In America le drag queen hanno invaso lo spazio pubblico. E nulla è dovuto al caso…Da figure notturne e festose, sono diventate figure politiche. Potrebbero assolutamente essere al centro della scena nelle prossime elezioni presidenziali statunitensi.
In Nord America, verrebbe da pensare che le drag queen abbiano letteralmente invaso lo spazio pubblico. Ora le drag queen sono ovunque, dagli spettacoli televisivi alle ultime sfilate alle scuole dove a volte sono incaricate di condurre attività. Certo, tutto in buona parte grazie ai soldi dei contribuenti che non hanno mai voluto questo vasto programma.
Il 6 febbraio abbiamo persino appreso che il leggendario Carnaval de Québec – festività invernali risalenti al 1894 – aveva preso l’iniziativa di interrompere la tradizione molto reazionaria delle duchesse, “signorine” scelte per incarnare l’evento.
“Sono finite le duchesse, ora si lascia spazio alle drag queen e ai drag king! La loro arte fiammeggiante è sotto i riflettori quest’anno, celebrata per la prima volta su un carro allegorico”, si rallegra il quotidiano Le Devoir.
Da figure di scena a figure militanti
Interpretate da uomini, le drag queen sostituiscono le donne ovunque possono, in una curiosa inversione del femminismo. Oggi difendiamo meno i diritti delle donne che quelli delle persone trans, i nuovi beniamini dell’establishment.
Celebrate dal primo ministro canadese Justin Trudeau e da una miriade di politici, le drag queen sono più richieste di Babbo Natale, quella figura patriarcale bianca forse meglio dimenticata in nome del progresso.
Un tempo figure di cabaret colorate e burlesche, figure notturne e festose difese da Charles Aznavour, è stato loro affidato un nuovo ruolo: rappresentare l’ideologia trans, condividere la buona novella della decostruzione del “genere”, una potente corrente sociale a cui bambini e adolescenti sono sempre più esposti. Generalmente a scapito del loro equilibrio psicologico.
Verso il transumanesimo
Vi ricordo che il transgenderismo nega l’esistenza di entrambi i sessi, proponendosi di abolire i confini tra maschile e femminile. Il transgenderismo rifiuta la “binarità” sessuale per scavare meglio il letto del transumanesimo, un’ideologia che mira a “migliorare” la specie umana attraverso la tecnologia.
Il corpo umano è visto come un oggetto destinato ad essere modellato, come un semplice avatar che può essere modificato e riconfigurato secondo le proprie aspirazioni personali. In altre parole, secondo le sue fantasie. Senza sempre rendersene conto, i drag si sono fatti portavoce di questa ideologia tutt’altro che sovversiva o antisistema.
Un’industria capitalista
Perché come ha ben notato Libre Média, in Nord America, il cambio di sesso degli adulti, ma anche dei bambini etichettati come “trans” è sostenuto da una fiorente industria medica e farmaceutica che ha fatto della diversità il proprio business. Ripaga molto, la diversità sessuale.
L’elenco dei primi dieci contributori alle cause transgender negli Stati Uniti nel 2017-2018 (che insieme hanno rappresentato il 55% di tutti i finanziamenti) mostra il ruolo centrale che Big Pharma occupa in questo nuovo mercato per il corpo umano.
Lo studio del “genere” è diventato anche un campo di ricerca (o meglio di indottrinamento) a sé stante in decine di università occidentali, e alcune sono tra le più prestigiose.
Ogni giorno negli Stati Uniti i medici vengono pagati profumatamente per operare giovani che l’immaginazione prevalente ha portato a credere di non avere il corpo giusto. Per questo motivo, diversi stati come la Florida hanno iniziato a legiferare per regolamentare se non vietare alcune pratiche come la prescrizione di ormoni e bloccanti della pubertà ai minori. La questione sta diventando sempre più polarizzata tra gli americani e probabilmente diventerà un tema della prossima campagna presidenziale.
Wokismo trionfante
La proliferazione delle drag queen non è la promozione di un’arte scenica un po’ vecchia. È piuttosto l’imposizione di una ‘visione’ in tutte le sfere della società. Soprattutto, è l’intrusione della teoria del genere nel mondo dei bambini, un’ideologia i cui effetti possono essere per loro catastrofici sul piano psicologico, e irreversibili sul piano fisico.
Quando si tratta di amputare una parte del corpo di un bambino, il transgenderismo non è altro che un massacro criminale. È ora di rinsavire.