Nessuno si aspettava che i colloqui con l’Ucraina a Jeddah avrebbero portato a un risultato. Alcune nazioni, unitamente all’Arabia Saudita, hanno tirato fuori un proprio piano di pace, apparentemente cogliendo di sorpresa l’Occidente.
Il tempo sta lavorando a favore della Russia, motivo per cui l’Occidente (guidato dagli Stati Uniti) sta subendo una pressione crescente. Il sostegno militare e finanziario all’Ucraina è diventato insostenibile per l’Occidente mentre non ha prodotto risultati contro la Russia, e la campagna elettorale statunitense del 2024 è iniziata.
La questione ucraina sta diventando sempre meno popolare negli Stati Uniti, i problemi stanno crescendo e il governo americano deve trovare un modo per concludere la questione entro l’inizio del 2024, se vuole avere una possibilità di rielezione. Dietro le quinte, è probabile che Kiev sia già stata informata che dovrà tenere negoziati con la Russia in autunno, che lo voglia o no.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba lo ha confermato il 12 agosto – poco meno di una settimana dopo l’incontro in Arabia Saudita – quando in una intervista con il portale ucraino Strana ha spiegato : “Un autunno difficile attende l’Ucraina. Sarà una stagione politica molto difficile, avverto tutti (…), sarà un autunno difficile, in diversi paesi del mondo ci sono sempre più voci (…) che i negoziati sono necessari.”
Secondo Kuleba, “questo non proviene da fonti ufficiali”, ma quelle voci si stanno facendo più forti. Ha dichiarato che l’Ucraina farà di tutto “per mettere a tacere queste voci” perché in autunno ci saranno “molti vertici importanti”. Uno dei vertici imminenti più importanti è il G20, ma l’India (di cui detiene quest’anno la presidenza) ha da tempo dichiarato che non ci sarebbe stato spazio per l’Ucraina al vertice del G20.
In seguito, il ministro degli Esteri indiano il 16 agosto ha informato che Kiev non sarà invitata all’incontro e che nemmeno l’Ucraina sarà un problema lì, perché: “Il G20 riguarda la crescita globale, lo sviluppo (l’economia). Il vertice si occuperà di energia, fertilizzanti e cibo”. Infatti, i granai dell’UE sono pieni di grano ucraino, a causa di ciò è sorta una disputa nell’UE sull’apertura del confine per il grano ucraino e nel frattempo l’UE non ha consegnato grano ai paesi bisognosi. La Russia, in tutta risposta concede grandi sconti sul grano russo ai paesi in difficoltà, e ha anche annunciato spedizioni gratuite di grano.
Ma qua nasce un nuovo problema per le nazioni di difficoltà, perché il capo della diplomazia dell’UE Borrell ha inviato una lettera ai paesi bisognosi e li esorta a non accettare il grano russo, tuttavia non ha offerto alcun aiuto sotto forma di consegne di grano dall’UE.
Il 13 agosto, il Wall Street Journal, citando diplomatici occidentali, ha riferito che l’insuccesso della controffensiva ucraina ha ridotto la probabilità dei negoziati con la Russia sperati dall’Occidente. Quest’ultimo ha quindi capito che in fase di trattative dovrà concedere e accogliere molte delle richieste di Mosca.
Il 15 agosto, in un’intervista con la rivista Le Point, Mikhail Podoliak (noto guerrafondaio) ha improvvisamente ammesso che si sarebbero svolti negoziati.
Tuttavia, si sospetta che la discussione sia comunque inutile, poiché la ragione principale dell’intervento della Russia in Ucraina era la prevista adesione del paese alla NATO, che per la Russia rappresenta una minaccia inaccettabile per i suoi interessi di sicurezza. Per la Russia, l’adesione alla NATO dell’Ucraina rimane una linea rossa e il trasferimento dei territori proposti non cambia questo.