“Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza”. Mark Twain
“Le labbra dello stolto provocano liti e la sua bocca gli provoca percosse”. Proverbi 18:6
“Placano l’odio le labbra sincere, chi diffonde la calunnia è uno stolto”. Proverbi 10:18

10Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il Regno dei cieli. 11Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi.” Matteo 5:10-12

“18Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.19Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.20Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.21Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato.22Se io non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato; ma ora non hanno scusa per il loro peccato.23Chi odia me, odia anche il Padre mio.24Se non avessi compiuto in mezzo a loro opere che nessun altro ha mai compiuto, non avrebbero alcun peccato; ora invece hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio.25Ma questo, perché si compisse la parola che sta scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato senza ragione”. Giovanni 15: 18-25

INTRODUZIONE

Da tempi immemori, si è tentato di spiegare e affrontare il Male, sia esso inteso come forza negativa che come presenza demoniaca. Il dialogo con il Male può assumere diverse forme e sfumature; può essere un confronto interiore, una lotta contro le proprie pulsioni oscure, i propri demoni interiori; può essere un confronto con il male nel mondo, con le ingiustizie, le sofferenze, le tragedie che affliggono l’umanità; può essere un confronto reale con il male personificato, come nel caso di una persona malvagia o di un entità demoniaca. Il Male si presenta sempre sotto una apparente bontà che è un travestimento utile per confondere gli utili idioti che ci cascano perché non hanno verificato con attenzione i dettagli attraverso i quali il Male si nasconde. Quale che sia la forma che assuma, il dialogo col Male è sempre un confronto difficile e doloroso. Spesso ci troviamo ad affrontare situazioni che ci mettono di fronte alla nostra stessa fragilità. Ci rendiamo conto che il Male non è qualcosa di estraneo a noi, ma fa parte integrante della natura umana, specialmente nei creduloni; costoro non hanno alcuna prudenza e pensano che con l’intelligenza lo si possa tenere sotto controllo. Ma come affrontare il Male? La risposta è semplice: riconoscerlo e non dialogare con lui né con coloro che, seppur in buona fede, si sono fatti suoi servi. Per trasformare il Male in Bene è necessario il silenzio o meglio l’Esichia. Il perdono senza contrizione è solo buonismo e non porta ad un completo cambiamento interiore di colui che ha sbagliato perché questa è un’azione che si muove senza controllo che porta poi ad asservirsi al Male; solo quando colui che ha sbagliato decide di chiedere perdono può riuscire a recuperare la realtà vera dell’amicizia. Il perdono senza contrizione non è la via se non quella di creare ancor più caos ed attraverso le parole messe l’uno contro l’altro dai soliti servi sciocchi che vivono nel sonno di false parole che si ammantano della Bellezza della Parola.

“Se desideri essere perdonato, confessa la tua colpa. Una confessione fatta con cuore contrito scioglie i nodi del peccato” De Paenitentia II, 6, 40 Sant’Ambrogio

LA VIGILANZA

Il vecchio adagio che il “male sta nei dettagli” si riferisce al concetto che spesso in varie situazioni si nascondono delle finezze apparentemente insignificanti o trascurabili. In altre parole, anche piccole imperfezioni o errori possono avere conseguenze significative o causare complicazioni più estese. In generale è importante prestare attenzione ai particolari e non dare per scontato nulla, perché anche le piccole cose possono avere un impatto significativo così come le parole che possono ferire le persone. Anche nelle situazioni religiose dove tutto sembra ragionevole a prima vista, bisogna provvedere sempre ad un esame più approfondito per capire dove si rivela la trappola nascosta dal demonio. Bisogna attendere con pazienza il consiglio di Dio che suscita la sosta, prima attraverso il dubbio che è un mezzo per avere una maggiore attenzione e poi per donare il Suo Buon Consiglio. Entrare in contatto con gruppi, gruppetti ed associazioni che, a prima vista sembrano pie e desiderose di diffondere l’Opera di Dio, va ponderato con molta attenzione; ecco perché per le cose del mondo ci sono gli avvocati mentre per quelle di Dio c’è la Nostra Avvocata che è la Théotokos che controlla tutto e dispone in modo che il disordine nascosto dalla parvenza di ordine si manifesti, uscendo dal suo travestimento.

I PADRI DEL DESERTO

Fu chiesto allo stesso abba Agatone: “Che cosa è più grande: la fatica del corpo o la vigilanza interiore?” 19. E l’anziano disse: “L’uomo somiglia a un albero: la fatica del corpo sono le foglie, e la custodia interiore è il frutto 20. E poiché, come sta scritto, ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco (Mt 3,10; 7,19), è evidente che tutto il nostro impegno deve essere per i frutti, ossia per la vigilanza della mente. Ma c’è bisogno anche della protezione e dell’ornamento delle foglie, cioè della fatica del corpo”. Detti e fatti dei Padri del Deserto.

Alcuni fratelli vennero a visitare abba Antonio per riferirgli di alcune visioni che avevano avuto e per sapere da lui se erano autentiche o venivano dai demoni. Costoro avevano un asino che morì lungo il cammino. Quando dunque giunsero dall’anziano, egli, prevenendoli, disse loro: “Com’è morto l’asinello per strada?”. Quelli gli dissero: “Da dove lo sai, abba?”. Ed egli disse loro: “Me lo hanno mostrato i demoni”. Gli dissero: “È proprio per questo che siamo venuti da te, per interrogarti sul fatto che abbiamo visioni e spesso si rivelano vere: per caso siamo vittime di un inganno?”. E l’anziano attraverso l’esempio dell’asino li convinse che esse venivano dai demoni. Detti e fatti dei Padri del Deserto.

E abba Agatone: «Non c’è passione più dannosa della troppa familiarità, perché è la madre di tutte le passioni«. Detti e fatti dei Padri del Deserto.

Un fratello disse ad abba Antonio: «Prega per me – E l’anziano gli disse – Non posso aver misericordia di te e neppure Dio, se tu non hai misericordia di te stesso e non cerchi di piacergli« Detti e fatti dei Padri del Deserto.

Purtroppo, specialmente nel mondo Cattolico manca sia l’attenzione che il discernimento ed allora si prendono per vere tutte le forme che provengono dagli spiriti dell’aria che sono entità demoniche che asserviscono la mente e la psiche.

“La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nell’aria”. San Paolo agli Efesini 6,12

LA MANIPOLAZIONE

La manipolazione rimane l’ultima risorsa di cui dispongono coloro che sono desiderosi di pervenire ad potere esercitando pertanto dei mezzi di pressione. Inoltre, essa ha il vantaggio di non apparire come tale, poiché le vittime hanno l’impressione di avere agito liberamente sulla base delle proprie idee e dei propri valori e così, in maniera volontaria, la gente si sottomette eseguendo gli ordini di taluni che si appoggiano ad una “autorità” che opera solamente come forma di contraffazione della buona fede. Molto curiosamente accade poi che tutti hanno un proprio tornaconto: sia il manipolatore che il manipolato, che non s’accorge di essere tale talché riceve dei “premi”. Proprio cosi, eccezion fatta per quando è percepita per quello che è, essa accontenta tutti ed in ispecie la volontà di potenza e di influenza sugli sprovveduti più o meno mascherata dalle solite “buone intenzioni!”

“…quello che io posso aver sofferto io lo offro volentieri per il bene vostro, per il bene di tutti; ma da oggi in poi non bisogna più ascoltare le persone che hanno la lingua cattiva. Perché ogni maldicenza viene da Satana. Quindi se voi non ascoltate più maldicenze, ascoltate solo la Voce dell’Amore, ecco che il Regno di Dio è già arrivato in voi. Questo lo possiamo fare insieme, aiutarci con la preghiera a eliminare tutti i diavoli che possono essere anche qui, in questa bella città, che bisogna ripulire da tutti questi spiriti, ché forse nell’aria ce n’è qualcuno; anche questi poveri ragazzi che si comportano male. E allora vedete come si fa presto a fare pulizia”.

Dott. Luigi Gaspari – Aversa (NA) 5 novembre 1988 Chiesa di San Gerolamo Fonte e © Archivio Gaspari (https://www.archiviogaspari.it/conferenze/aversa05-11-1988.html)

LA FALSA BONTÀ

La falsa bontà è un fenomeno diffuso nella società contemporanea, in cui le persone cercano di apparire altruiste e generose solo per ottenere il consenso e l’approvazione degli altri. Questo comportamento ipocrita e manipolativo non solo danneggia la fiducia e l’integrità delle persone coinvolte, ma mina anche la vera bontà e generosità che dovrebbero guidare le nostre azioni. Spesso questo atteggiamento si manifesta attraverso gesti apparentemente generosi che nascondono un intento egoistico o di controllo. Ad esempio, una persona potrebbe fare donazioni pubbliche solo per apparire altruista agli occhi degli altri, senza realmente preoccuparsi di aiutare coloro che ne hanno bisogno. In questo modo, la falsa bontà diventa solo un modo per ottenere elogi e attenzione, anziché un vero gesto di generosità. Inoltre, essa può manifestarsi anche attraverso comportamenti ipocriti, in cui le persone si atteggiano a essere migliori di quello che sono realmente. Ad esempio, una persona potrebbe parlare di valori morali e etici ma poi agire in modo contrario a quanto predica. Questo crea una dissonanza tra ciò che si dice e ciò che si fa, minando la credibilità e l’autenticità della persona. Questo atteggiamento non solo danneggia le relazioni interpersonali, ma mina anche i valori fondamentali della società. Quando le persone cercano di apparire altruiste solo per motivi egoistici, si alimenta un clima di diffidenza e cinismo che rende difficile fidarsi degli altri e cooperare per il vero Bene. La rinuncia alla difesa da un pettegolezzo è come una rassegnazione al male che per amore di una propria pace, si decide di non combattere in una sorta di sottomissione ad un fato che si presume esistente, ma che, al contrario, viene determinato dal comportamento.

L’ERRORE DEL NON SCHIERARSI

Il male, molto spesso, sta nel non prendere una posizione in una questione importante, ma nel rimanere passivi e non schierarsi affatto oppure cercare di rimanere in equilibrio tra una evidente maldicenza e la verità di chi è stato colpito dalle male parole. In sostanza, il non prendere posizione può essere dannoso tanto quanto scegliere il lato sbagliato. Significa che la neutralità e l’indifferenza di fronte a ingiustizie o situazioni problematiche possono contribuire al perpetuarsi di tali situazioni negative. Meglio quindi schierarsi e combattere per ciò in cui si crede piuttosto che restare passivi e subire le conseguenze delle proprie inazioni. Per combattere la maldicenza, è importante adottare diverse strategie è importante esprimere il proprio dissenso e cercare di sensibilizzare gli altri sull’importanza di evitare comportamenti dannosi. È opportuno pertanto concentrarsi su pensieri che siano costruttivi: invece di permettere critiche e chiacchiere negative nei confronti del nostro prossimo. Bisogna ricordare che nessuno è perfetto: è importante ricordare che nessuno è immune agli errori o alla critica e che è fondamentale essere empatici e comprensivi verso gli altri. Combattere la maldicenza richiede impegno e consapevolezza, ma può contribuire a creare relazioni più sane e autentiche basate sul rispetto reciproco. I Padri della Chiesa hanno spesso condannato coloro che non difendono gli innocenti, in quanto la difesa dei deboli e degli indifesi è un principio fondamentale della dottrina Cristiana. Alcuni esempi di Padri della Chiesa che hanno espresso questo concetto includono Sant’Agostino, San Giovanni Crisostomo e San Girolamo. Per ulteriori approfondimenti su questo argomento, si possono consultare le opere di questi Padri della Chiesa, come ad esempio “La Città di Dio” di Sant’Agostino, “Omelie sulla Genesi” di San Giovanni Crisostomo e “Contro Gaudenzio” di San Girolamo. Queste opere contengono insegnamenti morali e teologici che sottolineano l’importanza di difendere gli innocenti e denunciano coloro che non lo fanno.

“Molti uomini buoni non producono niente di buono per loro stessi e per gli altri ; la loro bontà si limita a non fare del male agli altri e per amore del vivere più in pace evitano di prendere posizione di resistenza al dilagare di errori che vedono e sanno riconoscere”. Cit. Quaderno dell’Amore – Dott. Luigi Gaspari – © CDLG Via San Felice 91 – 40122 Bologna

LA DELUSIONE

La delusione è una sensazione di tristezza e sconcerto causata da aspettative non soddisfatte o da un evento che delude le nostre speranze. Può essere causata da varie situazioni come essere traditi da una persona cara, non raggiungere un obiettivo desiderato o scoprire che le cose non sono come pensavamo. La delusione può essere difficile da affrontare e può portare a sentimenti di amarezza e disillusione. Tuttavia, è importante imparare a gestirla e trovare modi per superarla per poter andare avanti e trovare nuove speranze e obiettivi. Lo scopo di convincere qualcuno che una persona è colpevole è un atto anti-cristiano specialmente se colui che è accusato è totalmente innocente, non avendo commesso alcun reato. Spesso sono proprio i cosiddetta “religiosi” che si oppongono a Dio più di tutti perché se noi abbiamo servito il Bene e non abbiamo partecipato a congreghe malvagie sappiamo che il mondo ci odierà. I Padri della Chiesa spesso parlavano della delusione in termini di peccato e separazione da Dio. In particolare, Sant’Agostino parlava della delusione come il risultato della disobbedienza all’amore divino e della ricerca di felicità nelle cose terrene anziché in Dio. Questa delusione portava alla perdita della gioia e della pace interiore, lasciando un vuoto nel cuore dell’uomo. Altri Padri della Chiesa, come Sant’Ignazio di Antiochia, parlavano della delusione come il risultato della mancanza di fede e di fiducia in Dio. Questo senso di delusione poteva portare a dubbi sulla Bontà e sulla Provvidenza di Dio, causando angoscia e disperazione nell’anima. In generale, i Padri della Chiesa vedevano la delusione come il risultato della rottura del rapporto con Dio e della disubbidienza ai suoi comandamenti. Essi invitavano i fedeli a cercare la consolazione e la pace in Dio, rinnovando la propria fede e affidandosi alla Sua Misericordia per superare la delusione e ritrovare la gioia interiore. Se c’è qualcosa che accomuna tutti i giorni della nostra vita è la ricerca di qualcosa che manca. Esiste un desiderio, un impulso che ci spinge a riempire una lacuna che fa parte di noi. Quello che la nostra natura ci invita a cercare imbattendoci nell’inquietudine e nell’insoddisfazione di mille vicoli ciechi è l’amore per il prossimo. Non dobbiamo però aspettarci di trovarlo come se fosse un fantasma lontano: in questo modo il pensiero si attorciglia su sé stesso e non trova nulla; esso infatti cade nell’inganno di una forma. Se il nostro prossimo ci apparirà come contrario, inerte e immobile davanti a noi allora è necessaria l’Energia di Dio per schiudere un varco alla Verità. Come affermava Eraclito: “il divino è giorno notte, inverno estate, sazietà fame”. La visione rovesciata del mondo riporta tutto a zero e come una breccia nella continuità uniforme della vita, da questa può emergere l’inaudito, che nella reciprocità dei contrari, ristabilisce la coerenza della nostra esistenza che è la perfetta Gnosi.

L’ACCUSA

L’atto di accusa è una delle più gravi che si possano fare ad una persona, in quanto mette in discussione la sua integrità e la sua moralità. Tuttavia, spesso, questa accusa viene lanciata senza una vera e propria base, solo per ferire l’altro per danneggiarne la reputazione. È importante ricordare che nessuno è immune dall’essere accusato ingiustamente: anche le persone più oneste e corrette possono essere vittime di calunnie e diffamazioni. Questo genere di accuse può causare danni irreparabili alla reputazione e alla vita di una persona, portando in alcuni casi anche alla perdita del lavoro o delle amicizie. È quindi fondamentale essere sempre prudenti nel lanciare accuse nei confronti degli altri, e fare attenzione a non giudicare troppo frettolosamente. Prima di accusare qualcuno, è importante valutare attentamente le prove a disposizione, e essere sicuri che la persona sia effettivamente colpevole di ciò di cui viene accusata perché a volte si può essere strumentalizzati per infangare la memoria e la volontà di bene di qualcuno. Inoltre, è importante ricordare che l’accusa di ingiustizia può essere pericolosa anche per chi la lancia: diffondere false accuse può costare caro dal punto di vista legale, e danneggiare la propria reputazione agli occhi degli altri. È importante sempre valutare attentamente le prove a disposizione prima di pronunciare giudizi su qualcuno, e ricordarsi che diffamare un’altra persona è non solo moralmente sbagliato, ma può avere conseguenze disastrose per la sua onorabilità.

OGNI UOMO CHE SI FA ACCUSATORE DELL’UOMO, NON È PIÙ VOCE DEL VERBO SALVATORE, MA È VOCE DEL DEMONIO ACCUSATORE.

GLI UTILI IDIOTI

Gli utili idioti è un’espressione coniata da Lenin per indicare coloro che, pur non essendo consapevoli del proprio ruolo, finiscono per supportare involontariamente gli interessi della classe dominante. Lenin era un grande demonio, ma sicuramente non era uno stupido e questa sua espressione è particolarmente adatta in questi tempi di separazione tra figli della schiava e figli della libera. I figli della schiava sono camuffati da figli della libera ma non possono vedere né capire la Volontà di Dio. Costoro hanno un potere effimero poi Dio interverrà direttamente con la Sua Ira perché hanno operato per confondere le persone.

22Sta scritto infatti che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla donna libera. 23Ma quello dalla schiava è nato secondo la carne; quello dalla donna libera, in virtù della promessa. 24Ora, tali cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano le due Alleanze; una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, rappresentata da Agar 25 – il Sinai è un monte dell’Arabia -; essa corrisponde alla Gerusalemme attuale, che di fatto è schiava insieme ai suoi figli. 26Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la nostra madre. 27Sta scritto infatti: Rallegrati, sterile, che non partorisci, grida nell’allegria tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata, più di quelli della donna che ha marito. 28Ora voi, fratelli, siete figli della promessa, alla maniera di Isacco. 29E come allora colui che era nato secondo la carne perseguitava quello nato secondo lo spirito, così accade anche ora. 30Però, che cosa dice la Scrittura? Manda via la schiava e suo figlio, perché il figlio della schiava non avrà eredità col figlio della donna libera. 31Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma di una donna libera. San Paolo – Lettera ai Galati 4, 22:31

Questi individui, ingenui o manipolati, si ritrovano a difendere posizioni che vanno a beneficio dei potenti, a volte senza rendersene conto altre volte invece sono in linea con una certa politica che non desidera delle persone libere. Nella società contemporanea, gli utili idioti continuano ad esistere in vari contesti, dall’ambito politico a quello mediatico. Spesso si tratta di persone che agiscono di buona fede, credendo di agire per il bene comune, ma finiscono per favorire i poteri forti. Possono essere politici, giornalisti, influencer o semplici cittadini che si lasciano influenzare da narrazioni manipolate o da interessi particolari dei soliti furbi con la coscienza sporca. L’importanza di riconoscere e contrastare gli utili idioti risiede nel fatto che, involontariamente, contribuiscono a mantenere uno status quo iniquo e dannoso per la maggioranza della popolazione e per coloro che sono in buona fede. È quindi necessario educare al pensiero critico e alla consapevolezza dei meccanismi di potere, per evitare di essere strumentalizzati o manipolati. Solo analizzando bene gli interessi che veicolano la volontà di creare delle inimicizie aiuta nel discernimento e di capire se un agnello sia in realtà un lupo travestito. Nella Bibbia, gli idioti vengono spesso descritti come persone stolte, senza discernimento o saggezza, che non conoscono la Verità o la Volontà di Dio. Alcuni passaggi che parlano degli sciocchi e degli idioti includono:

– Proverbi 12:15: “Lo sciocco crede ad ogni parola, ma l’uomo accorto guarda bene il suo passo.”

– Proverbi 17:28: “Anche lo sciocco, quando tace, è reputato saggio; chi chiude le labbra è avveduto.”

– Matteo 7:26: “Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.”

Scriveva Dietrich Bonhoeffer[1]: «la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità» perché contro «il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza…Ma contro la stupidità non abbiamo difese. Qui non si può ottenere nulla, né con proteste, né con la forza; le motivazioni non servono a niente. Ai fatti che sono in contraddizione con i pregiudizi personali semplicemente non si deve credere – in questi casi lo stupido diventa addirittura scettico – e quando sia impossibile sfuggire ad essi, possono essere messi semplicemente da parte come casi irrilevanti…Non tenteremo mai più di persuadere lo stupido: è una cosa senza senso e pericolosa» (Resistenza e resa, Queriniana, 2002).

Dal nostro punto di vista constatiamo che fa più paura un idiota cattivo al potere che una persona intelligente, seppur malvagia. Infatti l’idiota non lo puoi controllare ed agisce in modo imprevedibile creando caos e confusione. Il cattivo intelligente può comprendere che forse è arrivato ad un punto in cui la sua stessa esistenza possa diventare vittima della sua pochezza e pertanto pervenire ad una riflessione profonda che lo porti a ritrovare il senno.

LA POSIZIONE DEI PADRI DELLA CHIESA

I Padri della Chiesa nei loro scritti condannano gli stolti ed i maldicenti, cioè coloro che operano senza una vera saggezza né terrena né spirituale. Gli stolti sono spesso descritti come persone arroganti, ignoranti e incapaci di vedere al di là delle apparenze materiali e mondane. I Padri della Chiesa sottolineavano l’importanza della fede e dell’intelletto come strumenti per arrivare alla conoscenza di Dio e alla Verità. Essi invitavano i credenti a essere vigili contro le false dottrine ed a difendere la fede con fermezza e saggezza. In definitiva, l’analisi dei Padri della Chiesa contro gli stolti riflette la loro preoccupazione per la difesa della Verità e per la guida spirituale dei fedeli. Essi hanno cercato di mettere in guardia contro le tentazioni dell’ignoranza e della presunzione, invitando i credenti a mettersi nello stato della Santa Umiltà.

  1. “Bisogna evitare coloro che ingannano con le loro parole e cercano di manipolare la verità per i propri fini.” – Sant’Agostino
  2. “La mente manipolatrice è il giogo del diavolo, che vuole distorto il pensiero dell’uomo per allontanarlo dalla retta via della fede.” – San Giovanni Crisostomo
  3. “Chiunque cerchi di manipolare la parola di Dio per i propri interessi, si è allontanato dalla vera fede e si è messo al servizio dell’avversario.” – Sant’Ambrogio
  4. “Le parole manipolatrici sono come veleno che corrompe i cuori e smarrisce le anime.” – San Girolamo
  5. “Le tentazioni dei manipolatori sono più pericolose delle tentazioni della carne, perché corrompono la verità e la purezza dell’anima.” – Sant’Ireneo di Lione.
  6. “Non vogliamo che tu stia ozioso, perché l’oziosità è madre di tutti i mali.” – Sant’Agostino, La Città di Dio
  7. “Chi riesce a lavorare ma si astiene dal farlo, è come un uomo che ruba al suo vicino.” – San Giovanni Crisostomo, Omelia su Matteo
  8. “L’ozioso in realtà è un ladro; non ha imparato ad ottenere nulla con il lavoro, ma ruba altrui beni come se fossero suoi.” – San Giovanni Crisostomo, “Discorso sull’Inno asonante”
  9. “L’ignavo non solo non progredisce, ma rallenta anche la propria anima e la rende incapace di salire verso la Verità.” – Sant’Ireneo, Contro le eresie

“La mia difesa interviene subito e sarà di ammonimento per tutti. Le poche vittime della loro maldicenza sono quelle che vi daranno garanzia del Mio aiuto. È per amore del trionfo di un Bene Superiore che toglierò potere ai malvagi; è per il bene di tutti che farò conoscere la grande speranza che sarete voi che mi amate per ritrovare la strada giusta. È la strada che condurrà a credere veramente nella possibilità di ottenere la Mia presenza ed assistenza costante per tutti”. Dott. Luigi Gaspari – Quaderno dell’Amore © CDOLG Via San Felice 91 – 20122 Bologna

“L’uomo ti distrugge con le parole. Dio ti salva nel silenzio” Cit. Dott. Luigi Gaspari

TORNARE AL SILENZIO COME DISTACCO

“Devi sapere che il vero distacco consiste nel fatto che lo spirito resta insensibile alle vicissitudini della gioia e del dolore, dell’onore e del disprezzo, quanto una montagna di piombo è insensibile a un vento leggero.” Meister Eckart – La via del Distacco

Il silenzio può essere considerato una medicina Divina in quanto ha il potere di guarire e lenire le ferite dell’anima. Quando siamo immersi nel silenzio, possiamo connetterci con la nostra parte più profonda e ascoltare la voce interiore che ci guida verso la guarigione e la trasformazione. Il silenzio ci permette di riconnetterci con la nostra essenza, di allontanare le distrazioni del mondo esterno e di trovare pace e tranquillità. Ci aiuta a riflettere sulle nostre emozioni, pensieri e sentimenti, permettendoci di esprimere liberamente ciò che ci tormenta e di lasciarlo andare. In questo senso, il silenzio agisce come un rimedio spirituale che ci consente di guarire le nostre ferite emotive e di ritrovare equilibrio e serenità. Ci permette di guarire da traumi passati, di superare ansie e paure, e di riconnetterci con la nostra saggezza interiore che ci guida verso il benessere e la guarigione. Perciò, concediamoci il dono del silenzio, immergendoci in esso come in una medicina Divina che lenisce le nostre sofferenze e ci avvicina alla nostra vera natura divina e amorevole. Il tema del silenzio è presente in diversi scritti dei Padri della Chiesa ed è spesso associato alla ricerca della contemplazione e della comunione con Dio. Ecco alcune citazioni significative sulla spiritualità del silenzio presenti nei Padri della Chiesa:

  1. “Il silenzio è la madre della Parola, la Parola è la figlia del silenzio.” – Sant’Isidoro di Siviglia
  2. “Il silenzio è il rifugio dei peccatori e dei giusti, l’ossigeno dell’anima, il riposo dei santi, il preludio della Parola.” – Sant’Isacco il Siro
  3. “Il silenzio che si fa attenzione che si fa ascolto, si fa accoglienza, si fa rispetto. Un silenzio che diventa spazio interiore, dove il Padre può parlare al cuore.” – Sant’Agostino
  4. “Nella quiete e nel silenzio dell’anima si è più spesso ispirati da Dio.” – San Giovanni della Croce
  5. “Il silenzio è una delle virtù più perfette, poiché nulla abbiamo da dire a Dio, ma è Egli che ci dice tutto.” – San Giovanni Cassiano
  6. “Nel quieto silenzio che avvolgeva ogni cosa… il tuo Verbo onnipotente, o Signore, è sceso dal cielo” – Sapienza 18,14-15
  7. «C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare» – Qoelet 3,7
  8. «Entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto» – Matteo 6,6

Alcuni testi dei Padri della Chiesa che approfondiscono il tema del silenzio includono:
a) “La preghiera segreta” di Origene
b) “Ascesi” di San Giovanni Cassiano
c) “Il silenzio eloquente” di Sant’Ignazio d’Antiochia