16 anni di carcere perché ha bruciato la bandiera arcobaleno della comunità LGBT, questa volta siamo negli Stati Uniti d’America, nella piccolà cittadina di Ames in Iowa.

Adolfo Martinez – 30 anni – è stato accusato di avere commesso: un crimine d’odio (15 anni), di molestie di terzo grado (30 giorni) e di uso sconsiderato del fuoco (1 anno), dovrà scontare tutte e tre le pene. https://www.sbs.com.au/news/us-man-gets-15-years-in-jail-for-burning-lgbtiq-flag – https://www.washingtonexaminer.com/news/man-sentenced-to-16-years-in-prison-for-burning-churchs-pride-flag
Ha rubato la bandiera arcobaleno alla United Church of Christ e l’ha bruciata l’11 giugno 2019, ha poi confessato il crimine affermando di essere contrario all’omosessualità. Intervistato da una emittente locale ha riconfermato il suo gesto, ribadendo il concetto di averlo fatto in modo “consapevolmente, volutamente e intenzionalmente” – e negli USA se non mostri pentimento con le condanne ci vanno giù pesante – ha ammesso di avere «bruciato il loro orgoglio, in modo chiaro e semplice». Martinez è tranquillo perché afferma anche che lo spirito di Dio è dalla sua parte.
L’avvocato Jessica Reynolds, fuori dal tribunale così commenta: “The hard reality is there are people who target individuals and commit crimes against individuals because of their race, gender, sexual orientation, and when that happens it’s so important that as a society we stand up and people have severe consequences for those actions”. https://www.miamiherald.com/news/nation-world/national/article238566918.html
Nella landa delle promesse libertà … c’è così tanta libertà… da far impallidire. Ero giovane quando vedevo gli islamici che bruciavano in Medio Oriente (in segno di protesta) la bandiera americana e gli americani si incavolavano come le pantere. Ora però mi chiedo se nel caso sopra descritto non si sia troppo esagerato con la condanna.