Per la serie, io non sono contenta se ogni tanto non perdo ore e ore a scrivere qualche idiozia… ecco a voi il Codice del perfetto Bad Boy! Tutto ciò che dovete fare (o NON fare) se volete scrivere la storia d’amore più scontata del nuovo millennio.
L’avevo già detto che ho un problema con la figura maschile nella letteratura, sì?
Beh, leggete pure, sentitevi liberi di aggiungere articoli, e soprattutto: enjoy!
PER LA CREAZIONE DI UN BAD BOY
A NORMA DI LEGGE
Art. 1 – Definizione di BEDBOI
Si definisce Bedboi il personaggio di un romanzo rosa o erotico, protagonista o coprotagonista, che mostri inequivocabili tratti di figaggine e cattiveria direttamente proporzionali tra loro. Condizioni eventuali risiedono anche nella ricchezza sfondata del soggetto, nel passato tormentato, nel trauma infantile trascurabile, nel gusto per il BDSM del tutto travisato. È la versione maligna, ma sotto sotto buona, di Gary Stue.
Un Bedboi necessita di una Hope (una Mary Sue più propensa all’autolesionismo) a fargli da controparte, ma ella può essere declinata anche al maschile per storie gay di dubbissimo gusto (HOPO, in questo caso). Hope/o è colei/lui che è stata/o creata/o apposta per subire le violenze fisiche e psicologiche del Bedboi, in grado di sopportare grazie alla spiccata indole autolesionista e all’ingenuità borderline che spesso sfocia in semplice carenza di quoziente intellettivo. Spesso è molto bella, ma è imbranata e non si cura, e solo le attenzioni malate del Bedboi la faranno sbocciare nel gran gnoccone che è.
Art. 2 – Caratteristiche fisiche
Il Bedboi deve essere figo. Ciò implica necessariamente a pena di nullità una buona presenza generale, un fisico bestiale munito di minimo 6 muscoli addominali ben delineati, occhi magnetici, capelli perfetti e lucenti, meglio se rasati in qualche punto dello scalpo, barba sempre rifinita, gambe scultoree che paiono le colonne del tempio di Ercole, pacco in perenne e potente erezione, e infine braccia forti tatuate per scuotere, dominare, prendere a schiaffi e/o fare a Hope qualsiasi altra cosa la situazione richieda.
Le menomazioni, le imperfezioni, le cicatrici e i difetti di nascita sono benaccetti solo ed esclusivamente se danno un’aria da duro al soggetto e nulla tolgono alla sua bella presenza o alla capacità motoria per le attività sessuali.
[NOTA: sono difetti accettabili, ad esempio, una fighissima eterocromia delle iridi, alla quale però sicuramente è legato un trauma, un po’ come l’anisocoria di David Bowie. O, ancora, una cicatrice leggera sul volto, un graffietto sul sopracciglio, una voglia minuscola nel punto meno visibile dell’orecchio, le fossette]
Art. 3 – Età e abbigliamento
L’età del Bedboi può variare a seconda del genere e del target della storia, purché rimangano intatte tutte le altre caratteristiche necessarie, per non uscire troppo dallo stereotipo. Il Bedboi può variare in una scala ascendente, tra cui “bullo tredicenne”, “troppo giovane per essere così ricco”, “daddy kink più kink che daddy” e infine “nonno di Heidi che ti insegue con l’accetta”. Oltre questo livello diventa Shining.
L’abbigliamento del Bedboi è da scegliere in base all’età. Nell’ordine, sempre crescente, abbiamo gli stili “swag yo bitch get outta way get outta way yo yo”, “sono troppo giovane per giacca e cravatta”, “daddy casual che vede nei 50 i nuovi 20” e infine “camicia a quadri di flanella rossa is the new black”.
Art. 4 – Attività del Bedboi
Il lavoro del Bedboi può essere vario. Apprezzata ma non necessaria una carriera nella criminalità, soprattutto nella mafia. Per quel che riguarda le carriere legali, l’importante è che non si sappia mai di preciso in cosa consistano, e che allo stesso tempo permettano al Bedboi di guadagnare migliaiaia di strabilioni di dollari ogni giorno. Sono esclusi, ovviamente, i Bedboi che ancora frequentano collage o liceo: in questo caso, si tiene in considerazione il patrimonio ereditato (sempre e comunque molto consistente).
Nel tempo libero il Bedboi deve spartire le sue attenzioni tra il fare il Bad e fare il Boy. Ben accette tutte le attività che si basano sulla fisicità e sullo stile di vita salutare, tra cui skateboarding, football, sollevamento pesi, addominali in piazza in modo che vedano tutti, jogging, bullismo sportivo, caccia ai cuccioli di foca, ai coniglietti e alle paperelle. Importante: non è accettabile nessun tipo di attività culturale, salvo che sia Hope a spingerlo a provare cose nuove per “cambiarlo”.
[NOTA: nonostante lo stile di vita sano, il Bedboi può fare uso di tabacco, alcool e droghe, che godono dell’immunità in quanto attività che lo rendono più figo e duro; si veda allegato in cui tutti i Bedboi in copertina esalano fumi da vape slogandosi la mandibola nel tentativo di sembrare più sexy e duri possibile]
[NOTA 2: emendamento al secondo comma. È ormai accettato dalla dottrina un hobby, e uno solo, dall’alto contenuto culturale o umano, in modo da dare al Bedboi motivo di sembrare più sfaccettato di un cartonato dell’Unieuro. Di nascosto e rivelandolo poi solo e soltanto a Hope, egli può amare la musica, il teatro, i chihuahua in tutù, o fare volontariato per i bambini orfani dello Yemen con la sua grande disponibilità monetaria]
Art. 5 – Sesso col Bedboi
Non è mai sesso normale. Di solito è estremo, meglio se imposto, ed è quasi d’obbligo l’utilizzo di aggeggi dei quali nemmeno il Bedboi ha capito appieno il funzionamento. L’importante in questa fase è che qualsiasi meccanismo psicologico, soprattutto se si tratta di kink, fetish e bdsm vario, venga descritto in modo assolutamente non veritiero e spesso scambiando le caratteristiche mentali di sottomessa/o e dominante. Meglio ancora se si fa passare il dominante come un malato mentale che vuole staccare la pelle a morsi a Hope, in modo da veicolare il messaggio più sbagliato possibile e dare l’idea che la linea di demarcazione tra semplice sculacciata e omicidio seriale sia molto più sottile di quanto immaginiamo.
Il Bedboi è sempre perfetto a letto e Hope sempre timida, anche dovesse avere 59 anni a poro. Il Bedboi può durare ore e ore e, in barba a qualsiasi regola biologica umana, può riprendere per il bis in men che non si dica. Gli orgasmi devono sempre essere sincronizzati tra i due partner, ed entrambi devono gridare il nome dell’altro in maniera tanto erotica quanto barbarica, nel caso il lettore si fosse dimenticato dei loro dati anagrafici o si stesse per addormentare sul più bello.
[NOTA: Hope deve essere vergine, il Bedboi invece deve presentare un minimo di 57 anni di esperienza, anche se ne ha tredici anagrafici]
[NOTA 2: gli orgasmi devono essere sempre multipli di 7]
Art. 6 – Il rapporto con Hope
Hope è la sola e unica anima gemella del Bedboi, ed è tale perché entrambi sono talmente generici da non poter sopportare l’originalità degli altri personaggi della storia. Il Bedboi deve amodiare Hope e Hope deve amare follemente il Bedboi. Lei deve essere servizievole, sbavare, pulirgli le scarpe con lo spazzolino da denti, lui invece deve rivestire il ruolo del sergente Hartmann e chiamarla “palla di lardo” ogni volta che gli è possibile.
Nella seconda parte della storia si deve scoprire che in realtà il Bedboi ama Hope, e tutto ciò che fa è conseguenza di un trauma infantile, di solito di gravità del tutto irrisoria. Questo trauma tuttavia lo fa soffrire, ed egli si trova costretto a sfogarsi sugli altri. Hope sa sopportare perché a sua volta lei ha subito un trauma (solitamente è orfana, oppure vive sola con il padre, oppure il padre ha provato a farsela. Il padre c’entra sempre). Hope si assumerà la missione di cambiare il Bedboi. Egli non cambierà, ovviamente, limitandosi a mascherare la sua natura di robot senza cuore con qualche frase di circostanza, tra cui anche “ti amo”, meglio ancora se corredata da “sei mia”. Il Bedboi con lei deve essere geloso, ossessivo, possessivo, innaturalmente e ingiustificatamente ansioso, e deve cercare di tarparle le ali il più possibile, annullando la sua già di per sé minima personalità. Lei, ovviamente, invece che sentirsi trattata da subumano, interpreterà il tutto come un modo puccioso e sexy di dimostrarle attenzioni.