Brett Wilkins scrive: <<I media corporativi statunitensi sono saturi di opinionisti – molti dei quali ex-militari o funzionari della sicurezza nazionale – che vanno in onda per promuovere politiche e azioni da falco in Ucraina e altrove senza rivelare i loro legami con l’industria delle armi, secondo un rapporto pubblicato questa settimana.
Analizzando le opinioni su una serie di testate tra cui CNN, MSNBC e NBC News, Aditi Ramaswami e Andrew Perez di The Lever hanno scoperto che le reti non hanno informato gli spettatori che molti dei loro ospiti esperti che hanno chiesto di fornire all’Ucraina più armi per difendersi dall’invasione della Russia erano attualmente impiegati dall’industria delle armi o dai suoi sostenitori.

“Dall’inizio della crisi ucraina, i titoli della difesa degli Stati Uniti in aziende leader come Raytheon, Northrop Grumman e Lockheed Martin sono aumentati, e ci si aspetta che continuino a salire nei prossimi mesi. E sulla scia dell’invasione della Russia, il presidente Biden ha firmato in legge un pacchetto di spesa che indirizza un record di 782 miliardi di dollari verso la difesa – quasi 30 miliardi di dollari sopra la sua richiesta iniziale.
La legge firmata dal presidente autorizza 6,5 miliardi di dollari in aiuti militari per i paesi dell’Europa orientale, compresi 3,5 miliardi di dollari in nuove armi per l’Ucraina. Questo si aggiunge al miliardo di dollari già speso per armare le forze ucraine con armi come i missili anticarro Javelin prodotti da Raytheon e Lockheed Martin, e i missili terra-aria Stinger di Raytheon.>> Tratto da https://www.commondreams.org/news/2022/04/12/new-reporting-details-corporate-medias-war-industry-pundits

<<A livello intuitivo, una bolla epistemica può essere concepita come una struttura epistemica che coinvolge uno o più gruppi di individui – in qualità di agenti epistemici – e la cui funzione principale è quella di isolare i membri di tale struttura da un certo insieme di prove e controprove. Il processo epistemico centrale della bolla epistemica è quello di omettere o rendere irrilevanti certi tipi di prove e controprove. Questo processo è promosso e sostenuto da una struttura sociale caratterizzata da un’identità e da riti ben precisi, tali da rendere difficile l’acquisizione di prove provenienti da altri gruppi. La nozione di bolla epistemica ha un raggio di applicazione molto vasto che va oltre i casi connessi alla post-verità. Si pensi, ad esempio, al modo in cui funziona l’attività scientifica nelle istituzioni accademiche e di ricerca: se un ricercatore basa la propria ricerca su una certa ipotesi, la prassi consolidata è quella di fare riferimento solo a studi pubblicati in sedi editoriali appropriate che attestino la fondatezza dell’ipotesi. Va notato che chiunque è immerso in bolle epistemiche nella vita di tutti i giorni. Infatti, la struttura sociale in cui viviamo è costituita da una rete di amicizie e di contatti professionali il cui effetto, plausibilmente, è quello di escludere una quantità non irrilevante di possibili informazioni. Sicuramente le strutture sociali in cui siamo immersi promuovono l’esclusione di prove e controprove che potrebbero essere addotte da gruppi di persone molto distanti da noi, da un punto di vista sia socio-culturale che generazionale.>> https://www.1088press.it/verita-e-post-verita/5-epistemologia-della-post-indagine/

Le bolle epistemiche sono pervasive, prevalgono e dominano. La struttura sociale in cui viviamo rafforza un pensiero/idea e scredita gli individui anche se questi ultimi apportano importanti prove. Non importa se queste prove sono accurate, la comunità che vive epistemicamente rimane chiusa a chi la pensa in modo diverso. Quindi si creano comunità coese che hanno alla base forti convinzioni identitarie.
<<Prima di tutto si può analizzare la struttura delle bolle epistemiche in riferimento a quanto esposto in precedenza riguardo la dinamica dubbio/credenza nello schema logico-pragmatico di Peirce. Tale dinamica può di fatto essere definita come una reazione immediata e soddisfacente all’irritazione del dubbio. La fissazione della credenza necessaria per la cessazione dello stato di irrequietezza e insofferenza, come si è detto, si compie all’interno del modello costituito dai quattro metodi delineati – la tenacia, l’autorità, la ragione a priori e la scienza – e attraverso moduli specifici, i quali acquistano consistenza e legittimità a seconda delle circostanze di utilizzo e in base alla credenza che portano ad assicurare. Così pensata, la bolla epistemica si configura esattamente come il modulo privilegiato nel quale la fissazione della credenza si attua attraverso il metodo della tenacia. Ciò è introdotto da Woods con una definizione della differenza tra conoscenza e credenza, posta parallelamente rispetto alla dinamica dubbio/credenza di Peirce e alla luce di una prospettiva agent-based (Woods, 2005)>> Tratto da pag.17 https://www.researchgate.net/profile/Selene-Arfini/publication/283846599_Bolle_epistemiche_scienza_e_credenza/links/573dc27b08aea45ee842d4f2/Bolle-epistemiche-scienza-e-credenza.pdf?origin=publication_detail

Immersi nella bolla epistemica non si riesce ad accedere a fonti di informazione rilevanti, intenzionalmente o involontariamente. È diverso da una filter bubble dove le informazioni non ci arrivano (A filter bubble is an Internet phenomenon where social media platforms such as Facebook and Google limit our exposure to news and other information by using algorithms to prioritize content that matches our demographic profile and online history).
Esempi di bolle epistemiche sono quelle in cui deliberatamente blocchiamo, rimuoviamo gli amici o disconnettiamo le persone sui social media che hanno opinioni opposte o in cui ci abboniamo solo a canali di notizie o blog che confermano le nostre convinzioni esistenti.
La bolla epistemica è esacerbata quando ci mescoliamo solo con persone con background e punti di vista simili.

Questo vale per tutte le fazioni, anche per me.
Dopo lunga riflessione, convengo col Prof Roberto Bonuglia, ovvero siamo caduti TUTTI quanti in un grosso tranello.
<< È un male antico e non solo italiano: la tendenza in base alla quale “alla concezione critica si sostituisce una concezione dogmatica”, l’aveva già denunciata un certo Karl Marx quando, il 15 settembre 1850, si «separò da quei comunisti che volevano continuare con le cospirazioni». Sorprende ‒ pur avendone viste di tutti i colori ‒ che la narrazione di questo conflitto si sia cristallizzata in due spalti fatti da ultras che hanno in comune solo un aspetto: l’ortodossia acritica di assumere una posizione preconfezionata e di difenderla a tutti i costi: da una parte i Mughini che intessono le lodi del battaglione Azov ‒ ai suoi occhi fatto «dei “buoni”, degli eroi» ‒, dall’altra i «neofiti della Stella Rossa» imprigionati nel loro «linguaggio binario».  Viene da chiedersi, in primis, la ragione di questa faciloneria nel calzare nuove maglie da stadio che ha contagiato ‒ molto più del Covid-19 ‒ da una parte, i protagonisti del mainstream e, dall’altra, i fondamentalisti del complottismo. Gente, insomma, che “da sinistra” come “da destra” ha ceduto alla tentazione revisionista di giungere «alla revisione del loro medesimo revisionismo».>> Tratto da https://www.corriereregioni.it/2022/04/08/la-nuova-pandemia-il-tifo-da-stadio-nel-conflitto-russo-ucraino-di-roberto-bonuglia/.
Quindi i media hanno fornito tutte le informazioni possibili e immaginabili, ma il pubblico di analfabeti funzionali ha ricreato la solita tifoseria da stadio.
LA maggior parte delle persone dismette il senso critico con il ben più facilmente assimilabile dogmatismo proprio come lo stesso Marx spiegava qua:

<<L’humus è comune. E non si tratta della madre degli stolti sempre incinta: è l’analfabetismo funzionale, per dirla con Tullio De Mauro ‒ aggravato dall’infodemia da social ‒ a renderli lettori illusoriamente informati, con la condivisione compulsiva, al limite della patologia, di verità ufficiali o di fake news. Ignare vittime, inoltre, delle filter bubbles (bolle di filtro) che Google e Facebook creano ad hoc e che portano gli utenti a perdersi ‒ stavolta volontariamente ‒ in epistemic bubble (bolle epistemiche). https://www.corriereregioni.it/2022/04/08/la-nuova-pandemia-il-tifo-da-stadio-nel-conflitto-russo-ucraino-di-roberto-bonuglia/

Nella bolla epistemica le persone assorbono acriticamente, tutto diventa dogmatico, si convincono e quindi rifiutano il contraddittorio. Negli ultimi due anni, prima col gretinismo, poi col covid e ora con la guerra in Ucraina, ho ben capito che attingendo a “informazioni diverse o da fonti non convenzionali”, mi sono solo trovata in perenne contrasto. Sono andata contro la propaganda e sono stata messa messa in black list, accusata di non supportare ciò che dicono i media o la scienza, queste ultime due sono le uniche in grado di trasmettere “la verità assoluta ed indiscutibile”, quindi tutto il resto è bufala a prescindere.
Questo si viene anche a creare in seguito a questo fenomeno: <<… Se prendiamo in considerazione quanto discusso sinora, possiamo riassumere il rapporto tra i vari livelli di fenomeni che sono alla base dell’attuale facilità di polarizzazione in due livelli che interagiscono. Partiamo dal secondo livello, come viene spesso chiamato in ambito scientifico, che consiste nel livello sociale e contestuale in cui ci troviamo a essere nella nostra quotidiana esposizione a notizie e in generale a informazione sullo stato del mondo. Siamo soggetti sempre più alla preselezione di contenuto da parte dei filtri, che siano essi algoritmi o le nostre reti sociali su cui facciamo affidamento per ricevere informazioni. Entrambi hanno la tendenza a creare delle bolle in cui riceviamo informazioni che ci confermano le nostre convinzioni piuttosto che metterle in discussione e indurci al pensiero critico.>> tratto da https://www.ilfoglio.it/cultura/2017/06/04/news/la-post-verita-e-una-bolla-137858/amp/
<<Rimane sempre possibile utilizzare forme di pensiero critico ma le scorciatoie mentali che utilizziamo ogni giorno hanno il sopravvento nella maggior parte dei casi perché siamo dei ‘risparmiatori cognitivi’. Il livello 1, quello che riguarda l’individuo, diventa inestricabilmente legato al livello 2 in cui effetti di rinforzo positivo possono rendere una persona estremamente resistente al cambiamento di opinione.>> https://www.ilfoglio.it/cultura/2017/06/04/news/la-post-verita-e-una-bolla-137858/amp/

<<Esempi ‒ e ce ne sarebbero molti altri ‒ di conflitti morali, prima ancora che ideologici, nei quali seguendo le strade del dogmatismo risulta impossibile scindere i buoni dai cattivi, le vittime dagli aggressori, come magistralmente ricostruito qualche giorno fa da un articolo di Francesco Lamendola. E che solo assumendo come bussola i valori della traditio e della coerenza ‒ che non è ortodossia ‒ si può invece analizzare con senso critico, distaccato, proprio dello storico e dell’Uomo e della Donna della Tradizione. Prendendo giustamente le distanze da opere di compilazione événementielle o indulgenti nei più vieti e biechi metodi della histroire idéologisante e ‒ Dio ce ne liberi ‒ da quelle «di rigorosa impostazione marxista». Il tutto per non correre il rischio ‒ “da sinistra” come “da destra” ‒ che ha invece travolto chi ha ceduto alla tentazione revisionista di giungere «alla revisione del proprio medesimo revisionismo».>> https://www.corriereregioni.it/2022/04/11/tra-cecchini-e-diritto-di-resistenza-due-letture-consigliate-di-roberto-bonuglia/

Sicuramente in questi ultimi anni i media e la scienza sono asserviti a interessi socio-politico-economici.
Solo in pochi si rendono conto che ormai da anni non esiste il dibattito, ovunque gli opinionisti urlano istericamente, inveiscono, spesso non argomentano e non permettono a chi ha idee diverse di poter parlare con calma. Non c’è possibilità di approfondimento vero.

Pandemia, cambiamento climatico, movimenti migratori, e guerre varie (presenti e passate): sta a noi cercare di sviluppare una maggior senso critico, senza cadere in fanatismi. Questo vale per tutte le fazioni.
Sicuramente la narrativa imperante desidera zittire chi fa controinformazione, vorrebbe oscurare i blog dei divergenti, per me possono anche farlo domani, tanto la verità emerge sempre e con effetto boomerang
. Alessia C. F. ALKA

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Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)