<<Persuadere il FMI
La più grande prova esterna di Milei arriva nella rinegoziazione dell’accordo dell’Argentina con il Fondo monetario internazionale. Il governo precedente ha mediato una linea di credito da 44 miliardi di dollari come ancora di salvezza in mezzo ai problemi del debito. Tuttavia, il FMI ha sospeso le erogazioni a causa della ripetuta violazione da parte dell’Argentina degli impegni fiscali e monetari. Il ripristino di tali finanziamenti è vitale per incrementare le scarse riserve estere.
Il FMI ha dichiarato pubblicamente che dopo le elezioni desidera un “dialogo costruttivo” per riportare il programma sulla carreggiata. Tuttavia, in privato, i funzionari sono diffidenti nei confronti della dichiarata ostilità di Milei nei confronti delle agenzie multilaterali. Per ottenere la fiducia del FMI sarà necessario che Milei dimostri pragmatismo e prevedibilità. La sua sfida è convincere i tecnocrati del FMI che onorerà gli obblighi di debito e consentirà aggiustamenti valutari.
L’adozione di politiche ortodosse come il contenimento della spesa pubblica e la riduzione dei sussidi rende possibile un accordo. Ma questo rischia di alienare la base di Milei attraverso una maggiore stretta della cinghia. Potrebbe anche comportare l’accantonamento di riforme ambiziose finché non sarà raggiunta la stabilità. Qui Milei affronta il suo primo dilemma tra pragmatismo e ideologia. Il risultato sarà un primo indicatore della sua capacità di adattarsi alle realtà del governo.>> Tradotto e tratto da https://www.theweek.in/news/world/2023/11/20/latin-america-gets-a-new-far-right-leader-as-milei-rides-the-wave-of-rage-to-argentinas-presidency.html
Bene, ma non benissimo:
<<Il presidente eletto dell’Argentina, Javier Milei, in un’intervista ha fatto sapere che il suo esecutivo realizzerà “un forte aggiustamento fiscale verso un azzeramento diretto del deficit finanziario”. Torneremo “solvibili – ha detto – e pagheremo il debito” da 45 miliardi di dollari più interessi col Fondo monetario internazionale (Fmi). In un’intervista con l’editorialista di Infobae, Manuel Adorni, pubblicata su YouTube, Milei ha affermato: “Sarà uno shock, non ci sarà gradualità”. “I titoli pubblici e le azioni argentine sono saliti. Questo significa che c’è fiducia su ciò che vogliamo fare. Stiamo dando chiari segnali di stabilità e di forza politica, che era una delle cose di cui si dubitava, e siamo in grado di fare accordi al Congresso affinché queste leggi avanzino”, ha sottolineato il presidente ultraliberale. Rispetto al rischio che l’attuale inflazione possa generare un’iperinflazione, Milei ha osservato: “Il rischio c’è. Faremo ogni sforzo per evitarlo”. Il nuovo capo di Stato ha poi concordato con la recente affermazione dell’ex presidente Mauricio Macri. “Sono in arrivo sei mesi molto duri”, ma saranno “il decollo dell’Argentina”. “Non si tratta di tagliare quella che è considerata spesa pubblica – ha aggiunto – ma le voci su cui la politica ruba. Questo è il grande trucco. La Banca di sviluppo interamericana ha pubblicato uno studio sull’inefficienza della spesa pubblica. L’Argentina ha un’inefficienza di 7,5 punti e un deficit finanziario di 5”. Alla domanda su possibili proteste nelle piazze anche violente in reazione al suo piano, Milei ha risposto: “Non mi lascerò ricattare. Altrimenti non risolviamo niente“.>> Tratto da https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2023/11/22/milei-il-mio-piano-sara-uno-shock-ma-largentina-decollera_0084e226-f2a5-4c65-a45c-d7b1f864c36e.html
Beh se gli argentini sopravvivono ai prossimi sei mesi… (e se Milei stesso sopravvive ai prossimi sei mesi … dagli attacchi di un popolo argentino che vuole fare lampionismo senza limitismo…)
Mi perplime la posizione di Milei sui Brics, guardando un paio di grafici:
Osservando cosa esporta maggiormente l’Argentina emerge che sono merci soggette a un prezzo deciso dai mercati internazionali delle materie prime e dalle borse mercantili.
Se Milei non mantiene una politica equilibrata coi BRICS, rischia di giocarsi percentuali molto alte sul mercato delle esportazioni
China 8,64 + India 6,1 + Brazil 16,3 = 31,04
Altre considerazioni
Allora Milei vediamo cosa fa col FMI, a breve vediamo subito la sua stoffa. Comunque è molto sostenuto dagli USA, vedremo se parte un piano Marshall per l’Argentina. Buenos Aires sa che rompe la dispotica follia politica ed economica presente in America Latina. In questa area sono presenti molti interessi russi e soprattutto cinesi, quindi avendo vinto Milei gli USA dovranno investire molto e resuscitarla.
Lì Washington rompe i giochi dei BRICS, ed è obbligata a sfondare soldi come se non ci fosse un domani.
L’Argentina sta per diventare un nuovo stato membro americano, ma Washington non dovrà ripetere l’errore di Puerto Rico.
La vittoria di Milei per assurdo non è importante per gli ideali libertari, è una vittoria americana geopolitica che strappa una grossa nazione dal controllo dei BRICS e cambia molti giochi in una regione molto ambita dai player internazionali.
Ma se non ci sarà piano un piano Marshall, arriveranno solo multinazionali che compreranno a basso prezzo. Nel nome del liberismo verrà permesso il saccheggio totale della nazione argentina. E se gli mandano come consulenti il Gruppo dei Trenta …
Dipende da come ragioneranno gli USA, daranno da mangiare alle colonie o affameranno le colonie?
Bisogna vedere se gli USA lo capiscono, e/o se possono permettersi di intraprendere tale operazione.