Ieri <<Una fonte egiziana ha detto al giornale arabo di base a Londra ‘Al-Araby Al-Jadeed’ che gli Usa hanno concordato con il piano per un’azione militare a Rafah in cambio di un attacco limitato all’Iran. Lo ha riferito Haaretz, ma al momento non ci sono conferme in Israele.>> Tratto da https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/04/18/usa-concordi-su-rafah-in-cambio-di-un-attacco-limitato-a-iran_e4b7ef67-acd0-4ef1-9e3a-eeba47e48df8.html

<<Secondo quanto riferito da tre funzionari iraniani al New York Times l’attacco avrebbe colpito una base aerea militare nei pressi della citta’ di Isfahan, nell’Iran centrale, a circa 350 km di distanza dalla capitale Teheran. 
… Gli Stati Uniti non avevano dato il via libera alla risposta israeliana all’Iran. Lo riporta la Cnn che cita fonti dell’amministrazione Biden. “Noi non avevamo approvato la risposta”, ha dichiarato un rappresentante del governo. L’attacco è stato lanciato poche ore dopo che il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian aveva detto proprio alla Cnn che se Israele avesse lanciato attacchi ci sarebbe stata una reazione “immediata e ai massimi livelli”.
Fonti locali riferiscono di attacchi israeliani anche nel sud della Siria.
Se confermato, significa che l’operazione militare di Tel Aviv è più imponente di quanto si prevedesse e prende di mira anche le milizie sciite alleate di Teheran
.
… L’attacco al consolato iraniano a Damasco del primo aprile, durante il quale è stato ucciso il generale iraniano Mohammed Reza Zahedi, è stato attentamente pianificato ma gli israeliani avevano calcolato male la riposta di Teheran. E’ quanto svela il New York Times citando documenti interni israeliani. Secondo funzionari americani e israeliani, lo Stato ebraico si aspettava come risposta della Repubblica islamica solo attacchi su piccola scala da parte sua o dei suoi alleati regionali. Secondo i documenti visionati dal Nyt, il gabinetto di guerra israeliano aveva approvato l’operazione per il 22 marzo, una settimana prima. Gli Stati Uniti sono stati aggiornati sui piani di Israele solo “pochi istanti” prima dell’attacco, avvenuto il primo aprile. Una circostanza che ha fatto arrabbiare Washington, con il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, che il 3 aprile si è lamentato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sottolineando che l’attacco aveva messo in pericolo le truppe statunitensi e che la mancanza di avvertimento da parte di Israele non aveva dato loro il tempo di prepararsi. >> Tratto da https://www.rainews.it/maratona/2024/04/veto-usa-sullingresso-della-palestina-allonu-lanp-ci-spingete-sullorlo-dellabisso-2ce3cfa0-ae04-4e27-826b-6c19b1e79dda.html

<<Alle 4.30 ora italiana, Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran come rappresaglia per quanto accaduto nel fine settimana. Israele aveva avvertito che avrebbe risposto dopo che l’Iran aveva lanciato centinaia di missili e droni contro Israele nella notte tra sabato e domenica.
… Ieri Israele aveva avvisato gli Stati Uniti che avrebbe compiuto ritorsioni contro l’Iran nei prossimi giorni: lo riferisce la Cnn citando un alto dirigente americano. “Non abbiamo approvato la risposta”, ha detto la fonte.>> Da https://www.repubblica.it/esteri/2024/04/19/diretta/guerra_israele_iran_hamas_notizie_oggi-422589351/

<<– Segnalazioni di esplosioni in Iran (Isfahan), Iraq (Baghdad e Babil) e Siria. — Segnalata attività di aerei pesanti su Iraq e Siria. Non è chiaro se USAF o IAF.
… Di nota: 
— Oggi il ministro degli Esteri iraniano: “Nel caso in cui il regime israeliano si imbarchi nuovamente nell’avventurismo e agisca contro gli interessi dell’Iran, la prossima risposta da parte nostra sarà immediata e al massimo livello”
E;
— L’IRAN COLPIRÀ I SITI NUCLEARI DI ISRAELE SE I LORO VENGONO COLPITI Il comandante dell’IRGC, Ahmad Haghtalab: “Se il regime sionista vuole agire contro i nostri centri e impianti nucleari, ricambieremo sicuramente e categoricamente con missili avanzati contro i loro stessi siti nucleari.” Fonte: SkyNews
– Fonti ufficiali del governo israeliano mantengono il puro silenzio radiofonico. Ciò accade solo quando c’è una forte censura e un coordinamento completo. Chiunque abbia a che fare con fonti israeliane sa quanto ciò sia insolito. 
ANALISI RAPIDA:  Il problema principale è che l’Iran si è ora messo all’angolo dopo aver alzato la posta oggi riguardo a una risposta in caso di attacco, ora si sentiranno come se non rispondendo verranno visti come deboli piuttosto che come una potenza regionale. Il che probabilmente ne porterà un altro.>> Tratto da https://halturnerradioshow.com/index.php/en/component/content/article/israel-bombs-iran-syria?catid=17&Itemid=220

Continuano ad arrivare rapporti fortemente contrastanti.
Gli israeliani dicono che si è trattato di un attacco su larga scala, gli iraniani minimizzano affermando che “non ci sono state esplosioni” e che “va tutto bene” (L’IRAN RIDE DELL’ATTACCO DELL’IRAN Portavoce dell’Agenzia spaziale iraniana: “Tutto quello che è successo è stato un tentativo fallito e umiliante per l’aviazione israeliana”).
Questo è molto normale, anche Israele aveva mentito sui danni:
<<MAARIV: “ISRAELE HA FERMATO SOLO L’84% DEGLI ATTACCHI IRANIANI, NON IL 99%”
Ori Vialkov, un ricercatore specializzato nelle guerre di “Israele”, ha rivelato ieri su Maariv che l’IDF ha sottostimato i dettagli riguardanti gli ultimi attacchi di rappresaglia dell’Iran contro obiettivi israeliani
Le difese aeree hanno respinto circa l’84% dell’attacco iraniano, non il 99%. Le immagini satellitari mostrano almeno un danno in uno degli edifici del reattore nucleare a Dimona e due nella zona circostante. L’analisi dei videoclip della base Nevatim nel Negev mostra 4 vittime a causa di missili schiantati e non di frammenti di missili intercettori. L’analisi dei videoclip della base Ramon nel deserto del Negev mostra 5 vittime.
Vialkov ha poi aggiunto che l’operazione True Promise dell’Iran ha visto il lancio di circa 185 droni “Shahed 136” e la loro versione a reazione, lo “Shahed 238”, che può raggiungere una velocità fino a 500 chilometri all’ora, oltre a dozzine di missili da crociera e circa 110 missili balistici, osservando che l’esercito statunitense ha intercettato almeno sei missili utilizzando cacciatorpediniere americani dotati del sistema di difesa missilistica Aegis. L’Iran ha sparato diversi missili balistici a lungo raggio verso “Israele” da vari siti di lancio sul suolo iraniano, ma non ha utilizzato tutti i tipi di missili durante questa operazione. Secondo Vialkov, l’Iran possiede circa 3.000 missili balistici e circa 800-1.000 hanno una gittata che può raggiungere le terre occupate.>> Tratto da https://t.me/rossobruni/39273
<<IRAN: “FALSE LE INFORMAZIONI SUL NOSTRO ATTACCO A DIMONA”
La notizia diffusa dal quotidiano israeliano Maariv secondo cui il reattore “Dimona” sarebbe stato uno degli obiettivi dell’Iran nel suo attacco di ritorsione è falsa e fa parte della guerra psicologica condotta dai sionisti. l’agenzia Fars News, citando fonti informate. Tutte le aree dei territori occupati sono nel raggio di tiro dell’Iran, ma il reattore “Dimona” non figurava tra gli obiettivi della recente operazione punitiva. Lo riferisce l’agenzia iraniana Fars News citando fonti informate.>> Tratto da https://t.me/rossobruni/39278

Leggendo https://www.zerohedge.com/markets/futures-tumble-oil-and-gold-soar-reports-huge-explosions-central-iran-israeli-airstrikes si può ipotizzare che Israele e Iran minimizzano i danni subiti dai loro reciproci scontri (quindi mentono entrambi spudoratamente), oppure vanno avanti di attacchi simbolici, a quanto pare nella nuova guerra asimmetrica nascono gli “attacchi simbolici, programmati e limitati”.
Notizie contrastanti anche da https://warnews247.gr/war-monitor/israhl/to-israhl-eplhkse-thn-aeroporikh-bash-tou-isfaxan-sto-iran-aifnidiastiko-ktuphma-konta-stis-purhnikes-egkatastaseis-vid/

Gli americani lanciano nella notte un bombardamento di rating di avvertimento. Ma Israele sferra comunque l’attacco contro l’Iran:
<<Sottolineando che la guerra continua più a lungo del previsto, l’agenzia di rating ha anche tagliato le prospettive del credito israeliano da “stabile” a “negativo”.
A causa del conflitto con l’Iran, della guerra in corso a Gaza e dell’escalation al confine settentrionale, l’agenzia di rating internazionale S&P ha annunciato di aver tagliato il rating di Israele da A+ ad AA-. Inoltre le prospettive creditizie di Israele sono state declassate da “stabile” a “negativo”. L’annuncio è arrivato inaspettato, dato che la decisione ufficiale di S&P sul rating creditizio di Israele non era prevista prima del 10 maggio.
Perché è successo questo?
Nell’annuncio di S&P, l’agenzia stima che il recente inasprimento del conflitto tra Israele e Iran aumenti i rischi geopolitici che erano comunque elevati per Israele. Sebbene S&P non veda un conflitto regionale su larga scala, la guerra tra Israele e Hamas e il confronto con Hezbollah continueranno per tutto il 2024, contrariamente alla precedente stima secondo cui i combattimenti sarebbero finiti in non più di sei mesi.
Inoltre, l’agenzia di rating prevede che il deficit fiscale del governo salirà all’8%, superiore all’obiettivo del governo del 6,6%. “Prevediamo che il deficit pubblico generale di Israele salirà all’8% del Pil nel 2024, principalmente a causa dell’aumento della spesa per la difesa. I deficit più elevati continueranno anche nel medio termine”, ha scritto S&P. S&P stima inoltre che il rapporto debito/Pil di Israele raggiungerà il 66% nel 2024, rispetto al 60% dello scorso anno.
Quali scenari vede S&P?
Lo scenario fondamentale di S&P si basa su diversi punti: la guerra tra Israele e Hamas continuerà, probabilmente a un’intensità minore, per tutto il 2024, con normali scontri a fuoco con Hezbollah al confine settentrionale, ma senza alcuna escalation del conflitto diretto con l’Iran o con un conflitto regionale più ampio in Medio Oriente.
S&P ha scritto, prima delle ultime notizie sulle esplosioni in Iran, “Attualmente vediamo diversi possibili rischi di escalation militare, incluso uno scontro militare più sostanziale, diretto e prolungato con l’Iran. Israele è sotto pressione internazionale per limitare la sua risposta all’attacco del 13 aprile, mentre l’Iran ha annunciato l’intenzione di non intensificare l’escalation, tuttavia, a nostro avviso permangono i rischi di un incidente o di un errore di calcolo, soprattutto se ci fossero più scontri a fuoco tra le due parti.”
Un altro scenario prevede l’espansione del conflitto con Hezbollah al confine settentrionale di Israele. “L’espansione degli attuali conflitti potrebbe presentare ulteriori rischi sociali e di difesa per Israele, che potrebbero influenzare una serie di indici economici e fiscali, in contrasto con il nostro scenario di base”.
Cosa hanno fatto le altre agenzie di rating?
Delle tre principali agenzie di rating internazionali, Moody’s è stata la prima a tagliare il rating di Israele dall’inizio della guerra. A febbraio Moody’s ha annunciato il primo taglio del rating creditizio nella storia di Israele, oltre a ridurre a negativo l’outlook creditizio. Al contrario, Fitch ha deciso il mese scorso di lasciare invariato il rating creditizio di Israele, ma di tagliare le prospettive.
Cos’altro diceva l’annuncio?
Sul lato positivo, S&P ha notato che Israele mantiene punti di forza finanziari, compreso l’accesso ai mercati internazionali dei capitali, un surplus delle partite correnti, una forte posizione patrimoniale netta sull’estero e significativi saldi in valuta estera il mese scorso, e obbligazioni per un totale di 8 miliardi di dollari in una varietà di termini. (cinque, dieci e 30 anni). Il fatto che le esportazioni israeliane siano in gran parte basate sull’alta tecnologia ha giocato a favore di Israele, e secondo le stime dell’azienda non è probabile che venga danneggiato.
Sul lato negativo, S&P ha osservato che il continuo sostegno finanziario da parte degli Stati Uniti a Israele potrebbe essere messo in discussione se le divergenze di opinione sugli sviluppi a Gaza dovessero continuare. L’agenzia prevede che la crescita economica quest’anno sarà solo dello 0,5%, rispetto al 2% dell’anno scorso.>> Tratto da https://en.globes.co.il/en/article-sp-cuts-israels-credit-rating-1001477141#utm_source=RSS

Oggi è il suo compleanno: chissà che regalo chiederà…

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Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)