Pubblicato originariamente su calcydros.org
Sui quotidiani, cartacei e online, di ieri si poteva leggere questa notizia:



E poi La Repubblica, Il Corsera e a cascata, le testate locali.
Su Twitter anche Myrta merlino non ha mancato di far sentire la sua
In pratica, quello che sembra emergere è che il governo, non si sa per quale oscuro motivo, intenderebbe dare un taglio al rilascio di ricette mediche tramite SMS o whatsapp per tornare alla ricetta cartacea da ottenere recandosi personalmente nello studio del proprio medico di base.
Ovviamente le reazioni indignate degli utenti social non si sono fatte attendere:
“Va bene essere conservatori” – dice Tizio – “ma non certo essere retrogradi!“
“Questo governo è contro i cittadini“, ribatte Caio
“Non ne fa una giusta, la pesivendola. Se c’è qualcosa di buono fatto dai precedenti governi, in particolare il governo Draghi, loro la devono smantellare“, precisa Sempronio
E così via contro questo governo che, oltre a tagliare ai poveri per dare ai ricchi, intende vessare i cittadini italiani togliendo loro tutto quello che sa di modernità, dal POS allo SPID, dal bonus ai diciottenni alle ricette mediche telematiche.
Ma le cose stanno davvero così? Beh, non proprio. Basterebbe leggere l’articolo per intero per rendersi conto che quanto viene ribadito nel corpo dell’articolo, cioè un fatto vero, non coincide esattamente col tono del titolo.
In pratica, quando fu varato lo stato di emergenza covid dal governo Conte II, per evitare assembramenti negli ambulatori dei medici di base, si favorì il rilascio di ricette mediche tramite telefono, con la foto della ricetta stessa mandata al paziente che lo richiedeva, con SMS o whatsapp, il quale poteva ritirare il farmaco senza esibire il documento cartaceo. E questo tramite un decreto apposito, decreto a tempo scaduto con lo scadere dello stato di emergenza e prorogato nell’aprile di quest’anno, fino al 31 dicembre.
Ovviamente il tono dei titoli è di tutt’altra pasta, e questo perchè, contando sulla superficialità del lettore medio che si accontenta dei titoli senza leggere l’articolo per intero, titoli rilanciati poi via social, si cerca di creare un “sentiment” contro un governo che ai media mainstream nostrani, di solito a rimorchio del PD e nostalgici del “vile affarista”, non piace per nulla.
Naturalmente nessun “debunker che si rispetti” ha cercato di fare chiarezza, come amano dire, nessun gioielliere felsineo in calzamaglia, nessuno svizzerotto affetto da iper attivismo, nessun “Tito Puente & his orchestra” si è sognato di riportare i fatti nella giusta direzione, e la cosa non stupisce nessuno. Le bufale si combattono solo se vanno contro la narrazione dominante, se sono ad essa funzionali, scatta lomertà più assoluta.
Ovviamente, siccome entro fine anno, come accade solitamente, verrà proposto il decreto “milleproroghe” per rinnovare i decreti in scadenza, il governo ripresenterà all’interno di esso, anche la proroga di un anno per la ricetta telematica.

Naturalmente, per evitare di fare la solita figuraccia, o nella speranza di riuscirci, diverse testate sono corse ai ripari dicendo che riproporre la proroga da parte del governo è stato merito delle proteste dei medici di base e dell’allarme lanciato dai giornali stessi. Qualcuno si spinge addirittura a chiedere perchè invece di una proroga, non si sia fatta una legge apposita per rendere definitiva la possibilità di ottenere farmaci senza la ricetta cartacea. Ovviamente lo chiedono a Meloni, al governo da pochi mesi, ma non si sono minimamente sognati di chiederlo al meraviglioso Draghi che tutto il mondo ci invidiava, quando il suo governo dei migliorissimi usò un decreto di proroga invece di una legge definitiva. Ovviamente nessuno lo spiegherà, anche se conosciamo benissimo la risposta.
Non è per difendere il governo Meloni, che magari potrebbe essere davvero un governo pessimo, ma con una stampa del genere sarà difficile credere quando veramente il governo farà una porcata epocale, perchè gridando “al lupo, al lupo” alla fine si ottiene esattamente l’effetto contrario a quello desiderato.
E intanto FdI vola nei sondggi.