Non entro nel merito del balletto sulla formazione del governo e del braccio di ferro tra Quirinale e Salvini sulla nomina di Savona a ministro dell’economia, con tutto il codazzo di polemiche e tifo da stadio per l’uno o per l’altro. Una parte della stampa, decisamente schierata con il Colle, non ha esitato l’altro giorno a riproporre alcune parole di Di Maio che sembrano dare ragione a Mattarella per la sua opposizione a Savona come ministro.
(ANSA/ANGELO CARCONI)
Quando Di Maio diceva: “I ministri? Li sceglie Mattarella…”
così scriveva Il Giornale qualche giorno fa.
ilpost.it oltre a riportare la stessa frase di di maio, si spinge più in la, scrivendo
Di Maio quel giorno aveva detto una cosa vera e una falsa. Quella vera è che i ministri li sceglie il presidente della Repubblica – su proposta del capo del governo – ma nonostante questo domenica sera Di Maio ha detto che intende proporre la messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica
uno dei più conosciuti siti antibufale, scrive così
Il Presidente li ha scelti [i ministri], o meglio non ne ha scelto uno solo, che invece era quello che imponeva qualcun’altro, e ora siamo al “è stato impedito di formare un governo”…
Non so voi, ma a me questo giochino dell’indignare sostenendo di essere stati censurati ha un po’ stancato…
avallando l’ipotesi che sia compito del Presidente della Repubblica scegliere i ministri. Ma vediamo che cosa dice la costituzione sul rapporto tra ministri e Quirinale.
L’art. 92 recita
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.
La Costituzione non parla di scelta da parte del Presidente della Repubblica, parla di nomina.
vediamo il significato di “nomina” secondo Wikipedia: “Nel diritto la nomina (dal verbolatino nominare, ‘dare un nome, citare, eleggere’, derivato da nomen, ‘nome’) o designazione è l’atto giuridico con il quale il soggetto che ne ha il potere assegna una persona ad un ufficio quale titolare o addetto.”
Per l’enciclopedia Treccani il significato di “scelta” è il seguente: “Libero atto di volontà per cui, tra due o più offerte, proposte, possibilità o disponibilità, si manifesta o dichiara di preferirne una (in qualche caso anche più di una), ritenendola migliore, più adatta o conveniente delle altre, in base a criterî oggettivi oppure personali di giudizio”
In parole povere, il Presidente del Consiglio sceglie quali siano i nomi da proporre al Presidente della Repubblica come ministri, e quest’ultimo li nomina, cioè conferisce ai nomi proposti lo status di ministro.
Di Maio ha pronunciato una frase che contiene un errore di fondo, sappiamo che è giovane e non molto esperto e spesso parla in maniera naif, ogni volta che apre bocca vengono fatte le pulci su tutto quello che ha dichiarato, sottolineando sempre gli errori o le inesattezze del suo dire, congiuntivi in primis, ma questa volta il suo errore non solo non è stato sottolineato ma lo si è cavalcato a favore della propria posizione in merito alla questione trattata. Lo stesso BUTAC parlerebbe di “cattivo giornalismo” che ha lo scopo di indignare, e uso il condizionale perchè il cattivo giornalismo è sempre e solo quello che cerca di indignare in un senso, mentre se va nel senso opposto, allora, probabilmente, così cattivo non è!