Un virus di un certo successo ormai ben radicato nei suoi ospiti, apparentemente inestirpabile e che sembra aver fatto amicizia con i suoi anticorpi è il socialismo.
Purtroppo per lui, come tutti i virus è destinato a scomparire, o almeno a cambiare tipologia di ospite.
Forse è proprio questa la sua condanna: l’ospite che cambia tipo, ossia non è il virus che si evolve ma si evolve l’ospite, e la simbiosi termina.
L’ospite si evolve nel momento in cui arriva ad una conclusione radicale, quando inizia a domandarsi per quale motivo il socialismo è riuscito ad attecchire così prepotentemente nei comportamenti del branco.
Andiamo allora a scavare nell’animo umano per vedere quali sono i varchi attraverso cui si è insinuato il virus socialista.
Il pilastro di quell’ideologia è la solidarietà, che di per sé non è una cosa negativa, l’abbiamo sperimentata più o meno tutti, sia dalla parte del donatore che da quella del ricevente, ci siamo sentiti bene quando abbiamo aiutato e ci siamo sentiti bene quando qualcuno ci ha dato una mano.
Tutti i casi in cui ci è successo questo tipo di scambio erano naturali e non forzati, avevano anche altre caratteristiche tipo il fatto che erano rapporti diretti, faccia a faccia, il ché implica una certa sintonia tra i soggetti.
Nei casi di scambi indiretti, come per esempio una donazione per beneficenza, erano comunque volontari.
Ora prendiamo la solidarietà e rendiamola obbligatoria tramite la forza dello stato, osserveremo un dilagare ed un moltiplicarsi di “scambi solidali”.
Da una parte un aumento spropositato di richieste e dall’altra per contro un aumento forzato di “offerte”. Diventano privilegi e tasse.
Cosa è successo?
Cosa è cambiato dalla solidarietà naturale a quella di stato?
Perché in quella di stato le richieste di solidarietà aumentano a dismisura?
Cambia che scompare il rapporto umano, non c’è più il rapporto diretto.
All’ombra della burocrazia chiunque può chiedere solidarietà senza nemmeno doversi disturbare a ringraziare chi glie la fornisce, “fantastico!”.
A questo punto non devo nemmeno più ‘chiedere’, la pretendo, avendo la garanzia che il mio ego è intatto, è al sicuro perché non deve comparire davanti a nessuno, la mia codardia mi porta a pretendere cose che mai oserei chiedere direttamente a nessuno se non in caso di reale necessità o bisogno.
Tutto quello che prima avrei dovuto chiedere a qualcuno ora lo posso pretendere, anche se non ne ho bisogno.
Prima, quando ero ancora nobile e non un codardo, se mi trovavo in difficoltà e se qualcuno mi offriva il suo aiuto addirittura lo rifiutavo, ringraziando con un sorriso.
Ora invece mi basta organizzare un gruppo di codardi e mandare un portavoce a mendicare al posto mio, sempre per tutelare ego e portafoglio.
Arriviamo addirittura ad inventarci difficoltà pur di estorcere denaro a quelli che, da amici conosciuti che ci aiutavano sono diventati solo anonimi coglioni che pagano.
Ecco, quando l’ospite del virus socialista mette bene a fuoco questi comportamenti inizia a provare disgusto per i socialisti ed inizia anche lui a sparpagliare antivirus.