Tratto da reuters.com Scelto e tradotto da Gustavo Kulpe

STOCCOLMA (Reuters) – La Svezia, che ha evitato le rigide chiusure che hanno soffocato gran parte dell’economia globale, ha registrato nell 2020 con un aumento del suo tasso di mortalità generale minore rispetto alla maggior parte dei paesi europei, secondo quanto emerge dall’analisi delle fonti di dati ufficiali.

Gli esperti di malattie infettive avvertono che i risultati non possono essere interpretati come prova che le chiusure non sono necessarie, ma hanno riconosciuto che possono indicare che la posizione generale della Svezia sulla lotta contro la pandemia ha dei meriti che vale la pena studiare.

Nell’ultima settimana, la Germania e la Francia hanno esteso le chiusure a causa dell’aumento dei casi di coronavirus e dell’alto numero di morti, mosse che secondo gli economisti ritarderanno ulteriormente la ripresa economica.

Mentre molti europei hanno accettato le chiusure come ultima risorsa, dato il fallimento nel tenere sotto controllo la pandemia con altri metodi, tali provvedimenti hanno provocato negli ultimi mesi proteste di piazza a Londra, Amsterdam e diverse altre città.

La Svezia, nel frattempo, si è affidata per lo più a misure volontarie incentrate sul distanziamento sociale, sulla buona igiene e su regole mirate che hanno tenuto scuole, ristoranti e negozi ampiamente aperti – un approccio che ha fortemente polarizzato gli svedesi ma ha risparmiato l’economia da gran parte dei danni subiti in altre nazioni in Europa.

I dati preliminari dell’agenzia di statistiche dell’UE Eurostat compilati da Reuters hanno mostrato che la Svezia ha avuto il 7,7% di morti in più nel 2020 rispetto alla sua media dei quattro anni precedenti. I paesi che hanno optato per diversi periodi di blocco rigoroso, come la Spagna e il Belgio, hanno avuto il cosiddetto eccesso di mortalità rispettivamente del 18,1% e del 16,2%.

Ventuno dei 30 paesi con statistiche disponibili hanno registrato un eccesso di mortalità superiore alla Svezia. Tuttavia, la Svezia ha fatto molto peggio dei suoi vicini nordici, con la Danimarca che ha registrato solo l’1,5% di eccesso di mortalità e la Finlandia l’1,0%. La Norvegia non ha avuto alcun eccesso di mortalità nel 2020.

L’eccesso di mortalità della Svezia è si è posizionato verso il limite più basso anche in un altro conteggio separato di Eurostat che prendeva in considerazione altri dati rilasciati dall’Ufficio di Statistica Nazionale del Regno Unito la scorsa settimana.

Quell’analisi, che includeva un aggiustamento per tenere conto delle differenze nelle strutture di età e nei modelli di mortalità stagionale dei paesi analizzati, ha collocato la Svezia al 18° posto in una classifica di 26 nazioni. Polonia, Spagna e Belgio erano in cima.

Il capo epidemiologo svedese Anders Tegnell, una figura in gran parte sconosciuta prima della pandemia che è diventata nota a livello internazionale come capo della risposta svedese, ha detto a Reuters che secondo lui i dati sollevano dubbi sull’uso dei blocchi.

“Penso che la gente probabilmente penserà molto attentamente a queste chiusure totali, a quanto buone siano state davvero”, ha detto.

“Possono aver avuto un effetto a breve termine, ma quando le si guarda per tutta la pandemia, si diventa sempre più dubbiosi”, ha detto Tegnell, che ha ricevuto sia minacce di morte che attestati di apprezzamento.

Altri esperti di salute avvertono che interpretare i dati sull’eccesso di morti è irto di rischi e può portare ad ignorare le variabili cruciali.

“Tutti noi dobbiamo stare molto attenti a interpretare i dati sui morti collegati al COVID-19, qualunque sia la loro fonte – nessuno di loro è perfetto”, ha detto a Reuters Mark Woolhouse, professore di epidemiologia delle malattie infettive all’Università britannica di Edimburgo.

“Essi sollevano la questione se, di fatto, la strategia della Svezia ha avuto un relativo successo. Sicuramente sollevano questa domanda”, ha detto, commentando i dati pubblicati per la prima volta dai media svedesi e controllati dall’ufficio statistico della Svezia.

Keith Neal, professore dell’Università di Nottingham in malattie infettive, ha anche consigliato cautela.

Ha citato una serie di fattori come la struttura dell’età e la salute generale di una popolazione, la dimensione media delle famiglie e se un paese ha hub di viaggio con altre megalopoli come significativi.

La percentuale di persone con più di 80 anni in Svezia era del 5,1% all’inizio del 2019, inferiore alla media UE del 5,8% ma alla pari con il Regno Unito e superiore a Norvegia e Danimarca.

La popolazione svedese è anche generalmente più sana della media dell’UE, con un’aspettativa di vita a 82,6 anni nel 2018, rispetto a una media di 81,0 anni nell’UE.

La strategia della Svezia è stata pesantemente criticata da alcuni in patria e all’estero per essere sconsiderata e non sufficiente per proteggere i soggetti vulnerabili dalla malattia.

Tuttavia, il 43% degli svedesi ha una fiducia alta o molto alta in come viene gestita la pandemia, mentre il 30% ha una fiducia bassa o molto bassa, secondo un recente sondaggio.

Il governo e le autorità sanitarie svedesi hanno ammesso di non essere riusciti a proteggere gli anziani svedesi, ma hanno sostenuto di aver fatto il possibile per combattere la malattia, tenendo conto anche della salute generale della popolazione.

Il bilancio ufficiale della Svezia per il COVID-19 è di oltre 13.000 morti, anche se alcune persone potrebbero essere morte per cause diverse dalla malattia.