Mi ha molto impressionato il comportamento di Massimo Galli, il viroimbonitore televisivo che prima spara a zero sulle cure contro il covid e poi le utilizza per salvarsi la pellaccia.

si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni.  Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco.  Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. Matteo 7, 16 – 20

Dai loro frutti riconosceremo i falsi profeti e il sig Galli Massimo di frutti buoni non mi pare ne abbia fatti vedere! Ha predicato in lungo e in largo che di cure contro il covid non ce ne sono, ha detto che le cure contro il covid sono fantascienza e che solo i vaccini avrebbero potuto toglierci dagli impicci e poi che fa? Appena si becca la variante omicron, molto meno letale del primo covid, subito si rimpinza le vene di monoclonali! Getta nel letamaio la “cura” speranza del “tachipirina e vigile attesa” e si fa curare come Dio comanda mentre migliaia e migliaia di persone sono state abbandonate a loro stesse e sono morte!

Quindi queste sono le opere di Galli e da quelle opere lo riconosciamo. Un altro medico invece, il dottor Andrea Stramezzi, mentre Galli e altri “alberi” suoi pari dicevano che non esistono cure per il covid, andava a casa degli ammalati e LI CURAVA! Con quello che la scienza VERA e la sua coscienza gli mettevano a disposizione, con farmaci che già esistevano ha salvato migliaia di persone. Dunque esistono alberi buoni e alberi cattivi, esistono medici buoni e medici cattivi e dalle loro opere li riconosciamo.

Ma Stramezzi non si è fermato, per poter mettere a disposizione le cure contro il covid a tutti e non solo ai Massimo Galli, ha fatto un’app che si può scaricare gratuitamente da Google play store, per dare modo a tutti di accedere alle cure ora riservate ai fortunelli tipo Galli e a pochi altri Eletti:

Dopo la registrazione bisogna aspettare qualche giorno dopodiché una mail avvisa che la richiesta è stata approvata e da quel momento l’app è attiva e consente di chiedere aiuto se si sospetta (o si è certi) di essersi ammalati di covid, l’app chiede di inviare una serie di informazioni sui sintomi (saturazione, frequenza respiratoria, frequenza cardiaca, temperatura, ecc) e poi un medico invia la cura. E’ la soluzione? Certamente no, curare a distanza non è la stessa cosa che curare in presenza, ma grazie ai Massimo Galli l’alternativa è la cura speranza TACHIPIRINA E VIGLILE ATTESA, attesa di finire in terapia intensiva e magari al cimitero!

E’ proprio vero caro Galli Massimo: dai frutti si riconoscono gli alberi buoni dagli alberi cattivi!

Naturalmente un’app che tratta di dati tanto sensibili è entrata nel mirino del “Garante” della privacy che dice di volerci vedere chiaro visti i sensibilissimi dati personali e sanitari che giocoforza si devono fornire per accedere al servizio, dice il “Garante”:

L’Autorità ricorda che la normativa italiana ed europea prevede un divieto generale di trattare i dati di “categorie particolari di dati”, tra cui rientrano quelli sulla salute, ad eccezione di alcuni casi esplicitamente indicati – ad esempio per motivi di interesse pubblico o per finalità di medicina preventiva, diagnosi, assistenza o terapia sanitaria – e solo in seguito all’adozione di particolari garanzie. Per tale motivo, alla luce dei primi elementi raccolti sul caso specifico, il Garante ha deciso di verificare se sono state rispettate tutte prescrizioni e tutele previste per i trattamenti connessi all’utilizzo di app mediche.

Alcune domandine caro Garante:

  1. La privacy degli studenti, divisi in vaccinati e non vaccinati, divisi in positivi e negativi viene rispettata?
  2. La mia privacy è tutelata quando devo mostrare se sono vaccinato alla portineria aziendale, al barista, al controllore sul treno ovvero dovunque voglia o sia costretto ad andare
  3. Il dono di Natale forse più atteso: è on line l’App C-Healer – Erminio Antonio (wordpress.com)