Non si parla mai di connazionali che, per un destino tragico o per scelta, sono morti in terra straniera. Voglio farlo per rispetto a quelle persone che vengono dimenticate spesso e velocemente perché infastidiscono i poteri forti. Uomini che hanno seguito la propria coscienza per aiutare qualcun altro senza limitazioni. In Italia abbiamo rivoluzionari della carta stampata, blogger, intellettuali, analisti, contestatori che a parole continuano a presentare la loro offerta per difendere i propri diritti, eppure mai visti in prima linea se non nel web.
Italiani vergognamoci del nostro modo di stare fuori dal gruppo, vergognamoci di essere inutili, pecoroni senza attributi, le nostre ragioni sono niente davanti a chi muore per una causa giusta o sbagliata che sia. Domani è un altro giorno e scriveremo altri articoli, così sia.
Fausto Piano e Salvatore Failla erano stati rapiti a luglio 2018 e poi uccisi da miliziani vicini all’Isis in Libia, uomini che lavoravano all’estero, non erano soldati.
Giovanni Francesco Asperti, volontario italiano cinquantenne originario di Bergamo, è morto in Siria mentre combatteva contro lo Stato Islamico.
Lorenzo Orsetti ucciso dall’Isis in Siria. Il volontario italiano, 33 anni, fiorentino, combatteva con i curdi nell’attacco alla roccaforte di Baghuz.
Foreign fighters italiani in guerra contro i turchi, soprannome “Gelhat Drakon nome vero Marco” un anarchico di 33 anni. “Delsoz si conosce il nome di battaglia, per incolumità e sicurezza non è stato dichiarato il suo vero nome”. Erano partiti per combattere l’Isis, ora lottano contro Erdogan.
“Ha combattuto contro l’Isis in Siria. Ora l’Italia lo vuole condannare”: Davide Grasso, cuneese, 38 anni, rischia di essere sottoposto alla sorveglianza speciale, una misura indiziaria di pubblica sicurezza, proposta dal questore.
Karim Franceschi, è marchigiano nato da madre marocchina e padre italiano. Combatte contro l’Isis in Siria.
Alex Pineschi (qua sopra in tenuta da combattimento) aiuta i soldati curdi della 9° brigata.
Tanti altri sono i nomi che non conosciamo, sappiate che c’è qualcuno come me che vi ricorda da eroi, anche se avete combattuto per una causa che non è italiana. Difendere i propri valori non è mai una battaglia persa.