Qualche giorno fa leggo un commento piccante: “pianificare una drastica, selettiva, riduzione delle masse… che so, da 7mld a 500/800mln”. Ovviamente chiedo all’interessato se si riferiva a Georgia Guidestone (https://it.wikipedia.org/wiki/Georgia_Guidestones).
Però poi mi sono ricordata di vecchie pagine impolverate nel cassetto, il National Security Study Memorandum 200 (http://schillerinstitute.org/strategic/NSSM200.htm) di Henry Kissinger dove si analizza la crescita della popolazione nei paesi meno sviluppati, già all’epoca una forte preoccupazione per la sicurezza nazionale USA. Infatti secondo tale documento una forte crescita di popolazione crea disordini civili e instabilità politica. Già nel 1974 si pensava di introdurre misure di controllo della popolazione e di promuovere la contraccezione nelle nazioni a rapida crescita demografica : “The policy gives “paramount importance” to population control measures and the promotion of contraception among 13 populous countries to control rapid population growth which the US deems inimical to the socio-political and economic growth of these countries and to the national interests of the United States since the “U.S. economy will require large and increasing amounts of minerals from abroad” and the countries can produce destabilizing opposition forces against the US.”
Il piano prevedeva di influenzare i leader nazionali, di agire attraverso i mass media e programmi di istruzione e motivazione. Le nazioni poste sotto osservazione potevano creare il 47% della crescita mondiale della popolazione, le poste sotto osservazione erano: India, Bangladesh, Pakistan, Indonesia, Thailandia, Filippine, Turchia, Nigeria, Egitto, Etiopia, Messico, Colombia e Brasile. Già all’epoca nasce il progetto per creare condizioni atte a diminuire la fertilità. Schiettamente Kissinger si preoccupava del fatto che l’economia americana avrebbe richiesto grandi e crescenti quantità di minerali provenienti dall’estero, soprattutto dai paesi meno sviluppati (dove esiste tanta natalità e tanta instabilità). Eh mica gli USA devono avere problemi per mettere le mani sulle forniture di risorse, questo intaccherebbe gli interessi economici degli Stati Uniti. L’impero si deve approvvigionare di minerali di alta qualità e combustibili senza essere disturbata, e i temi politico-economici di certe nazioni povere sono una vera seccatura.
Lo stesso con pacatezza fa notare che certi problemi non accadono se nelle nazioni si innesta una condizione di lento o zero crescita della popolazione. Una popolazione più anziana è meno incline alla violenza e i soggetti difficilmente attaccheranno le istituzioni legali del governo dove ci sono proprietà imperialiste o società multinazionali (vi ricorda qualcosa?). L’aborto è la strategia geopolitica maggiormente menzionata perché nei paesi in via di sviluppo i metodi contraccettivi sono assolutamente fallimentari a causa dell’ignoranza, mancanza di preparazione e non utilizzo. L’articolo https://www.schillerinstitute.org/food_for_peace/kiss_nssm_jb_1995.html afferma che Brent Scowcroft fu incaricato di attuare il piano e al direttore della CIA – George Bush – fu ordinato di assistere Scowcroft (George Bush fu l’undicesimo direttore della Cia dal gennaio 1976 al gennaio 1977).
Però il piano nei 13 stati indicati non ha mai dato i frutti desiderati. Semmai è accaduto il contrario, ovvero sono stati i paesi più civilizzati a ridurre il numero delle nascite. E lo spiega bene Maurizio Blondet nell’articolo http://www.maurizioblondet.it/suicidio-demografico-delleuropa-ed-vietato-piangerla/ : “i nostri governanti senza figli riempiono i nostri paesi di immigrati dall’Africa e dal Medio Oriente: saranno loro che compreranno i begli appartamenti dei nonni, sosterranno la domanda di auto e di ostetriche, sono quelli che pagheranno le nostre pensioni.” E “Attenzione: le mie non sono predizioni; sono calcoli. E non tengo nemmeno conto del continuo arrivo di nuovi migranti,che in Italia sono centinaia di migliaia l’anno e avvicinano nel tempo il momento in cui la popolazione “italiana” sarà musulmana: ben prima di 40 anni, facciamo 20. A Bruxelles, capitale della UE, il 25% delle nascite sono di musulmani, in Galles e Scozia, il nome più frequente dei nuove nati è Mohammed. Le classi elementari sono già oggi riempite di bambini musulmani; fra 15 anni, ad entrare nel mercato del lavoro saranno loro. Non si dice che sia un male o un bene; è un dato di fatto, che avrà conseguenze sul sistema politico e il livello di civiltà vigenti.” [GRAZIE DIRETTORE]