Da oltre un mese incendi di enormi dimensioni si susseguono e stanno devastando Alaska Siberia e Groenlandia. Pennacchi di fumo visibili dallo spazio. La regione artica ha registrato alte temperature nel mese di giugno 2019, al circolo polare artico sono divampati oltre 100 incendi, in Russia 11 delle 49 regioni del territorio ne sono state colpite https://it.blastingnews.com/ambiente/2019/07/lartico-va-a-fuoco-incendi-senza-precedenti-in-groenlandia-siberia-ed-alaska-002957379.html
Sicuramente sono stati dei piromani!!! I rilevanti cambiamenti climatici a livello globale – come apprendiamo da Il Giornale, da Libero Quotidiano e da Trump – non esistono. Tutto il baccano che si fa intorno all’argomento sono cose da gretini. La verità è che – nel mondo che ci aspetta – noi non ci possiamo più permettere le opinioni di gente come Sallusti e Feltri. Entrambi scrivono per giornali che non legge quasi nessuno, se non una nicchia di vecchi che l’unica cosa che desiderano “è sentirsi dire che potranno morire in pace nel loro letto e coi loro patrimoni al sicuro”.
Vecchi che non leggono internet, comunque tutto quello e vogliono sentirsi ripetere è che tutto ciò che accade è comunque e sempre solo colpa di “sporchi negri, terroni, drogati e comunisti“.
Se vogliamo sopravvivere dobbiamo smetterla di girare tanto intorno alla realtà delle cose. Spesso in Italia e altrove gli incendi partono perché si buttano le sigarette dove non si dovrebbe. Con 40 gradi e un filo di vento, basta una semplice sigaretta per attizzare un incendio. Inutile dare la colpa ai piromani. Accade infatti che basta tagliare l’erba di fianco alle strade, come abbiamo finalmente iniziato a fare (ma senza mai denunciare come stava veramente la situazione prima), perché in Italia gli incendi diminuiscono del 50%.
Oltre il circolo polare artico tutto brucia per motivi similari – può capitare la disattenzione umana – ma soprattutto perché fa caldo e il clima è secco dove prima non lo era. Negare il cambiamento climatico non è una soluzione, il negazionismo non porta mai a buoni risultati. Neanche a morire tranquilli nel proprio letto.
Ma se Cina e India intervengono, in foresta Amazzonica…
Al contrario l’Amazzonia, dopo l’apertura della Transamazzonica, il terreno disboscato è argilloso e viscido. Al posto della foresta si coltivano piantagioni di cacao, canna da zucchero, banane, riso. Altri enormi terreni sono diventati pascolo per i bovini. http://www.rinnovabili.it/ambiente/amazzonia-2018-anno-record-deforestazione/
Qua non si parla di CO2, si parla di grosse porzioni di pianeta il cui ambiente naturale è stato distrutto, interi ecosistemi cancellati. Se cambi l’ambiente in modo imperterrito (senza scomporsi) qualche piccolo disastro prima o poi te lo becchi, con matematica sicurezza. Non è il riscaldamento o la CO2 che ammala il pianeta. Siamo noi colpevoli di aver cambiato moltissime cose, abbiamo riempito il pianeta di rifiuti, inquiniamo falde acquifere, distruggiamo ecosistemi, se noi ammazziamo con le nostre mani il pianeta dobbiamo solo incolpare noi stessi.
La Società attuale presto dovrà rispondere a se stessa, e se non lo faremo ci ameranno con GRETITUDINE i nostri eredi. E noi gretini ci metteremo in fila ad acquistare auto e beni eco friendly, prenderemo (assolti dai nostri sensi di colpa) un volo low cost (tanto gli aerei non inquinano…), acquisteremo l’auto elettrica che non inquina il tuo cervello anche quando avrà solcato il mare su una nave portacontainer come la OOCL Hong Kong (lunga quasi quanto l’Empire State Building).
Vivere omettendo le consegne agli eredi. Come sempre Le Premier Cercle.