I militanti della Lega costretti a pagare i diamanti di Belsito e M5s sotto assedio. Ma non è democrazia

Ma perché al Pd non è stato confiscato un solo centesimo – malgrado la condanna del suo tesoriere Luigi Lusi (25 milioni di euro) – mentre alla Lega vengono bloccati 48 milioni 890 mila euro, per una cifra sottratta che viene stimata intorno al mezzo milione di euro?

[La polemica] I militanti della Lega costretti a pagare i diamanti di Belsito e M5s sotto assedio. Ma non è democrazia

Ma quale golpe, e contro chi? Con la sentenza sulle parlamentarie in Sicilia è finito sotto scacco il Movimento 5 stelle, con la legge Fiano è finita sotto scacco la destra, e con la sentenza di sequestro dei 49 milioni di euro è finita sotto scacco la Lega. L’unico golpe che rende difficile fare politica e che mettere in allarme i popoli dei militanti è quello che in queste ore – per una singolare coincidenza – colpisce i principali avversari del Pd. Peccato che il centrosinistra sia così proiettato su se stesso da non rendersene conto: questa cecità potrebbe danneggiarlo nelle prossime elezioni. E peccato che in questo paese siamo in pochi a pensare che i diritti debbano valere per tutti, soprattutto per i propri avversari politici. Invece a #Cartabianca Matteo Renzi diceva: “La Lega ha rubato! Salvini dice ‘Vogliamo aiutare gli italiani’, iniziate con il rimborsarli”. E Salvini rispondeva che voleva querelarlo.

La Sinistra si vede liberale, ma gli italiani non la pensano così

Scrisse una volta, Luca Ricolfi, in un suo celebre saggio che spiegava la sconfitta della sinistra del 1994: “Perché siamo antipatici?”. Intendeva dire che in molti casi la sinistra italiana, anzi, la sua classe dirigente, aveva una percezione di se che non corrispondeva a quella che gli italiani avevano di lei. Si immaginava sempre liberale, democratica e cosmopolita, e invece veniva percepita come arrogante, settaria, e non perfettamente affidabile sul piano delle garanzie per gli altri. Era sicuramente ingeneroso, soprattutto l’ultimo timore, ma fu una delle chiavi del successo di Berlusconi contro Occhetto, nel lontano 1994.

Un pezzo di Paese aveva paura dei “comunisti”

Il caso più clamoroso – però – oggi è quello della Lega: ieri il procuratore della Repubblica Franco Cozzi ha rilasciato al Corriere della sera una intervista dai toni apparentemente calmissimi e soavi ma dalla sostanza inquietante per il partito di Matteo Salvini. Cozzi spiegava il sequestro dei quarantanove milioni di euro al Carroccio aggiungendo che la Lega non si era costituita parte civile nel processo Bossi. Tesi che, da giorni riciccia, stancamente in diversi articoli sui giornali. Ma cosa significa? Si tratta dunque di una sentenza “punitiva”? Il sequestro è di questa entità perché non si sono costituiti contro Bossi? In linea di diritto si può immaginare che la mancata costituzione fosse un gesto di connivenza di Salvini con il suo vecchio leader Umberto Bossi. Ma proprio questo episodio spiega come la non conoscenza dei meccanismi della politica spesso renda difficile ai magistrati capire, spiegare, giudicare. Perché Salvini e Bossi non si possono vedere, si combattono spietatamente da anni, si insultano nei palchi dei congressi e nelle interviste dei giornali. Bossi non ha mai accettato che la sua Lega finisse nelle mani di un altro. E Salvini non lo ha espulso dal suo partito – malgrado probabilmente lo desiderasse – perché non voleva consumare un drammatico parricidio, togliendo sostentamento e agibilità politica al fondatore.

Intanto al Pd non è stato confiscato un solo centesimo

Un senso di galateo immerso nel codice di una battaglia feroce, dunque, quello di Salvini per Bossi, viene contrabbandato come un segnale di connivenza omertosa. Ma perché al Pd non è stato confiscato un solo centesimo – malgrado la condanna del suo tesoriere Luigi Lusi (25 milioni di euro) – mentre alla Lega vengono bloccati 48 milioni 890 mila euro, per una cifra sottratta che viene stimata intorno al mezzo milione di euro? L’unica possibile differenza è questa: il Segretario del Pd e della Margherita non sapevano, mentre Bossi sapeva è stato condannato insieme al suo tesoriere Belsito. Tesi opinabile. Perché i militanti a cui la Lega appartiene (che oggi sono colpiti da questo provvedimento) non sapevano nulla, e hanno cacciato dalla segreteria Bossi e il cerchio magico, quando scoperto lo scandalo decisero di incoronare Bobo Maroni. In quei giorni, sui palchi della Lega, si agitavano le scope.

Questa non è democrazia

Non scrivo queste cose da simpatizzante del movimento di Salvini, anzi. Come è noto ho opinioni personali diametralmente opposte da quelle della Lega, ad esempio sullo Ius Soli. Ma quando leggo le parole del procuratore che chiede moderazione al movimento spiegando che forse si potrebbe consentire al Carroccio di pagare gli stipendi, un po’ mi preoccupo. Fosse accaduto ad un partito di sinistra forse ci sarebbero manifestazioni di piazza, e anche giustamente. Dunque questo soldi sono sequestrati in modo flessibile, e esiste una possibilità di far pagare gli stipendi, ma anche una che non lo siano? E se un militante vuole sottoscrivere per salvare il suo movimento adesso, ogni contributo viene sequestrato fino alla cifra di 48 milioni 800mila euro? Trattandosi di un partito politico, e non di una ditta che commercia patate, è evidente che questa norma restrittiva, applicata in questo modo, diventa un arbitrio pericoloso per la democrazia. E quindi dico alla sinistra: davvero con la legge Fiano volete correre il rischio che ogni militante di destra possa essere sequestrato per una l’erica al collo? Davvero pensate che il problema della democrazia interna (non solo del M5s ma di tutti i partiti) si risolva sospendendo la candidatura di Cancelleri? Davvero pensate che un elettore della Lega debba pagare per i diamanti di Belsito? Attenti ad essere ciechi e antipatici, perché gli antipatici perdono.