Secondo un articolo apparso sul quotidiano tedesco Die Welt https://www.welt.de/politik/ausland/plus214732458/Tuerkei-Erdogans-Kalkuel-hinter-dem-Streit-mit-Griechenland.html, il presidente turco Erdogan ha chiesto ai suoi generali di provocare un incidente, ovvero ha chiesto di affondare una nave greca o di abbattere un caccia greco.
“La guerra calcolata di Erdogan”, si legge nel titolo dell’articolo tedesco, sottolinea un’escalation militare tra Grecia e Turchia nel Mediterraneo orientale. Qua spuntano i circoli militari, dove Erdogan ha richiesto un dettaglio particolare, ovvero di colpire ma senza uccidere nessuno, ma sembra che i generali si siano rifiutati. Altri hanno proposto di non abbattere una nave ma bensì di abbattere un aereo greco perché il pilota può usare il sedile eiettabile per salvarsi. Ma anche qua i generali hanno storto il naso.
https://www.pentapostagma.gr/ethnika-themata/ellinotoyrkika/6960973_se-krisi-nato-i-symmahia-enishyei-tin-toyrkia-en-meso-krisis – Circola voce che la portaerei Charles de Gaulle (l’ammiraglia della Marina Francese) partirà per esercitazioni nel Mediterraneo orientale. Al momento sarebbe in atto una cooperazione tra Grecia e Francia, sia per quanto riguarda la fornitura da parte dell’industria della difesa francese di una serie di programmi di armamento alle forze armate greche, sia per la pianificazione di una serie di esercitazioni congiunte greco-francesi che coinvolgono la portaerei Charles de Gaulle, accordi discussi tra Nikos Panagiotopoulos e Florence Parley.
In questi giorni è prevista la consegna di 18 caccia Rafale francesi alla Grecia. In questi giorni verrà anche trattata la questione di acquistare due fregate Belharra, i francesi stanno vendendo in Grecia a prezzi scontati (la trattativa in corso prevede di ridurre il loro prezzo di acquisto iniziale da 3,5 miliardi di euro a 2 miliardi di euro con un pacchetto completo di munizioni e assistenza tecnica).
La Grecia si esercita con la Francia: esercizi congiunti con Charles de Gaulle e le armate greche, forse già all’inizio della prossima settimana, parrebbe nella zona calda, ovvero nelle ZEE (zona offshore) rimarcate dalla stessa Turchia, ZEE ricche di idrocarburi. Del resto la Francia sa sempre dove mettere le mani. Al momento Francia e Grecia contrastano la provocazione turca nella regione, a livello politico e operativo. https://www.pentapostagma.gr/ethnika-themata/ellinotoyrkika/6961311_erntogan-se-stratiotikoys-bythiste-elliniko-ploio