Si tende a dare per scontato che le forze dell’ordine ci proteggano dalla criminalità, perché è così che ci hanno insegnato a scuola, ma è davvero così?
A tutti noi sarà capitato di subire un furto, o una truffa. I ladri di appartamento che ti svaligiano casa, la macchina nuova rubata, o trovata con il finestrino sfasciato per fregarsi lo stereo, per non parlare delle biciclette, che da quando sono arrivati gli immigratis spariscono come ai tempi dei film di De Sica… Le denunce di furti sono più ottocentomila l’anno. (dati Istat) Da quando avete iniziato a leggere questo articolo sono già state derubate centinaia di persone, controllate il vostro portafogli!
E’ evidente che forze dell’ordine non ci proteggono dai ladri; tanto è vero che chi maneggia ingenti quantità di contanti, come banche e supermercati, è costretto a pagare di tasca sua un servizio di sicurezza privata, non potendo fare affidamento sulla forza pubblica.
Vabbè, direte voi, forse gli sbirri non ci proteggono dai ladri, ma almeno dagli assassini si, si concentrano sui reati più gravi…
Vediamo.
Quanti delitti vengono risolti dagli inquirenti?
Prendiamo i dati Istat: nel 2010, per esempio, quasi il 40% dei delitti è rimasto impunito. Parliamo di circa 300 omicidi all’anno!
Può considerarsi efficiente una polizia che lascia a piede libero così tanti assassini?
Ma non è tutto: nella percentuale di omicidi risolti figurano il tizio che litiga per l’eredità e accoltella i parenti, il vicino di casa che spara con il fucile da caccia alla riunione di condominio, la madre depressa che getta il neonato nel cassonetto della spazzatura, il fidanzato geloso che strangola la sua ragazza…
Sono la maggioranza i casi in cui il sagace inquirente “scopre” l’assassino dopo indagini tanto accurate quanto difficili, ma si tratta di


di omicidi dettati da un momento di pazzia che per loro stessa natura non sono soggetti alla deterrenza del carcere come forma di prevenzione; tragedie, più che delitti, insomma.
Come vanno invece le cose con gli omicidi veri, quelli premeditati ad opera di feroci malviventi che si dileguano dalla scena del delitto dopo aver fatto fuori la vittima?
Bè, quelli il più delle volte la fanno franca. La stragrande maggioranza di omicidi irrisolti sono opera di persone che hanno la freddezza di nascondere gli indizi, o di sicari che uccidono e poi fanno perdere le loro tracce.
Se questo vi sconforta, aspettate a sentire il resto: i circa 300 omicidi all’anno computati dall’Istat rappresentano solo quelli di cui lo Stato viene a conoscenza. Se un cadavere viene fatto sparire, ad esempio, rientra nella statistica delle persone scomparse, non in quella degli omicidi.


Certo, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di persone che stanno benissimo, magari scappate in Brasile per sfuggire ai creditori, o che hanno abbandonato la famiglia per l’amante, o che vogliono solo cambiar vita, ma… e se solo la centesima parte di quei sessantamila che spariscono ogni anno si trovasse sepolta in una fossa? Ah, saperlo! vorrebbe dire far salire gli omicidi irrisolti al 90%!
Allora, visti i risultati così deludenti, verrebbe da chiedersi dove sono tutti quei poliziotti che inseguivano i runner con i droni durante il lockdown, dove sono quando si tratta di acchiappare un ladro di biciclette o un serial killer? Insomma, a cosa servono le forze dell’ordine?
Servono a proteggere lo Stato. Da noi.
Le armi che pendono dal cinturone di un tutore dell’ordine non servono solo per proteggerci dai malviventi, quanto a far capire ai cittadini chi comanda.
C’ è un detto che recita “in fondo ad ogni legge c’è sempre una pistola”. Significa che ogni legge, ogni imposta, ogni gabella, si fonda sulle armi in mano ai tutori dell’ordine e sulla volontà di usarle sui cittadini per sottometterli.
Esagero?
Immaginate di non pagare le tasse. Vi fanno una multa… che non pagate. Certamente non vi sparano per questo, però vi mandano una multa ancora più salata, e se non pagate nemmeno quella, passano ai pignoramenti; potreste strappare la lettera di pignoramento, e infischiarvene; ma poi arriva l’ufficiale giudiziario che pretende di farsi consegnare le chiavi della vostra casa. Lo mandate via a calci? Quello ritorna accompagnato da due agenti. Tirate fuori un bastone e dite che la casa è vostra e non si tocca? ecco che salta fuori la famosa pistola…
Senza quella pistola (e la ferma volontà di usarla contro il cittadino, all’occorrenza), tutte le leggi, le gabelle, le prescrizioni dello Stato rimarrebbero lettera morta.
La lotta al crimine è un costo per lo Stato, ed è una funzione secondaria delle forze dell’ordine, qualcosa da fare se avanzano tempo e soldi, solo dopo aver assolto il compito principale, che è quello di assicurarsi il gettito fiscale e la sottomissione dei cittadini.
L’immagine che più rappresenta un poliziotto nelle sue funzioni non è un investigatore con la lente di ingrandimento e la pipa, ma un agente in assetto antisommossa.
Si può immaginare un mondo diverso? cosa accadrebbe se non ci fosse la polizia (quella di Stato, intendo)?
Dal punto di vista della criminalità cambierebbe poco o niente. La criminalità c’è già e fa quello che vuole, difficile immaginare un mondo con più criminalità di quella attuale.
Probabilmente ci sarebbe un ricorso massiccio alla sicurezza privata, più efficiente e con costi inferiori di quelli attuali. Con quello che una famiglia paga in media per finanziare le forze dell’ordine ci si potrebbe pagare una guardia giurata sotto ogni condominio, uno “sceriffo” armato e palestrato, con tutti i numeri di telefono dei condomini in rubrica.
E dal punto di vista della società in generale?
Sarebbe una società molto diversa, ovviamente. Utopica. I tributi sarebbero facoltativi, quindi sarebbe un mondo senza guerra. Ma questa è un’altra storia.