San Luigi IX

In questo periodo sono molto concentrato più su articoli di Mistica, perché attraverso questa esperienza personale di riflessione sulle Cose Spirituali, posso rielaborare alcuni concetti ed espandere la mia natura di indagatore nel rianalizzare anche fatti ed argomenti da me già sviluppati e pubblicati in precedenza.
Mi scuso pertanto coi lettori, se desidero sollecitare un approccio puramente rivolto ad una visione Intellettiva più che argomentativa.
Il ragionamento sul quale desidero soffermarmi è la Vitalità e la Potenza della Mistica rispetto al mondo Teologico-Ermeneutico.
Cercherò pertanto di permanere in una lettura non particolarmente complicata, condita da alcuni esempi al fine di favorire una adeguata e profonda riflessione.

Piccola considerazione storica relativa alla fotografia

San Luigi IX aveva l’abitudine di fare molto tardi a letto con molti sudditi e rappresentanti degli svariati ceti sociali, che ospitava, per parlare delle Cose dello Spirito, elaborarle e comprenderle. Egli aveva una visione mistica Cristiano-Centrica ed aveva rapporti, diciamo “diplomatici” con la Chiesa di Roma, la quale esercitava la solita volontà di potenza con le varie Monarchie del tempo operando sempre per tentare di metterle l’una contro l’altra.
San Luigi IX era grande amico dell’Imperatore Federico II, che difese quando il Papa lo attaccò perché non aveva ordinato la carneficina dei Musulmani a Gerusalemme.

Il mondo Mistico non ha necessità di grande cultura, di grandi teorici e nemmeno di intellettuali.

Esso è semplice perché la Mistica dona al cuore dell’uomo la risposta più in linea con la sua natura ed è indicativa dell’itinerario per la conoscenza che ha voluto intraprendere o che intravede.
La Mistica innalza l’uomo perché esercita una forza iperbolica sulla conoscenza delle Cose Sacre e si pone a vera guida spirituale nel nostro cuore. La Mistica è discernimento, che è attrazione esperienziale Iniziatico-Sapienziale che aiuta a comprendere le Cose Sacre come un lampo di Luce improvviso e chiarificatore; una vera e propria intuizione del cuore.
Essa è più spontanea che elaborativa, travalica lo spazio-tempo e scruta i segreti dell’animo umano per conoscere il Divino che regna in ed attorno noi anche sotto forma di Simbolo. Questa Intuizione angelica permette inoltre di orientarsi al di là del mondo del politicamente corretto, che è un velo oscuro, fatto di false ermeneutiche, ipocrite filosofie ed illusorie quanto effimere forme di dominio dell’uomo sull’uomo.
La dimensione Mistica riporta alla realtà più vera e dimostra l’inconsistenza delle teoresi umane figlie del tempo storico, nemico della Verità che tentano di stemperare.
Per la mia attività di ricercatore, sono sovente costretto a decifrare le differenti interpretazioni dei fatti biblici, scritti pur da eminenti e preparati scrittori, teologi ed ermeneuti.

Ora il punto sul quale mi sono soffermato è il perché l’analisi di un fatto biblico, sia in grado di creare una specie di divergenza di posizioni interpretative e non un’unità.

Il problema che mi sono posto pertanto, è che queste forme non sono molto dissimili da quelle politiche, hanno in loro stesse elementi di personalizzazione, anche di tipo metodologico, che tendono a creare dei muri “ideologico-religiosi” che sono aspetti di una religiosità senza Spirito, ma fondata solo sulla cultura, seppur considerevole; si rientra pertanto in una visione puramente materialista ed intellettuale dove gli sbocchi sono tali e tanti che, la persona in buona fede che deve intraprendere uno studio metodico, spesso non riesce a evidenziare la chiave corretta per una visione sistematica e l’interpretazione delle apparenti aporie del mondo filosofico, teologico ed ermeneutico.
Una componente da mettere in risalto è quella relativa alla detestabile parola “dialogo” che è figlia del massonico Concilio Vaticano II, il Concilio che ha sconciliato la chiesa portandola ad incamminarsi verso una china materialista di alleanza col comunismo, creando quel fenomeno che, molto correttamente, il prof. Augusto del Noce, definì come: catto-comunismo. In sostanza il dialogo, che ne è l’espressione fondamentale, è onnipresente ed è questo aspetto puramente lontano dalla Verità Cristica che è divenuto parte corrente anche della metodologia delle analisi scritturistiche ed ermeneutiche dei fatti biblici. In aggiunta i vari mischiamenti con le altre religioni dove l’Unicità del Cristo non viene riconosciuta, ed il “dio unico” è uguale per tutti, è in linea esattamente con ciò che previde Solov’ev nel primo ‘900.
Il dialogo, nella sua realtà più vera non ha alcuna utilità se non a confondere ulteriormente. Infatti bisogna avere rispetto per le altre religioni, ma non mischiare le loro dottrine con le nostre altrimenti si perde il punto-luce che è Cristo Gesù, unica Via, Verità e Vita. Solo il sottile colloquio di Amore Mistico ed Agapico può unire le diversità verso l’unità solare, apollinea e splendente della Verità.
Pochi sono i testi ricchi di intuizioni interessanti come spunto di studio, ma tutti permangono nondimeno, in uno stadio di fissità interpretativa, dovuta propriamente all’approccio teologico-ermeneutico di natura personalistica.
Leggendo in maniera continuativa, ho constatato con amarezza, come proprio da questa forma metodologica si mettano in moto contrapposizioni e disaccordi su una concezione piuttosto che un’altra; queste sono lo specchio limpido di ciò che la cosiddetta “cultura moderna” ha creato mettendo le persone in contrapposizione attraverso filosofie ed idee politiche. Pertanto la mia valutazione è totalmente negativa, pur con il necessario rispetto per le valenti ricerche sui fatti storico-religiosi della vita di Cristo di provetti studiosi.

Cosa manca a tutto questo armamentario di complessità libraria e di ricerca?

Manca la Visione Mistica, l’unica che può portare verso una direzione di Luce interpretativa chiara, netta, monda e rivelatrice. La Mistica ha in sé un linguaggio che sovrasta con la sua potenza le forme storiche di linguaggi metastorici dei tempi, perché la Mistica è fuori dal tempo, fuori dalle ermeneutiche, fuori dalle filosofie. Essa concentra il proprio sguardo sul punto-Luce che è Luce che apre alla chiarezza completa nel mondo oscurato dalle nebbie di passioni personali trasformate in interpretazioni sulle Cose dello Spirito.
Lo Spirito non è soggetto interpretabile, ma soggetto ad Amore Intellettivo, a Contemplazione del bello, alla Meraviglia con la sua fondatezza anti-analitica che risolve le apparenti incompatibilità, le divisioni, le antinomie create dal modello nato all’indomani della “civiltà moderna” di cui sono figlie degeneri visto che è si è manifestata attraverso un Regicidio (Luigi XVI). Per togliere ogni dubbio, in sostanza, quelle sciocchezze massoniche che ci propinano sul “dio” unico delle tre religioni monoteiste, è una menzogna che però, giocando sul sottile, essendo il demonio celato nei dettagli, confonde il popolo e, nella sua maggioranza, lo rende obbedente al nuovo corso inaugurato da dei Papi spericolati.

Un ulteriore punto per i lettori

Il Cristianesimo è una visione Tripostatica dove nell’Amore Creativo del Padre si manifesta il Figlio come Primo Consolatore e Rivelatore, per preparare lasciare spazio allo Spirito Santo che dovrà parlare alle genti per chiarire il caos creato dalla volontà di dominio del pretame massone. Un grazie speciale va all’Arcivescovo Viganò per la sua opera di sensibilizzazione alla Verità vera.

Ora la domanda è come pervenire ad una Visione Mistica?

Intanto evitando elaborazioni filosofiche ed orientandosi verso una contemplazione del Bene vero di natura puramente meditativa. La contemplazione del Bene rieduca l’intelletto al distacco dalle cose del mondo per reindirizzarlo verso quelle di Dio. Se io affermo: «Dio mi ama così come sono», metto in moto il Suo Amore per me che mi ama per come sono, mantenendomi equilibrato ma con una grande gioia nel cuore.
Dio non è osservabile teologicamente, ma solo attraverso l’Amore Infinito verso la Sua Bontà. La Sua Bontà mette in moto l’Energia.
Infatti, ad esempio il grande Teologo Gregorio di Nissa sostiene che Dio si può conoscere solo nell’Energia. Una formulazione dal quale ho sviluppato un articolo sulle “Essenze ed Energie” pubblicato qui.
Però dopo qualche tempo ho avuto una specie di intuizione che è la seguente: se Dio è Amore, quindi si manifesta come tale in Essenza, la sua natura si manifesta come Creatività in Potenza, vale a dire attraverso l’Energia.

Produco un esempio semplice

Se io comprendo che amo qualcosa, poi esiste un passaggio energetico tra il vedere il ciò che amo e l’elaborare l’amore per ciò che amo, quindi rientro sia nell’Essenza, ciò che amo, sia nell’Energia, attualizzazione di ciò che amo attraverso l’Intelletto. L’Essenza è la constatazione dell’Amore, mentre l’Energia è la manifestazione effettiva dell’Amore verso la cosa amata.
È come un innamorato che rimane innamorato ma che deve rendere concreto l’amore per l’amata.
Ritornando pertanto all’articolo, il Punto-Luce è pertanto la relazione esistente tra Essenza ed Energia manifestata come finalità dell’Essenza.
Propongo un ulteriore esempio: se io affermo che «la Bellezza salverà il mondo1», non sto esprimendo un concetto teologico, ma un concetto puramente Mistico, quindi rientrabile solo all’interno del puro Intelletto che sente la Verità di questa affermazione.
Ecco, la Mistica fa avvertire la Verità, la Teologia è, al contrario, un’elaborazione personalistica che richiede studio, ma rientra all’interno di una certa visione del mondo di quel determinato scrittore, pur preparato, che però non ha una visione universale, ma solo relativa alla personalizzazione della propria ricerca. Ho conosciuto molti Professori, chi laureato di là, chi laureato di qua, poi quando esprimevi un concetto Mistico, ecco che non capivano o cercavano l’interpretazione (vale a dire l’ermeneutica) allontanandosi dall’Intelletto. Lo stesso concetto di Ermeneutica è un’idea fallace della cosiddetta Modernità2.

La Mistica è semplice perché parla al cuore dell’uomo, non parla alla mente, quindi si ritira dalle elucubrazioni filosofiche, terminologie, teoriche e prassi profane

Ad esempio il concetto dei Predestinati è teologicamente non elaborabile, ma se cito la alcune frasi di mistica ecco che l’idea Intellettiva pura si manifesta.
«I Predestinati sono gli eredi diretti di Gesù Cristo, Figlio di Dio, e quindi Primo Testimone dalla Divina Volontà, perché era Dio stesso fatto Uomo.
Ai predestinati è affidato il destino del mondo.
Essi hanno ricevuto da Dio la fiaccola per riaccendere nei cuori degli uomini il desiderio di conoscere e amare Dio.
Insegnare ai morti a Dio e vivi al mondo che solo in Dio vi è Luce e perciò si deve rinascere per potere meritare il Suo Amore.
Vivere nell’Amore è vivere in Dio… Chi vive nell’Amore conosce Dio e ama le Creature per riportarle a Dio. Chi ama il prossimo ama Dio. Solo chi ama il prossimo conoscerà Dio3».
Ed ancora:
«Il Padre è nel Suo principio l’immutabile, l’eterno che si dona al Figlio che era e che è il moto nello spazio dell’immutabile eterno Padre che non ha fine e non ebbe principio. Il Padre è il principio di tutto ciò che era e che è nell’amore del Suo volere. Il Figlio è nel principio del Padre per dar vita e movimento di vita agli spazi del Padre. Il moto del Figlio porta la vita del Padre nei lontani spazi privi del moto di vita del Figlio che era, che è nel principio eterno della vita. La vita che si che si dona dal Padre4».
Ed ancora:
«Il misticismo non è «teoria», è una sensazione incessante e la constatazione, in sé stessi e in tutto ciò che ci circonda, dei legami misteriosi, vivi, indistruttibili di una persona con l’altra e, attraverso questo, con l’Ignoto.
È una conoscenza religiosa e non un inconsapevole annebbiamento del cervello5».
Ed ancora:
«La mistica è un’irruzione dell’assoluto nella storia. Come la musica, essa è l’aureola di ogni cultura, la sua giustificazione ultima6».
Ed ancora:
«Dio non si raggiunge che attraverso l’Amore. Cercare Dio è essere cercato da lui7».

Potete notare che le frasi Mistiche hanno un’apertura-luce di una visione intellettiva. Non esiste nulla di arzigogolato, di intellettuale, di psichico né di sentimentale, men che meno di ermeneutico o teologico. Sono estratti di pura contemplazione del Bello e del Buono. Esso sono desiderio di ricerca sincera del proprio Creatore.

Teologie ed Ermeneutiche sono solamente simulacri di una finzione intellettuale, dove vivono in una zona ristretta di confine dottrinale che troppo spesso riceve influenze dal mondo esterno. Pertanto non sono insegnamento, sono soglie non sorpassate che cercano di dare voce all’assoluto Silenzio di Dio che parla solo nella Visione Mistica.
Ed ancora:
L’udito esprime il volere indiretto. Quello diretto è il volere del tuo intimo desiderio. L’intimo desiderio si rafforza se impari a non udire con il volere indiretto: l’udito. Dentro di te parla la Verità. Fuori è la menzogna.
La volontà altrui si domina col pensiero forte e la penetrazione del tuo volere nel volere altrui. Prova a pensare di volere deviare un pensiero a chi ti sta vicino, tu ci riuscirai pensando quello che vorresti fosse pensato8.
Oltrepassare il principio Teologico-Ermeneutico, aiuta ad attraversare integralmente il passaggio tra il Visibile e l’Invisibile, verso il Silenzio dove Dio agisce, lontano dagli speculatori di parole umane che pretendono di parlare di Lui ed in Nome Suo. «L’uomo non si deve accontentare di un Dio pensato, perché così quando il pensiero ci abbandona, ci abbandona anche Dio9».

Per concludere la vera Via Iniziatica, può dipendere anche da un Maestro che operi fattivamente per sensibilizzare la nostra capacità interiori di proseguire e raggiungere uno stato coscienziale superiore. Una volta che interpretiamo le cose del mondo favorendo l’intuizione ci ricolleghiamo sempre direttamente con l’Assoluto, che ci manifesta, come uno specchio, la validità della nostra osservazione trasformandola in certezza. Il vero Maestro sollecita la nostra libera coscienza, lasciando che essa ci comunichi gli insegnamenti che sono la capacità di scegliere i nessi tra gli aspetti diversi della realtà. I falsi maestri sono coloro che hanno bisogno di impartire istruzioni ed obbedienza, distruggendo così la capacità del Linguaggio Creativo. Ecco perché molti cadono vittima delle sette, o delle ideologie o delle filosofie; è perché non hanno voluto liberare la coscienza dall’influenza relazionale con l’idea che impone un sottile obbedienza settaria.

L’Educazione alla comprensione e rilevazione dei fatti che ci circondano è esattamente il contrario dell’istruzione.

La prima consta di una natura che partecipa alla dinamica di una realizzazione integrale, riportando tutto all’idea originaria, depurata dalle incrostazioni delle neo-parole del mondo. L’istruzione invece è la massimizzazione di informazioni indotte psichicamente ed anche condite da una forma ritualistica, che imbrigliano la libertà della coscienza di poter innalzarsi e contemplare il tutto con visione senza le corruzioni del mondo oggettivato.
Una contaminazione mondana è ad esempio l’ideologia perché non tende all’unità ma alla divisione delle persone. La Mistica, al contrario, tende ad attivare un’azione pedagogica di riflessione libera da pre-concetti e pre-giudizi. Il pre-giudizio è un giudizio ideologico pertanto relativo al dominio dell’istruzione.
Al di là di tutto, noi dobbiamo trovare una vita nostra, una libertà affrancata da ogni condizionamento, una esperienza archetipica che è la testimonianza della vera, unica ed inimitabile definizione della coscienza spirituale personale.
«Colui che sale non cessa mai di andare di inizio in inizio, non si è mai finito di cominciare10».

Il Separatore

  • 1 “L’idiota” di Dostoewskij
  • 2 Il termine “ermeneutica” deriva dal greco antico ἑρμηνευτική (τέχνη), in alfabeto latino hermeneutikè (téchne),traducibile come (l’arte della) interpretazione, traduzione, chiarimento e spiegazione.
  • 3 Dott. Luigi Gaspari – 1956
  • 4 Dott. Luigi Gaspari – 1959
  • 5 Aleksandr Blok, Lettere a Ljuba, XX sec.
  • 6 Emil Cioran, Lacrime e santi, 1937/86
  • 7 Santa Teresa d’Avila
  • 8 Dott. Luigi Gaspari – 1967
  • 9 Meister Eckhart, Reden der Unterweùung
  • 10 Gregorio di Nissa – Homiliae in Canticum, 8. Pg. 44, 941 C.