In questo 8 maggio – Giorno della Vittoria – [Ndt: In Francia] è necessario non perdere la memoria: Hitler è morto ma non la finanza globalizzata…di Jean LEVY

30 gennaio 1933: Hitler presenta il suo nuovo governo, in cui i rappresentanti delle banche e della grande industria occupano un posto dominante.

Kollaboration  : Louis Renault e Hitler

Oggi va di moda presentare Hitler e il nazismo come un incidente della storia. Un “incidente” fortuito non collegato alla situazione economica e sociale tedesca. I dieci anni di sanguinosa dittatura della svastica sono presentati come un periodo da mettere tra parentesi, fuori dal tempo, e per generare l’idea che un genio del male fosse caduto per caso sulla Germania

Niente potrebbe essere più lontano dalla verità.

Il futuro cancelliere del Reich non è caduto dal cielo.

Se Hitler accedette alla cancelleria il 30 gennaio 1933, fu il risultato di negoziati tra lui e la crema del capitale tedesco. Quest’ultimo stava già sovvenzionando il NSDAP, il partito di Hitler, che aveva ottenuto solo il 4% dei voti nelle elezioni del 1928 e il 33% cinque anni dopo. Con questo investimento, il capitale d’oltre Reno voleva rimettersi in salute preparandosi alla vendetta del novembre 1918.

Questa prospettiva richiedeva un riarmo intensivo, e quindi un lucroso commercio di armi, vietato dai vincitori della prima guerra mondiale, e lo smantellamento dell’opposizione tedesca, in primo luogo i comunisti, che denunciavano questa politica.

Non furono forse gli spartachisti, i primi comunisti tedeschi, che nell’ottobre-novembre 1918 misero i loro fucili in aria e rivoltarono le armi contro i loro ufficiali, costringendo i capi tedeschi, imperatore, governo e politici, a smettere di combattere gli alleati firmando l’armistizio l’11 novembre?

Questo episodio della storia tedesca peserà molto sulla politica condotta successivamente dai circoli dirigenti del Reich. Volevano vendicarsi di una sconfitta che era sentita come un tradimento dai comunisti e dai pacifisti. Questo portò i Konzern tedeschi a creare una milizia privata, le Camicie Brune, le famose SA, per usarla prima come scudo, poi per preparare una nuova guerra usando il partito di Hitler come braccio secolare del proprio potere.

Ecco perché hanno finanziato i nazisti e si sono affidati a loro per imporre le loro politiche.

Questo fu il risultato dei colloqui tra Krupp, Thyssen e altri rappresentanti del capitale tedesco e Hitler nel gennaio 1933.

La nomina di Hitler a capo del governo da parte del presidente Hindenburg aprì così la strada a dodici anni di dittatura marrone in Germania e alla seconda guerra mondiale.

Questi eventi furono seguiti in modo positivo dalla stampa del capitale francese, che chiamò Adolf Hitler “Monsieur Hitler”. E alcuni capitalisti francesi lo videro come un salvatore, riprendendo lo slogan “piuttosto Hitler che il Fronte Popolare”.

Sappiamo cosa è successo dopo: il tradimento delle “élite” economiche e politiche francesi, i loro legami con i leader nazisti da prima della guerra, poi nel 1940, la “collaborazione per una nuova Europa”, la lotta comune contro il “bolscevismo”…

Ma, grazie alle storiche vittorie del popolo sovietico e della sua Armata Rossa, la Germania capitolò, portando alla liberazione degli stati europei, che recuperarono così la loro sovranità.

La “parentesi” di “Europa tedesca” è allora chiusa?

Non è così. La Germania, con l’appoggio degli Stati Uniti, sta rapidamente recuperando il suo potere economico e il suo dominio finanziario e industriale in Europa. E la sua preoccupazione di mettere quest’ultimo al suo servizio per i suoi obiettivi. Da qui la costruzione dell’Europa, dell’UE e dell’euro. E anche la nuova “collaborazione” degli ambienti economici francesi con questa politica…

Naturalmente, non ci sono più SS, Gestapo o dittature sanguinarie in Germania.

I mezzi sono cambiati. Anche i tempi sono cambiati.

Ma i Thyssen, i Krupp e tutti i loro compari sono ancora al timone. Si potrebbe anche dire che tutta questa bella gente governa l’Unione Europea, uno spazio di “libero mercato” che hanno creato per sviluppare i loro affari…

E come Hitler, pretendono di fare l’Europa per l’eternità….

Ora siamo in un’altra epoca, quella del potere monopolizzato dall’oligarchia finanziaria. Il controllo del popolo si costruisce con altri mezzi: la liquidazione delle nazioni, e prima di tutto della loro sovranità, imponendo al contempo un’austerità generalizzata al popolo. Questa strategia porta alla riduzione delle procedure parlamentari per imporre senza indugio la politica richiesta dai committenti, dai finanziatori e dalle corporazioni transnazionali.

L’oligarchismo è succeduto al fascismo.

In Europa, è ancora una volta la potente Germania che comanda. E la Francia, il mondo economico e i suoi mediatori politici si allineano come nel 1940.

E il presidente della Repubblica vuole sostituire la “sovranità europea” con quella della Francia…

Ecco perché è necessario scagionare il nostro vicino d’oltre Reno da un passato marrone, per renderlo accettabile. Questo è il compito dei media, i cani da guardia del capitale.

Ndt: Altri legami del nazismo con il grande capitale:

Link articolo:

http://canempechepasnicolas.over-blog.com/2021/05/en-ce-8-mai-jour-de-la-victoire-il-est-necessaire-de-ne-pas-perdre-la-memoire-hitler-est-mort-mais-pas-la-finance-mondialise.par-jea?utm_source=_ob_email&utm_medium=_ob_notification&utm_campaign=_ob_pushmail

Scelto e curato da Jean Gabin