“Non voglio davvero spaventarti,
ma è stato allarmante quante persone con cui ho parlato che sono persone di alto livello nell’intelligenza artificiale
che hanno ritiri (bunker) che sono una sorta di case ‘bug out’,
in cui potrebbero fuggire se tutto andasse a rotoli.”
James Barrat,
autore di Our Final Invention: Artificial Intelligence and the End of the Human Era,
in una dichiarazione al Washington Post
La guerra in Europa e i nuovi assetti politici che vanno a costruirsi – elezioni appena concluse a parte, ormai è palese l’asservimento e il compromesso della politica ad un’economia ciclopica che non ammette sconti o eccessive libertà d’azione – determinano principalmente il cuore dell’attuale ragionamento e analisi del quotidiano, ma nonostante ciò di un’altra realtà dovremmo preoccuparci.
Una realtà in cui siamo immersi ma di cui non ci rendiamo spesso conto nonostante la capillarità e l’invasività di tale potenza. Di cosa sto parlando? Sto parlando della sempre più avanzata Tecnologia (o Tecnica secondo Elluliana memoria), un’entità fatta di illusorio progresso sociale (basti vedere a tal proposito i Social in particolare quanto hanno distrutto ogni tipo di sincera e reale comunicazione tra persone, aumentando piuttosto alienazione generale ed il culto sociale dell’Ego in varie involuzioni psicologiche e comportamentali) ed estensione pressoché sconfinata all’interno della nostra coscienza e privacy. Una Tecnica che avanza ad una velocità incontrollabile senza quindi, per logica conseguenza, che si possa avere il giusto tempo per darne studio e analisi alle persone tutte ed ai meritevoli esponenti della società (ve ne sono ancora di intellettuali onesti?) che dovrebbero poi chiedersi e trasferire le risposte ai più, se tale “evoluzione” è necessaria, è utile, è pericolosa, giusta, positiva. Ma ciò non accade. Gli unici a parlarne ed a presentare le novità tecnologiche sono gli stessi Guru creatori e “divinità” delle BigTech.
Cosa fare quindi per arginare questo virus alienante e ossessivo dalla voracità spaziale, trasvalutativa e psicologica senza pari nella storia dell’uomo? Al di là del troppo facile dualismo morale sul bene e sul male assegnato secondo le mode ad un utilizzo specifico ed andando ben oltre le semplificazioni di natura politica, la Tecnica è definibile come un colosso gigantesco. Un gigante considerabile come il vero e unico dominatore e tiranno del mondo moderno.
Ogni sua novità è accettata, ogni altro potere si inchina al suo volere e anzi tenta di ottenere più potere dalla sua incessante opera, quindi vi collabora e la sostiene sempre qualsiasi cosa faccia. Ogni persona poi vuole consumare – e inevitabilmente viene consumata, come non ricordare gli strali in merito di Carmelo Bene o le frasi iconiche di Fight Club tratte dall’omonimo libro di Palahniuk – e la Rete e ed il Sistema tutto lo supporta e invoglia a farlo, ogni “droga” di facili guadagni perseguita l’uomo moderno – il cui massimo “ideale” è il denaro – in giochi, app, link, mode, guru e trappole mentali in un vortice e tunnel di dipendenze consapevoli ed inconsce che rendono l’uomo-prodotto, perfetto per far crescere ancor di più lo stesso potere della Tecnica e le sue illusioni ipnotiche, proiezioni fallaci divise tra questo mondo reale e quello artificiale in una danza malata in cui non si comprende più le due dimensioni.. e chi controlla chi.
La Tecnica è subìta senza reagire dalla stragrande maggioranza delle persone e assorbe quotidianamente l’oro dei nostri tempi, le informazioni. E noi gliele regaliamo ad ogni istante. Tramite i nostri click, le nostre condivisioni, la nostra incoscienza sulla Natura del Sistema soprattutto. Insomma è un potere sconfinato ed immenso quello che ci troviamo di fronte e dentro di noi sembrano non esserci più le barriere di una sana logica che ci dà la consapevolezza lungimirante e gli strumenti razionali per opporvisi a tutela dei nostri sacri diritti e delle nostre libertà. Quindi come fare? Fermiamoci ad ascoltare per esempio i nuovi e vecchi “guru” del progresso e dell’innovazione e sentiamo cosa dicono.
Zuckenberg ci offrirà Meta (che ricorda molto il Metadone o la metà, cioè una porzione di un tutto… sorridiamoci su) un universo parallelo dove si vivrà di avatar, di mondi luccicanti, di soldi virtuali, di relazioni lavorative e di gioco e d’amore unicamente proiettate in un modo di cavi e illusioni 3D mentre il mondo reale, l’ambiente reale, la società intorno crolla, si distrugge, si sgretola sempre di più (sembra la trama di Ready Player One, ma è ben più tragica la questione.. al di là di presentarcela come un fanciullesco filmetto con riferimenti Nerd).
Elon Musk sembra non scandalizzare più nessuno, ciò che dice ormai pare esser tutto normale, nonostante presenti con gioia dei cavi da innestare nei cervelli umani con controlli remoti, robot alti quasi due metri che potrebbero entrare nelle case di ognuno di noi per “aiutarci” e ogni tanto spari qualche avvertimento sul pericolo letale per l’umanità rappresentato dall’Intelligenza Artificiale mentre il suo business, guarda un po’, si occupa proprio del suo continuo sviluppo e le sue auto si guidano da sole (facendo anche vittime, anche se questo non diventa quasi mai pubblicità) con algoritmi e programmazioni intelligenti.. E l’elenco sarebbe lungo.
Da Klaus Schwab fino ad i vari tecnocrati dell’ultim’ora che sembrano usciti da inquietanti film o romanzi di fantascienza.. insomma i “nemici” sono molti. I servi del Sistema altrettanti. Il vero pericolo tuttavia, non è nel loro numero oppure nel loro potere, quanto piuttosto a mio avviso, nella totale inconsapevolezza dei danni e della prigione suicida che vanno costruendo. Occorre illuminare le coscienze con la pungente aria della critica libera, con un tradizionalismo che insegni un indipendenza verde (ecologica pura, mica surrogati fallaci) fatta di meno consumi, decrescita, radicalismo, sarà inevitabile e doveroso cercare, tentare, lottare per una gioventù sempre più partecipe e cosciente che il mondo prima della Tecnica, prima dei robot, prima della Rete, non era preistoria selvaggia e abbruttimento, ma libertà, Esempi, lotta per l’uomo e non servilismo a click e chat. Ai posteri l’ardua testimonianza, a noi la forza di resistere.
di Andrea Larsen
Andrea Larsen nasce a Pisa nel 1988. Fondatore della Casa Editrice War Wave Editore, saggista, articolista per il Primato Nazionale e La Chiave di Sophia, autore per la rivista Ora Zero, vincitore di vari premi letterari, finalista al Premio Internazionale di Poesia Mario Luzi a Roma, YouTuber da oltre 2 milioni di visualizzazioni, ha realizzato alcune importanti interviste a personalità della cultura, della letteratura e della contro-informazione a livello nazionale, da più di 10 anni con i suoi Canali si interessa di Storia, Letteratura e Attualità.
Ha pubblicato diversi libri, saggi storici (Simo Häyhä, La Morte Bianca: L’incredibile storia vera del più letale cecchino di sempre) testi di filosofia (Frasi Immortali di Friedrich W. Nietzsche, Introduzione a Così parlò Zarathustra ), opere anti-conformi di grande impatto (Manifesto di Unabomber, La società industriale e il suo futuro di Theodore John Kaczynski) fino ad autori di livello nazionale (Roberto Bonuglia, Dalla globalizzazione alla tecnocrazia: Orientamenti di consapevolezza distopica del Terzo millennio e Guido Dalla Casa, Verso un Nuovo Mondo: Conversazioni sull’ecologia profonda, La Scienza, l’Ecologia, Lo Spirito dell’Albero, per dirne alcuni) oltre che opere di poesia e narrativa classica e contemporanea. Continua la sua attività di scrittore con grande passione.
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