Non si parla d’altro. Accendi TV e computer e giornaloni e politici non parlano d’altro. E, come accade quasi sempre, media e politici della sinistra sono molto più bravi a spingere la narrativa nel verso giusto. I partigiani della destra, i Sallusti e Salvini, come sempre, abboccano come allocchi.
Il video di Grillo, l’ho visto più volte, un doppio affresco del Caravaggio, davanti a tutta Italia, nel suo splendore. Grillo-Paolo che folgorato, cade da cavallo, e improvvisamente si accorge della verità, o meglio delle due grandi verità:
1) le procure italiane tengono nel cassetto le indagini per anni a solo scopo politico, la così detta giustizia politica ad orologeria;
2) le prescrizioni servono; un individuo non può aspettare anni i comodi degli inquirenti e dei giudici.

A me il video è sembrato un vero capolavoro di sincerità e lucidità. Un vero Caravaggio. Di gran lunga, il più sincero ed autentico e lucido e informato ragionamento mai fatto da Grillo nella sua infausta carriera politica.
Saulo-Grillo folgorato sulla via di Damasco (Olbia) dopo che per anni a Gerusalemme (Roma) aveva predicato di lapidare senza indugi coloro che mettevano in dubbio la buona fede della magistratura – la giustiza ad orologeria politica – e l’opportunità di mettere un limite temporale alle indagini-processi.
Ovviamente i big media della sinistra ed i loro padroni-cagnolini politici cercano di spostare l’attenzione su altri elementi: gli 8 giorni, il non rispetto della presunta vittima, la povera procura di Tempio Pausania sottostaffata e senza un Montalbano per chiudere le indagini in tempi ragionevoli.
E cosa fanno gran parte dei media e politici della destra? Abboccano come allocchi e aiutano la sinistra nell’obiettivo di spostare l’attenzione e di, cambiare, ancora una volta, come si dice in gergo giornalistico, la narrativa. Si parli pure dei dettagli del caso, si faccia il processo sui media, il Caravaggio diventa secondario.
Ci troviamo di fronte ad un Caravaggio, Grillo folgorato e sbalzato di sella dalle sue contraddizioni storiche sulla magistratura, e Sallusti e la Bongiorno cosa fanno? Cosa fanno Sallusti e la Bongiorno e cento altri idioti della destra? Parlano del colore del cavallo di Saulo, se il cavallo non avesse mangiato da otto giorni e dei sentimenti della famiglia del cavallo. Cadendo proprio nella narrativa della sinistra.
Quel fesso (e forse criminale) di figlio, figlio di padre altrettanto fesso, ma per una volta un padre sincero riguardo i problemi delle procure, avrebbe potuto rapinare il supermercato a Porto Rotondo e gli articoli e commenti della destra dovrebbero essere identici. Gli articoli e commenti della destra avrebbero dovuto essere assolutamente identici. Del (presunto) crimine si occupino inquirenti, giudici e avvocati difensori. E parlare solo della conversione di Paolo-Grillo. Di Caravaggio ve ne sono pochi. E invece i partigiani della destra hanno ottenuto il risultato che tutta Italia si sta azzuffando sui meriti delle parti in causa. Il solito disgustoso processo in piazza, l’annoso dibattito sulla violenza sessuale. Alla fine, si parla molto poco sulle intollerabili colpe della magistratura inquirente e della straordinaria conversione di Grillo.
Che dire poi della più sprovveduta di tutti? L’avvocata Bongiorno, avvocata di Salvini nei vari processi, nonché parlamentare di destra più retribuita d’Italia (chissà quante ore passa a Monte Citorio?). La Bongiorno è caduta nella trappolona della sinistra come una vera merluzza. Si è fatta invischiare nella vicenda, come avvocata della (presunta vittima) e trasformare il tutto nel solito esercizio di partigianeria politica e tifo da stadio. Alè, che anche la destra, col suo tifo da curva, con la Bongiorno, dia addosso a Grillo invece che alla Magistratura.
E Salvini che fa? Invece di proibire alla Bongiorno di esporsi, di avvicinarsi neanche lontanamente al caso e lasciare alla sinistra il compito si scannarsi tra loro al processo, abbozza e non fa nulla. Salvini non è certo un maestro di tattica politica. Sulle grandi questioni ci azzecca (immigrazione, tasse, autonomie), ma nella tattica/comunicazione quotidiana e nei compagni di viaggio (la Bongiorno?) lascia molto a desiderare.