1)Israele è nel mezzo di una terza guerra mondiale
<<In Medio Oriente si è aperto il “vaso di Pandora” ed è ormai impossibile chiuderlo pacificamente. Lo stesso ministro degli Esteri israeliano, I. Katz, ha ammesso pubblicamente che “Israele è nel mezzo di una terza guerra mondiale”.
Nel giro di 48 ore, Israele ha colpito importanti obiettivi in Siria, ha colpito la roccaforte di Hezbollah a Beirut e oggi ha avuto luogo un grave attacco terroristico in Iran con 211 morti e oltre 140 feriti.
Secondo la televisione iraniana il bilancio delle vittime è salito alle stelle.
Già l’Iran accusa Israele di aver organizzato e realizzato l’attentato vicino alla tomba del generale della Guardia rivoluzionaria Qassem Soleimani. Tra pochi minuti è atteso il discorso del leader di Hezbollah, H. Nasrallah. Diversi generali della guardia iraniana sono sbarcati a Beirut per organizzare la risposta a Israele. La situazione è molto critica per tutto il Medio Oriente. È certo che ci sarà una risposta da parte di Hezbollah e dell’Iran.
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Iran: 211 morti per attacchi terroristici al cimitero di Kerman – Centinaia i feriti
Almeno 211 persone sono state uccise e altre 141 ferite oggi in una doppia esplosione, che funzionari iraniani hanno descritto come un attacco terroristico, nella città iraniana di Kerman, vicino alla tomba del generale delle Guardie rivoluzionarie Qassem Soleimani, ucciso nel 2020, così i media statali hanno riferito.
“Il numero delle persone uccise è salito a 211, poiché ci sono anche persone che sono morte a causa delle ferite riportate”, ha riferito l’agenzia di stampa statale Irna, aggiungendo che alcuni dei feriti erano “in condizione critica”. La folla si era radunata presto al cimitero per rendere omaggio a Soleimani, in occasione del quarto anniversario del suo assassinio da parte delle forze militari statunitensi in un attacco di droni. Le esplosioni sono avvenute a 10 minuti di distanza l’una dall’altra mentre la folla si radunava nell’area per il quarto anniversario dell’uccisione del comandante della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie in un’operazione statunitense a Baghdad. Secondo l’agenzia di stampa iraniana Mehr, le esplosioni sono state causate da ordigni attivati tramite telecomando. Si ricorda che il 3 gennaio 2020, il generale iraniano Qassem Soleimani, l’architetto della strategia iraniana in Medio Oriente, è stato ucciso da un attacco di droni statunitensi a Baghdad, a seguito di un attacco all’ambasciata americana da parte di manifestanti iracheni filo-iraniani. Dopo aver prestato servizio nella guerra Iran-Iraq (1980-1988), Soleimani salì rapidamente di grado fino a diventare capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, incaricata delle operazioni esterne della Repubblica Islamica.
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A breve la dichiarazione di H. Nasrallah – “Oggi è un giorno storico e sarà ricordato per quello che seguirà”
Nel suo annuncio, Hezbollah sottolinea che l’uccisione di Saleh al-Arouri è un “serio attacco al Libano, al suo popolo, alla sua sicurezza, sovranità e resistenza”,”che questo crimine non rimarrà senza risposta e impunito”. Conclude dicendo che “oggi è un momento storico e sarà ricordato per ciò che verrà”.
Due funzionari statunitensi hanno ammesso che dietro l’attacco a Beirut c’è Israele.
Un alto funzionario israeliano ha confermato che Israele non ha avvertito gli Stati Uniti, ma ha detto che ha informato l’amministrazione Biden “mentre l’operazione era in corso”.
Un portavoce di Netanyahu ha cercato di evitare qualsiasi collegamento, e di conseguenza responsabilità, con l’attacco di Beirut, affermando che: “Chiunque abbia compiuto l’attacco a Beirut non ha attaccato il Libano, ma l’organizzazione palestinese Hamas”, ha precisato il portavoce del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Mark Reyev.
“Chiunque abbia fatto questo, non si tratta di un attacco allo Stato libanese. Non si tratta di un attacco all’organizzazione terroristica Hezbollah. Si tratta di un attacco ad Hamas, questo è chiaro. Ci sono molti obiettivi di Hezbollah in Libano, ma chiunque abbia effettuato questo attacco ha avuto una precisione chirurgica e ha preso di mira Hamas”, ha detto Regef.
Ma più tardi gli americani hanno rivelato che il responsabile dell’attacco di Beirut era Israele.
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Ministro degli Esteri israeliano: siamo nel mezzo di una terza guerra mondiale!
Il nuovo ministro degli Esteri israeliano, Katz, ha sottolineato che Israele è “nel mezzo di una terza guerra mondiale contro l’Iran e l’Islam radicale”. “Siamo nel mezzo di una terza guerra mondiale contro l’Iran e l’Islam radicale”, ha detto Katz ai partecipanti martedì, secondo Ynet. “Le azioni di questo nemico ci ricordano i periodi più bui della storia umana. Siamo determinati e raggiungeremo l’obiettivo di rovesciare Hamas.
Parlando con diplomatici e funzionari del ministero, il nuovo ministro degli Esteri israeliano ha sottolineato che la sua prima priorità è riportare gli ostaggi in patria: “Il nostro impegno come Paese e come Ministero è innanzitutto riportare a casa gli ostaggi con nuove iniziative, esercitare una pressione globale”. Ha aggiunto che la sua seconda priorità è mantenere la legittimità internazionale per una lotta continua contro Hamas a Gaza e Hezbollah in Libano.>>
Parziale traduzione di https://warnews247.gr/to-kouti-tis-pandoras-anoixe-sti-m-anatoli-gia-g-pagkosmio-polemo-mila-to-israil-makeleio-me-103-nekrous-sto-iran-diangelma-ch-nasrala/
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https://warnews247.gr/ragdaia-klimakosi-sti-mesi-anatoli-proti-epithesi-tou-israil-sti-viryto-vomvardise-to-propyrgio-tis-chezbolach-nekros-o-yparchigos-tis-chamas/
Vi consiglio di leggerli entrambi per capire tutti i dettagli delle ultime 24 ore.
Dalla traduzione sopra emerge che gli USA non erano a conoscenza del piano israeliano volto ad uccidere Saleh al-Arouri a Beirut. Sono stati informati solo a operazione in corso.
Nel conflitto mediorientale è Israele a dettare le strategie?
Anche agli USA sta bene l’allargamenti del conflitto? Oppure sono passivi? Oppure sono incapaci di esercitare su Israele pressioni reali per calmare il conflitto?
<<La progressione è impressionante:
-25 dicembre – assassinato il generale iraniano Mousavi a Damasco
–2 gennaio – assassinato al-Arouri (Hamas) a Beirut
–3 gennaio – oltre 70 morti in Iran nell’anniversario dell’assassinio di Soleimani.
Qualcuno (Israele) vuol far saltare il Medio Oriente.>> Tratto da https://t.me/intelligenceforthepeople/643
2)Quanto si è già allontanata la Portaerei US Ford?
<<Nell’area rimane solo un’altra portaerei, la Eisenhower, impegnata nella deterrenza contro gli Houti nel Mar Rosso.
La marina americana ha deciso di ritirare dal Mediterraneo la portaerei Gerald Ford, la nave da guerra più grande del mondo, dispiegata al largo d’Israele dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Malgrado l’assicurazione della Us Navy sul mantenimento di “un’ampia capacità nel Mediterraneo e attraverso il Medio Oriente”, la decisione non sembra essere una buona notizia per Israele.
E’ quanto scrive Haaretz, commentando quello che definisce “l’ultimo sviluppo a sorpresa” della guerra a Gaza. Già presente nel Mediterraneo da maggio, la Ford si era avvicinata ad Israele a scopo deterrente in modo da scoraggiare un’eventuale escalation con il Libano. Per ora il conflitto non si è esteso, ma quella del Paese dei Cedri rimane una frontiera calda con continui lanci di razzi da parte della milizia sciita Hezbollah, a cui Israele risponde puntualmente. Così come rimane alta la tensione per quanto riguarda altri gruppi sciiti filo iraniani in Siria e Iraq. Per non parlare degli Houti in Yemen che minacciano il traffico navale nel mar Rosso.
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Con il ritorno della Ford alla sua base in Virginia, nell’area rimane solo un’altra portaerei, la Eisenhower, impegnata nella deterrenza contro gli Houti nel Mar Rosso. Durante il weekend vi è stato un primo scontro diretto con l’affondamento di tre barchini della milizia yemenita che avevano attaccato una nave commerciale. Nell’area del Mediterraneo orientale rimangono altre unità navali statunitensi: la nave anfibia d’assalto Bataan (che può trasportare anche caccia F-35 Stealth), la nave da sbarco Carter Hall e l’unità navale da trasporto anfibio Mesa Verde. Inoltre gli Stati Uniti hanno avviato la missione internazionale Operation Prosperity Guardian per mantenere la sicurezza nel Mar Rosso…>> Parzialmente tratto da https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/israele-hamas-usa-portaerei-ford_jOXxb4ZfawyBtuD8ZdmS0
E’ chiaro che gli americani pensano di poter mettere la portaerei Gerald Ford al sicuro se a breve in zona si scatenerà l’inferno.
Ma può anche essere un sistema per fare pesanti pressioni a Israele perché “Recentemente “vi sono state telefonate tese” fra il presidente americano Joe Biden e Netanyahu, soprattutto in merito ai rapporti del premier israeliano con l’Autorità Nazionale Palestinese. E le dichiarazioni di esponenti di estrema destra del governo israeliano sul trasferimento di palestinesi fuori da Gaza e il ritorno di insediamenti nella Striscia “non contribuiscono ad una atmosfera di fiducia verso Israele da parte di Washington”, commenta ancora Haaretz“.
Se in zona dovesse scoppiare una grossa guerra temo che interverrà anche la Russia, ad esempio potrebbe Mosca perseguire particolari obiettivi strategici, affondando qualcoZa… “giusto per mettere in chiaro un paio di cosette”. Quindi in questo contesto la portaerei si allontanerebbe per non diventare un facile bersaglio.
3)Houthi e Iran nel mirino
Il 2 gennaio 2024 <<I ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato martedì sera due missili contro navi mercantili che viaggiavano nel Mar Rosso vicino allo stretto di Bab el Madeb, ha detto l’esercito americano dopo un rapporto dell’agenzia britannica per la sicurezza marittima UKMTO. Secondo il rapporto iniziale dell’UKMTO, le esplosioni sono avvenute vicino a una nave mercantile che navigava tra le coste dell’Eritrea e dello Yemen. “Non è stato segnalato alcun danno alla nave in questo momento e l’equipaggio è al sicuro”, ha affermato in un breve messaggio il servizio, gestito dalla Royal Navy britannica.
L’incidente è stato poi segnalato dal Comando centrale americano (CENTCOM), sostenendo che i ribelli Houthi avevano lanciato due missili balistici contro navi nel sud del Mar Rosso, dove si trovavano diverse navi mercantili, ma “nessuno ha riportato alcun danno”. “Queste azioni illegali hanno messo in pericolo la vita di dozzine di marittimi innocenti e continuano a interrompere il libero flusso del commercio internazionale”, ha affermato il CENTCOM in un post su X, aggiungendo che si tratta del 24esimo attacco alla navigazione mercantile nella regione dal 19 novembre.
Oggi (n.d.r. 03/01/2024), gli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, affermano di aver “preso di mira” la nave portacontainer CMA CGM Tage nel Mar Rosso. In realtà, come sostenevano, la nave era destinata a Israele. Il portavoce militare Houthi Yahya Saree ha tenuto un discorso televisivo il giorno dopo che il Comando Centrale degli Stati Uniti aveva affermato che il gruppo aveva lanciato due missili balistici contro navi nel Mar Rosso meridionale. Alla domanda sulla denuncia degli Houthi, la compagnia di navigazione francese CMA CGM ha detto a Reuters che la nave era al sicuro e non si era verificato alcun incidente. La compagnia precisa inoltre che la nave era destinata all’Egitto e non a Israele.>> Trattto da https://warnews247.gr/kolasi-stin-erythra-thalassa-nees-vallistikes-epitheseis-ton-chouthi-kata-eborikon-ploion-metaforas-konteiner-vid/
JANUARY 03, 2024 <<Riconoscendo l’ampio consenso espresso da 44 paesi in tutto il mondo il 19 dicembre 2023, nonché la dichiarazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 1° dicembre 2023, che condanna gli attacchi Houthi contro le navi commerciali in transito nel Mar Rosso, e alla luce degli attacchi in corso, inclusa una significativa escalation durante la scorsa settimana contro navi commerciali, con missili, piccole imbarcazioni e tentativi di dirottamento,
Ribadiamo quanto segue e mettiamo in guardia gli Houthi da ulteriori attacchi :
Gli attacchi Houthi in corso nel Mar Rosso sono illegali, inaccettabili e profondamente destabilizzanti. Non esiste alcuna giustificazione legale per prendere di mira intenzionalmente navi da guerra e navi civili. Gli attacchi contro navi, comprese le navi commerciali, che utilizzano veicoli aerei senza pilota, piccole imbarcazioni e missili, compreso il primo utilizzo di missili balistici antinave contro tali navi, rappresentano una minaccia diretta alla libertà di navigazione che costituisce il fondamento del commercio globale in uno dei corsi d’acqua più critici del mondo.
Questi attacchi minacciano vite innocenti in tutto il mondo e costituiscono un problema internazionale significativo che richiede un’azione collettiva. Quasi il 15% del commercio marittimo globale passa attraverso il Mar Rosso, compreso l’8% del commercio globale di cereali, il 12% del petrolio commercializzato via mare e l’8% del commercio mondiale di gas naturale liquefatto. Le compagnie di navigazione internazionali continuano a reindirizzare le loro navi attorno al Capo di Buona Speranza, aggiungendo costi significativi e settimane di ritardo nella consegna delle merci, e mettendo infine a repentaglio la circolazione di cibo, carburante e assistenza umanitaria essenziali in tutto il mondo.
Il nostro messaggio ora sia chiaro: chiediamo la fine immediata di questi attacchi illegali e il rilascio delle navi e degli equipaggi detenuti illegalmente. Gli Houthi si assumeranno la responsabilità delle conseguenze qualora dovessero continuare a minacciare vite umane, l’economia globale e il libero flusso del commercio nelle vie navigabili critiche della regione. Rimaniamo impegnati a rispettare l’ordine internazionale basato su regole e siamo determinati a ritenere gli attori maligni responsabili di sequestri e attacchi illegali.>> Tratto da https://www.whitehouse.gov/briefing-room/statements-releases/2024/01/03/a-joint-statement-from-the-governments-of-the-united-states-australia-bahrain-belgium-canada-denmark-germany-italy-japan-netherlands-new-zealand-and-the-united-kingdom/
Ebbene Washington prende di mira direttamente gli Houthi, francamente la guerra commerciale è infinitamente più decorosa e pulita da combattere, credo che gli americani sposteranno qua la loro attenzione. Per loro è molto più onorevole concentrarsi in questa zona e distogliere gli occhi occidentali da quello che sta accadendo in Libano Palestina e Israele.
Se fosse così sparirà dai media occidentali la brutalità del conflitto ucraino, di quello tra Libano Palestina e Israele, questo è molto più avvincente, perché prende di mira direttamente gli interessi europei.
Attenzione perché hanno usato una frase magica: “Questi attacchi minacciano vite innocenti in tutto il mondo e costituiscono un problema internazionale significativo che richiede un’azione collettiva”.
Forse è anche per questo motivo stanno spostando la portaerei Gerald Ford?
4)Probabile risveglio di ISIS
Una violenta guerra in Medio Oriente e nel Mar Rosso (leggi Stretto di Hormuz e Bab el-Mandeb) potrebbe mettere in moto una esplosiva ISIS, questo movimento radicale islamico dilagherebbe perché troverebbe sostegno incondizionato, riporterebbe una zona vastissima (ed energeticamente strategica!) alle condizioni dell’odierno Afghanistan.
Ovvero tutte le petro-monarchie + Iran si troverebbero piegate al volere dell’ISIS, per non sfociare in ulteriori guerre civili al loro interno.
Beh del resto chi ha inventato e foraggiato ISIS?
E quale momento migliore per tornare a fomentare ISIS in Iran e nelle petro-monarchie?
Un tale conflitto vedrebbe poi grosse ingerenze nel governo di Somalia e Gibuti, se poi volete farvi un quadro storico militare complessivo dello stretto di Bab el-Mandeb vi consiglio di leggere questo ottimo articolo dove ricostruiscono bene la situazione: https://www.cesi-italia.org/it/articoli/lo-stretto-di-bab-el-mandeb-tra-tensioni-geopolitiche-e-nuove-minacce-securitarie di Denise Morenghi del 19.07.2020