Mai come in queste ultime campagne elettorali abbiamo assistito ad una presa per i fondelli verso il popolo così epica.
Questa non è politica, è la sottile arte del convincere la massa a farsi votare per poter dominare.
Governare il Paese? Manco a parlarne, lo si fa fino a quando la patata scotta così tanto da doverla lasciare cadere, convincendo i media che l’unica cosa da fare è aprire una crisi. Il Massimo Comune Denominatore per tutti gli schieramenti è l’assoluta convinzione che dal giorno dopo le elezioni non sarà cambiato nulla. Complici i sondaggi, la TV naturalmente, talk show, mentre questi politici non si muovono manco a tirarli dalla giacchetta dai social. Una totale mancanza di contatto con gli elettori, soprattutto la mancanza di referendum abrogrativi. L’unica certezza è che sapendo di aver toccato il fondo, continuano allegramente a fregarsene dell’intelligenza supposta degli italiani.
La rassegnazione fa male, ma tutte le volte è talmente evidente il meccanismo diabolico messo su, che non possiamo far altro che andare a votare come degli automi o robot supponendo che la Costituzione ce lo chiede. La scheda entra nell’urna: è fatta, il partito è stato scelto, felici di aver messo nel calderone l’ennesima “illusione”.
Questo è solo l’inizio di una lunga attesa che chiamano “cambiamento”. Fatto il nuovo Governo – e fatto l’inganno – dopo un periodo che varia a secondo della fragilità dei partiti o delle coalizioni, si ricomincia con la campagna elettorale in TV. Tutti contro tutti. Le menti delle persone sono soggette a manipolazioni per prepararle alla fregatura: la crisi di Governo. Più facile sarebbe per questi mascalzoni avere un governo di grandi intese o tecnico per continuare a mettere mano nelle tasche degli italiani, per loro è l’Europa che ce lo chiede!
I politici dimenticano di essere istituzioni troppo spesso, questa è la triste realtà. Siamo in mano a gente incompetente ma furbescamente affarista. Una vergogna annunciata, soprattutto da parte nostra un silenzio assordante.