In questo attuale ciclo eonico finale, dove le ideologie nichiliste si sono cristallizzate come pietre nelle menti dell’umanità, dove è venuta meno la capacità di interpretare i segni dei tempi e di come Dio sarebbe intervenuto nella storia attraverso uomini suoi, rimane sempre valida la ricerca della Verità, la ricerca del Cristo ignorato e sottoposto alla morte di Dio, come una continua crocifissione spirituale. Il vero ed unico fine autentico della vita umana è trovare la Reale ed Originale Risposta Spirituale, come sfida al mondo disgregato sotto i colpi dei figli delle forme antitradizionali e come soluzione allo smarrimento ed all’angoscia dell’uomo che non conosce il Dio materno ed amoroso che perdona. In “Dignità del cristianesimo e indegnità dei cristiani”, presentato l’anno 1928 a Parigi, durante l’esilio, essendo fuggito dall’allora Unione Sovietica, che si intravedeva come minaccia antimorale ed antispirituale, il filosofo ucraino Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev1, riflette sulla crisi del mondo moderno (la cui massima espressione si rintraccia in quegli spiriti che hanno animato la rivoluzione russa: socialismo, ateismo e nichilismo, esiti naturali del positivismo umanistico), interpretandola come crisi del cristianesimo storico.

“Tutti i moti naturali dell’anima sono retti da leggi analoghe a quelle della pesantezza materiale. Solo la Grazia fa eccezione – «Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù» (Rm. 6,8-11).

Bisogna sempre aspettarsi che le cose avvengano conformemente alla pesantezza; salvo intervento del sovrannaturale.

“Due forze regnano sull’universo: luce e pesantezza.

Pesantezza. In genere quel che ci si aspetta dagli altri è determinato dagli effetti della pesantezza in noi; quel che noi riceviamo da loro è determinato dagli effetti della pesantezza in essi. Qual che volta (per caso) questi due fatti coincidono; spesso no. Come mai accade che, dal momento in cui un essere umano dimostra di aver poco o punto bisogno di un altro, quest’ultimo si allontana?2

Già nel passato vi sono stati molti eventi di questa categoria e senza dubbio ve ne saranno ancora molti nel futuro; avvenimenti di rilievo più o meno differenziato, a seconda che con essi si terminano dei periodi più o meno vasti e che essi concernono l’insieme dell’umanità terrestre, ovvero l’una o l’altra delle sue parti, una razza o un popolo determinato.

Vi è perciò da ipotizzare che allo stato presente del mondo il cambiamento che interverrà avrà una portata assai generale e che, quale si sia la forma da esso rivestita e che noi non cercheremo affatto di definire, investirà più o meno l’intera terra. In ogni caso, le leggi che reggono siffatti eventi possono essere applicate analogicamente a tutti i gradi o piani; onde quel che si può dire sulla «fine del mondo» o meglio «fine di un mondo» nel senso più completo possibile, ma tuttavia di solito riferito al solo mondo terrestre o mentale e psichico, resta vero, “nelle dovute proporzioni, anche per il caso della semplice fine di un qualunque mondo, inteso in un senso assai più ristretto. Queste osservazioni preliminari aiuteranno molto a far capire le considerazioni che seguiranno. In altre opere, noi abbiamo già avuto l’occasione di far assai spesso come cenno alle «leggi cicliche»”.

Nella nostra osservazione riteniamo pertanto che il punto di svolta dell’Occidente ma anche dell’Oriente, sarà nuovamente l’Italia, che pur nel caos in cui l’hanno portata i partiti che si sono succeduti, dopo la fine del fascismo ed il caos mondiale americano, che ci ha portato in dote la Mafia che era stata sconfitta3, ha mantenuto una tradizione sacra nascosta, celata e silenziosa che lentamente si diffonderà e che cambierà il volto del mondo. La «fine di un mondo» è la fine di una visione storico-politico-religiosa-metafisica ed economica, che sarà sostituita dalla coscienza dell’uomo come punto centrale, come chiesa, per la nuova civiltà che è stata annunciata da Cristo duemila anni fa.

L’eone del terzo millennio, pur confuso da teorie esoteriche che operano per confondere l’umanità, ritroverà la sua affermazione nel recupero totale della piena Regalità di Cristo e pertanto nell’idea di un impero interiore4 che si rifletterà inoltre in una nuova forma esteriore di vita sociale ed il tutto sarà realizzato a mezzo di un linguaggio nuovo ed antico, che sarà nuovo nella proposizione profondamente colloquiale, ma antico perché condenserà tutta la Patrologia d’Oriente e di Occidente. Le rivoluzioni, per la loro natura e per la loro costruzione, hanno il potere di riportare dal punto di arrivo nuovamente al punto di partenza, pertanto ad un nuovo ordine più vasto che è esattamente il contrario del Grande Reset. L’età oscura delle ideologie che sembravano trionfare per un tempo ha la sua scadenza individuata in alcuni indizi imminenti.

In primis è evidente il disordine che regna sia nella chiesa che nella società, dove l’innalzamento delle passioni umane ha rimosso l’unità di un ordine superiore attraverso il “nuovo umanesimo” che ha le sue radici storiche in Marx5.

In secundis, quali possano pur essere le sembianze, si può esser sicuri che tutti gli squilibri incompleti e momentanei concorreranno, alla fine, a realizzare l’equilibrio totale interiore che si specchierà in quel mondo esteriore che ritroverà la conoscenza più vera.

In una concezione della realtà esistenziale che tralasci le inammissibili idee moderne di un trend rettilineo della storia e di illimitato progresso, il percorso dell’umanità presenta, a partire dalle origini, tutta una serie di Civiltà nate, cresciute e sparite, alcune senza lasciare tracce, altre, invece, sono vissute trasmettendo alle successive gli elementi necessari e spirituali.

Allo stesso modo i principi e le dottrine cui tali civiltà si ispiravano e che le fanno definire “tradizionali”, sono sempre vivi e presenti nella fase di sviluppo, mentre nella decadenza vengono via via misconosciuti, sino al trionfo delle forze legate al materialismo ed alle forme psichiche, sentimentali e pseudo-religiose.

“Nel nostro secolo di scarsa fede, di diffuso scetticismo, il cristianesimo viene giudicato guardando ai cristiani. Nei secoli precedenti, secoli della fede, il cristianesimo veniva giudicato per la sua verità eterna, la sua dottrina, i suoi precetti. Ma il nostro secolo è troppo assorbito dall’uomo e dall’umano. I cattivi cristiani hanno offuscato il cristianesimo. Le cattive opere dei cristiani6, la loro distorsione del cristianesimo, le loro violenze sono più interessanti del cristianesimo stesso, sono più eclatanti della sua grande verità. Così il cristianesimo viene giudicato da molti nostri contemporanei guardando ai cristiani, cristiani falsi, esteriori, degenerati. Il cristianesimo è la religione dell’amore, ma viene giudicato per la malvagità e l’odio dei cristiani. Il cristianesimo è la religione della libertà, ma viene giudicato per le violenze commesse dai cristiani nella storia. I cristiani compromettono il cristianesimo, sono un’insidia per le anime deboli.

Sovente si fa notare che i rappresentanti delle altre religioni – buddisti, maomettani, ebrei – sono migliori dei cristiani, osservano meglio i precetti della propria religione. Si fa riferimento anche a coloro che non credono affatto, addirittura agli atei e ai materialisti, che spesso sono migliori dei cristiani, più idealisti nella vita, maggiormente capaci di sacrificio. In fin dei conti tutta l’indegnità, tutta la bassezza di molti cristiani consiste proprio nel fatto che essi non osservano i precetti del cristianesimo, li tradiscono e li distorcono. La bassezza dei cristiani viene giudicata in relazione all’elevatezza del cristianesimo, per la sua sproporzione rispetto a tale elevatezza. Ma come si può giudicare il cristianesimo per l’indegnità dei cristiani, quando i cristiani stessi vengono giudicati per la loro discordanza rispetto alla dignità del cristianesimo? Siffatti giudizi sono evidentemente contraddittori. Se i seguaci delle altre religioni sono spesso superiori ai cristiani, osservano meglio i precetti della propria religione, è proprio perché è proprio perché è più semplice osservare i precetti delle altre religioni, data l’eccezionale elevatezza del cristianesimo. È più semplice essere maomettani che cristiani. E se il cristiano fosse come quel maomettano che gli viene portato in esempio, o come l’ebreo ligio alla legge7, sarebbe un cattivo cristiano che non osserva l’insegnamento di Cristo. La cosa più difficile è realizzare nella vita la religione dell’amore, ma non per questo la religione dell’amore è meno elevata o meno vera.

“Il cristianesimo non ha colpa del fatto che la sua verità non venga osservata e realizzata nella vita. Cristo non ha colpa del fatto che i suoi precetti vengano calpestati. Gli ebrei credenti, fedeli alla propria fede, amano sottolineare che il principale vantaggio dei precetti della religione ebraica consiste nel fatto di poter essere messi in pratica. La religione ebraica è maggiormente adattata alla natura umana, più praticabile, corrisponde meglio agli scopi della vita terrena e richiede minori sacrifici. La religione cristiana è la più difficile, la più irrealizzabile, la più contraria alla natura umana, e richiede sacrifici insostenibili. I rappresentanti della religione ebraica considerano il cristianesimo8 una religione illusoria, inutile per la vita e quindi dannosa. Spesso misuriamo le virtù morali delle persone in base alla loro fede e al loro ideale. Se il materialista per la sua concezione si dimostra buono, fedele alla propria idea, capace di compiere sacrifici per essa, ci impressiona per grandezza d’animo e si cita come esempio. Ma è immensamente difficile per il cristiano essere all’altezza della propria fede, del proprio ideale, poiché egli deve amare i suoi nemici, portare la propria croce, deve resistere eroicamente alle tentazioni del mondo, cosa che non devono fare né il credente ebreo, né il maomettano, né il materialista. Il cristianesimo guida la nostra vita lungo la strada della più grande resistenza, la vita del cristiano è crocifissione di sé stessi.9

Allo stato presente del mondo noi abbiamo dunque da un lato tutte le civiltà che conservano ancora l’impronta dello spirito tradizionale, e tali sono le civiltà orientali, e, dall’altro, una civiltà propriamente antitradizionale, che è la civiltà occidentale moderna. Alcuni sono giunti finanche a contestare che la stessa divisione dell’umanità in Oriente e Occidente corrisponda ad una realtà, mentre ciò, almeno per l’epoca attuale, non può esser messo pericolosamente in dubbio. Innanzitutto, che esista una civiltà occidentale, comune all’Europa e all’America, decadente, hollywoodiana, genderista e delle nuove idee inutili che innalzano passioni umane ad idolatrie, è un fatto su cui tutti saranno d’accordo, quale sia poi il giudizio che si formulerà circa il valore di questa civiltà sarà nei tempi della sua dissoluzione che sono già in essere e che saranno appropriatamente revisionati dagli storici che attribuiranno a questo periodo un anima decadente e frivola.

Per l’Oriente, la questione è meno semplice, perché, effettivamente, di civiltà orientali ne esistono parecchie, non una soltanto. È sufficiente riflettere sull’Oriente Ortodosso, che pur essendo risorto dal martello sovietico, sta recuperando le forze spirituali per un rinnovamento tradizionale della Civiltà10.

Vale la pena notare che i tratti comuni, quelli caratterizzanti ciò che definiamo come civiltà tradizionale, siano assenti nella Civiltà Occidentale, affinché la distinzione e perfino l’opposizione fra Oriente e Occidente resti completamente motivata. Ora, appunto così stando le cose, un carattere tradizionale è in realtà ancora comune a tutte le parti non-europeizzate o disgregate della civiltà orientale.

La falsa e materialistica Civiltà occidentale cosa propone?

Il punto fondamentale su cui si deve insistere è appunto questo: l’opposizione fra Oriente e Occidente non aveva alcuna ragion d’essere quando anche in Occidente esistevano delle civiltà tradizionali: essa non acquista un senso quando si tratta specificamente dell’Occidente moderno, poiché una tale opposizione è più fra forme spirituali incarnate, che non fra entità geografiche più o meno chiaramente circoscritte.

Durante il Medioevo, lo spirito occidentale nei suoi aspetti più rilevanti, rammentava lo spirito orientale ed era assai più vicino a questo che non a ciò che l’Occidente è divenuto nei tempi odierni. Ed è per questo che la attuale modernità considera ancora il Medio Evo come secolo buio, proprio in virtù di una disarticolazione e di un ribaltamento della percezione.

La civiltà occidentale poteva allora considerarsi simile alle civiltà orientali, quanto queste lo sono fra di loro.

Nel corso degli ultimi secoli si è effettuato un’alterazione rilevante, disarmonica, e molto più onerosa di tutte le devianze che avevano potuto manifestarsi anteriormente in epoche di decadenza.

Il mondo moderno Occidentale ha stravolto la direzione complessiva seguita dall’attività umana sia spirituale che morale che etica.

Il motivo della incomprensione fra Oriente ed Occidente non sta nell’Oriente ma nella decadenza materialistica e dell’esaltazione delle passioni umane:

  • pederastia11,
  • pedofilia12,
  • genderismo13,
  • utero in affitto14,
  • eutanasia15,
  • ecologismo16,
  • animalismo17.
  • pedofilia
  • solidarietà18

Un tempo la Chiesa ribadiva una frase di Cristo: condannare il peccato non il peccatore19. Nelle sue considerazioni sul modo in cui i Cristiani dovrebbero riflettere sull’ambiente il teologo Germain Grisez osserva anche che alcune persone provando una reverenza quasi religiosa nei confronti della natura e un’affinità con le cose subumane… possono anche spingersi fino ad attribuire loro dei diritti: giornata mondiale della terra, giornata mondiale degli oceani, giornata mondiale dei vattelappesca vari; si innalza la materia non il Creatore. Se si innalzasse Cristo tutte queste false elevazioni sarebbero raggruppate e vedute sempre sotto l’occhio della bontà della Creazione.

ll Cuore Divino si fece l’uomo venuto a salvare l’umana civiltà e Regalità della vita in pericolo di essere distrutta dal diritto strapotente delle ragioni dei vinti e dei vincitori.

Il mite, regale spirito dell’imperatore Augusto preparò l’Ara Coeli per accogliere il Figlio del Cielo. Gli iniqui, corrotti giudici dell’impero innalzarono la croce per uccidere il Figlio del Cielo, Salvatore della civiltà della vita e del mondo!

Il diritto romano stava esaurendo la sua carica di umana e spiirutale energia e perciò non poteva più reggere i popoli dell’impero.

Doveva dall’Alto discendere a terra il Diritto Divino, il solo capace di reggere stabilmente il governo di tutti i popoli della terra.

I Romani riuscirono a fare sorgere una grande civiltà in nome di dei che in quel tempo rappresentavano il Dio Ignoto ma che erano forme espressive e visibili della loro coscienza Tradizionale. Oggi, le nazioni della terra pretenderebbero di mantenere in vita la civiltà in nome di idoli che vogliono uccidere il Dio vero e non più ignoto, ma bene noto nel Nome vero a tutti i popoli della terra!

La civiltà europea ha le sue radici nel Diritto romano cristiano.

Se si staccasse da queste sue radici, bene che vada, diventerebbe una colonia di barbari diritti di uomini senza alcun diritto. Cristo Dio è il nome della Verità che salverà alla civiltà europea il diritto d’esistere!

L’Europa, segnata ovunque dall’Amore di Cristo, di Maria e dei suoi Santi, ritroverà la sua unità ritornando a bere alle fonti inesauribili della sua Acqua Viva.

Non amano il popolo coloro che non accolgono il trionfo della vera civiltà cristiana, la Civiltà dell’Amore, per estenderla a tutte le genti di buona volontà: «Costoro sono come fonti senz’acqua, nuvole agitate dal turbine, e dense tenebre sono ad essi riservate» … (II Piet. 2:17) … Le vecchie ingiustizie del passato non solo non sono sparite ma bensì si sono sommate creando un enorme colosso di ingiustizia, tanto che le menti degli uomini non hanno la capacità di risolverle! Al punto in cui siamo arrivati non c’è più possibilità di andare oltre, ma è urgente tornare indietro per riscoprire la radice vera della giustizia: Cristo Dio20!

Persino Iddio si riposò il sesto giorno! L’uomo di oggi invece, ha la pretesa di potere superare l’energia di Dio.

L’uomo di oggi, senza più posa, senza riposo ha voluto crearsi il suo progresso, la sua giustizia.21” “Gloria di Dio è l’uomo vivente” (S. Ireneo – Contra haereses, IV, 20, 7: PG 7, 1037). “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 35)

“Il coronamento delle imprese ascetiche è l’amore. Maturato nel silenzio perfetto, il recluso intercede con la sua preghiera per il mondo intero. «Ma chi si mette in relazione con gli uomini e ignora le loro miserie – dice Isacco il Siro – credendo di restare così più fedele alla propria regola austera, non è misericordioso bensì crudele… Chi non visita un ammalato non vedrà la luce; chi distoglierà lo sguardo da un afflitto vedrà oscurarsi le proprie giornate. I figli di chi non ascolta la voce della sofferenza se ne andranno ciechi a tentoni, cercando la loro dimora… Ad ogni esistenza infatti la sua ora, il suo posto, la sua particolarità …Ammettiamo – diceva – che io chiuda la porta della mia cella. Quelli che verranno nella speranza di una parola di conforto mi imploreranno di aprire in nome di Dio. Non ottenendo una risposta se ne torneranno a casa tristi. Che scusa potrò accampare davanti a Dio nel giorno del suo terribile Giudizio? …

“Non bisogna aprire il proprio cuore ad altri se non ce n’è la necessità. Tra mille persone ce ne sarà forse una sola capace di penetrare nel mistero dell’altro. Con un uomo psichico bisogna parlare di argomenti umani, ma con chi ha la mente aperta sul soprannaturale, bisogna parlare di cose celesti».22

“Una [sola] è la causa dell’esistenza del mondo e della venuta di Cristo nel mondo: l’annuncio del grande amore di Dio, che ha mosso l’una e l’altra all’esistenza. Cent. IV,7923 – Sant’Isacco di Ninive”

Per quanto riguarda l’espressione “Civiltà dell’Amore” che è la rinascita filocalica24, si intende sottolineare più propriamente un rinnovamento totale della coscienza dell’uomo come nuova chiesa dove Dio parlerà ad ogni singola persona, secondo le qualità, le predisposizioni, le capacità e la natura di cui sono composte.

La Parola di Dio è un diritto per tutti, come Dio stesso ha il diritto ad essere amato. Questa parola comunicherà però in un modo differente. Il futuro si prospetta che la Chiesa attuale permarrà come aspetto residuale, svuotandosi sempre di più per gli scandali continui, e divenendo allo stesso tempo nei suoi templi dei veri e propri musei del Cristianesimo della Legge, dove Dio comunque non mancherà di farsi Consolatore per coloro che avranno ancora bisogno di una gerarchia per essere traghettati verso il nuovo eone, verso il nuovo tempo25.

Gli altri, coloro che lo ascolteranno e parleranno in spirito e verità, viaggeranno da soli o in compagnia nel pieno nascondimento, per tenere in vita la preziosa amicizia con il Dio amoroso.

Il Separatore – ilseparatore@protonmail.com

  • 1 Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev (in russo: Никола́й Алекса́ндрович Бердя́ев?Kiev, 18 marzo [6 marzo] 1874 – Clamart24 marzo 1948[1][2])
  • 2 Passi di: Simone Weil. “L’ombra e la grazia”. Apple Books.
  • 3 http://www.tuttostoria.net/storia-contemporanea.aspx?code=436
  • 4 Mito ed impero sono oggi concetti guardati con sospetto dagli pseudo-intellettuali che fanno “opinione”, un destino paradossale se si pensa al lungo dominio che entrambi hanno esercitato sulla scena politica e culturale europea fra il tardo Ottocento e la prima metà del Novecento. La loro eclissi non sembra però dover durare ancora per molto. Con la crisi del pensiero razionalista e del culto della modernità secolarizzata vengono infatti meno i tabu che ne avevano decretato la messa al bando. Interrogandoci sulla struttura mitica e sul ruolo che il mito ha svolto nella formazione del pensiero contemporaneo, e mostrando come l’idea imperiale, si opponga, nel, suo nucleo federale, al giacobinismo delio stato nazionale. Cfr. Introduzione a “L’impero interiore” – Alain de Benoist – Ediz. Ponte alle Grazie 1996
  • 5 Si veda: https://it.humanipedia.org/index.php/Umanesimo_marxista
  • 6 Si veda – Avvenire 19 agosto 1978 pag. 5 Articolo a firma Salvatore Giardina – “…particolarmente importanti e profetiche le espressioni di Padre Pio da Pietrelcina che in un pubblico ammonimento ai suoi figli spirituali nel 1963 dice: «Causa l’ingiustizia dilagante e l’abuso di potere, siamo giunti al compromesso col materialismo ateo, negatore dei Diritti di Dio. Questo è il castigo preannunciato a Fatima e riconfermato a Siracusa dalle lacrime della Madonna. Tutti i sacerdoti che sostengono la possibilità di un dialogo coi negatori di Dio o coi poteri luciferici del mondo, sono ammattiti, hanno perduto la fede, non credono più nel Vangelo! Così facendo tradiscono la Parola di Dio, perché Cristo venne a portare sulla terra perpetua alleanza solamente agli uomini di cuore, ma non si alleò cogli uomini assetati di potere e di dominio sui fratelli…»
  • 7 “Le religioni per le quali la divinità comanda ovunque ne ha il potere sono false. Anche se monoteistiche, sono idolatrie.” Passi di Simone Weil – L’Attesa di Dio – Ed. Adelphi 2014
  • Passi di: Weil, Simone. “Attesa di Dio (Biblioteca Adelphi) (Italian Edition)”. Apple Books.
  • 8 “Si dice spesso che il cristianesimo ha fallito, che non si è realizzato storicamente, e se ne trae un argomento contro di esso. Non soltanto i cristiani, ma la storia stessa del cristianesimo e della Chiesa screditano il cristianesimo. Bisogna “riconoscere che la lettura di opere riguardanti la storia della Chiesa può essere fuorviante per coloro la cui fede è incerta: questi libri parlano della lotta nel mondo cristiano di passioni e interessi umani, della depravazione e della distorsione della verità nella coscienza dell’umanità peccatrice, spesso ci mostrano una storia della Chiesa sorprendentemente analoga a quella dei governi, delle relazioni diplomatiche, delle guerre eccetera. La storia esteriore della Chiesa è ben visibile e manifesta, può essere presentata in modo accessibile a tutti. Al contrario, la sua vita spirituale e interiore, la conversione degli uomini a Dio, il raggiungimento della santità sono meno “eclatanti; è più difficile parlarne perché resta oscurata dalla storia esteriore, ne viene eclissata. Per gli uomini è più semplice individuare il male che il bene, sono più sensibili all’aspetto esteriore della vita che alla vita interiore. Apprendiamo facilmente tutto ciò che riguarda la sfera esteriore delle persone, le loro occupazioni commerciali o politiche, la loro vita familiare o sociale.”
  • Passi di: Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev. “Dignità del cristianesimo e indegnità dei cristiani (Lindau)”. Apple Books.
  • 9 Passi di: Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev. “Dignità del cristianesimo e indegnità dei cristiani (Lindau)”. Apple Books.
  • 10 Non già gli scolastici, né i metafisici, bensì i mistici hanno saputo esprimere il mistero della vita teandrica, spirituale, i misteri delle vie e dei destini. L’esperienza dei santi ci offre una conoscenza della personalità umana ben più profonda di quella offerta dalla metafisica e la teologia messi insieme. Passi di: Nikolaj Aleksandrovič Berdjaev. “Filosofia dello Spirito libero” Ed. San Paolo 1997 pag. 130 Apple Books.
  • 11 «Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, fino al punto di disonorarsi a vicenda i corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato la creatura al posto del Creatore benedetto nei secoli. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami: le loro donne hanno mutato le unioni secondo natura quelle contro natura; allo stesso modo gli uomini, lasciando l’unione naturale con le donne, si sono accesi di passione fra maschi, ricevendo così in loro stessi la punizione che si addice al loro traviamento […]. E pur conoscendo il giudizio di Dio, che condanna a morte chi commette tali azioni, essi non solo le commettono, ma persino approvano chi le compie» (Rm 1, 24-32).
  • «Non illudetevi! Né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti […] erediteranno il Regno di Dio»! (1 Cor. 6, 9-10). 
  • 12 Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. 7 Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! (Mt. 18,6) – chissà se Papa Francesco (che ringraziamo per quello che sta facendo) ed i tanti porporati multicolori che si sono riuniti a Roma, si sono andati a rileggere quest’ultimo brano del Vangelo. Fonte: https://www.ildolomiti.it/blog/riccardo-petroni/gesu-e-i-pedofili-linsegnamento-non-a-caso-piu-severo-in-un-mondo-che-non-era-per-bambini
  • 13 1, 27 della Genesi – “Maschio e femmina Dio li creò”
  • 14 Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?» (Lc. 23,28-31)
  • 15 “L’Eterno fa morire e fa vivere; …” (I Samuele 2:6); “… io solo son Dio, e che non v’è altro dio accanto a me. Io fo morire e fo vivere, ferisco e risano, e non v’è chi possa liberare dalla mia mano” (Deuteronomio 32:39)
  • 16 Genesi: 26 del primo capitolo”. “E Dio disse: Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”.
  • 17 Il Cristianesimo è assolutamente contrario all’animalismo. Gli animali vanno rispettati, non divinizzati. Non sono esseri umani dotati di anima immortale. L’animalismo in tutte le sue forme è una deviazione, talvolta molto pericolosa.
  • 18 La solidarietà è esattamente il contrario della Carità perché prevede una relazione tra due individui mentre la Carità è sempre una triangolazione di Amore tra Dio il prossimo e me.
  • 19 Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più (Gv 8, 11)
  • 20 Nel più antico testo cristiano dopo il nuovo Testamento, la Lettera di Clemente Romano ai Corinzi, l’esempio di libertà di pensiero citato è quello di Mosè, che osò chiedere a Dio di non attuare il suo progetto di sterminio del popolo caduto nell’idolatria: “Che grande carità! Che perfezione insuperabile! Un servitore parla con tutta libertà al suo signore, chiede perdono per il popolo oppure preferisce essere cancellato anch’egli insieme a loro”. Il successivo riferimento è a un conflitto interno con alcuni presbiteri rimossi: il linguaggio è duro, ma dopo la franchezza c’è l’invito alla conversione nei confronti dei reprobi, non la loro condanna. Vale infatti quanto disse San Paolo: “Chi crede di stare in piedi guardi di non cadere”. Questa franchezza viene usata anche con il potere scellerato e persecutore, senza cadere nell’anarchismo. Dunque la libertà è franchezza, né insulto né adulazione. Parole di assoluta attualità. Fonte: https://formiche.net/2021/07/chiesa-padri-fondatori-civilta-cattolica/
  • 21 Padre Pio Profeta dell’Era dell’Amore – Luigi Gaspari – CDOLG – Via San Felice 91 – 40122 Bologna
  • 22 San Serafino di Sarov – Passi di: Irina Gorainoff. “Serafino di Sarov. Vita, colloquio con Motovilov, scritti spirituali”. Apple Books.
  • 23 Passi di: Isacco di Ninive. “Un’umile speranza”. Apple Books.
  • 24 Si veda: http://www.ortodoxia.it/Filocalia.htm
  • 25 Dio accoglie solo quelli liberi. L’uomo attende da Dio la libertà, attende la sua libera risposta. Libertà autentica è quella che Dio esige da me, non quella che io esigo da Dio. Su questo profondo rapporto si basa la libertà dell’uomo. N. Berdjaev – Filosofia dello Spirito libero Ed. San Paolo 1997