La vera carità deve portarci ad essere misericordiosi con il peccatore, non con il peccato.
L’atteggiamento pluralistico del mondo occidentale si sta rivelando sempre di più una sorta di realismo ingannatore che opera nei livelli profondi del mondo sentimentale dell’umanità. Questa forma pseudo-immanente è in realtà un altro volto dell’eresia manichea che procurò e procura ancor oggi, celata nelle varie sigle politiche e religiose, numerose confusioni nel mondo spirituale sollevando interrogativi e dibattiti.
Ci troviamo pertanto di fronte ad una spiritualità astratta, a forma spiritualistica che è lontana dall’idea di persona come mondo cosmico e che si insinua, attraverso il suo naturalismo idolatra, nelle menti di coloro che debbono essere, forse per un tempo, schiavizzati per non pensare, non elaborare un pensiero critico, allinearsi alla falsa vulgata irrigidita di “interpretazioni” irrealistiche della realtà più vera.
L’idea di tolleranza si è sostituita a quella di Pietà, quella di solidarietà alla Carità, l’idea dell’accoglienza a quella dell’Ospitalità in Cristo ed il dialogo al Colloquio interiore con la Coscienza viva della persona.
L’approccio multi materialista ha lo scopo di produrre dei falsi significati al fine di portare lontano da una riflessione profonda, gnoseologica e libera, ma a dei criteri oggettivati alieni alle regole della conoscenza personale ed esistenziale.
Il problema della Verità è stato sottoposto ad una serie di pseudo-verità che, intrecciate come una rete di ragno, lasciano intrappolati gli individui che accettano passivamente tutto ciò che viene loro detto, sostenuto ed affermato senza confrontarlo con la propria coscienza libera. La tirannia dei philochrēmatos si rivela come l’ingordigia di una divinità secondaria che nella sua astrazione tenta di fornire delle interpretazioni sistematiche del mondo cosmologico, dove si spezzettano, attraverso delle aporie complesse, le volontà personali per indirizzarle verso una morte spirituale penosa. Le nuove prigioni sono forme non ben percepite di una segregazione di pensieri complessi che mettono Dio al di fuori della nostra volontà di conoscenza. La morale politica si sta sostituendo a quella biologica, alla realtà vera con l’approvazione totemica di una “rivelazione” satanocratica.
Il mondo delirante e manicheo, rappresentato politicamente da tutta una serie di piattaforme associazioniste, con interessi miliardari, non vive il criterio della Verità e della Contemplazione, ma si auto-identifica in una forma religiosa “politicamente corretta” che è antitesi della vita spirituale. Costoro, i nemici della Verità, sono estranei, astratti, alieni ed irrigiditi, veri sepolcri imbiancati asserviti ad elementi demonici inferiori; operano con costanza nel tentativo di convertire lo Spirito in una sorta di sistema “valoriale” anti-cristiano attraverso impalcature fittizie che celano il loro moralismo pagano in una falsa anti-simbologia legata ad un mondo creato da una deforme etica che è baratro al quale ci si sta accostando con velocità ipersonica.
Dio è ordine e armonia, la menzogna è disordine e anarchia. Dio è santità, la menzogna è peccato.
Il grande mistero della vita diventa così inaccessibile, invalicabile, incomprensibile perché re-identificato e ricodificato in modo astratto in una anti-teologia razionalistica e morale attraverso modelli di comportamento che debbono poter influenzare specialmente il mondo giovanile, concentrato sui propri smartphone, sui social, su piattaforme rigide che impediscono alla Verità di manifestarsi.
Questa forma eretica, sacrilega e bestemmiatrice prima o poi incontrerà l’Ira di Dio, lo sdegno del Re degli Eserciti, che con forza rimetterà ordine per riportare al Mistero Eterno la vita della persona nella Vita Teandrica1.
Dio chiamerà all’appello molti, ma saranno pochi quelli che risponderanno, perché le loro menti obnubilate, saranno conquistate dagli antivalori voluti dal nemico di sempre, colui che lancia continuamente all’umanità ed a Dio stesso il proprio guanto di sfida2.
“Dio non forza nessuno ma l’azione pedagogica del Logos avrà la sua forza di superare il male e persuadere gradualmente al bene ogni creatura3”.
“La conoscenza della Verità, cioè dell’unità sostanziale della Santissima Trinità, avviene per grazia dello Spirito Santo. Tutta la vita ascetica, cioè la vita nella Verità, è guidata dallo Spirito Santo. La Terza Ipostasi della Santissima Trinità è come la Verità più vicina, più sincera per il santo asceta. È lo «Spirito di Verità» (Gv. 15, 26) che testimonia nella sua anima del Signore, cioè dell’unità di sostanza, che insegna «ciò che dovete dire» (Lc. 12, 11-12) a tutti coloro che, essendo fuori di Lui perseguitano il Signore (cioè l’idea dell’unità di sostanza. Tuttavia la conoscenza dello Spirito come Paraclito (consolatore) e la gioia del Paraclito indora solo le cime più alte della tristezza; come il rosa del sole, stanco del percorso giornaliero, sorride sulle vette nevose del Caucaso. Solo alla fine di un cammino faticoso si scorgono le nubi rosate della creatura purificata e lo splendore nevoso della carne trasfigurata.
Solo alla fine… Così nella vita di ciascuno, così nella vita dell’umanità intera. Finché l’umanità stava incerta sulla via della salvezza, il Signore la sosteneva; le tristezze erano dimenticate, stavano tramontando e si preparavano a tornare: «Com’è possibile che gli amici dello sposo siano afflitti, mentre lo sposo è con loro? Verranno poi dei giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno» (Mt. 9, 15)4”.
Salmo 105
Poi egli chiamò la fame sopra la terra; E ruppe tutto il sostegno del pane.
Amos 8:11
Ecco, vengono i giorni», dice il Signore, DIO, «in cui io manderò la fame nel paese, non fame di pane o sete d’acqua, ma la fame e la sete di ascoltare la parola del SIGNORE.
L’uomo è capace di abdicare facilmente alla sua libertà in nome di una “pace” che è scorgere il male che si osserva nel suo moltiplicarsi, ma che per la volontà di starsene in pace, non ci si pone ad un duro ed inflessibile contrasto, piuttosto a cooperatore più o meno distaccato della menzogna. Ecco che il destino tragico della fame sia di Dio che reale si manifesta mentre il rapporto con Dio viene a declinare.
“Il diavolo con tutti i suoi seguaci, perfino nella «messa nera», non è riuscito a inventare altro che una parodia sacrilega della liturgia sacramentale, facendo tutto alla rovescia. Che vuotezza, che «profondità» piatta!5”
L’intimo intreccio della Vita di Dio si può ripristinare solo attraverso un Nuovo Linguaggio donato all’umanità. Il Mistero della scoperta di questo Nuovo Linguaggio, nuovo ma ancorato alla Tradizione, sarà l’impegno dei pochi che vorranno scegliere nel proprio cuore la profondità di essere degni Figli viventi e Volti in Terra della Volontà delle Tre Ipostasi.
Se prima non si mette a posto la coscienza nel porre Dio al primo posto, tutte le nostre azioni, anche quelle che sembrano più morali, più straordinarie, più concentrate nell’aiutare “l’altro” non hanno alcuna rilevanza6 perché “l’altro” non è il nostro prossimo.
«Esiste una falsa carità, fatta di colpevole indulgenza e di debolezza, come la dolcezza di coloro che non urtano nessuno perché hanno paura di tutti. Vi è anche una presunta carità fatta di sentimentalismo umanitario che cerca di farsi approvare dalla vera e che spesso, per il suo contatto, la inquina».
Uno dei principali conflitti dell’ora presente è quello che si erge fra la vera e la falsa carità. Quest’ultima fa pensare ai falsi cristi di cui parla il Vangelo; essi sono più pericolosi prima di essere smascherati che quando si fanno conoscere per veri nemici della Chiesa.
Corruptio optimi pessima, la peggior corruzione è quella che si attacca in noi a ciò che vi è di migliore, alla più alta virtù teologale.
Il bene apparente che attira il peccatore è infatti tanto più pericoloso quanto è simulacro di un bene più elevato; come per esempio l’ideale dei pancristiani che cercano l’unione delle chiese a detrimento della fede che questa unione suppone. Se quindi per stupidità o per codardia coloro che dovrebbero rappresentare la vera carità approvano in qualche cosa ciò che afferma la falsa teologia, ne può risultare un male incalcolabile, ancora maggiore a volte di quello che farebbero dei persecutori dichiarati, con i quali è manifesto che non si può avere più niente in comune7.
Fonti:
- 1 “La vita di Dio è un mistero che si compie nell’eternità e si rivela a noi nell’esperienza spirituale. Tutto ciò che ha luogo in alto si riflette in basso. Anche in noi, nel profondo di noi stessi, avviene quell’identico processo che ci compie in cielo, quello della nascita divina” N. A. Berdjaev – Filosofia dello spirito libero – Ed. San Paolo pag. 277 – 1997
- 2 Aleksandr Dugin ha pronunciato a Mosca lo scorso 27 ottobre, intervenendo al XXIV Consiglio mondiale del popolo russo, di cui è presidente il patriarca della chiesa ortodossa Kirill.Nel suo discorso, Dugin ha definito la guerra tra Russia e Ucraina come «una guerra molto reale. Questa guerra non è solo una guerra di eserciti, di uomini, è anche una guerra dello spirito (…) È una guerra del Cielo contro l’Inferno. È una guerra degli eserciti angelici. È una guerra dell’esercito dell’Arcangelo Michele contro il diavolo. (…) Il discorso del nostro Presidente (Putin) del 30 settembre ha parlato della natura satanica della civiltà occidentale. Non si tratta di una metafora. (…) L’Occidente è un’ideologia. Il liberalismo, il globalismo, il secolarismo e il postumanesimo sono ideologie. Questo è il regno delle idee, non quello della materia, dei corpi e della tecnologia. Soprattutto, è una menzogna assoluta: è il rovesciamento delle vere proporzioni della mente, delle idee, dei fondamenti religiosi. Ecco perché oggi si scontrano due idee, due eserciti (perché gli angeli sono spiriti e menti): angeli e demoni. Il campo di battaglia è proprio l’Ucraina. Da un lato, siamo la Santa Russia, come dice Sua Santità il Patriarca, e ci confrontiamo con le forze del male storico globale assoluto. Per questo motivo, sempre più spesso si parla di Armageddon, di tempi finali e di Apocalisse. Tutto questo sta avvenendo sotto i nostri occhi. Stiamo partecipando all’ultima (forse penultima, nessuno lo sa) e importantissima battaglia. Senza una dimensione spirituale, ideologica e intellettuale, non possiamo vincere. (…) Non esiste nulla di neutrale. C’è una battaglia tra il Paradiso e l’Inferno. E noi siamo la Santa Russia» Alexander Dugin
- 3 La fine dei tempi – Storia ed escatologia – Pag. 79 Nardini Editore 1994
- 4 Pavel Florenskij – La colonna ed il fondamento della Verità – Capitolo “Il Consolatore” Edizioni San Paolo
- 5 Pavel Florenskij – La colonna ed il fondamento della Verità – Capitolo. Il peccato
- 6 “quand’anche parlassi le lingue degli uomini e degli Angeli, se non ho la carità, io sono un bronzo che suona o un cembalo che squilla… E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri…se non ho la cerità, tutto questo non mi giova a nulla…(prosegue) “la carità è longanime, la carità è benigna, non è invidiosa, la carità non si vanta, né si insuperbisce, non manca di rispetto, non cerca le cose sue non s’irrita. Non tiene conto del male che riceve, non gode dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. (I Corinti 13,4)
- 7 Padre Garrigou-Lagrange