Da una intuizione di Nuke
mi è venuta l’ idea di aprire uno spazio nel quale provare a scrivere un racconto/romanzo breve con il contributo di chiunque voglia cimentarsi, attraverso la scrittura di periodi, capitoli o semplicemente proponendo idee, suggerendo situazioni, luoghi, possibili trame. Il tutto senza fretta, con calma, non abbiamo un editore che ci soffia sul collo!
L’ idea di partenza, suggerita da Nuke, è un racconto fantasy o fantascientifico, con connotati di romanzo del mistero e del complotto. allora, cominciamo?
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Odio quando non piove.
L’istituto è illuminato dal sole, e si vede bene il giardino. A prima vista sembra tutto bello, ma quando ti avvicini noti le finestre sporche, i muri scrostati e il giardino con l’erba che cresce a ciuffi, come la capigliatura di un orso spelacchiato. Anche quando non piove non ci fanno uscire spesso, dicono che non dobbiamo fare “confusione “in giardino. In realtà penso che le Istitutrici odiano sentirci quando ridiamo.
Oggi di turno sono due; la Magra, una signora di età incerta, che esce sempre a fumare (a noi è vietato fumare, ovvio) e la Cicciona, che divora sempre biscotti quando non la guardiamo.
Non ci rimane altro da fare che alzarci, rabbrividire dal freddo anche d’estate, i muri sono spessi e il caldo non riesce mai ad entrare e farci una doccia veloce, sotto lo sguardo arcigno di una delle “istitutrici”. Poi la colazione, sempre lo stesso latte caldo scremato, che sa di plastica e i cereali, che sanno di cartone.
La Cicciona se la porta pure a casa, quella merda.
Poi cominciano le lezioni. Ogni giorno una Maestra, così le chiamiamo, dato che non sappiamo i loro nomi, ci ripete sempre le stesse cose. Sembra sempre la stessa lezione, come se ogni giorno si ripetesse sempre uguale. Ci accorgiamo che è domenica quando non dobbiamo sorbircene una,
Annie, la mia migliore amica è fortunata, lei ha dei parenti fuori, dei lontani cugini o roba del genere, che le scrivono e un paio di volte sono venuti a trovarla, ripetendo :”poverina, mi dispiace ma non abbiamo posto”.
Almeno ha qualcuno che finge di provare qualcosa per lei.
Oggi è la solita maledetta giornata di sole, e la passerò seduta su questa panchina fredda, che assorbe il freddo dal terreno per proiettarmelo sulla schiena.
Un faro freddo e umido, che fa da contrasto al sole caldo sulla faccia.
Il Professore dice che non è possibile proiettare il freddo, che è il calore che va via, ma, evidentemente, non ha mai provato a sedersi su questa panchina umida.
Ciao Mondo!
La professoressa pazza, quella che ogni tanto ci racconta tante storie interessanti a bassa voce, ci ha consigliato di tenere un diario, e che ogni giornata dovrebbe cominciare così:
“Ciao Mondo, Sono Evelyn e oggi è una magnifica giornata, e farò questo e quello”.
Secondo me lo ha detto apposta, così, quando li leggeranno capiranno cosa succede.
Il diario è mio e lo scrivo come mi pare. Capito?
Ho sedici anni, ormai, e, come al solito nessuna di noi ragazze è stata portata via dall’istituto da una coppia di “benefattori”, neanche una delle mocciose.
Capita raramente.
Eppure dicono che sono bella, ho lunghi capelli neri, lisci e occhi neri “come la notte”.
Almeno così dicono, io vedo nello specchio solo una ragazza magra e pallida, e che ha sempre freddo.(nuke)
Tutte le mattine alle ore 6:30 aprono il portone principale per fare entrare il furgone che rifornisce la cucina, lo richiudono immediatamente, appena il veicolo è dentro, ma quando lo riaprono per far uscire il furgone l’autista si attarda sempre qualche momento prima di uscire, sale al posto di guida e compila un foglio, e il portone rimane aperto più tempo. Affiancarsi al furgone mentre esce in retromarcia è pericoloso, il portone è troppo stretto…bisognerebbe riuscire a salire sul tetto e rimanervi fino alla prima fermata, un semaforo preferibilmente, e poi saltare giù. Ma mi devo allenare ancora, devo allenare le gambe e le braccia,,,(mmyg)