28/8/19. Stacco a fatica e con dispiacere dalle notizie di politica italiana, gonfie di colpi di scena per dare un’occhiata verso il cielo e prendere una boccata d’aria fresca.

Grazie ad un notevole lavoro di squadra ed in mezzo a non poche difficoltà, la Soyuz MS-14 si è agganciata alla Stazione Spaziale Internazionale (Intenational Space Station, ISS); principali attrezzature di valore presenti a bordo, il robot umanoide russo Fedor e il telescopio italo-russo MINI-EUSO. http://jem-euso.roma2.infn.it/?page_id=818

MAGNITOGORSK, RUSSIA – DECEMBER 8, 2016: Testing the Russian humanoid rescue robot Fyodor created by the Russian Foundation for Advanced Research Projects by order of the Russian Emergency Situations Ministry, at the Android Technics Scientific Production Association. The robot can be remotely controlled by a person in a special suit or work autonomously performing voice commands. Donat Sorokin/TASS

Naturalmente è stato Fedor ad attivare l’olfatto di alcuni media, è stato protagonista di diversi articoli, alcuni con tinte un po’ forti e con qualche margine di miglioramento in termini di divulgazione scientifica.

Parla, spara e guida pure: il robot russo Fedor pronto al viaggio spaziale in solitaria

https://www.lastampa.it/motori/tecnologia/2019/08/21/news/parla-spara-e-guida-pure-il-robot-russo-fedor-pronto-al-viaggio-spaziale-in-solitaria-1.37364456 Fedor, il cui vero nome è Skybot F-850, viene dipinto come una via di mezzo tra un cowboy e un top-gun ai comandi della Soyuz, nel bel mezzo di una gara tecnologica tra USA e Russia. Interessante la presentazione di Rogozin, il direttore dell’agenzia spaziale russa Roscomos, che ci spiega qualcosa su Fedor.

Della missione MS-14 si comincia a parlare con una certa attenzione quando qualcosa va storto e l’astronave non riesce ad attraccare alla ISS. A questo punto Fedor finisce di nuovo sotto i riflettori; ma mentre prima era un Top Gun ora sembra un mezzo rottame che ha toppato l’attracco alla Stazione spaziale.

Il pilota robot ha fallito l’attracco della Soyuz alla Stazione spaziale

https://www.agi.it/estero/soyuz_fallisce_attracco_iss-6075090/news/2019-08-24/amp/ La faccenda è talmente golosa per i mitici media che prende piede a destra e a manca, al punto che devono scendere in campo commentatori di primissimo livello a rimettere le cose a posto, sottolinendo che Fedor non ha alcun ruolo nel pilotaggio della MS-14.

Vediamo cosa è successo per davvero:

La Sojuz MS-14 non riesce ad agganciarsi alla ISS

24 Agosto 2019 – Questa mattina alle 07:36 italiane l’equipaggio dell’Expedition 60 ha interrotto la manovra di attracco della capsula Sojuz MS-14, che ha fallito la fase finale di avvicinamento alla Stazione Spaziale Internazionale. La navicella russa, partita due giorni fa da Bajkonur per una missione di prova senza equipaggio a bordo, avrebbe dovuto completare in via automatica l’avvicinamento alla ISS grazie al sistema di guida “Kurs”, che però ha fallito l’aggancio con lo speciale bersaglio posto all’esterno del modulo Pirs. Dopo l’invio del comando di aborto da parte del cosmonauta Aleksej Ovčinin, che con il suo collega Aleksandr Skvorcov stava monitorando l’arrivo della Sojuz, la capsula ha interrotto ulteriori tentativi di approccio e si è portata, come programmato per questi casi, in una posizione sicura alle spalle e più in alto rispetto alla Stazione Spaziale. I controllori di volo russi hanno comunicato all’equipaggio che i primi dati sembrano indicare la fonte del problema in un malfunzionamento non già della Sojuz, quanto del bersaglio del sistema Kurs montato all’esterno della ISS. I controllori stanno trasmettendo all’equipaggio una serie di procedure per utilizzare un diverso amplificatore di segnale per il sistema bersaglio di Kurs.Come detto, a bordo della Sojuz MS-14 non c’è un equipaggio umano. Il solo occupante del modulo di rientro è un robot russo chiamato Fedor che, contrariamente a quanto scritto da vari media, non è in alcun modo coinvolto nel comando del veicolo.

https://tass.com/science/1074878 Quindi un vertiginoso problema da risolvere e pure abbastanza in fretta; in alternativa ritorno sulla Terra della MS-14 con Fedor abbastanza tranquillo nel modulo di rientro, ma facendo un simpatico “ciao” a tutto il carico, tra cui il costoso e delicato MINI-EUSO. Gli astronauti e il controllo a terra devono aver analizzato diverse possibilità per risolvere la rogna spaziale. Due le soluzioni:

  1. riparazione/sostituzione del componente difettoso sul sistema di attracco automatico Kurs, magari con eventuale EVA annessa (extra vehicular activity, passeggiata nello spazio);
  2. fare attraccare la MS-14 su un’altra banchina con il sistema di attracco Kurs efficiente.

Non ci hanno messo molto a scegliere la seconda possibilità, e si sono messi all’opera per spostare la Soyuz MS-13 dal modulo Zvezda al Pirs, volando in manuale con equipaggio a bordo. Luca Parmitano è stato pure lui coinvolto in prima persona in quanto componente dell’equipaggio della MS-13.

Nello Spazio oltre a mancare… lo spazio per stivare il materiale, manca pure il tempo; le giornate di lavoro sono pianificate con largo anticipo per cui un imprevisto richiede lo scombussolamento della vita di bordo, esperimenti in corso in primis; se per spostare la Soyuz ci vuole un quarto d’ora di volo, invece ci vogliono una decina di ore di preparazione tra addestramento e carico dell’astronave, tenendo presente la remota possibilità di non riuscire ad attraccare alla ISS e di dover giocoforza rientrare a terra.

Decisamente non ci si annoia a bordo della ISS e vista la situazione un po’ delicata è stato necessario il lavoro di tutti.

ISS: effettuata una manovra in notturna per dar spazio a Skybot

26 Agosto 2019

Dopo solo poche ore tutto fila liscio e MS-14 attracca in automatico al modulo Zvezda.

La Sojuz MS-14 è finalmente attraccata alla ISS

27 Agosto 2019

Qui il video:

Fedor, che ha pure un account twitter ci scherza su: “Scusate sono rimasto bloccato nel traffico…”

I media russia, comprensibilmente, hanno dato ampio spazio all’avvetura di Fedor ed alla sua felice conclusione. Caso o no, sta di fatto che il tutto sia capitato in concomitanza al salone russo dell’aerospazio MAKS, dove Putin ha ospitato il Presidente turco Erdogan, che non era certo lì per caso, ma questa è un’altra storia. https://ria.ru/20190827/1557956318.html

Quindi un problema non grave, ma pur sempre nello Spazio, è stato risolto brillantemente. Tuttavia siamo ben lontani dal considerare i viaggi spaziali come una traversata in barca a vela che pure non è da prendere sottogamba; motivo per cui è fondamentale valutare con estrema attenzione ogni modifica a sistemi funzionanti e collaudati.

In tal senso lascia perplessi la dichiarazione di Rene Pischel, responsabile ESA (European Space Agency) dell’ufficio permanente a Mosca, rilasciata proprio durante l’avventura di Fedor. Secondo Pischel, Parmitano sarà l’ultimo atronauta ESA a volare con la Soyuz, per il futuro ci saranno le astronavi americane: Space-X e Orion di Boeing. Peccato che le astronavi americane, pur avendo raggiunto risultati importanti, lamentano ritardi sul programma e vari problemi tecnici non proprio trascurabili, oltre ai soliti extra costi. Solo qualche mese fa il modulo Dragon di Space X è andato distrutto durante un test dei motori di emergenza Draco, motori che dovrebbero servire per allontanare il modulo abitato dal razzo in caso di emergenza.

Dragon was destroyed just before the firing of its SuperDraco thrusters. “There was an anomaly and the vehicle was destroyed.”

https://arstechnica.com/science/2019/05/dragon-was-destroyed-just-before-the-firing-of-its-superdraco-thrusters/ Poco tempo prima erano emersi problemi al paracadute di rientro del modulo Dragon, che avevano portato il responsabile voli umani della NASA Bill Gerstenmaier, a rilasciare una sintetica dichiarazione nel corso in una audizione ufficiale: “Il test non è stato soddisfacente, non abbiamo ottenuti i risultati che ci aspettavamo. I paracadute non hanno lavorato come previsto.” https://arstechnica.com/science/2019/05/spacex-had-a-problem-during-a-parachute-test-in-april/

Più indietro rispetto a Space-X, sembra l’astronave Orion della Boeing, che però è ben marginata sotto il profilo finanziario, per la gioia del contribuente americano ma ancor di più del del fornitore. Al momento Orion non sembra aver sofferto di strane “anomalie” che portano alla distruzione del velivolo, almeno per quello che ho trovato. https://www.theverge.com/2019/6/19/18691230/nasa-space-launch-system-orion-artemis-moon-human-exploration

Le dichiarazioni di Pischel sono state riprese da vari media russi che hanno fatto le loro valutazioni. Secondo il cosmonauta Pavel Vinogradov la decisione ESA è un risultato delle pressioni americane. “Non appena gli americani ordinano qualcosa, tutto viene fatto di conseguenza. Gli americani sono sempre stati estremamente preoccupati per le nostre ottime relazioni e il lavoro con i francesi e i tedeschi. Hanno fatto del loro meglio per distruggere questa cooperazione.” https://www.rt.com/news/467349-soyuz-esa-american-competition/

Forse i due posti sulla Soyuz, di recente acquistati dagli americani per il 2019-2020, erano già un segnale significativo in merito ai ritardi dei programmi USA. https://tass.com/science/1057643

https://www.space.com/41041-artificial-intelligence-cimon-space-exploration.html Questo è quanto: Fedor è arrivato sulla ISS via Soyuz come tutti gli astronauti a partire dal 2011, causa stop dei voli Shuttle, e rientrerà tra qualche settimana sempre con la MS-14; pure il nostro Parmitano da questo punto di vista è tranquillo, anche lui ha la sua astronave Soyuz di rientro sottomano, con posto prenotato da tempo.

Per gli altri astronauti europei che verranno si vedrà.

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