Nell’anno 2018 le vendite degli immobili continuano ad essere in calo dall’inizio della crisi economica, crisi che ha portato un significativo deprezzamento del valore effettivo delle case. Per quanto concerne quelle già costruite in passato il valore è diminuito del 15 – 20%.
Rivendere una casa oggi è molto difficile e per nulla conveniente, sia affidandosi alle agenzie immobiliari che muovendosi privatamente. In periferia la situazione è decisamente peggiore e negli ultimi dieci anni la situazione è precipitata. Per questo è molto più conveniente affittare a prezzi da strozzinaggio.
Alla luce delle considerazioni che ho formulato, mi chiedo: se la vendita dell’immobile usato è quasi una “mission impossible”, perchè nelle città come Milano il settore imprenditoriale edile non ha risentito della crisi? Quali inciuci hanno le amministrazioni comunali con le cooperative che prendono in mano gli appalti?
Se gli immobili non si vendono e gli italiani non vogliono accollarsi oneri con i mutui, diventati nel frattempo più complicati da ottenere, a chi dovrebbero andare tutte queste case? per chi sono gli appartamenti? quando li venderanno o li affitteranno?
Penso a questo punto che ci sia un vizio di forma, si continua a portare avanti un metodo alquanto dubbio. Tangentopoli seconda puntata? A voi la parola