco con lei: queste sono cose che le dico non certo per irritarla ma perché penso sia giusto dirgliele. Che interesse avrei a litigare con lei? Lei sbaglia a credere che le sia apertamente ostile. Cosa mi tornerebbe in tasca? Mi potrà insultare quanto vuole ma tanto la realtà non cambia. Questa è. Ed io di certo non torno indietro, avendo preso la mia decisione”. “E allora suo figlio smetterà di frequentare il mio Tommaso fuori da scuola. Neanch’io torno indietro sui miei passi. Non posso tollerare che mio figlio, anche se vaccinato, sia costretto a continuare a portare la mascherina anche in classe solo perché il suo non lo è”. “Sta bene. Se questa è la sua decisione…”. “Sì, lo è”. “A me dispiace solo per suo figlio. Non meritava tutto questo. Io sto insegnando al mio che nella vita spesso ci tocca fare grosse rinunce per un bene superiore, anche se lontano nel tempo. Ci rimarrà male, molto male, quando gli dirò che non potrà più giocare nel dopo scuola con Tommaso per volontà dei suoi genitori. Ma alla fine capirà. Non so invece se suo figlio accetterà la decisione dei suoi genitori”. “Lasci stare mio figlio Tommaso, che a lui ci penso io”. “Giusto. È il suo, di figlio. E certo io non avrei il diritto di intromettermi nel modo in cui lo sta educando. Ma, a costo di ripetermi, mi tocca farle presente ancora una volta che non state facendo le scelte giuste per lui”. “Non si impicci. Pensi ai cazzi suoi”. “Va bene, come lei vuole. Mi scusi. È che vorrei sempre aiutare il prossimo quando lo vedo in difficoltà”. “Io e mio marito non abbiamo certo bisogno dei suoi consigli. Ci lasci in pace!”. “Perfetto! Prendo atto che non si può aiutare nessuno che non voglia essere aiutato. Quand’è così, alzo bandiera bianca”. “Ha finito di scassare?”. “Sì, ho detto tutto quello che mi sentivo di dirle. Però ci pensi a mente fredda. Capisco che in questo momento è molto adirata. Ma è importante quanto le ho detto”. “Ma vaffanculo, stronzo”. “Come non detto. La saluto, signora. Ossequi”.
Ecco, questo è il modo in cui mi immagino possa svolgersi un’ipotetica conversazione tra me e la madre di Tommaso. Vertendo questa conversazione di pura fantasia sul fatto che ella non vuole che i nostri figli virtuali si frequentino anche dopo la scuola, non essendo stato il mio vaccinato, ad un certo punto questa stessa non può che degenerare in un alterco vero e proprio. Ovviamente quanto sopra riportato è tutto frutto della mia fervida immaginazione: come si titolerebbe in un film, ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. Tuttavia non si può negare che discussioni del genere possano aver avuto effettivamente luogo tra famiglie una volta in buoni rapporti reciproci, ma oggi separate da contrastanti opinioni sui vaccini.
Divisioni come queste capitano continuamente. Con quanti amici abbiamo già litigato avendo opinioni diverse sulla vaccinazione? Con quanti parenti? Con quanti colleghi di lavoro? Quanti rapporti, una volta considerati solidissimi, si sono già interrotti bruscamente per via di tutto questo? Comunque la si pensi sul vaccino, esso ci ha diviso e continuerà a dividerci anche in futuro. In questo momento non esiste argomento più divisivo di questo; neppure la fede calcistica! È innegabile che questo sia un vantaggio per lo status quo. Il divide et impera da sempre è il più efficace strumento di controllo da parte delle élite al potere. Uniti si vince, divisi si perde. I padroni del vapore lo sanno bene e certo se ne approfittano ampiamente.
Ma quante volte, da un anno e mezzo a questa parte, ci è stato detto che nulla tornerà più come prima? Innumerevoli personaggi, in realtà quasi tutti dalle connotazioni fortemente negative, ce lo hanno ripetuto fino alla nausea, tanto che questa frase è ormai divenuta un vero e proprio mantra. Gli ex presidenti del consiglio italiano Romano Prodi14 e Giuseppe Conte15, il governatore della Campania De Luca16, l’attuale primo ministro Britannico Boris Johnson17, il presidente della repubblica francese Emmanuel Macron18, l’uscente cancelliere tedesco Angela Merkel,19 l’estremista rosso Adriano Sofri20, pure il Massachusetts Institute of Technology21… Non sono che pochi esempi di quelli che a vario titolo ci hanno ossessivamente ammorbato in questi ultimi mesi con questo mantra infernale. Ma soprattutto c’è lui che ce lo dice, che nulla sarà più come prima, dove per lui si intende l’ineffabile, Klaus Schwab, il grande capo del WEF di Davos22. Scordiamoci dunque di poter tornare alla normalità se lo dice lui in persona. Le sue parole sono una sentenza.
In ogni eventuale conversazione simile a quella che abbiamo immaginato di avere avuto con la signora Valentina, sarebbe sempre opportuno da parte nostra menzionare al nostro interlocutore – chiunque esso sia – questa citazione di Schwab. Verosimilmente la nostra controparte non avrà la minima idea di chi sia Klaus Schwab. E questo è molto grave: un difetto imperdonabile poiché al giorno d’oggi nessuno si può permettere di ignorare chi sia questo mefistofelico personaggio. Se questo nostro interlocutore non dovesse riconoscere il nome di Klaus Schwab, dovremmo purtroppo presumere che questi sia una di quelle persone che ancora si illudono che tutto possa tornare come prima. Quindi saremmo tenuti a comportarci di conseguenza. Dovremmo altresì presumere che questa persona si sia convinta che il tanto agognato ritorno alla normalità sarebbe possibile solo grazie al vaccino, vera chiave di volta per lasciarsi alle spalle quei momenti bui che ognuno di noi ha vissuto durante il lockdown.
Ma è qui che nasce, in ultima istanza, il livore che molti si vax manifestano sistematicamente nei confronti dei no vax: non accettando i primi l’eventualità che non si possa più tornare alla vecchia normalità, si illudono ingenuamente che ciò sia ancora possibile nel momento in cui tutti si saranno nel frattempo vaccinati. Sicché, se le cose non andranno come da loro sperato, si convinceranno che sarà stato solo per colpa di quei folli no vax che, ostinatamente, rifiutano la salvifica inoculazione. Ma – come ampiamente spiegato – si tratta appunto di una fallace illusione; la più fallace di tutte, che costerà caro a ciascuno di noi.
“Con la pandemia, ci hanno raccontato via via che l’isolamento, i lockdown, le mascherine, il coprifuoco, le Messe in streaming, la didattica a distanza, lo smartworking, i recovery funds, i vaccini, i green pass ci avrebbero permesso di uscire dall’emergenza, e credendo a questa menzogna abbiamo rinunciato a diritti e stili di vita che costoro ci avvertono non torneranno più: “nulla sarà più come prima”. La “nuova normalità” rappresenterà comunque una concessione, per ottenere la quale accetteremo la privazione di libertà che davamo per scontate, e scenderemo a compromessi senza comprendere l’assurdità della nostra accondiscendenza e l’oscenità delle pretese di chi ci comanda, dandoci ordini talmente assurdi da richiedere veramente un’abdicazione totale della ragione e della dignità. Ad ogni passo, un nuovo giro di vite, un ulteriore passo verso l’abisso: se non ci fermiamo in questa corsa verso il suicidio collettivo non torneremo più indietro”23. Queste le illuminate parole di Monsignor Viganò.
Egli ha sacrosantamente ragione. Il green pass, ad esempio, non è che la prima di queste misure arbitrarie, dispotiche nonché distopiche che ci faranno sprofondare gradualmente in questo abisso di irragionevolezza e di mancanza di dignità. Come è possibile che in molti non si siano ancora dimostrati capaci di mettere a fuoco la vera natura di queste disposizioni? Vi è forse qualcuno convinto che il green pass, una volta che il suo uso diventerà generalizzato, verrà magicamente ritirato? Ecco, sappia costui che solo uno stolto può credere a questa palese menzogna. Il green pass è stato introdotto per rimanere e per evolversi in uno strumento sempre più sofisticato di controllo sociale.
Il ristoratore che richiede sistematicamente il green pass ai suoi clienti non fa altro che avvallare, forse neppure così tanto inconsciamente, questo sistema di controllo sociale, destinato a farsi sempre più oppressivo nella misura in cui sempre più persone lo tollereranno. Questo ristoratore penserà tra sé e sé: “in fin dei conti, non sto che rispettando la legge. Buona o brutta che sia, questa è la legge. Ed io non voglio rogne con la legge”. Dunque egli, conformandosi alla legge, riterrà di essere nel giusto ed a posto con la propria coscienza. Ma ogni volta che si comporterà in questa maniera, lui in realtà prenderà implicitamente una posizione precisa: tra la libertà e la schiavitù, lui si sarà schierato dalla parte della schiavitù; tra la verità e la menzogna, avrà assecondato la menzogna; tra la ragione e l’assurdità, avrà fatto propria l’assurdità; tra la dignità ed il disdoro, avrà scelto il disdoro.
Per quanto sia un personaggio detestabile come probabilmente nessun altro sulla faccia di questo pianeta, ci sentiamo di dare ragione a Klaus Schwab: nulla potrà più tornare come prima. Dobbiamo dunque rassegnarci all’idea di una nuova normalità. Ma nessuno vorrebbe che si imponga come nuova normalità quella prevista per noi da Schwab e dai suoi sodali del WEF. Con ogni probabilità, questa coinciderebbe con la fine delle società umane, per lo meno per come le abbiamo conosciute fino ad ora. Che Dio ci protegga da tutto ciò. Ma questo è il loro obiettivo. Hanno lavorato tanto per conseguirlo. E certo non molleranno la presa proprio oggi che sembra loro di avere il risultato finale a portata di mano.
Ma come fare? Come fare per arrestare tutto ciò? Come possiamo noi dare il nostro contributo per evitare quel suicidio collettivo verso cui, come dettoci magistralmente da Monsignor Viganò, ci stiamo dirigendo a folle velocità? Forse abbiamo solo una chance di riuscita: dobbiamo cercare noi stessi, da soli e con l’aiuto del prossimo, con tutte le nostre forze di creare e di imporre una “nuova normalità” che prevalga alla fine su quella voluta dagli uomini di Davos. Ma in che modo riuscirci? Possiamo solo cercare di migliorarci, di crescere individualmente anche, se non soprattutto, dal punto di vista spirituale. Dobbiamo quindi metterci in discussione e partire dal presupposto che l’illusione di poter ritornare alla vita di prima non è che la nostra condanna. In definitiva, non si tratta altro che di esercitare nel migliore dei modi quelle prerogative di cui si faceva menzione nel presente articolo. Dobbiamo fare uso delle nostre capacità di raziocinio per prendere, in tutta libertà, le decisioni che sentiamo di dover prendere per il bene nostro e dei nostri cari. Ed assumercene le responsabilità, costi quel che costi, anche se questo ci porterà a scontrarci con persone con cui credevamo di condividere un rapporto enormemente stabile. Si capisce che è difficile per chiunque sacrificare certi affetti. Ma fare altrimenti potrebbe essere la nostra rovina.
Si specificava poc’anzi quanto sia diventato divisivo il vaccino. Parimenti lo è, per motivi più che ovvi, anche il green pass. In apparenza è una cosa molto negativa perché la divisione indebolisce e alla fine favorisce solo il potere. Ma riflettendoci attentamente, ci accorgeremo che non tutti i mali vengono per nuocere. Capitano spesso nella vita delle situazioni in cui giocoforza non esistono le mezze misure. Queste ci portano a schierarci: o si sta da una parte o dall’altra. Non si può rimanere nel mezzo e ciurlare nel manico. Oggi tutti noi viviamo una di queste situazioni apicali. Probabilmente, mai più nella vita ci capiterà di riviverne di simili. Ma nessuno di noi può in questo momento fare a meno di prendere una posizione. Non ci si può più nascondere e fare finta di nulla. Dobbiamo accettare la verità per quella che è, per quanto amara sia. Non dobbiamo avere paura di prenderci nuove responsabilità.
Nulla sarà facile. Ma questi tempi, così cattivi e terribili, paradossalmente possono comunque rivelarsi di profonda utilità. Questi sono indiscutibilmente tempi di crisi. La parola crisi, che nel corso dei secoli ha acquisito una valenza semantica ben precisa, in greco antico designava più propriamente l’operazione di separazione del grano dalla pula24. Sottintende quindi, nella sua accezione originaria, la possibilità di una scelta. Oggi noi abbiamo effettivamente questa possibilità di scelta. Anzi, non ci possiamo esimere dal farla. Mai in precedenza ci era stato dato di percepire con altrettanta nitidezza quali sono le nostre priorità. Mai abbiamo avuto una tale facoltà di separare il grano dalla pula. Sta ad ognuno di noi decidere cosa vogliamo essere. Dobbiamo fare la nostra scelta, o in un senso o nell’altro. Diversamente, chi si ferma è perduto.
1 https://www.ilmessaggero.it/roma/news/green_pass_scuola_roma_protesta_licei_genitori_classi_separate_vaccino-6186342.html
2 https://www.youtube.com/watch?v=FQ_Ou0z0NFc
3 https://www.secoloditalia.it/2021/09/scuola-i-genitori-col-green-pass-e-a-roma-ce-chi-chiede-classi-separate-nei-licei-per-i-non-vaccinati/
4 http://restellistoria.altervista.org/pagine-di-storia/giorno-della-memoria/lespulsione-degli-ebrei-dalla-scuola-italiana-le-leggi-razziali-del-1938/
5 https://www.msn.com/it-it/video/mondo/salvini-varianti-del-virus-sono-reazioni-ai-vaccini-%C3%A8-polemica/vi-AAOknTU
6 http://www.globonews.it/montagnier-il-vaccino-crea-le-varianti/
7 https://www.meteoweb.eu/2021/08/vaccini-bassetti-attacca-il-premio-nobel-montagnier-e-un-rincoglionito-ha-problemi-di-demenza-senile/1717304/
8 https://www.treccani.it/vocabolario/raziocinio/
9 https://www.orazero.org/wp-content/uploads/2021/09/PIC-COVID-19-Disease-Information-Statement-DIS-August-2021-1.pdf
10 https://www.youtube.com/watch?v=TKFWGvvlVLI
11 https://www.telegraph.co.uk/news/2021/09/09/teenage-boys-risk-vaccines-covid/
12 https://sfero.me/article/tesi-n-7-vaccini-anti-covid19
13 https://aostasera.it/notizie/economia-e-lavoro/impianti-a-fune-per-la-valle-daosta-green-pass-imprescindibile-per-sciatori-e-addetti/
14 https://www.secoloditalia.it/2021/05/prodi-vede-nero-dopo-la-pandemia-niente-tornera-come-prima-la-nostra-ripresa-sara-difficile/
15 https://www.lettoquotidiano.it/coronavirus-conte-niente-piu-come-prima-orgoglioso-degli-italiani/47848/
16 https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/340837-de-luca-lettera-giovani/
17 https://www.conservatives.com/news/boris-johnson-read-the-prime-ministers-keynote-speech-in-full
18 https://www.rfi.fr/fr/france/20190507-macron-an-2-rien-sera-plus-comme-avant
19 https://www.politicaleconomistng.com/covid-19-life-not-return-normal-vaccine-developed-merkel/
20 https://www.ilfoglio.it/piccola-posta/2020/03/18/news/niente-sara-piu-come-prima-306647/
21 https://www.money.it/coronavirus-niente-sara-piu-come-prima
22 https://summit.news/2020/11/10/globalist-klaus-schwab-world-will-never-return-to-normal-after-covid/
23 https://numero6.org/nuovo-ordine-mondiale/vigano-nulla-tornera-come-prima-e-arrivato-il-momento-della-scelta/
24 https://www.corriere.it/cultura/parola_chiave/C/crisi.shtml