Il mondo mistico ci propone sempre una visione più profonda di un fatto biblico, nonostante, molto spesso, alcune ermeneutiche indirizzano verso una visione troppo soggettiva, legata pertanto più ad un ragionamento che è cerca di salvaguardare una certa “forma” ideologico-politica della “chiesa petrina”. Se ci si limita alla storicità ed allo studio scritturistico e teologico, non si è in grado di comprendere la dinamicità simbolica che esso rappresenta seppur parzialmente.

Le Sacre Scritture coprono, con la loro autorevolezza, l’aspetto Storico, Politico, Regale, Sacerdotale ma specialmente quello Mistico, che è quello più interessante, perché nella Mistica si vede la Luce direttamente, e, per fare un parallelo, Giovanni il Teologo (l’Evangelista) è appunto rappresentato da un’Aquila che guarda direttamente il Sole della Verità senza esserne accecato.

La Mistica pertanto, mette in moto le intuizioni dell’uomo avveduto che ama Dio sopra ogni cosa. In questo Rapporto Teandrico, Dio aiuta l’uomo a comprendere i Segni ed i Misteri che sono celati nelle Scritture, al fine di farlo divenire Voce rivelatrice del Suo Amore Materno. La Mistica non ha aspetti teologici contraddicenti, non ha tesi, né antitesi, ma è la sintesi perfetta del Linguaggio che fa da ponte verso Dio. Essa è l’Energia Divina che dona il senso a ciò che rimane impenetrabile.

La Mistica è il dissipatore delle nebbie offuscanti la mente umana.

Il mondo contemporaneo, contaminato dall’Illuminismo, in tutte le sue forme e nomi, mantiene però una sorta di nostalgia che lo sospinge verso l’esplorazione dei significati delle parole, una nostalgia che è una specie di sensazione non propriamente definita relativamente alla sensazione che esista qualcosa che si pone al di là delle forme oggettivate, effimere e contingenti del mondo.

In questo articolo cercheremo di trattare di questo Mistero estremamente importante, e di come esso abbia implicitamente, ulteriori significati simbolici che si intravedono, ma non si vedono. Tali significati sono sempre riferentesi ad un Linguaggio.

Le Decime

17Quando Abramo fu di ritorno, dopo la sconfitta di Chedorlaomer e dei re che erano con lui, il re di Sòdoma gli uscì incontro nella Valle di Save, cioè la Valle del re. 18Intanto Melchisedech, re di Salem, offrì pane e vino: era sacerdote del Dio altissimo 19e benedisse Abramo con queste parole: «Sia benedetto Abramo dal Dio altissimo, creatore del cielo e della terra,20e benedetto sia il Dio altissimo, che ti ha messo in mano i tuoi nemici». Abramo gli diede la decima di tutto (Genesi 14:17)

20Poi Giacobbe fece un voto dicendo: Se Dio sarà con me e mi proteggerà durante questo viaggio che faccio, e mi darà pane da mangiare e vesti da coprirmi, e 21ritornerò alla casa di mio padre in pace, allora L’Eterno sarà il mio Dio; 22e questa pietra che ho eretta come stele, sarà la casa di Dio; e di tutto quello che Tu mi darai io ti darò la decima (Genesi 28:20-22).

29Il giorno seguente, Giovanni (il Battista) vide Gesù che veniva verso di lui e disse: «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! 30Questi è colui del quale dicevo: “Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto, perché egli era prima di me”. 31Io non lo conoscevo; ma appunto perché egli sia manifestato a Israele, io sono venuto a battezzare in acqua». 32Giovanni rese testimonianza, dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere dal cielo come una colomba e fermarsi su di lui. 33Io non lo conoscevo, ma colui che mi ha mandato a battezzare in acqua, mi ha detto: «Colui sul quale vedrai lo Spirito scendere e fermarsi, è quello che battezza con lo Spirito Santo». 34E io ho veduto e ho attestato che questi è il Figlio di Dio».
35Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli; 36e fissando lo sguardo su Gesù, che passava, disse: «Ecco l’Agnello di Dio!» 37I suoi due discepoli, avendolo udito parlare, seguirono Gesù. 38Gesù, voltatosi, e osservando che lo seguivano, domandò loro: «Che cercate?» Ed essi gli dissero: «Rabbì (che, tradotto, vuol dire Maestro), dove abiti?» 39Egli rispose loro: «Venite e vedrete». Essi dunque andarono, videro dove abitava e stettero con lui quel giorno. Era circa la decima ora. (Mt 3:13-17; Gv. 3:28-36)

1Ogni sommo sacerdote, preso fra gli uomini, viene costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. 2In tal modo egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anch’egli rivestito di debolezza; 3proprio a causa di questa anche per sé stesso deve offrire sacrifici per i peccati, come lo fa per il popolo. Nessuno può attribuire a sé stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di Sommo Sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse: «Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato».

Or dunque, se la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico – sotto di esso il popolo ha ricevuto la legge – che bisogno c’era che sorgesse un altro sacerdote alla maniera di Melchisedech, e non invece alla maniera di Aronne? 12Infatti, mutato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un mutamento della legge. 

13Questo si dice di chi è appartenuto a un’altra tribù, della quale nessuno mai fu addetto all’altare. 14È noto infatti che il Signore nostro è germogliato da Giuda e di questa tribù Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. 15Ciò risulta ancor più evidente dal momento che, a somiglianza di Melchisedech, sorge un altro sacerdote, 16che non è diventato tale per ragione di una prescrizione carnale, ma per la potenza di una vita indefettibile. 17Gli è resa infatti questa testimonianza: «Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedech». San Paolo – Ebrei 7, 1-28

Ma anche viene spiegato che il nuovo Sacerdozio viene dall’alto, quindi non è più Levita (perché nella Legge1, quindi fonte di maledizione) ma assume la doppia carica Regale e Sacerdotale.

A noi infatti occorreva un tale sommo sacerdote, che fosse santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli…
San Paolo – Ebrei 7,26

Allora tutto Giuda portò nei magazzini le decime del frumento, del vino e dell’olio” (Neemia 13,12). (Parla di frumento non di grilli… n.d.A.)

Fin dal tempo dei vostri padri voi vi siete allontanati dai miei precetti e non li avete osservati. Tornate a me e io tornerò a voi», dice il SIGNORE degli eserciti. «Ma voi dite: – In che modo dobbiamo tornare? L’uomo può forse derubare Dio? Eppure voi mi derubate. Ma voi dite: – In che cosa ti abbiamo derubato? Nelle decime e nelle offerte.
Voi siete colpiti da maledizione, perché mi derubate, voi, tutta quanta la nazione! Portate tutte le decime alla casa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa; poi mettetemi alla prova in questo», dice il SIGNORE degli eserciti; «vedrete se io non vi aprirò le cateratte del cielo e non riverserò su di voi tanta benedizione che non vi sia più dove riporla» (Malachia 3,7-10).

Anche nel mondo iranico esisteva questo richiamo al decimo figlio come nell’augurio di Zarathustra che era posto in tal modo: «Possano da voi nascere dieci figli. Che tre fra essi divengano sacerdoti. E tre di essi guerrieri. E tre di essi lavoratori. E nel decimo vi sia un Vishtâsp cioè un Re».
In India nel Manavadharmashastra2 si afferma che nella persona del Re risiedono i guardiani del mondo.

Proprietà del numero dieci:
Simbolo della materia in armonia, 4 + 6.
Rappresenta il Creatore e la Creazione, 3 + 7, la Trinità e la Sapienza Creatrice.
7 sono le Colonne della Sapienza (La Sapienza si è costruita la sua casa, ha intagliato le sue sette colonne”. (Proverbi 9,1)
3 sono gli Eoni che formano la TriUnità Ipostatica.
Somma di 5 + 5, il numero 10 rappresenta le due direzioni delle opposte correnti di coscienza: involuzione ed evoluzione.
Il numero dieci è considerato come il più perfetto dei numeri, perché contiene l’Unità che ha fatto il tutto, e lo zero, simbolo della materia e del Caos, dal quale tutto è venuto fuori; esso quindi include nella sua sembianza il creato ed il non-creato, l’inizio e la fine, la potenza e la forza, la vita ed il nulla (l’alfa e l’omega, in altra parte dei Vangeli, n.d.a.).
Il teologo Roberto Grossatesta3 afferma, nel DE LUCE, che il numero dieci è il numero perfetto della creazione.

È curioso come la società post-moderna si affanni così tanto nell’impedire in tutti i modi la possibilità di costituire una famiglia numerosa, il che è già di per sé è un segno di nichilismo e di mancanza assoluta di una visione spirituale e mistica oltre che ordinatrice di una società specchio del Cielo.
Le Lamentazioni manifestano il destino di una società senza valori che è il nostro tempo dove “tutti hanno ragione”.

1Come mai si è oscurato l’oro, si è alterato l’oro più puro? Come mai le pietre del santuario si trovano sparse qua e là agli angoli di tutte le strade?
2Come mai i nobili figli di Sion, pregiati come l’oro fino, sono reputati quali vasi di terra, opera di mani di vasaio?
3Perfino gli sciacalli porgono le mammelle e allattano i loro piccoli; la figlia del mio popolo è divenuta crudele, come gli struzzi del deserto.
4La lingua del lattante gli si attacca al palato, per la sete; i bambini chiedono del pane, e non c’è chi gliene dia.
5Quelli che si nutrivano di cibi delicati cadono denutriti per le strade; quelli che erano allevati nella porpora abbracciano il letamaio.
6Il castigo dell’iniquità della figlia del mio popolo è maggiore di quello del peccato di Sodoma, che fu distrutta in un attimo, senza che mano d’uomo la colpisse.
7I suoi principi erano più splendenti della neve, più bianchi del latte; avevano il corpo più vermiglio del corallo, il loro volto era uno zaffiro.
8Il loro aspetto è ora più cupo del nero; non si riconoscono più per le vie; la loro pelle è attaccata alle ossa, è secca, è diventata come un legno.
9Gli uccisi di spada sono stati più felici di quelli che muoiono di fame, poiché questi deperiscono estenuati per mancanza dei prodotti dei campi.
10Mani di donne, sebbene pietose, hanno fatto cuocere i propri bambini che sono serviti loro di cibo, nella rovina della figlia del mio popolo.
11L’Eterno ha esaurito il suo furore, ha riversato la sua ira ardente, ha acceso in Sion un fuoco, che ne ha divorato le fondamenta.
12Né i re della terra né alcun abitante del mondo avrebbero mai creduto che l’avversario, il nemico, sarebbe entrato nelle porte di Gerusalemme.
13Così è avvenuto a causa dei peccati dei suoi profeti, delle iniquità dei suoi sacerdoti, che hanno sparso in mezzo a lei il sangue dei giusti.
14Essi vagavano come ciechi per le strade, sporchi di sangue, in modo che non si potevano toccare le loro vesti.
15“Fatevi in là! Un impuro!”, si gridava al loro apparire; “Fatevi in là! Fatevi in là! Non lo toccate!”. Quando fuggivano, vagavano qua e là, e si diceva fra le nazioni: “Non restino più qui!”.
16La faccia dell’Eterno li ha dispersi, egli non volge più verso di loro il suo sguardo; non si è portato rispetto ai sacerdoti né si è avuta pietà dei vecchi.
17A noi si consumavano ancora gli occhi in cerca di un soccorso, aspettato invano; dai nostri posti di vedetta scrutavamo la venuta di una nazione che non poteva salvarci.
18Si spiavano i nostri passi, impedendoci di camminare per le nostre piazze. “La nostra fine è prossima”, dicevamo: “I nostri giorni sono compiuti, la nostra fine è giunta!”.
19I nostri persecutori sono stati più leggeri delle aquile dei cieli; ci hanno dato la caccia su per le montagne, ci hanno teso agguati nel deserto.
20Colui che ci fa respirare, l’unto dell’Eterno, è stato preso nelle loro fosse; egli, del quale dicevamo: “Alla sua ombra noi vivremo fra le nazioni”.
21Rallegrati, gioisci, o figlia di Edom, che abiti nel paese di Uz! Anche fino a te passerà la coppa; tu ti ubriacherai e ti denuderai.
22ll castigo della tua iniquità è finito, o figlia di Sion! Egli non ti manderà più in esilio; egli punisce la tua iniquità, o figlia di Edom, mette allo scoperto i tuoi peccati.

***

Leggendo i passi biblici sappiamo che la Decima è parte, cioè il 10%, di ciò che i fedeli guadagnavano e che veniva donato inizialmente a questo Re e Sacerdote che è nel suo ordine, quindi non un Levita, ma un uomo di stirpe Regale e Sacerdotale che è il Volto sulla Terra della Trinità.
Questo misterioso personaggio appare nella Bibbia solo quattro volte, ma preavvisa nelle sue funzioni l’offerta del Pane e del Vino quindi è un’Autorità Eucaristica Regale ed è come se anticipasse la testimonianza di un fatto futuro relativamente alle 42 generazioni a partire da Abramo sino a Cristo4.
Ora gli uomini dovevano a costui la decima dei loro profitti, dei loro possedimenti e, perché no, della loro figliolanza, perché probabilmente a quel tempo era la Massima Autorità vivente al quale tutti dovevano venerazione.
Un figlio donato come decima a Melchisedech, significava che quel figlio diveniva Figlio Spirituale nell’ordine Regale-Levitico, talché poteva far parte del ristretto circolo di Sapienti che lo avrebbero educato secondo ciò che non doveva ancora esser conosciuto in quei tempi. (Si può notare che non esiste separazione dei Poteri Regale e Sacerdotale ma Unità).
Gesù Cristo, il Risorto, si trova esattamente in questo Ordine.

Il Mistero del Re di Salem è pertanto parte del Mistero del Pane e del Vino che rappresentano simbolicamente (nel nostro pregresso articolo abbiamo appunto parlato dell’importanza del Simbolo) la Carne ed il Sangue di Cristo ma è anche il Mistero finale della Teandria. La Divino-Umanità acquista sia la Regalità che la Sacerdotalità, affinché Dio sia tutto in tutti e questa è una promessa biblica.
“Gesù Cristo Figlio di Dio nato uomo dalla stirpe di Davide, è di Stirpe Regale non è della stirpe Sacerdotale, ma riceverà il Battesimo da Giovanni di stirpe Sacerdotale per avere in sé ambo i Poteri.
Il battesimo dato da Giovanni (il Battista) all’Uomo Gesù, Figlio di Dio, riporta a Dio, fattosi Uomo, tutti i poteri Sacerdotali già concessi dalla SS. Trinità di Dio agli uomini discendenti dal canale che è il sangue e la carne della stirpe Sacerdotale di Aronne.
Giovanni il Battista è nato nel sangue dei Sacerdoti Leviti per opera di Dio.
La SS. Trinità di Dio si donò a Giovanni al fine di riprendersi, nel canale Sacerdotale di Giovanni, attraverso il potere del battesimo, tutti i poteri Sacerdotali dati da Dio ad Aronne ed ai suoi discendenti. Col Battesimo, ricevuto dalle mani di Giovanni, Gesù Cristo, l‘Uomo che è il Figlio nella SS. Trinità di Dio, si fa Sommo Sacerdote.
Ribadiamo il concetto che il Sommo Sacerdote non è il Papa che è un Levita, ma è l’Imperatore che dispone dei due Poteri nella sua Persona.
Cristo Gesù ritornato al Padre nella Sua Trinità del Cielo ha riportato al Padre i Poteri del Sacerdote che il Padre aveva donato al Sacerdote Aronne la sua stirpe5”.
Esistono delle Decime nel mondo che sono co-eredi diretti di quella promessa abramitica, che si manifesta attraverso questa antica donazione, ma esiste anche una Decima delle Decime che è la Sintesi completa del Potere Regale e Sacerdotale, quindi Volto in terra della Stirpe Davidica.

Questa Sapienza che viene donata, perché desiderata, è un arricchimento, la vera risorsa, la reale profusione verso la quale l’uomo deve tendere.
L’eresia protestante ci ha fatto credere, diffondendolo attraverso il mondo anglo-americano, (ma che attraverso le nazioni del Nord Europa ed il calvinismo svizzero) che maggior ricchezza materiale sia sinonimo di maggiore Grazia concessa da Dio. In realtà costoro sono nella piena schiavitù perché non percepiscono la rinascita spirituale. La loro schiavitù sta nel denaro e sono assoggettati a mammona.
“Nessuno può servire due padroni; perché o odierà l’uno e amerà l’altro, o avrà riguardo per l’uno e disprezzo per l’altro. Voi non potete servire Dio e Mammona”. Matteo 6,24
Un uomo può morire spiritualmente e fisicamente. Morire spiritualmente e fisicamente significa morire nell’adesione alle cose del mondo. Morire in Cristo significa Rinascere come Figli della Sapienza, vale a dire come Decime.
La comparsa dell’uomo nuovo, vale a dire della Decima delle Decime, è una Rinascita Spirituale perché egli esce al di fuori dall’oggettivazione storica, per entrare in quella Sapienziale e quindi la sua Vita e la sua Parola lo portano al di là della storia, perché come Decima di Dio egli rappresenta la Parola e il Linguaggio di Dio per il tempo stabilito dalla Divina Sapienza.

Il problema della Religione è che non crede che Cristo possa venire come un ladro6 oppure che vi siano dei Figli di Dio che sono delle Decime nel mondo, coperti dal Velo di Maria SS, i quali sono latori della vera libertà, una libertà silente che si manifesta lentamente, quasi impercettibilmente al fine di liberare l’umanità dalle illusioni oggettivate delle forme mondane. La responsabilità di ogni Decima è quella di ricordare costantemente all’uomo di non essere pessimista, perché l’uomo non è solo ma è sempre alla presenza dello Spirito Santo che giunge attraverso la Parola di Dio Vivente nel cuore degli uomini scelti. La Chiesa si è come congelata sulle utopie delle ermeneutiche, mentre il Mistero delle Decime di Melchisedech e pertanto dei Figli di Cristo, rimane avvolto dall’oscurità, per essere in seguito disvelato attraverso un Linguaggio Nuovo ed Antico che parlerà al cuore delle persone che hanno posto il cuore a supremo potere ed a loro guida. La nuova Civiltà Eonica che si sta preparando, nel silenzio assordante dell’umanità confusa da forme e linguaggi umani, che sono in lotta contro il Linguaggio Divino, è una Civiltà dei Cuori, non di potenti che strumentalizzano la Bontà di Cuore. In quei cuori si nasconde Dio-Bambino, perché Dio vuole la genialità del Bambino in tutti i futuri Bambini che saranno e sono la Forza Silenziosa della TriUnità. Per creare questi Bambini di Dio, nei tempi della massima decadenza, morale, spirituale ed etica, Dio chiama una Decima delle Decime, vale a dire un uomo che rimane Bambino mantenendo la Genialità Creatrice del Bambino perché diventa possessore di un Linguaggio Creatore che rimette in circolo, ovverosia crea una circolarità giovannea, del Linguaggio di Dio.

Ribadiamo nuovamente questo concetto che trattiamo con costanza al fine che il lettore capisca.

“…Se gli allievi capissero a che cosa, in fin dei conti, sono ancorate le teorie dei maestri, a quali infantili intuizioni irrazionali, essi smetterebbero di iurare in verba magistri e invece cercherebbero di cogliere più profondamente il bambino geniale nascosto nella personalità di questi maestri.
…Il bambino …emana una sapienza straordinaria, e solo un uomo eccezionale può raggiungere da adulto questa sapienza, e con l’ascesi di tutta la vita…
Sembra volermi chiedere come mai ritorno sempre alle impressioni dell’infanzia. Prima di tutto perché il mondo interiore si cristallizza attorno ad esse e da esse viene sostanzialmente determinato. Se la vita in genere ha senso e valore, dimenticare il passato è ingratitudine e insensatezza, poiché tutto diventa passato, e allora tutta la vita, tirate le somme, deve rivelarsi uno zero…
Il segreto dell’attività creativa sta nel conservare la giovinezza. Il segreto della genialità, nel conservare l’infanzia, la disposizione d’animo dell’infanzia per tutta la vita. È proprio questa disposizione che dà al genio una percezione obiettiva del mondo, non centripeta, una sorte di prospettiva rovesciata del mondo, e per questo tale percezione è integrale e reale. La percezione illusoria del mondo invece, per quanto splendente e chiara possa essere, non sarà mai definita geniale. Infatti, l’essenza stessa della concezione geniale del mondo sta nella capacità di penetrare nel profondo delle cose, mentre l’essenza della concezione illusoria sta nel nascondere a sé stessi la realtà”. Pavel Florenskij – “Non dimenticatemi”

La pericope iniziale manifesta una circolarità del Linguaggio, vale a dire del Logos.
La circolarità pertanto è un Linguaggio vale a dire un Logos che ritorna per una ri-Creazione7, perché se il Cristianesimo non fosse una continua Creazione, sarebbe una morale da schiavi; schiavi di filosofie, teologie, etiche e morali alterate ed ideologie. Queste forme hanno un tempo di vita, seppur breve, ma nel quale, per permissione di Dio, hanno la possibilità di “creare” dei neo-linguaggi che sono in antitesi completa con il Linguaggio di Dio, vale a dire il Logos.

1In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. (Prima circolarità) 2Egli era in principio presso Dio: 3tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. (Seconda Circolarità)
4In Lui era la Vita e la Vita era la Luce degli uomini; 5la Luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. (Terza circolarità e raccordo fra LUCE=VITA) Giovanni 1, 1-5

Le Decime di Dio sono figli della Decima delle Decime. In loro esiste un’Energia Integrale ed Assoluta che sconfigge le utopie, che sono solo una visione parziale del mondo nella sua volontà di potenza. Questi esseri nascosti, sono ininfluenzabili dalle ideologie, dalle filosofie, dalle teologie e dalle interpretazioni oggettivate del mondo.
Le Decime sono Volontà d’Amore perché esse servono solo Dio, nonostante il mondo, nonostante l’apparente forza della visione totalitaria. Le Decime sono nell’ordine di Melchisedech e dimostrano ancora una volta che la Verità sceglie pochi, perché la Verità è Aristocratica, ma senza privilegi, ma solo doveri. Giovanni il Prediletto è la Decima delle Decime perché riceve da Cristo Re e Sacerdote l’investitura Regale nell’eredità che accoglie con la Madre del Salvatore sotto la Croce.

26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo Figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua Madre!». E da quel momento il discepolo la prese con sé. Giovanni 19,18-30

Che significa questa frase?
Donando Giovanni alla Madre come Figlio, Gesù rende Giovanni suo Fratello.
Gesù, essendo parte della Trinità, è anche Volto del Padre quindi allo stesso tempo rende Giovanni proprio Figlio.
Giovanni ha quindi in Madre la Sede della Sapienza ed un Volto che risiede, come se fosse una quarta Ipostasi, nella Trinità. Giovanni diviene pertanto una Radice facente parte delle 42 generazioni da Abramo a Cristo. Rimanendo sulla terra egli mantiene viva la Parola di Dio, pertanto Giovanni diventa Bambino di Dio, con l’Autorità di far conoscere la Sintesi perfetta della Verità. In tal modo si realizza l’opera del Consolatore, cioè di Colui che spiegherà tutti i Misteri della TriUnità.
Giovanni riceve dall’Agnello il rotolo, il piccolo libretto dove deve scrivere il Nuovo Linguaggio per i tempi nuovi, il Nuovo Eone, che deve essere la Ri-Creazione che Dio dona a coloro che hanno scelto la porta stretta (la maggioranza degli uomini, come abbiamo letto, sceglierà le tenebre alla Luce).

Il piccolo libro

Apocalisse Capitolo Dieci:
1 Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco.
2 Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra,
3 gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce.
4 Dopoché i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo.
5 Allora l’angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo
6 e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: Non vi sarà più indugio!
7 Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti.
8 Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: Va’, prendi il libro aperto dalla mano dell’angelo che sta ritto sul mare e sulla terra.
9 Allora mi avvicinai all’angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele.
10 Presi quel piccolo libro dalla mano dell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l’amarezza.
11 Allora mi fu detto: Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re
.

In maniera erronea (per non dire ingannevole ed in nome di una volontà di potenza) la chiesa petrina (ricordiamoci che il Papa è Vicario di Pietro non Vicario di Cristo) presenta Giovanni come rappresentante dell’umanità. Ma questo è un contro senso ed anche particolarmente disonesto, perché se l’umanità fosse come Giovanni, il mondo sarebbe nella Pace di Cristo (vi lascio la pace – non quella del mondo vale a dire il pacifismo – vi do la MIA PACE).
27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, ma come Io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. 28Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. 29Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate. 30Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, 31ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui». Giovanni 14,27-31

Perciò Cristo lascia un Consolatore che spiegherà tutti i misteri. Ora, per logica, se questo secondo Consolatore è al corrente di tutti i Misteri di Dio, è anche in possesso di un Linguaggio Sapienziale, e pertanto deve essere qualcuno che ha avuto un’investitura Regale e Sacerdotale, pertanto una Decima delle Decime; quindi sotto la Croce viene rivelato l’aspetto testamentario di colui che ricevette il libretto misterioso e che dovrà parlare davanti a popoli, nazioni e Re.
E chi ha ricevuto questa investitura Regale e Sacerdotale se non colui che è stato fatto fratello di Cristo, vale a dire Giovanni? Se Giovanni è uno Spirito che deve rimanere sulla terra, (la cosa suscita una certa perplessità in Pietro perché non crede), questo Spirito deve avere per forza un volto, deve essere una Decima delle Decime, una persona.
21Pietro dunque, vedutolo (vede Giovanni), disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 23Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?». 24Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Giovanni 21, 20-24
24Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 25Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. 26Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. 27Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.  Giovanni 14

Tutti i figli spirituali della Decima della Decime, sono Decime che operano in armonia con la comunione dei Santi, ma vi sono anche dei presunti figli che si spacciano per essere Decime ed in questo caso bisogna avere il discernimento.
Costoro si rivestono di un abito per apparire ciò che non sono. Sono servi della Decima, non figli8.
Il tempo di un ritorno di Melchisedech è vicino perché il Logos vuole amore tra i popoli in Cristo-Verità. Se l’Italia, sede del Cristianesimo Occidentale, sbaglia, sparge il suo errore in tutto il mondo, se il mondo sbaglia l’egoismo prevale. Se l’egoismo prevale il Cristianesimo cade nella contaminazione della Parola da parte del nemico di sempre, l’invidioso che disobbedì a Dio.
Ma la Santa Sapienza, nel Volto di Maria regna per richiamare le Sue Decime.
Ma Dio ha previsto tutto ed ha suscitato queste Decime della Decima che saranno i contrafforti contro le eresie del mondo “moderno e post-moderno”.
Gli Imperatori Romani hanno perseguitato il Cristianesimo ed oggi li ricordiamo non per le opere materiali, ma per la loro crudeltà e mancanza di cuore. Il Cristianesimo ha vinto la loro superbia. Il Novecento ha tentato, con le due guerre mondiali, di distruggere il Cristianesimo che è risorto nuovamente. Il Comunismo sovietico, nati da un finanziamento sempre dei soliti guerrafondai anglo-americani, ha messo in piedi una macchina da guerra perfetta per eliminare il Cristianesimo, ma nonostante questa forza immane, il Cristianesimo ha vinto.
Oggi la battaglia è ancor più sottile perché il tentativo di de-cristianizzare l’Europa è un atto eversivo permesso dalla UE e dal mondo anglo-americano che ha sempre tramato contro le Nazioni e le gli Imperi voluti da Dio.

Ma la potenza di Dio soffierà per distruggere tutti i nemici suoi e dell’umanità per amore delle poche Decime che sono nel mondo, attraverso l’Impero che ha scelto per portare a compimento la Sua Giustizia.

Giovanni è la Decima che si rinnova e ci rinnova attraverso il Linguaggio ricevuto nel libretto misterioso.

Nella scelta del suo erede sotto la croce Cristo, che è Re e Sacerdote secondo l’ordine di Melchisedech, sceglie colui che ha contemplato ed ascoltato i Misteri del Cuore del Figlio dell’uomo. Giovanni è l’Aquila che vede profondamente nel sole-cuore la salvezza per essere testimone, sino alla parusia, della Verità di Cristo. San Giovanni ha come simbolo l’Aquila, perché come si credeva che l’aquila potesse fissare il sole, anche lui nel suo Vangelo fissò la profondità della Divinità.
Fra gli antichi era popolare la credenza secondo cui l’aquila potesse rinnovare la sua giovinezza immergendosi per tre volte in una sorgente di acqua pura, una credenza cui allude Davide: «si rinnova come aquila la tua giovinezza» (Sal. 103,5), da qui i primi Cristiani, e poi i simbolisti medioevali, usarono l’aquila come simbolo del battesimo, fonte della salvezza, nelle cui acque il neofita veniva immerso tre volte, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per lavare via dalla sua anima il vecchio uomo peccatore e rivestirlo della giovinezza di un bambino di luce. Questa pratica è rimasta nel mondo Ortodosso-Bizantino ed è stata dimenticata da Roma per percorrere la propria volontà di potenza della “civilizzazione” dell’effimero. Gli uomini debbono immergersi nel linguaggio dell’Aquila per ritrovare la propria giovinezza, per rinascere. Giovanni è lo Spirito che rimane nel mondo, come promesso da Cristo ed è lo Spirito che nasce e rinasce per essere il Perdono di Dio fatto Bambino per il mondo incredulo. Egli si pone con umiltà davanti alla grandezza che Dio rivela, ma egli è allo stesso tempo parte del Mistero perché doveva rimanere sulla terra.
Giovanni è la Decima predestinata da a Dio per testimoniare la vita di Cristo come Re e Sacerdote. «È necessario studiare ed approfondire le Sacre Scritture per capire il mistero dei predestinati. Essi nascono nel seno di Abramo: Dio dopo aver dato ad Abramo la promessa di Grazia per tutte le genti, chiede ad Abramo di dargli le Decime di tutti i figli che sarebbero stati la Sua Discendenza e che avrebbero popolato la Terra”. Le decime sono la parte di Dio, perciò ogni cento figli, Dio ne chiedeva uno ad Abramo che era amico di Dio. L’amicizia con Dio è il futuro Eone che regnerà dopo che l’’Impero da Lui scelto avrà messo a terra tutti i nemici della Verità.
Chi è il Padre? In che tipo di Regno andremo? Infatti, anche se ci ha detto – questo regno è formato su di un regno eterno – Egli non ci ha spiegato cosa ci sarà dopo.

“Tutto a un tratto, mentre stavo contemplando queste cose, ecco! Si aprirono i cieli e tutta la creazione brillava di una luce altissima, e il mondo tremò! Avevo paura, ma ecco! Un bambino piccolo apparve davanti a me nella luce. Continuai a guardarlo come invecchiava e poi cambiava nuovamente, diventando come un giovanotto. Non riuscivo a capire ciò che stavo vedendo, ma la somiglianza si mostrava in diverse forme di luce, e queste somiglianze apparivano ciascuna attraverso l’altra e la visione ebbe tre forme. Egli mi disse: «Giovanni, perché dubitavi? Perché avevi paura? Non conoscevi questa mia forma esteriore? Non avere paura. Io sono con voi sempre. Io sono il Padre, la Madre e il Figlio. Io sono l’incorruttibile purezza. Sono venuto a insegnare ciò che è, ciò che è stato e ciò che sarà per farvi capire il mondo invisibile e il mondo che è visibile e l’immutabile corso della perfezione umana”. Apocrifo di Giovanni

“Il Bambino è il volto dell’Amore che come Sole appare all’uomo nel profondo della sua coscienza … Noi non abbiamo facilità nel discernimento di queste anime predilette e prescelte, però esistono esseri sulla terra che per ora, rimangono nascosti dal Manto di Maria. Questi uomini sono portatori della Grazia, al fine di illuminare la terra e portare gli uomini ad amare la Verità. Per amare la Verità è necessario conoscerla, e per conoscerla è necessario incontrare le persone che conoscono la Verità, che conoscono la Volontà di Dio, perché la Volontà di Dio è tutta la Verità. Padre Pio era una “Decima” scelta in Abramo e giunta fino a noi per portarci l’Amore alla Verità: egli aveva il discernimento degli spiriti e sapeva dire ciò che è vero e ciò che è falso, cosa che gli uomini spesso non sanno fare. Per questo motivo si cade nella confusione che è ancora presente nel mondo9”.

  • 1 Quelli invece che si richiamano alle opere della legge, stanno sotto la maledizione, poiché sta scritto: Maledetto chiunque non rimane fedele a tutte le cose scritte nel libro della legge per praticarle. 11 E che nessuno possa giustificarsi davanti a Dio per la legge risulta dal fatto che il giusto vivrà in virtù della fede. 12 Ora la legge non si basa sulla fede; al contrario dice che chi praticherà queste cose, vivrà per esse. 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, diventando lui stesso maledizione per noi, come sta scritto: Maledetto chi pende dal legno, 14 perché in Cristo Gesù la benedizione di Abramo passasse alle genti e noi ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede. San Paolo – Lettera ai Galati 3; 10-14
  • 2 Manusmṛti (sanscrito: मनुस्मृति), chiamato anche Mānava-Dharmaśāstra (sanscrito: मानवधर्मशास्त्र), e tradotto in italiano come Le leggi di Manu, è un dharmaśāstra, ossia uno dei trattati (śāstra) hindu di diritto che raccolgono le regole del vivere umano secondo il dharma. L’opera è scritta in sanscrito ed è databile fra il II secolo a. C. e il II secolo d. C. Sebbene sia il risultato del lavoro di diversi autori, viene attribuita dalla tradizione a Manu, mitico figlio di Brahma, capostipite dell’umanità. Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Manusm%E1%B9%9Bti
  • 3 Filosofo inglese (Stradbrook, Suffolk, 1175 – Lincoln 1253). Fautore di un ritorno al platonismo agostiniano, risulta centrale nella sua fisica e metafisica la dottrina della luce e il concetto di illuminazione da essa derivato, che applicò alla conoscenza. Fondamentali (anche per i suoi influssi sulla successiva filosofia di Oxford) il suo interesse per i fenomeni naturali, l’importanza attribuita alla matematica e all’ottica, la teorizzazione di quello che verrà chiamato ‘principio d’economia’ (la natura opera nel modo più breve e ordinato possibile). Fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/roberto-grossatesta/
  • 4 Le 42 generazioni da Abramo a Cristo sono descritte nel Vangelo di Matteo – In Italia esiste curiosamente un paese che si chiama San Matteo della Decima, quasi a ricordare questo aspetto biblico sia delle generazioni che della Decima. Ed è altrettanto curioso che nel dialetto locale venga chiamato con il nome di Ciṡanôva (Chiesa Nuova)
  • 5 Cit. “Padre Pio mi ha detto” Luigi Gaspari © CDOLG – Via San Felice 91 – 40122 Bologna
  • 6 15 Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e conserva le sue vesti per non andar nudo e lasciar vedere le sue vergogne. 16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Armaghedòn. 17 Il settimo versò la sua coppa nell’aria e uscì dal tempio, dalla parte del trono, una voce potente che diceva: «È fatto!». Apocalisse 16:15-17
  • 7 Cfr. Nikolaj A. Berdjaev – Filosofia dello spirito libero “… anche nel Cristianesimo, pertanto, è in linea di principio possibile una nuova rivelazione. Contro la sua reale possibilità nessuna obiezione essenziale può essere sollevata… il processo dinamico e creatore del mondo non può fermarsi, perché ogni suo arresto significherebbe l’irrigidimento e l’estinzione dello spirito. La rivelazione è vita, è un processo teandrico diretto verso l’infinità del mondo spirituale…
  • 8 «Difficile entrare nel ginepraio di questo discernimento, poiché nella chiesa ci sono dei figli della schiava. Come per esempio a Cesenatico, dove hanno il comando. È lì la lotta finale. Essi sono apparentemente figli della libera, vestiti da figli della libera, ma, in realtà, servono i figli della schiava, sono insomma dei travestiti. I figli della schiava sono ciechi». Conversazione con il dott. Luigi Gaspari alla Tenuta “Le Foreste” di Suvereto (Gr) 14011995
  • 9 Cit. Convento di S. Chiara – Nocera Inf. 18/11/89. Da appunti presi durante la conferenza del dr. Luigi Gaspari a Nocera Inferiore.