Il male possiede una voce poderosa che desta le anime volgari e le riempie d’ammirazione, mentre il bene è largamente muto.
(Honoré de Balzac)
L’unica cosa necessaria per il trionfo del male è che l’uomo buono non faccia niente.
(Edmund Burke)
La tolleranza diventa un crimine quando applicata al male.
(Thomas Mann)

La questione della derivazione del male dalle varie formulazioni eretiche dei tempi passati, manifesta il destino drammatico che è posto all’uomo come volontà personale di combattere o accogliere le Vie dello Spirito.

Questa attività rientra nel libero arbitrio, e va letta, non attraverso una chiave ermeneutica, ma per mezzo di una pedagogia della volontà interiore che chiarifica tutte le implicazioni di azioni che producono conseguenze e ripercussioni deleterie sulla società.

Il male si presenta costantemente sotto una luce di “veridicità”, avvolto alla colonna della Verità, come un serpente, per far cadere gli uomini nelle sue illusorie ideologie, che sono forme temporali del pensiero umano in aperto contrasto con l’Ordine della Creazione. Il male non ha clemenza per gli uomini, persegue le sue vie avventuristiche, offrendo il salato come dolce e il l’irreversibile come reversibile, manifestando così una completa spoliazione della Verità, travestendosi da risolutore trionfale attraverso le forme deformi da lui create.

Queste forme producono tutto ciò che è concepibile per eliminare la vita sulla terra. Esse si adattano ai tempi per sobillare le menti, per inventare sempre nuove perversioni e ridurre continuamente l’idea di vita, distruggere il bello, annientare l’uomo, la sua Storia, la sua Tradizione, il suo Spirito.

Diceva l’abate Mios: «Obbedienza per obbedienza. Se uno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui».

Un anziano Padre del Deserto ci fornisce una risposta formidabile: «Se il tuo pensiero dimora in Dio, Dio dimora in te» o anche «Quanto uno si sarà reso folle per il Signore, altrettanto il Signore lo renderà saggio».

L’abate Mosè disse: «Tutto quello che può pensare un uomo su quanto è sotto il cielo e su quanto è sopra il cielo, è inutile. Solo colui che persevera nel ricordo di Gesù è nella Verità».

Si domandò al nostro santo padre Atanasio, l’arcivescovo di Alessandria: «In qual modo il Figlio è uguale al Padre?» – rispose: «Come la vista nei due occhi».

Un anziano diceva: «Un uomo non può essere buono anche se ne ha la volontà e se vi si applica con tutte le sue forze, se Dio non abita in lui, poiché nessuno è buono se non Dio».

L’abate Giovanni ha detto: «Questa parola è scritta nel Vangelo: – Quando Gesù chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro, le sue mani e i suoi piedi erano legati e il suo viso cinto da un lino; Gesù lo sciolse e lo congedò. Noi dunque abbiamo le mani e i piedi legati e il nostro viso è stato coperto con un lino dalle mani del nemico? Se dunque ascoltiamo Gesù, Egli ci slegherà da tutto questo e ci libererà dalla schiavitù di tutti questi cattivi pensieri. Saremo allora figli del Signore, riceveremo le promesse in eredità e saremo figli del Regno Eterno».

Queste parole, questi detti, questa saggezza hanno validità millenaria e sono come un balsamo, nonostante il male faccia di tutto per farci dimenticare l’Amore di Dio.(Detti e fatti dei Padri del deserto)

“Solo per amore permetto l’incontro vostro con la menzogna; è per farvi amare sempre di più, per mantenervi più saldamente legati e amanti del vero e del giusto.

Vi ho scelti a essere specchio della verità. Vi difendo Io dalla menzogna e voi non sarete mai presi nella trappola dell’inganno, perché tolgo il potere di suggestione di ogni spirito menzognero, mettendo in luce la verità. In ombra lascio ogni falso malizioso attentato alla verità. L’ombra è assenza di energia, assenza di forza vitale, è decadimento e morte sicura.1

Monaco cammina nel deserto meditando la Parola di Dio

Il male non vuole l’anima libera che sottometta tutto alla propria coscienza, ma opta per un imprigionamento dei pensieri che impostano pertanto una valutazione favorevole, nella certezza di una logica “valida” le formulazioni filosofiche degenerate e giustificate. Egli si erge a risolutore dei problemi degli uomini e financo a proporre una dialettica appropriata per iniziare la sua opera di distruzione del tessuto etico-spirituale.

Il male pertanto si annida sempre nei piccoli particolari, opera nella debolezza e colpisce tutti coloro che non hanno la saggezza di intravederlo; anche coloro che non prendono posizioni di resistenza all’errore che vedono e sanno riconoscere, sono colpevoli della sua diffusione; coloro che, per amor di “pace”, fanno finta di nulla e pensano alle loro cose, disinteressandosi della sua espansione malefica. Costoro sono anche più colpevoli, perché hanno la possibilità di ravvisare chiaramente dove si annida l’errore, la deformazione, l’idea serpentina che fa vacillare i popoli e non sono chiamati “buoni” da Dio, perché con la loro inazione, consentono una diffusione sempre più capillare di un’ontologia del male deforme, isterica, fasulla e dannosa.

Anche nella Chiesa, dove si dovrebbe aver almeno un po’ di senno, troppo spesso ci si sposa con le idee proposte dal Principe di questo mondo, in nome di una “pacifica” coesistenza, che è in realtà un compromesso con la menzogna. Il male pianta le sue radici irrazionali che sono ideologie, ermeneutiche e filosofie2 che operano contro la Vita dell’uomo, operando sulle pulsioni e sull’idea di vendetta contro la Perfezione. Il serpente occupa la scena in maniera costante per creare la cerchia dei suoi sodali, infervorendosi per ogni tipo di abiezione, che giustifica, al fine di abbattere le barriere della Bellezza e la valenza della Vita.

Non ci si può scagionare nel dire «non capisco», perché se si scorge e si intuisce che qualcosa è al di fuori dell’Ordine di Dio, si deve reagire con fermezza manifestando e procedendo contro le anti-parole del male che odia l’umanità3.

L’aggressività che accompagna le forme prigioniere, le loro illusorie manifestazioni, e il livore di essere contro la Vita dell’uomo, si manifesta attraverso logiche di controllo totalitario della cultura, della filosofia, della scienza e del sapere. In generale vi è una matrice che limita in tutti i modi la volontà, seppur in maniera transitoria, di arginare la evidente follia perseguita da esseri manipolati o manipolatori. Il male ha un movimento dialettico, ed ha come servitori molti, sia in buona che in cattiva fede coloro che ritengono che la loro passione sia un diritto e, pertanto, deve essere un legalizzato, esteso ed imposto anche “a nome” del mondo intero.

Ogni tentativo di resistenza viene stigmatizzato come nemico della pseudo-verità, del progressismo e pertanto deve essere condannato e pubblicamente disapprovato. Il biasimo per le forme di opposizione al male utilizza ogni espressione terroristica per infondere paura e pertanto per mantenere il popolo in una fase di accettazione passiva. Ma la paura non viene da Dio, essa è manifestata dal nemico di sempre, da colui che ha voluto sfidare la Bontà per creare il buonismo, che è una formulazione sentimentale di una misura di controllo e di potenza dei conglomerati demonici.

I disagi del mondo sono il grande male oscuro, dove permane la solitudine dei saggi che rimangono inascoltati per un tempo, poi però l’uomo sente in coscienza che costoro avevano visto chiaramente il posizionamento del nemico, perché essi disponevano di una visione del mondo chiara, illuminata e rilucente di Sapienza. «L’uomo saggio: sta diritto sotto qualsiasi peso. Niente lo abbassa; nessuna contrarietà da sopportare gli riesce sgradita. Infatti egli non si lamenta che gli sia capitato tutto quanto può capitare ad un uomo.» (Seneca – Lettere 71, 21-26). Alla fine accadrà che daranno ragione a chi avevano dato torto.

Il destino dei Sapienti è che spesso sono voci inascoltate nel deserto delle idee psichiche, nella volontà di potenza che il male utilizza per far sembrare potenti coloro che in realtà sono servi della sua malvagità, utili idioti da sopprimere dopo che il lavoro commissionato alle loro menti perverse è stato eseguito.

La sfida e la vittoria contro il male è una guerra dove bisogna mantenere le posizioni ed attaccare per iniziare ad indebolirlo, perché contrariamente a quanto si pensa, in una sorta di rinuncia passiva, egli è un gigante dai piedi di argilla pertanto è destinato al crollo, insieme a tutti coloro che lo hanno rivestito di un abito di luce e di progresso per l’umanità.

La conoscenza del male può essere per un tempo, una fonte di esperienza, al fine poi di realizzare la sua intrinseca malvagità e provvedere a costruire dighe contro la sua desolazione che viene inondata ovunque.

A rigor di termine, il male, il peccato, l’etica falsata, segnala ciò che rende l’azione umana oggetto d’imputazione, d’accusa e di biasimo. Il male è una sofferenza profondamente interiore e deforme4 che tocca il livello più profondo della coscienza dei liberi che intravedono le false prospettive e le indegnità che vengono veicolate come espressioni di libertà per tutti.

Le parole del male sono la descrizione della loro attività di porre fine alla vita dell’uomo che è stato Concepito e Creato come Vita del Volto della Vita Trinitaria. I pensieri tumultuosi e surreali tentano di soffocare l’Ordine della Vita Creata colpevolizzando i diritti naturali per una esperienza nuova e profonda che porta ad una emarginazione etico-morale, dove la morte costituisce un aspetto marginalizzato che può essere superato attraverso una semiotica decomposta oltre che passionale, manifestandosi nelle nuove forme sessuali devianti e fluide. Tali aspetti degenerati, così come l’aborto e l’eutanasia, sono totalmente diretti a tormentare la Verità ultima dell’Amore Creatore. L’assassinio vero si ha quando la filosofia e la giustizia umana giustificano la distruzione, come un vantaggio collettivo raggiunto dal “progresso” nella società.

“Anziché liberi soggetti umani, Dio avrebbe potuto creare esseri incapaci di peccare, ma soltanto al prezzo di privarli del loro libero arbitrio, che, inevitabilmente, include sia la possibilità di peccare…e calcolò che un mondo di automi senza peccato avrebbe dato luogo, in misura considerevole, a meno bene, di un mondo con esseri umani che avessero libertà di scelta e, di conseguenza, potessero non di rado preferire il male5”.

Il demonio, nella sua dilagante invadenza in ogni tratto dell’esperienza umana, si pone in una categoria di depotenziamento della Tradizione, una caratteristica ignobile che ne segna la follia; nelle sue celebrazioni in maggior misura consapevoli, non si mostra se non nel rendere la trasgressione, che è il suo marchio dominante, con un aspetto e con le sembianze di bonaria stabilizzazione della società, tradendo allo stesso tempo, quando viene intravisto, la sua natura collerica, odiosa e malvagia che si erge ad alfiere della modernità, nella piena consapevolezza delle sue intenzioni di distruggere la legge morale e la spiritualità dell’uomo.

Egli instilla nell’individuo una realtà pessimistica ed arrendevole che permette la sua perversa seduzione, che avvolge con la sua oscurità, il pensiero in una forma apparentemente inestricabile e paralizzante.

IL NEMICO NELLE SUE PAROLE

Il Nemico vuole l’annichilimento della Vita perché egli il portatore di morte, di errore, dell’equivoco, ed il suo mondo oscuro, che è una via larga dove molti cadono, è una trappola di parole che sono nemiche della Vitalità, della Bellezza, della Perfezione e della Creazione. La Creazione è Vita di Dio donata all’Universo in una esplosione di Luce Trinitaria che si è donata a tutti, ed i popoli, la colgono seppur in modo più o meno perfetto, ma nella consapevolezza che esiste un’entità che odia la Vita. L’essere demoniaco vuole distruggere tutte le tradizioni dei popoli, ma Dio userà sempre altri popoli ed altre persone da Lui scelte, per affrontare, insieme ai suoi Angeli ed Arcangeli, il nemico uno della Sua Vita, che è vita donata dal Padre della Vita. L’atteggiamento prometeico, mette in discussione i principi fondamentali che sono Ordine e, per coloro che seguono questa strada, il peccato e la condanna sono il culmine della realizzazione della loro “libertà”.

La Scala della Vita porta l’uomo alla conoscenza piena del Piano di Dio, per riportare Amore alla Terra, che si vuole privare, attraverso ideologie e filosofie distorte, della vita creata.

Nessuna verità può rendere più felici gli uomini se non è sorretta da un grande costante Amore.

Il male, al contrario, approva il vizio, l’aberrazione, lo sconvolgimento ed in un modo terroristico si pone a legislatore “divino” per portare le sue confusioni, le sue sensualità “incompiute” ad una giustificazione legislativa.

Nella Scala di Giacobbe è racchiuso il Mistero della Conoscenza della Vita che la Trinità ha voluto donare all’Universo intero, per far conoscere il Suo Amore che è scritto nel volto dell’uomo, che la Vita del Volto del Padre.

Nel Volto del Padre, Dio ha manifestato la sua Amicizia con l’uomo Abramo, nel Volto del Figlio Dio ha è preso su di Sé i peccati dell’uomo per salvare tutti gli uomini, nel Volto del Paraclito Dio donerà all’umanità un Linguaggio nuovo che è il Linguaggio della Vita per riportare la Vita nel mondo reso oscuro dal nemico della Vita. Si comprende allora il senso del sogno di Giacobbe.

Nel sogno, Giacobbe vede una scala che arrivava sino al Cielo con Angeli che salivano e scendevano. Fu allora che il Signore, il quale stava accanto a lui, disse: 
«Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t’ho detto». 
Gen 28,13-15

Così il sogno di una scala che conduce alla porta del cielo e alla “casa di Dio” significa pure, nella sua potenza simbolica, che ogni credente deve elevare l’anima alle cose superiori – elevazione e ascensione simboleggiate dalla scala. L’ immagine suggestiva che il Vangelo secondo Giovanni avrebbe ripreso nelle parole di Gesù: 
«In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul figlio dell’uomo». 
Gv 1,51 

Assemblea del cammino sinodale LGBTQ in Vaticano.

Anatema di Dio
14 aprile 2023
Un’assemblea mondiale del Sinodo sulla sinodalità, che promuove la legalizzazione di LGBTQ, dovrebbe iniziare il 30 settembre 2023 in Vaticano. Tutti i partecipanti incorreranno nella più severa punizione di Dio – anatema – così come nella più severa pena ecclesiastica: la scomunica latae sententiae. La legalizzazione del peccato di sodomia è un peccato più grave della sodomia stessa. Coloro che promuovono e legalizzano il peccato infrangono i comandamenti di Dio e impediscono ai peccatori di pentirsi e seguire la via della salvezza. Infrangere le leggi di Dio è il peccato dell’orgoglio diabolico, che si oppone a Dio Creatore, il Supremo Legislatore.

Lo pseudo papa Bergoglio rifiuta di pentirsi e ostinatamente ripete e accresce i suoi delitti. Così facendo, pecca contro lo Spirito Santo. Anche a lui si riferiscono le parole di Gesù su Giuda, figlio della perdizione (Gv 17,12). Possa lo spaventoso caso dello pseudo papa risvegliare la coscienza di almeno alcuni dei vescovi e dei cardinali che hanno partecipato o intendono partecipare all’assemblea sinodale.

Il Patriarcato Cattolico Bizantino, come la voce di colui che grida nel deserto, per l’autorità di Dio sottolinea ancora una volta a proposito dell’assemblea mondiale in Vaticano:

Tutti i partecipanti a questa ribellione organizzata contro Dio cadono sotto l’anatema di Dio e allo stesso tempo sotto la scomunica latae sententiae.

Incoraggiamo i sacerdoti e i fedeli ad avvertire i vescovi che promuovono il cammino suicida sinodale LGBTQ. Potete farlo di persona, per telefono, per e-mail o per posta ordinaria.

+ Elia
Patriarca del Patriarcato Cattolico Bizantino
http://vkpatriarhat.org/it/?p=9809
Assemblea del cammino sinodale LGBTQ in Vaticano: anatema di Dio – Patriarcato Cattolico Bizantino

Il furore mortale del demonio è un sadismo che gode della distruzione, gode nel colpire l’Ordine Creativo, gioisce nelle sue conquiste “civili” che impongono al popolo come costrizione alla accettazione delle pulsioni più estreme, che si pongono ad una contestazione completa di ciò che è ragionevole.

Nell’odio verso l’umanità lo spirito sarcastico, impudente e sbeffeggiatore della Verità primordiale della Creazione, continua imperterrito la sua opera trasgressiva che è un tormento perpetuo che magnifica l’esistenza con la volontà di distruggerla attraverso piccoli aggiustamenti, seppur lenti a livello legislativo per pervenire poi alla realizzazione del piano di imprigionamento ossessivo e materiale del popolo impoverendolo, legiferando, imprigionandolo psichicamente e materialmente.

Il male incatena, seppur per un tempo permesso da Dio, il Divino Regno dell’Infanzia, la irreggimenta e la condanna ad una inversione della natura, rifiutando la realtà, per una virtualità esistenziale degenerata. La violenza ha una anti-sacralità che si presenta come il classico lupo travestito da agnello, per raggirare, confondere e turbare l’Ordine della Carità.

Questo atto magico, questo incantesimo fa cadere molti nel vuoto psichico che è orrore ed ebbrezza che incasella le perversioni attraverso lauti finanziamenti di organizzazioni demoniche, che, pur nel breve tempo di vita loro concesso, potranno mettere alla prova i popoli.

La passione valutata come legislativamente approvabile, non concepisce la bellezza di un sorriso di un bimbo nato, ricordo del Bimbo che nacque per prendere su di sé tutti i peccati del mondo.

Il male vuole un uomo “elettronico”, telecomandato nella sua volontà di disprezzo della Vita, della Creazione e dell’Amore alla Vita. Un uomo senza faccia, un essere manipolabile ed atomizzabile.

Ci vogliono così

Il pensiero antico, precisamente con Omero, Esiodo e Sofocle, riporta una coscienza molto lancinante della dolorosa presenza del male nel mondo.

L’idea del male come antitesi del bene e dell’essere, ossia come non-essere si ritrova a partire dalla elaborazione dello stoicismo, il quale dichiara che il male non esiste in sé in quanto è privazione del bene. Per Socrate, il male è ignoranza, distacco dai principi morali, mentre il bene è consapevolezza e sapienza. Platone, Aristotele e Sant’Agostino valutano il male metafisico come una “privazione” di essere, che diviene il “non-essere”.

Il male è una caratteristica connaturata della natura umana, sintomo di un impiego stravolto del libero arbitrio. Il male – specifica sant’Agostino – è castigo di una colpa, di una ribellione.

Il male è colui che inganna l’umanità ponendosi a suo liberatore prometeico; così è nel mondo politico dove gli urlatori sobillano i popoli massificati ed atomizzati alla ribellione contro l’Ordine Naturale.

Ma contro l’Ordine Virginale della Théotokos il male nulla può, perché essa ha schiacciato il serpente, colui che era avviluppato ad una colonna di Verità per mescolarla con la sua menzogna, essendo egli mentitore da sempre. La Bellezza6 della Vergine è Ordine Creativo, e sarà proprio la Vergine a riportare l’Ordine di Dio nel mondo attraverso la Nazione che sceglierà, ma che si intuisce già oggi guardando con attenzione i fatti del mondo.

Un anziano diceva: «I Santi che possiedono Dio, ricevono in retaggio, per la loro impassibilità, sia le cose di quaggiù che quelle future, poiché le une e le altre sono di Cristo, e quelli che possiedono il Cristo hanno anche i suoi beni. Colui che ha il mondo, cioè le passioni, anche se ha il mondo, non ha niente, se non le passioni che lo dominano».

Detti e fatti dei Padri del deserto.

Dio è Padre dell’Amicizia perché Lui donò la Sua Amicizia ad Abramo che non uccise Isacco perché nella sua coscienza, rappresentata dall’angelo che fermò la sua mano, non poteva accettare che la Bontà di Dio potesse desiderare la morte del figlio. Per questo atto libero e coscienziale, Dio lo fece amico.

Il male, al contrario, non vuole l’amicizia ma la complicità nelle sue azioni malvage di sovvertitore della Parola di Dio per propri fini di volontà di potenza. Il male di traveste di mansuetudine per convincere gli stolti ad accettare i suoi piani sovversivi di distruzione e di creazione di confusione. La Parola di Dio separa però nei tempi la complicità dall’amicizia, al fine di poter essere Voce che parla al cuore dell’uomo di cuore. 

Il male non vuole croci da portare; le fa portare agli utili idioti che si fanno i suoi servi ma che a volte, per debolezza umana, permette che costoro possano lottare con sempre maggiore volontà per impedire l’amicizia con gli amici di Dio. Il male allora si traveste per mostrare un volto bonario che cela dietro, la piena confusione ed il delitto commesso nell’allontanare l’amicizia che è desiderata da Dio.

Il male è tempo, l’Amore è infinito e Risorge sempre per aiutare i popoli a ritrovare il Padre della Resurrezione che vuole fare rinascere l’umanità intera al Suo Amore che perdona tutti i peccati del mondo. L’uomo, però, deve ammettere i suoi errori e confidare nel perdono. Senza l’ammissione dell’errore, senza la penitenza, il perdono diventa un irenismo filosofico, che è ciò che è stato oggi sposato dalla “Chiesa” Modernista.

L’amicizia nel tempo si ristabilisce se è fondata sulla profondità dell’Amore, che rimane nascosto per un tempo, al fine di permettere all’uomo, nel suo libero arbitrio l’esperienza del male.

Il male, diventa allora una conoscenza per capire che non serve a nulla e che ci porta verso il nulla, verso l’assenza di un colloquio interiore per ritrovare l’amicizia con Dio. Il Padre dell’amicizia vuole l’amicizia tra i popoli ed il rispetto. Il nemico non vuole l’amicizia che odia perché rifulgente di luce, ma desidera la complicità nei suoi atti di confusione e distruzione del Bello, del Buono e della Perfezione.

  • 1 Cfr. Dott. Luigi Gaspari –- Quaderno dell’Amore – © CDOLG – Via San Felice 9 40122 Bologna
  • 2 Cfr. “il filosofo discute problemi i quali, sebbene perfettamente validi di per sé, sono remotissimi dalle vere preoccupazioni sia delle persone religiose sia di quelle non religiose” – Leszek Kolakowski – Le Religioni – Su Dio,il demonio, il male, ed altri problemi della cosiddetta Filosofia della religione – Ediz. Sugarco – 1982
  • 3 Cfr. Alain de Benoist – Il nostro male viene da più lontano – Edizioni LdB – “La missione del pensiero, se, tra le altre cose, si vuol essere capaci di opporsi a ciò che si dichiara impensabile, è per l’appunto pensare l’impensabile. Beninteso, ci sono comportamenti assolutamente irrazionali, criminali, patologici, ma tutti costituiscono per il pensiero oggetti come altri, che non ne pregiudicano l’attività, né la capacità di giudizio. Dichiarare l’impensabile è sempre una sconfitta del pensiero, e la sconfitta del pensiero è sempre la vittoria proprio dei comportamenti irrazionali, e criminali”.
  • 4 “A ciascuno Dio ha concesso una certa misura di fede, cioè “una convinzione di cose invisibili”. Il pensiero può essere sano soltanto entro i limiti di questa fede, fuori dei quali diventa deforme”. 
    Pavel Aleksandrovič Florenskij Le porte regali: saggio sull’icona
  • 5 Cfr. Leszek Kolakowski – Le Religioni – Su Dio, il demonio, il male, ed altri problemi della cosiddetta Filosofia della religione – Ediz. Sugarco – 1982
  • 6 “Verità, bene e bellezza: questa triade metafisica è un unico principio, è un’unica vita spirituale esaminata sotto vari punti di vista “. Pavel Aleksandrovič Florenskij – La colonna e il fondamento della Verità