Jean Bernard Pinatel, generale dell’esercito francese (2S), vicepresidente di Geopragma e collaboratore del Dialogue, fa un bilancio dettagliato dello stato del conflitto ucraino e del confronto tra Occidente e Russia in generale. Per l’ex ufficiale dell’esercito francese, l’Ucraina ha un problema ben più serio della mancanza di mezzi: le sue risorse umane. Senza il coinvolgimento diretto della NATO nel conflitto, la sconfitta di Kiev è solo una questione di tempo.
Intervistatore. La vostra posizione sulla guerra e lo sfinimento materiale ed umano dell’Ucraina?
Generale Pinatel. Prima di rispondere a questa domanda vorrei per i vostri lettori e telespettatori dire delle parole sul mio posizionamento geopolitico. Se volete, sono nella linea del generale De Gaulle ma non nel senso che sono nella linea di ciò che ha fatto ma condivido la sua posizione geopolitica. La Francia, di cui servo gli interessi dal momento che ho passato 31 anni nell’esercito e 31 anni come capo d’azienda al servizio di imprese francesi è allo stesso tempo una potenza marittima, con 5.000 km. di costa, 12,5 milioni di zone economiche esclusive, come i paesi anglosassoni, ma allo stesso tempo una potenza continentale, come la Germania, la Russia e la Cina. Quindi, per il generale De Gaulle, come per me, la Francia deve essere un trait-d’union tra l’Est e l’Ovest, e non accostarsi ad un campo contro l’altro. Ed è per questo che il generale De Gaulle si era ritirato dalla NATO non appena in Francia hanno fatto la loro comparsa le forze nucleari nel 1964; lui si è ritirato nel 1966. E penso che sia stato un errore grave che il presidente Sarkozy, poi Hollande, poi Macron ci tengano integrati nell’organizzazione poiché la Francia si assicura da sola la propria sicurezza. La nostra dissuasione nucleare fa sì che noi non saremo mai alla mercé di una guerra come in Ucraina dal momento che siamo capaci di infliggere a qualsiasi aggressore un danno superiore ai vantaggi. Ed è per questo che io intervengo dappertutto per cercare di ricordare che questa base di difesa fa sì che noi siamo una potenza originale in Europa, in quanto tutti gli altri paesi europei dipendono per la propria difesa dagli Stati Uniti e dai vettori americani le cui chiavi sono a Washington. E non si vorrà mai credere al rischio nucleare, io ne so qualcosa perché ho assistito in quanto responsabile della sicurezza radiologica delle penetrazioni pilotate a questi test nucleari nel Pacifico. Non ci faranno mai credere che gli americani rischieranno Washington per difendere Kiev. Quindi, se volete, siamo davanti ad una guerra totalmente asimmetrica nella quale è la prima volta da Hiroshima e Nagasaki che una potenza nucleare lancia una guerra ai suoi confini dicendo che si tratta dei suoi interessi vitali, ciò che le permette di utilizzare le armi nucleari se minacciata. E davanti ad un’altra potenza, persino appoggiata dagli anglosassoni, ma che non ha né il potenziale umano né quello militare per resistergli. Ebbene, dove si trova oggi l’Ucraina? Io penso che ciò che manchi all’Ucraina non sia tanto il materiale che le si dà a profusione, anche se si tratta di materiale non proprio buono – le è stato dato molto materiale che era stato ritirato dai nostri eserciti – ma soprattutto gli uomini, gli uomini che hanno voglia di battersi. L’Ucraina ha un potenziale umano limitato. In una guerra sono sempre i migliori che partono per primi perché sono loro che prendono dei rischi; gli altri tentano di sopravvivere. In questo primo anno di guerra sono i migliori soldati ucraini ad essere morti. E gli altri sanno che i loro migliori compagni sono morti e non hanno alcuna intenzione di raggiungerli. Ecco dove è l’Ucraina. Per altre ragioni non credo alla riuscita di questa controffensiva, poiché i Russi hanno una superiorità aerea considerevole e soprattutto una superiorità di fuoco terrestre dal momento che gli stessi ucraini dicono che quando tirano 4.000 obici al giorno quelli rispondo con 20.000, alcuni dicono anche 40.000. Io non ci credo, penso piuttosto ad un rapporta da 4 a 5. Ma si rimane in un rapporto da 4 a 5 anche a livello di perdite, conformemente al rapporto di fuoco tra ucraini e Russi. Questo è il motivo per cui gli ucraini non saranno in grado di riconquistare gli oblast annessi dalla Russia, che ormai fanno parte della Federazione, ciò che consente a Putin, in base alla legge russa, di usare le armi nucleari per difendere questi oblast. E lo farà, lo farà, lo farà seguendo la dottrina russa attraverso un ultimo avvertimento che potrà prendere diverse modalità. Potrà riprendere i test nucleari aerei, potrà inviare un’arma nucleare in un posto inabitato ma visibile, come l’Isola dei Serpenti, in altitudine, in modo che sia vista in Romania ed in Ucraina, per dimostrare la sua determinazione per colpire le forze che lo mettono in difficoltà. Ma penso che non ne avrà bisogno. Se voi volete dire che si aiuterà l’Ucraina sino alla vittoria, orbene, questa è una scempiaggine. È di una stupidità completa mandare dei giovani ucraini o russi a farsi uccidere per nulla. Io stesso so cosa significa farsi uccidere in battaglia, io stesso sono stato ferito ed ho avuto diversi morti nella mia sezione, sono stato ferito alle 9:30 del mattino, evacuato a mezzanotte, operato alle 2:00. Quindi so cosa è la sofferenza sul campo di battaglia per quei giovani. E sono disgustato all’idea che li si mandi a morire promettendo loro la vittoria quando non hanno alcuna speranza di ottenerla.
Intervistatore. L’effetto boomerang delle sanzioni alla Russia sull’Europa?
Generale Pinatel. L’Europa non può fare a meno del gas russo e qualsiasi cosa si dica a tal proposito non ha alcuna rilevanza. Qualche cifra, pubblicata da British Petroleum, del 2021 proprio prima della crisi. In poche parole, la produzione mondiale di gas naturale è pari a 4.000 miliardi di metri cubi. Le esportazioni mondiali di gas sono 500 miliardi di metri cubi, vale a dire un ottavo. La Russia ne esporta 200, l’Europa ne importa 300 e l’America del Nord ne esporta 2. Quando ci viene detto che si potrà sostituire il gas russo con quello americano, è una bufala. Il mercato mondiale del gas è incentrato sull’Europa che non può fare a meno del gas russo. E non se ne è fatto a meno neanche nel 2022. Nel 2022, fino al sabotaggio del NorthStream, il gas russo ha continuato ad affluire attraverso il sud dell’Europa, i tedeschi hanno saputo riempire il loro depositi ed hanno potuto passare l’inverno, ma non passeranno il secondo, non passeranno il 2023. Già in Germania vi sono imprese che trovano che il gas sia troppo caro e che chiudono, ci sarà una crisi economica, la Germania è in recessione già da due mesi. Se la Germania affonda nella recessione ciò colpirà tutta l’Europa, a cominciare dalla Francia visto che la Germania è il nostro primo partner in esportazioni ed importazioni. È evidente. La prima cosa che sa uno storico, e voi siete uno storico, è che le sanzioni non servono a nulla per cambiare un regime autoritario, ma è il popolo a soffrirne. Prenderei come esempio un paese che conosco bene perché ci ho lavorato, la Birmania. Quando gli americani hanno imposto delle sanzioni in Birmania, ci sono state 100.000 sarte che facevano delle magliette che si sono ritrovate disoccupate. E dove sono oggi? In Thailandia, dove si prostituiscono. Ha questo migliorato le cose laggiù? I capi sono ancora al potere. Le sanzioni non cambiano alcunché e la Russia vede la sua economia crescere perché le materie prime che possiede sono indispensabili, che si tratti dei fertilizzanti, dei cereali, o dell’energia. Il mondo capitalista gira attorno alle materie prime che la Russia esporta.
Intervistatore. La strategia americana in Ucraina può indebolire la Russia? O l’Europa?
Generale Pinatel. Non penso che gli americani vorranno fare come in Afghanistan. Ciò che gli americani vogliono fare è ciò che Brzenzinski sosteneva ne La Grande Scacchiera, che ha pubblicato nel 1997. Loro vogliono assolutamente evitare un’alleanza strategica ed economica tra la Russia e l’Europa, la creazione di un’Eurasia, perché ciò toglierebbe loro il primato mondiale. Brzenzinski diceva che c’era un solo modo per riuscirci, cioè rinforzare un angolo tra Russia ed Europa, e questo angolo si chiama Ucraina. E tutta la strategia americana ha lo scopo di creare un muro, un nuovo muro di Berlino, tra la Russia e l’Europa giusto per mantenere la loro superiorità economica. D’altronde questa guerra indebolisce più l’Europa che la Russia. Perché? Quando il nostro ministro dell’economia, che conosco bene, asseriva di voler mettere l’economia russa in ginocchio, beh, è una grande stupidaggine perché pensava che il resto del mondo avrebbe applicato le sanzioni. Ora, se guardiamo bene, ci sono solo 33 paesi che hanno applicato queste sanzioni e tra questi 33 ve ne sono alcuni che non le hanno applicate realmente. Ci sono 150 paesi nel mondo che non hanno applicato le sanzioni e che ne traggano grande beneficio. Ed i primi sono i grandi partner degli Stati Uniti, il Sud Africa, l’India, dove il segretario di stato americano va e chiede: “come potete farci questo?”. E questi rispondono: “Aspettate. Voi dite di fare un embargo verso la Russia per questioni di morale ma, vedete, voi avete fatto la guerra in Iraq e quindi come potete voi parlarci di morale internazionale? E poi, i Russi ci vendono energia a basso costo che ci consente di limitare l’inflazione da noi, l’inflazione che voi stessi avete creato. Non è la guerra ad aver creato questa inflazione, ma voi con le vostre sanzioni”. Contrariamente a quanto alcune persone credevano, non è la Russia ad essere isolata, ma l’occidente. È l’occidente ad essere isolato, per lo meno quello che chiamano occidente. Personalmente penso che sia una parola che è abusiva, perché gli interessi degli anglosassoni e gli intessi degli Europei non sono ovunque gli stessi. E lo si vede bene oggi.
Intervistatore. E le ripercussioni negative sulla Francia?
Generale Pinatel. È una domanda assai complessa. Per me la Francia non corre alcun rischio dalla Russia. Si potrebbe pensarlo di altri paesi ma dubito che qualche altro paese, al di fuori dell’Ucraina, rischi qualcosa perché la Russia non ne ha i mezzi. La Russia ha un budget militare che è al più pari a quello della Francia più quello dell’Italia, forse un po’ più dell’Italia quanto a potere d’acquisto, hanno da difendere un territorio che è 35 volte quello della Francia, ed hanno investito essenzialmente nelle armi nucleari. L’armata russa che è entrata in Ucraina è la medesima che ho conosciuto negli anni ’80 quando ho comandato un reggimento blindato in Germania. Là dove sono avanzati è nella dissuasione nucleare, nello sviluppo dei missili ipersonici, in tutto ciò che ha rinforzato la sicurezza del loro territorio. Ma solo di recente hanno iniziato a modernizzare il loro esercito di terra. La verità è che hanno sì delle grandi innovazioni tecnologiche ma non le hanno messe in opera sui blindati. Hanno sicuramente delle capacità di jamming considerevoli, ma la Russia non ha i mezzi per minacciare l’Europa, men che meno la Francia perché la Francia ha una capacità di dissuasione nucleare. Quindi la Francia soffrirà meno della Germania, questo è evidente. Ma qual è il problema della Francia? È che ciò ci distoglie dalla nostra vera minaccia. Non è la Russia la vera minaccia della Francia, ma l’islamismo radicale (ndt: vi è forse un islamismo che non sia radicale?). Si guardi a ciò che succede nelle periferie. Ciò che succede nelle periferie non è estraneo alla droga, non è estraneo all’islamismo radicale, non è estraneo a ciò che alcuni sociologi dicono. Questa volontà non proprio di separazione di cui parla Macron, ma piuttosto di conquista, di imporre un’altra cultura da noi… ed è questa la difesa. Mentre si dice che ci si prepara ad una guerra ad alta intensità spendendo molto denaro in armamenti, si dimenticano i problemi ecologici, si dimenticano i problemi di civilizzazione con l’islam radicale. Per me la grande minaccia della Francia è disperdere le nostre forze in un dominio in cui già siamo in sicurezza che è quello della difesa tramite la dissuasione nucleare.
Intervistatore. Che dire della vendita al mercato nero da parte di Kiev degli aiuti occidentali?
Generale Pinatel. In Ucraina la corruzione non è incominciata con la guerra. Se voi riprendete i reportage di Radio France, di France Inter del 2021, voi vedrete che la corruzione in Ucraina era stata denunciata da quegli stessi media che oggi portano l’Ucraina in palmo di mano. Si sa che la corruzione in Ucraina è incominciata alla fine dell’URSS quando i Russi hanno ritirato le loro armi, hanno ritirato le armi nucleari ma hanno lasciato lì le loro armi convenzionali. E questa corruzione si è creata attorno alla vendita di questo materiale nel mondo intero. Oggi gli americani sono molto preoccupati, hanno presentato un piano contro questo mercato nero, ma questo piano si attuerà solo nel 2023 e nel 2024. Il presidente della Nigeria con parole molto forti ha espresso la sua costernazione perché ha detto che buona parte degli armamenti che sono stati dati agli ucraini si stanno riversando a flusso continuo in Africa. A flusso continuo, ha usato proprio questa parola in inglese. Si sa bene che le armi individuali, come gli stinger che sono capaci di abbattere un aereo di linea in fase di decollo o di atterraggio, vengono portati in Polonia, là vengono smistati su dei camion che non viaggiano in convoglio per evitare di essere attaccati dai Russi, partono per il fronte, e stando a quanto dicono gli americani, il 40% non arrivano al fronte ma vengono mandati altrove. Evidentemente non si tratta di cannoni o di carri-armati, si tratta di armi individuali, che possono però costituire per il terrorismo internazionale delle opportunità maggiori.
Intervistatore. NorthStream, centrale di Zaporižžja, diga di Kakhovka: cui prodest?
Generale Pinatel. Il buon senso ci dice: cui prodest? Io non posso sapere con certezza chi abbia sabotato il NorthStream, ma è noto che gli americani erano furiosi con i tedeschi che perché non rispettavano le sanzioni sul gas. Ufficialmente, i tedeschi apparivano sottomessi ma in realtà continuavano ad esportare verso la Russia; durante il periodo delle sanzioni il loro exoprt era aumentato mentre noi, obbligati dal 2014 a rispettarle, abbiamo visto decrescere le nostre. Io penso che siano stati gli anglosassoni, dicono gli ucraini ma ritengo sia un diversivo, credo che gli ucraini non ne sapessero nulla, ma di sicuro non sono stati i Russi ad autosabotarsi. Allo stesso modo, per ciò che concerne la diga, era strategica per la Russia. Perché i Russi avevano evacuato Cherson? Perché la diga era già stata bombardata quando le truppe russe erano all’ovest del fiume Dnepr , la diga era già stata bombardata dagli ucraini. Per i Russi la diga è molto importante perché il canale di Crimea parte da lì, e tutta l’agricoltura della Crimea e degli oblast di Cherson e di Zaporižžja dipende dall’acqua di questo canale. Dunque, facendo saltare questa diga, che ha causato questa grande inondazione, è l’agricoltura degli oblast russi e di quelli ucraini ad esserne stata penalizzata. Per quanto riguarda la centrale nucleare, sono i Russi a controllarla. Perché dovrebbero far saltare in aria una centrale che controllano? Io penso che siano azioni un po’ disperate. Le élite ucraine sanno che non saranno in grado di ritornare alle vecchie frontiere e di riconquistare la Crimea. Quello che cercano di fare è creare degli eventi che possono far sobbalzare gli europei, ma non ce ne è, tutti quanti hanno capito. Non ci sarà alcuna vittoria, sin dall’inizio io credo ad uno scenario alla coreana, i Russi si stabiliranno alle frontiere degli oblast che hanno già conquistato e che ancora intendono conquistare, e poi sarà come in Corea, americani e Russi faranno un accordo che non sarà accettato dagli ucraini, ma questi non avranno alcun mezzo per opporvisi. Sono 75 anni che le cose stanno così in Corea, dove l’armistizio che fu firmato tra USA e Cina non è mai stato riconosciuto dalle due Coree. Penso che sia lo scenario più probabile, non credo ad una vittoria russa totale, perché la resistenza ucraina è molto coraggiosa e le si darà i mezzi per sopravvivere. Di sicuro l’Ucraina non riprenderà mai i territori annessi dalla Russia. Quindi si assisterà ad una lunga guerra che farà gli interessi degli Stati Uniti, poiché si creerà un nuovo muro di Berlino tra l’Europa e la Russia. E vi ricordo che questo è sempre stato l’obiettivo di Brzenzinski, la paura di mantenere questa supremazia che gli USA hanno acquisito dopo la caduta dell’URSS e che verrebbe minacciata se si verificasse un’alleanza economica e strategia tra Russia ed Europa. Ha sempre detto che si sarebbe dovuto evitare la creazione di quest’Eurasia e l’angolo da rinforzare per questo scopo è l’Ucraina. Tutta la strategia necessaria per farlo è stata messa in atto. Abbiamo visto le rivoluzioni colorate, Soros si è vantato di aver finanziato il golpe di Euromaidan, A partire dagli anni 2000, a partire soprattutto dagli attentati dell’11 settembre, abbiamo una strategia che è stata rigorosamente attuata dall’amministrazione americana, che è questa qua. Questo è quanto vi posso dire.