La nota espressione geografica campa sopra la panca, rabberciata con qualche sputo e un po’ di nastro saratoga, assillata da improvvisati politici e sostenuta da legioni di opinionisti che spesso dimostrano di non capire un cazzo, le eccezioni purtroppo sono poche.

Il circo politico, chiamato anche Governo, vanta attori, artisti che ci minchionano con balle di primissima categoria, ma sempre appaiono per quello che sono: attori, il loro lavoro è quello di fingere di essere quello che non sono, e da navigati personaggi di spettacolo, lavorano per chi li paga. Inconsciamente molti si rendono conto di questo fatto, del resto una cazzata è sempre una cazzata, anche se te la racconta Brad Pitt. Svolto il breve compitino i divi volano verso lidi più caldi, i “tengo famiglia” si fermano giusto un paio di anni in più per racimolare qualche soldino, ma in generale si ritirano a vivere la loro confortevole vita.

  • Abbiamo la categoria degli attori strapagati, persone poco intelligenti e nemmeno tanto furbe, afflitte da un qualche disturbo della personalità , una profonda convinzione di essere superiore agli altri, ma sempre caratterizzati da una energia e una volontà indomabili.
  • E’ presente anche la categoria dei rigidissimi attori, sbucati dal nulla e nel nulla ritornati dopo una breve parentesi di teatro drammatico. Se cade e si rompe il piede l’attore principale li mandano lì per fare il lavoro sporco, sostituiscono il minchione principale e se ne vanno magari a dirigere altri teatri importanti, magari ad allevare nuovi attori per il futuro .

In questa attualissima parentesi teatrale arrivano poi gli attori internazionali, quelli perennemente applauditi da tutti, spesso arrivano col loro immenso carrozzone, sbucano con mantra e richieste di ogni tipo, ma quelli americani sono famosi per le immense richieste: taccagni che fanno pure fatica a lasciarti una mancia dopo che li hai serviti e riveriti in tutti i modi. Al solito arriva il lacchè italiano e chino serve, che sia un attore democratico o repubblicano frega poco, il solito schiavo che non usa il cervello.

Le star americane però hanno in comune una stessa preoccupazione, si preoccupano della nascita di un nuovo grandissimo teatro, gli Stati Uniti d’Europa. Son spaventati di non essere invitati a lavorare nelle nuove produzioni teatrali, guardano con occhi sospettosi e indignati. Quindi che fanno? Si appoggiano ai colleghi britannici, una sorta di Quinta Colonna all’interno della UE e danno vita al fantastico spettacolo Brexit.

Finita la turneè iniziata l’11 settembre, dove per un decennio hanno calcato incredibili teatri internazionali e dove hanno avvampato gli spettatori di mezzo pianeta (nel vero senso della parola), ora “in nota fase di ritiro” cercano nuovi teatri in cui inserirsi in pianta stabile. Specializzati in arte drammatica con crolli finanziari, recessione, ah poi indimenticabili in certe produzioni dove hanno messo in campo scenari pirotecnici in tutto il medio oriente, lì hanno dato il meglio nelle loro performance.

Nulla da fare, la turneè Europa Unita li priva del sonno, hanno pure usato l’attore più in vista, Briscola per tutti, un artista fantasioso che non rispetta nessun copione (fa disperare tutti), si inventa sul momento le battute perché il copione che gli hanno fornito non lo vuole nemmeno vedere, quindi spesso fa una cosa e ne sbaglia tre.

Con la Brexit pensavano di indebolire la la UE, ma questo ha un effetto collaterale: hanno messo fuori gioco l’infiltrato nelle istituzioni europee. Ci sono molti sfascia teatri (e ben presenti su tutto il territorio UE), ma al momento attuale anche gli euroscettici non sono riusciti a combinare nulla. Il teatro UE unito dà una comune guida politica che è nemica giurata degli USA, un teatro che gli americani non possono permettersi di avere.

L’attore più temibile è la Francia, anche se ha ben poche cose comunque ricerca sempre vettori all’avanguardia e costruisce con tecnologie tutte europee, è l’attore riottoso che cerca di frenare i vari bulli presenti presenti sulla scena. Una Francia che è obbligata in questo contesto a sfiancare e picchiare gli attori più deboli e più servi. Ho detto per caso Italia? E’ obbligata ad annientare il ventre molle d’Europa: del resto ha un lacchè a 90° che si presta a tutto e tutti, pieno di debiti e in perenne svendita. Chi vorrebbe mai una proUSAstituta voltagabbana di questo genere a teatro? Prostituta che strizza l’occhio alla Russia e alla Cina, senza veli morali e senza nervo.

Nel frattempo la Briscola vicino alla campagna elettorale inizia il grande spettacolo dell’impeachment, tutto da vedere se poi i democratici ne riusciranno a trarre beneficio nel 2020.
Dem che vogliono “giudicare” se Trump è “colpevole”, intere campagne di raccolta fondi per sostenere la procedura di impeachment. Dem che hanno già deciso prima del “processo”. Una compagnia teatrale così fessa e scema che non vede i pericoli del dividere una nazione. Come fai a dividere un Paese quando non c’è qualcosa di veramente travolgente e bipartisan? USA che si sparano sulle palle, altra definizione non la trovo.

Un duello all’O.K. Corral che distrugge dall’interno la stessa America, uno spettacolo indegno. Un posto di frustrati che denigrano il presidente eletto. Roba che fa accapponare la pelle a Russia e Cina, disgustoso ogni oltre buon limite. Ecco perché ho deciso di seguirlo personalmente, ma ho sempre ritenuto che il parlarne fosse quasi superfluo, beghe interne di un teatro che vacilla tra baratro e notorietà.

Effettivamente i democratici se hanno assunto tale posizione è perché hanno seri dubbi di essere in grado di battere briscola Trump nel 2020. Hanno candidati con enormi debolezze e tutto questo si riflette perfettamente in Italia. Il loro comportamento rischia di farli odiare oltre ogni misura. Comunque sia è un teatro debole e con grossi problemi interni, la loro colonia più importante nel Mediterraneo (l’Italia) rischia di fare una fine indegna. Un italico ventre debole che segue un sopravvissuto a un intervento di colectomia. Con il rischio di diventare una esterna borsa colostomia che porta fuori dal corpo e raccoglie le feci. Alessia C. F. (ALKA) dalla Redazione di OZ e Liberticida

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Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)