Nessuna rivoluzione colorata, forse nemmeno nessuna rivoluzione democratica.
E’ la fotocopia dell’assalto del 6 gennaio 2021 a Capitol Hill, dove fu incolpato Trump. I media occidentali immediatamente hanno condannato i disordini e si sono schierati con Lula da Silva.
Ma è curioso un dettaglio, che riemerge per la seconda volta, come a Capitol Hill quello che è successo a Brasilia è stato un tentativo mal coordinato dei sostenitori di Bolsonaro di impedire l’inaugurazione di Lula de Silva, che ricorda in qualche modo l’azione non coordinata quando i sostenitori di Trump hanno preso d’assalto il Campidoglio.
Altro dettaglio, attualmente Bolsonaro è a Miami, dove è stato ricoverato all‘AdventHealth Celebration, un ospedale fuori Orlando, in Florida, per forti dolori addominali.
L’agenzia di stampa russa TASS ha riassunto gli eventi della notte in Brasile. Anche Tass nota che i disordini nella capitale brasiliana sono simili a quanto accaduto negli Stati Uniti due anni fa.
Lo stesso copione ha fornito però un eccellente risultato, dove gli stati affermano chiaramente chi sostengono:
<<Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il primo ministro francese Emmanuel Macron, il primo ministro canadese Justin Trudeau, il presidente argentino Alberto Fernandez, il primo ministro cileno Gabriel Boric, il presidente cubano Miguel Diaz-Canel, il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador e il segretario delle Nazioni Unite -Il generale António Guterres ha condannato i disordini a Brasilia. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il capo della politica estera dell’UE Josep Borrell hanno affermato che l’UE ha condannato l’occupazione del parlamento e degli edifici governativi da parte dei manifestanti in Brasile e ha espresso il suo pieno sostegno a Lula da Silva. Il vice portavoce del Consiglio della Federazione Russa, Konstantin Kosachev, ha definito i disordini uno strano e insensato “colpo di stato nell’oblio”. Il ministro degli Esteri britannico James Cleverley ha affermato che il suo paese sostiene pienamente Lula da Silva in mezzo ai disordini antigovernativi nel paese. Il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha chiesto la fine immediata delle proteste in Brasile. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha etichettato i sostenitori presenti dell’ex presidente Jair Bolsonaro come neofascisti. Il ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Vice Primo Ministro Antonio Tajani ha affermato che l’esito delle elezioni presidenziali brasiliane deve essere rispettato. Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso ha definito le proteste un disprezzo per la democrazia. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha chiesto una riunione di emergenza dell’Organizzazione degli Stati americani (OSA) sugli eventi in Brasile, che ha descritto come un attacco fascista alla democrazia. Il segretario generale dell’OSA Luis Almagro ha descritto gli attacchi dei sostenitori di Bolsonaro alle istituzioni statali come “fascisti”. Il ministro degli Esteri argentino Santiago Cafiero ha descritto le azioni dei sostenitori di Bolsonaro come un tentativo di colpo di stato. Il governo nicaraguense ha descritto le proteste come un tentativo di colpo di stato terroristico. L’ambasciata russa in Brasile ha consigliato ai propri dipendenti e cittadini russi a Brasilia in relazione ai disordini di massa di “limitare le passeggiate in città ed evitare la folla”.>>
Quindi secondo le rilevazioni di Tass, Bolsonaro in pratica non ha nessun tipo di appoggio.
Il copione è uguale, ma manca ogni tipo di appoggio.
Interessantissimo un commento trovato in questo articolo e ve lo traduco: <<Quello che manca nell’articolo è che un certo Stephen Bannon ha parlato pubblicamente di questi disordini e ne è stato felice. Ora dovresti renderti conto che Stephen Bannon ha costruito una rete particolarmente attiva in Europa e America Latina e collabora con fondazioni un tempo fondate da Otto von Habsburg per frenare l’influenza cinese e promuovere l’ideologia fondamentalista del mercato – con l’aiuto ha trovato influenti alleati lì in particolare. Bolsonaro ha negato le rivolte su Twitter poco dopo che sono crollate, tradendo anche i suoi sostenitori. Può farlo? Si trova in Florida vicino a Trump, Bannon e agli hotspot anti-cinesi / cubani evangelici e mangia gastronomia americana al KFC.>>
Altra cosa stana: quando iniziò il tentativo di colpo di stato in Venezuela nel 2019, Russia e Cina si schierarono in modo dimostrativo con il presidente Maduro. Il Brasile appartiene già ai Brics, forse nessuno si è schierato perché puzza più di scontro tra classi ricche contro classi povere?
Va anche detto che come presidente, Lula aveva fatto molto per la popolazione più povera. Bolsonaro, al contrario, è arrivato con il chiaro sostegno dei “grandi soldi” e degli Stati Uniti! In molti affermano che le accuse e il processo contro Lula erano inventati. Dicono che si trattava di una casa che Lula non conosceva affatto, in cui non aveva mai messo piede, ecc. servì solo per accusarlo di aver accettato un vantaggio. In molti sostengono che la attuale spaccatura attraversa effettivamente tutta la popolazione (classe alta/media contro povera), ma gran parte della popolazione brasiliana è consapevole che è stato solo grazie alle politiche intelligenti di Lula nei suoi primi due mandati se sono diventati parte della classe media.
Ipotizzo anche che il Deep State sia in realtà molto più diviso di quanto molti pensino. La parte (attualmente) dominante intorno a Biden, Clinton, Obama e Bush vuole distruggere la Russia e la Cina, ottenere il dominio del mondo e instaurare un regime oppressivo e di controllo. La fazione opposta però commette gravi errori perché ha meno esperienza con le rivoluzioni colorate e sta solo iniziando ora questo tipo di esperimenti (e Bolsonaro è chiaramente uno di loro).
Rimane un fatto che emerge: il duo Trump-Bolsonaro hanno in comune una cosa, hanno ragione ad affermare che in entrambi i casi le elezioni (meglio, rielezione) sono sono state rubate e manipolate con l’aiuto dei “Democratici” statunitensi, che sempre dominano il Deep State, FBI e CIA.
Vedremo se nei prossimi giorni i militari interverranno in Brasile per assicurare un minimo di giustizia, in molti affermano che le strutture corrotte nell’esercito e nella polizia sono in minoranza, la maggioranza è a servizio del popolo.
Io la vedo diversamente, la corruzione in Brasile è un qualcosa di cui tener molto colto, leggete qua Operazione Lava Jato. Ho trovato molto interessante anche questa analisi “Assalto al Parlamento in Brasile, similitudini e differenze con Capitol Hill“.
Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.