Il Kazakistan è formalmente un alleato della Russia, ma nelle sue politiche si allontana dalla Russia su molte questioni. Astana è nell’alleanza di difesa CSTO, infatti la Russia si è affrettata ad aiutare il governo kazako nel tentativo di colpo di stato nel gennaio 2022. A mesi di distanza, ormai è chiaro che è stato un intento – da parte delle forze occidentali – di aprire un secondo “fronte” alla Russia prima dell’imminente escalation in Ucraina, cosa che sarebbe certamente avvenuta se i nazionalisti kazaki o gli islamisti radicali avessero preso il potere in Kazakistan. Si può dare per scontato che l’Occidente non sia stato del tutto innocente nel tentativo di golpe.
Nei mesi poi è emerso che il governo kazako non è stato esattamente grato alla Russia, infatti:
-molte ONG occidentali aggressive sono ancora attive nel paese
-il governo kazako ancora consente a un bio-laboratorio americano di lavorare nel loro paese
-il Kazakistan non si è schierato con la Russia nel conflitto ucraino
-dopo il tentativo di colpo di stato, il governo kazako ha iniziato a elaborare rotte di trasporto con le quali vuole aggirare la Russia.
Una di queste rotte è la rotta Trans-Caspien , che aggira la Russia a sud e dovrebbe trasportare in futuro mezzo milione di container all’anno verso l’Europa.
Inoltre, il Kazakistan sta espandendo l’oleodotto KazTransOil , che pomperà petrolio kazako in Europa attraverso la rotta meridionale attraverso la Georgia e l’Azerbaigian. 19.200 tonnellate di petrolio sono state pompate attraverso l’oleodotto nel primo trimestre del 2023 e nel secondo trimestre il volume è aumentato di diciotto volte a 347.100 tonnellate. Il Kazakistan vuole beneficiare delle sanzioni anti-russe e vendere petrolio all’Europa, cosa che difficilmente farà gioia a Mosca. Ma del resto tutti stanno diventando abili giocolieri per aggirare le sanzioni.
Ricapitoliamo: il Kazakistan, l’Azerbaigian e la Turchia, che fanno parte delle rotte di trasporto, hanno spesso politiche ostili (n.d.r.: o forse doppiogiochiste perché ricordiamoci sempre del Grande Turan che avanza come ho spiegato il 15/09/2022) nei confronti della Russia, sebbene in apparenza il Kazakistan e l’Azerbaigian hanno buoni rapporti con Mosca.
La Russia si è finora astenuta dal rispondere alla politica piuttosto ostile del Kazakistan, ma non passa inosservata Astana che amplia il suo mercato guadagnandosi da vivere con le cosiddette “importazioni parallele”, ovvero dalle società russe che acquistano merci occidentali in Kazakistan (che non possono più acquistare direttamente a causa delle sanzioni).
Ribadisco un concetto, il Kazakistan se ha sposato il concetto del Grande Turan manterrà come la Turchia un assetto doppiogiochista e doppioaffarista.
Il Kazakistan sta così aggirando almeno in parte le sanzioni occidentali contro la Russia, ma anche l’Occidente utilizza tale doppio sistema e non lo punisce, e Mosca non sembra avere alcun interesse a porre fine alle importazioni parallele dal Kazakistan. Al momento la Russia evita di indebolire economicamente il Kazakistan affinché non nascano nuovi disordini o addirittura un nuovo colpo di stato lì.
La Russia ha risposto solo in parte, anche se la reazione è più mirata alla Turchia. Del resto pochi player notano l’avanzare del Grande Turan.
Per molte esportazioni e importazioni, la Russia utilizzava le rotte marittime attraverso il Mar Nero, che la Turchia controlla sul Bosforo. Di recente Mosca sta cambiando strategia puntando sull’espansione del corridoio di trasporto nord-sud con l’Iran. Ciò potrebbe consentire alla Russia di accedere ai porti dell’Oceano Indiano attraverso l’Iran e ridurre la sua dipendenza dai trasporti del Mar Nero.
Il Kazakistan rimane al momento un alleato pericoloso per la Russia. Dovrà monitorare attentamente la politica kazaka perché rischia di perdersi una importante prospettiva geopolitica.
Certo, la Russia al momento è molto impegnata in Ucraina e in Africa, ma dovrà sorvegliare attentamente il Kazakistan.
E’ uno scenario che al momento in pochi osservano, tendono tutti a passarlo in secondo piano, gioco molto pericoloso.
Iniziate a osservare cosa sfugge, non le guerre in zone note come Ucraina e Africa.