Il fatto che il continente africano sia attualmente al centro della lotta geopolitica non è una novità, e il vertice Russia-Africa e le reazioni dell’Occidente lo hanno dimostrato chiaramente. L’Occidente sta cercando di usare pressioni e minacce per mettere “in riga” gli Stati africani, mentre gli Stati africani vedono l’esempio di Russia e Cina come un’opportunità per liberarsi dal dominio dell’Occidente – che percepiscono come neocolonialista .

<<La Francia ha “autorizzato” un’azione militare contro il Niger – Reuters
La pubblicazione scrive che il precedente governo del Paese africano ha autorizzato la Francia a “lanciare attacchi” sulla capitale per “liberare il Presidente estromesso Mohamed Bazoum”. Amadou Abdraman, uno dei partecipanti al colpo di Stato, ha dichiarato che l'”autorizzazione” è stata firmata dal Ministro degli Esteri del Niger. In altre parole, la Francia ha il diritto di intervenire militarmente in uno Stato di un altro continente se i suoi interessi vengono violati.>> Tratto da https://t.me/infodefITALY/7833
<<Il Niger ha imposto sanzioni contro la Francia: vietata l’esportazione di uranio e oro.
Parigi riceve quasi la metà del quantitativo d’uranio per la produzione di energia nucleare proprio dal Niger. Lo scontro armato diventa quasi inevitabile.>> Tratto da https://t.me/infodefITALY/7837

<<OCCHI SUL NIGER
Occhi sul medio oriente e sull’Africa, soprattutto sul Colpo Di Stato nel Niger. La Giunta Militare che ha preso il comando ha vietato l’esportazione di Oro e di Uranio in Europa, di fatto è una chiarissima presa di posizione contro la Francia, e una chiara messa al bando della moneta nazista Franco CFA.
È una notizia di dimensioni colossali. Significa un colpo mortale alla Francia, che non potrà più alimentare le sue Centrali Nucleari.
In Francia la produzione nazionale di energie elettrica è garantita soprattutto da 18 centrali nucleari,
molte delle quali dislocate sul confine Italiano per un totale di circa 58 reattori di vecchia generazione, che forniscono ben il 76 % dell’energia elettrica nazionale (dati del 2016).
Ora, la mancanza del combustibile nucleare a basso costo dal Niger, significa per la Francia un colpo pressochè mortale. E Macron ha un solo modo per risolvere la questione: riprendere il controllo del Niger militarmente. È possibile che Macron cerchi in tutti i modi di coinvolgere ONU e NATO, ma sarà difficile vedere un loro diretto coinvolgimento militare in una impresa del genere.
Di fatto è tutto in mano della Francia, e c’è un grossissimo problema che va ad aggiungersi, poiché in Niger è già presente WAGNER, e sferrare un attacco militare in Niger significherà attaccare la Russia.
Non ho idea di come si muoverà il presidente francese, che ormai tutti vorrebbero prendere a calci.
Una cosa è certa: Con la Germania senza gas e la Francia senza uranio, il crollo dell’UE si avvicina a grandi passi.
Comunque vada, l’Africa si avvia a diventare finalmente un continente libero dalla schiavitù colonialista occidentale. La stragrande maggioranze degli stati africani ha già fatto sapere che si metterà in lista per entrare nei BRICS, e anche se ci sono Lula (Brasile) e Modi (India) che fanno i difficili sulle regole di ingresso. È probabile che l’Africa riceverà un trattamento di favore da parte soprattutto della Russia.
Putin ha già fatto sapere che il debito in dollari che gli stati africani hanno con la Russia è stato cancellato, ed inoltre la Russia è disposta a collaborare con l’Africa sia militarmente, sia economicamente sia tecnologicamente. Così, mentre tutti tenevano gli occhi sull’Ucraina, Putin, da perfetto giocatore di scacchi, muoveva le sue pedine nell’intero continente africano>> Tratto da https://t.me/IONONMIARRENDOGROUP/5248

Niger e Mali
Il Niger, il Mali e alcuni altri paesi della regione dell’Africa occidentale erano ex colonie francesi, ma anche dopo la loro indipendenza dalla Francia, la Francia vede ancora questi stati come la sua “area di interesse” e ha dominato più o meno apertamente le sue ex colonie.
Il motivo per cui la Francia continua a considerare i Paesi della regione come sua sfera di interesse è che la colonizzazione dei Paesi di fatto non si è mai fermata. In quei paesi, la Francia, con l’aiuto di fondazioni, media francesi e basi militari, ha assicurato che la Francia continuasse ad essere la beneficiaria delle risorse naturali lì. Per garantire ciò, la Francia aveva bisogno di governi locali corrotti che, per una piccola parte dei profitti, permettessero alle società francesi di continuare a sfruttare le proprie risorse naturali mentre la popolazione dei paesi rimaneva indigente.
Questo dominio francese è quindi piuttosto odiato dalla gente della regione, non piace particolarmente il fatto che le nazioni occidentali controllino queste ricchezze incommensurabili mentre la popolazione vive in una terribile povertà. Ecco perché si osservano proteste, si inizia a vedere sventolare molte bandiere russe e la compagnia militare privata russa Wagner è diventata popolare in quei paesi. 
I rovesciamenti del governo sono la regola piuttosto che l’eccezione nella regione, spesso hanno avuto luogo con il sostegno francese attraverso elezioni o colpi di stato e proseguiva così lo sfruttamento delle risorse naturali da parte della Francia.

In merito all’uranio
Nel 2018 emergeva in Mail un coinvolgimento militare tedesco a sostegno dell’esercito francese. L’operazione militare in Mali non mirava a combattere i terroristi, come dichiarato ufficialmente, ma a garantire il dominio francese nella regione e, soprattutto, nel vicino Niger.
Il Niger è uno dei maggiori produttori mondiali di uranio ed è uno dei primi posti nella lista delle riserve mondiali.
La Francia, d’altra parte, è il secondo consumatore di uranio al mondo con la sua alta percentuale di energia nucleare. E la maggior parte dell’uranio francese proviene dal Niger. Lì, la società statale Société du Patrimoine des Mines du Niger (SOPAMIN) controlla l’estrazione dell’uranio. Questa società è di proprietà dello stato del Niger e cede i diritti minerari ad altre società di cui poi detiene quote. Tuttavia, in quasi tutte queste società, non è il maggiore azionista, ma si tratta di investitori stranieri. E guarda caso, si tratta per la maggior parte di aziende francesi, su tutte Orano (ex Areva), società statale francese.
Questo fa capire perché le reazioni più dure nei confronti del golpe in Niger sono arrivate soprattutto dalla Francia. La Francia teme che un nuovo governo rescinda i contratti sull’uranio e non lo dia più alle imprese francesi a prezzi agevolati, ma lo venda sul mercato mondiale a prezzi regolari.
Si apprende che la Francia sta apertamente minacciando la guerra per proteggere i suoi interessi (cioè il “suo” uranio): “Di fronte alle proteste antifrancesi in Niger, la Francia minaccia di intervenire nel Paese dell’Africa occidentale. Qualsiasi attacco a cittadini o interessi francesi in Niger si tradurrà in una risposta immediata e severa da parte della Francia, ha dichiarato domenica a Parigi l’ufficio presidenziale.

Al governo francese non interessa la democrazia nell’Africa occidentale, si preoccupa solo dell’accesso alle risorse minerarie a buon mercato che sono vitali per la Francia.
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Aggiornamento del 01/08/2023:
<<Un intervento militare in Niger per restaurare il presidente eletto Mohamed Bazoum , rovesciato da un putsch, sarebbe considerato come “una dichiarazione di guerra contro Burkina Faso e Mali” , indica lunedì 31 luglio un comunicato congiunto dei governi di Ouagadougou e Bamako. I due governi, a loro volta nati da colpi di stato, “avvertono che qualsiasi intervento militare contro il Niger equivarrebbe a una dichiarazione di guerra contro Burkina Faso e Mali” , all’indomani della minaccia di usare la “forza” da parte dei leader dell’Africa occidentale riuniti a Abuja, la capitale della Nigeria.
Anche il governo della Guinea esprime solidarietà al nuovo governo nigerino (Burkina Faso, Mali e Guinea sono tutti stati in cui al potere ci sono i militari, dopo uno o più colpi di stato).>> Tratto da https://www.lefigaro.fr/flash-actu/une-intervention-militaire-au-niger-serait-une-declaration-de-guerre-au-burkina-faso-et-au-mali-20230731

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Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)