«Nessuno è libero se non è padrone di sé stesso».
EPITTETO
«L’essere dotato di ragione può fare di ogni ostacolo una materia del suo lavoro, e trarne vantaggio».
MARCO AURELIO
«Il demonio ci tenta per mezzo dei sensi per impedire la nostra unione con Dio. Il demonio fa tutto il possibile per impedire questo santo esercizio. Egli vede in esso un principio, un dolce preludio di vita eterna e ne è invidioso; si sforza dunque, con una tentazione o con l’altra, di allontanare l’anima da Dio. Eccita le passioni, provoca agitazioni inutili, preoccupazioni. indiscrete, turbamenti, conversazioni sregolate, irragionevoli curiosità. Seduce per mezzo della lettura di libri vani, di relazioni pericolose, con l’agitazione e con le novità; ricorre alle dure prove, alle avversità».
(San Alberto Magno)
Il Mistero della libertà della persona si dipana nei tempi, perché le sofferenze ed i drammi vissuti diventano il fondamento sul quale costruire la domanda delle domande: Cosa è la libertà? Perché in una società ipertecnologica, dove si può avere accesso a tutto il sapere, si permane in uno stato di solitudine? Cosa è la solitudine? Dove posso trovare la libertà? Perché si parla di libertà ma non sentiamo la libertà?
Per iniziare la libertà è vedere la realtà, non quella costruita ideologicamente, ma ciò che rientra nella assennatezza, pertanto tutto ciò che si pone al di fuori di essa è la prigione dell’inganno.
Tutto ciò che opera per procurare assuefazione è nemico della libertà.
Senza la libertà non ci sarebbe la capacità di discernimento del Bene dal male, quindi non si manifesterebbe la forza spirituale per raggiungere la vera gnosi.
La libertà pertanto è di per sé increata, è sempre esistita sin dall’inizio, pertanto anche il mistero del male si lega a quello della libertà, perché quest’ultimo si adopera, attraverso formulazioni varie, per impedire all’uomo di vedere e ricercare ciò che è veritiero. Il male ha una sua dinamica inversa, una esigenza ineliminabile di eliminare l’idea di ineffabilità; il fatto che l’uomo sia complementare a Dio, attraverso una relazione osmotica, è per il male motivo di sottrazione della diffusione dell’Amore Ordinatore. Il male ostacola la vera libertà, perché si presenta come la scimmia di Dio in senso rigoroso di una necessità, dove quest’ultima rappresenta l’imposizione di una realtà che prescinde dalla Fonte TriUnitaria.
La comprensione ed accettazione del Linguaggio di Amore è un atto di libertà, pur nei confronti di coloro che tentano di strumentalizzarlo per un fine di potere.
L’armonia del cosmo è la sinfonia e la sintonia che si intrecciano per coordinarsi in un ordine che è Luce del Logos, ecco perché l’uomo libero ha la responsabilità di vedere il male e di indicarlo come menzogna.
La libertà affranca dai condizionamenti, dalla soggezione della necessità per procedere ad un risveglio interiore che avviene manifesto attraverso la Parola di Dio. Il sonno è lo stato in cui il male vuole tenere gli uomini che, in maggioranza, sono sordi e ciechi guidati da altri ciechi, non riuscendo pertanto ad ascoltare la Voce Primaria di Dio che parla alla coscienza.
Mai come nella nostra epoca, il male si è manifestato nelle sue forme più disparate; mai come i questi tempi il male si manifesta come una pseudo-liberta che è in realtà una trappola per gli utili idioti, che si fanno servi volontari del male che va a rimuovere i limiti che la saggezza ha posto alla Civiltà nei secoli.
La disgregazione della personalità umana opera un’alienazione verso un mondo deterministico, verso un razionalismo che è insufficienza di Amore di Dio.
L’intolleranza della “tolleranza” non desidera l’auto-coscienza individuale che mette in luce il male in tutte le sue forme impietose. Il male è volutamente negato dalla ideologia che elabora, in maniera continua, ulteriori dottrine volte a negare l’esistenza di un Bene Superiore che è una Realtà Assoluta. Il monopolio degli “intellettuali” è in realtà un’oppressione di apparati che si prefiggono, nella realtà, l’asservimento dei popoli per mezzo di una manipolazione della Verità e l’instaurazione di un controllo invadente e terroristico sulla sfera critica.
In un certo senso il democratismo è la demonia perfetta per non avere la coscienza di una Verità che si pone al di sopra di tutto.
Nel democratismo tutti hanno ragione, quindi nessuno ha ragione, quindi non esiste l’idea di Assoluto. La missione della “democrazia” è pertanto quella di creare uno schiacciamento della volontà di capire e rendere gli uomini moralmente accusabili di non essersi uniti alla vulgata che viene imposta.
L’immagine dell’abisso è il nulla che si pone in contrasto aperto con l’idea della libertà Increata, vale a dire che tutto il cosmo è stato creato da un Atto della Libertà Amorosa di Dio.
Libertà è ritornare al Punto Originario, alla Luce Primaria ed Iniziatica che tutto ha creato. Menzogna è crearsi una propria libertà e manifestare intolleranza intellettuale verso la liberta intellettiva.
Il male è nato da una lotta tra una libertà personalistica contro la Libertà Increata, manifestandosi come una distorsione che manipola la capacità di giudizio.
Il male vuole creare menti fragili e lotta contro la saggezza che lo indica al mondo nella sua vera natura, vale a dire uno spirito che opera attraverso il raggiro, la superstizione e la suggestione.
I suggestionati sono facili prede dei volti demonici che agiscono nella società, perché il male ha come limite assoluto la “ragione”, pertanto regna nella mente, ma non nel cuore che è invalicabile.
Il male è il non-essere, è il nemico dell’esistenza, della vita, crea una vita deforme perché è ontologicamente privo dell’essenza dell’Amore di Dio1.
Il male è nato da una volontà di un essere angelico di disobbedire all’Ordine di Dio e l’Ordine di Dio dona piena libertà sia alla Gerarchia Celeste che agli uomini di permanere in un Ordine o di uscirne.
L’uomo può disporre del libero arbitrio di accettare le manifestazioni più assurde del male diventandone pertanto compartecipe nella loro diffusione per non avere preso posizioni di resistenza a ciò che vede e sa riconoscere.
Il non voler vedere è un atto libero, ma è un atto che lascia l’uomo nel labirinto inestricabile delle idee del mondo, il dedalo della trasgressione e dell’impostura.
“Bisogna innanzitutto sapere – e ciò è assolutamente chiaro – che l’uomo ha in sé due nature: il corpo e lo spirito. Perciò un testo dice: Chi conosce se stesso, conosce tutte le creature, perché tutte le creature sono o corpo o spirito. Perciò la Scrittura dice dell’uomo che vi è in noi un uomo esteriore ed un altro: l’uomo interiore. All’uomo esteriore appartiene tutto ciò che inerisce all’anima, avvolto dalla carne e mescolato ad essa, tutto ciò che fa opera corporea comune con ed in ogni membro, come l’occhio, l’orecchio, la lingua, la mano ed altro. La Scrittura chiama ciò uomo vecchio, uomo terrestre, uomo esteriore, nemico, schiavo.
L’altro uomo che è in noi è l’uomo interiore; la Scrittura lo chiama uomo nuovo, uomo celeste, uomo giovane, amico, e uomo nobile. È a questo che pensa Nostro Signore, quando dice che un uomo nobile partì per un paese lontano per ottenere un regno, e poi tornò…il grande maestro Origene offre un paragone: l’immagine di Dio, il Figlio di Dio, è nel fondo dell’anima come una fonte viva. Ma se si getta su di essa della terra, ovvero il desiderio terreno, essa è ostacolata e coperta, in guisa che non se ne riconosce e non se ne vede più niente; tuttavia essa resta viva in sé stessa e, se si toglie la terra, riappare e la si scorge. Lo stesso maestro dice che si allude a questa verità nel primo libro di Mosè, ove è detto che Abramo aveva scavato nel suo campo dei pozzi d’acqua viva, che i malfattori riempirono di terra, ma che poi, quando la terra fu tolta, i pozzi riapparvero vivi.
Si può fare anche un’altra similitudine. Il sole splende senza interruzione; tuttavia, quando una nuvola o una nebbia si pone tra noi ed il sole, noi non vediamo più la sua luce. Nello stesso modo, quando l’occhio è debole, malato o velato, non percepisce la luce. Inoltre, a volte ho fornito un paragone che colpisce: quando un artefice fa un’immagine di legno o di pietra, non introduce l’immagine nel legno, ma toglie i trucioli che coprivano e nascondevano l’immagine; non aggiunge nulla al legno, ma, al contrario, scava e toglie ciò che lo ricopre, leva via le scorie: allora brilla ciò che era nascosto al di sotto. Tale è il tesoro nascosto nel campo, come dice Nostro Signore nel Vangelo”.
Meister Eckart – Dell’Uomo Nobile
Lo scontro di Civiltà in atto è uno scontro di suggestionati, che vivono in un’illusoria auto-affermazione, hanno contro il Katékhon che si mette a barriera all’espansione del male, che è annientamento, sopraffazione, ed illusione; gli uomini liberi che hanno conosciuto il male lo sanno identificare e pertanto combattere.
È proprio quando l’uomo pensa di essere libero da passioni che cade nell’autoinganno e pertanto usurpa la libertà di essere sé stesso.
È altresì vero che permane questa Libertà Increata che attende di essere riscoperta, ma tale atto deve essere voluto in una posizione di libertà soggettiva; io debbo scoprire la Libertà che Dio mi offre in quanto essere libero non in quanto essere suggestionato. È palese che dopo duemila anni sembrerebbe che il Cristianesimo abbia fallito, ma l’Amore di Dio non ha colpa se l’uomo, nel suo libero arbitrio, ricerca l’odio e l’ingiustizia, per questo si dice che si passa per la porta stretta, perché il Principe del mondo ha un potere temporale, ma non è Re del mondo che dispone di Potere Regale. Essendo il Cristianesimo espressione della libertà, non può accogliere l’uso della violenza, della suggestione o dell’ideologia per sradicare il male.
“Ogni volta che noi porgiamo la Parola di Dio servendoci dei nostri poteri mentali, creiamo dei suggestionati e non degli illuminati. La luce si dona attraverso il cuore, non attraverso la mente: la mente può suggestionare l’uomo, ma non renderlo libero come il cuore solamente può fare.
Quando utilizzo l’amore del mio cuore che è l’Amore di Dio vivente in me, io educo alla Verità il mio prossimo anche se questi dice di non credere prima o poi finirà per credere, perché io non faccio altro che tirare fuori dal suo cuore quello che già c’è e cioè la Voce dell’Amore di Dio Vivente. La voce dell’Amore è in tutti gli uomini, ma è spenta e soffocata dalle voci del potere delle menti che non vogliono che trionfi l’unica Voce che deve regnare: la Voce dell’Amore che è in tutti.
È in tutto, è anche nel creato questa Voce: noi dobbiamo solo vivificarla ed educare gli uomini a saperla ascoltare. Se invece, per mezzo dei poteri mentali, noi continuiamo ad indottrinare gli uomini, cioè ad imporre idee che non sono altro che il frutto della nostra sete di potere, allora noi opprimiamo l’umanità e non la rendiamo libera, ma schiava dei nostri voleri che portano guerre, divisioni e rivoluzioni2”.
Dio si è fatto uomo affinché l’uomo potesse diventare Dio, vale a dire Suo Volto sulla Terra. Pertanto il problema della libertà è il divenire volti.
Nemmeno la Teologia può dare risposte se non parziali alla spiegazione del Mistero della Libertà, solo la Mistica può raggiungere l’idea di incommensurabilità; Ermete Trismegisto scriveva che “hominem esse secundum Deum” pertanto l’intelletto umano “est similitudo divini intellectus”, ciò significa che esiste una perfezione che, nella nostra libertà dobbiamo raggiungere:
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.
Matteo 5,48
Che significa “essere perfetti”? Significa che se decidiamo di percorrere la strada della libertà di diventare volti di Dio sulla Terra, noi diventiamo perfetti, perché la perfezione si ha nell’Amore di Dio; le debolezze umane permangono forse, anzi sicuramente, per impedirci di cadere nella vanità ma renderci uomini; non è stato forse Dio che si è fatto uomo? Quindi noi dobbiamo diventare Dio. Il nostro volto deve essere il Suo Volto, perché noi saremo specchi dell’ineffabilità: questa è la vera Gnosi.
Oggi il pretame non aiuta le persone a conquistare questa gnosi, questa conoscenza intellettiva della Libertà di Dio, perché si è fatto intermediario, mentre Dio non vuole intermediari; Dio vuole parlare direttamente ai cuori.
Oggi si parla di scemenze climatiche, ecologiche ed animaliste da parte della Gerarchia Cattolica e Cristo viene depauperato del Suo Ruolo di Figlio di Dio. In nome di cosa si valorizzano queste sciocchezze? In nome del dialogo con le religioni e, poiché Cristo proclama di essere Via, Verità e Vita, che bisogno c’è di tentare di celarlo attraverso un anti-apologetica se non quello di creare una strana deità terrena che è Gaia, la “Madre Terra”, un terreno comune di apertura che però è chiusura al Dio TriUnitario e sbocco nella Via Larga che è quella della perdizione?
Rendere la libertà un sistema filosofico, significa creare un concetto non dare vita e conoscenza di uno Spirito che era con Dio sin dall’inizio. Si potrebbe affermare che, se la libertà è una facoltà di volere il male, allora essa deve avere una radice indipendente da Dio. La libertà dell’uomo sta nel libero arbitrio, vale a dire nella libera capacità di partecipare o meno alla Suprema Libertà Divina, pertanto si rientra comunque nella dottrina della volontà dell’uomo di riconoscere la Teandria.
“La Parola conosce una duplice conoscenza delle Cose Divine. Una è relativa, riposa solo su ragione e concetti e inoltre non ha in atto la percezione per esperienza del conosciuto: di un tale tipo di conoscenza siamo forniti nella vita presente. L’altra, sicuramente verace, consiste nella sola esperienza in atto, senza ragione e concetti, e si procura tutta intera la percezione del conosciuto secondo Grazia per partecipazione: mediante questo tipo di conoscenza nella futura requie riceveremo la divinizzazione soprannaturale incessantemente operante.
Quella relativa, in quanto riposa su ragione e concetti, dicono che muova il desiderio alla conoscenza in atto per partecipazione; quella in atto invece, che offre attraverso l’esperienza per partecipazione la percezione del conosciuto, dicono che escluda la conoscenza riposante su ragione e concetti. Dicono infatti i sapienti che non è possibile che coesista con l’esperienza di Dio il ragionamento intorno a Dio, o con la percezione di Dio l’attività concettuale su di Lui”.
San Massimo il Confessore – Quaestiones ad Thalassium
«Se sei soffio e retaggio di Dio, come tu pensi, getta via il vizio e ti credo. (Perché) non dev’essere immonda quella che viene dal puro; né infatti son retaggio del sole le tenebre, né dallo spirito malvagio apparve un figlio luminoso. Come mai dagli assalti dell’infausto Belial sei tanto agitata, sebbene unita allo Spirito celeste? (Perché) se con un tale ausiliare pieghi a terra, ahi ahi è tua metà e rovinosa malvagità».
San Gregorio di Nazianzo
16Come mettere insieme il tempio di Dio e gli idoli? Poiché noi siamo il tempio di Dio vivente; secondo ché disse Iddio: «Io abiterò e camminerò in mezzo a loro; e sarò loro Dio ed essi saranno mio popolo».
San Paolo ai Corinzi 6,16
Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
San Paolo ai Galati 5:1
Il Signore è lo Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà.
San Paolo 2 Corinzi 3:17
Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
Giovanni 8:36
La via iniziatica si manifesta rigorosamente nel tenere unita la duplicità di adesione totalizzante a Dio ed il conseguimento della libertà di partecipare al Padre della Libertà come esseri liberi.
Questa Libertà iniziale non è un atteggiamento estetico, né quanto meno ideologico, non è psichico, non è aderente a formulazioni, non è nemmeno filosofico; la libertà è aristocratica, ma non nel senso di un auto-compiacimento di una certa “élite” culturale, ma nel senso del disvelamento dell’enigma dell’uomo, perché egli, nella sua auto-coscienza, ode la Voce che lo richiama a ritrovare la sua natura superiore, la sua vocazione libera3.
L’uomo pertanto deve entrare in questo ruolo attivo di compartecipazione al recupero della sua libertà, non può permettersi di essere passivo ed accettare le false “libertà” del mondo.
Il mondo della Spiritualità, il Regno di Dio, non solo viene atteso, ma viene anche realizzato dalla volontà creativa dell’uomo; esso è una trasfigurazione creativa del mondo vinto dal male dell’oggettivazione. La fine della storia, è la liberazione dell’uomo dalla schiavitù della filosofia, dell’ideologia e delle forme di potere. Dio rientra sempre nella storia per permettere all’uomo di rientrare in Lui, perché Dio divinizza il tempo storico attraverso una Creazione continua volta a rendere l’uomo perfetto nell’Amore.
Quando c’è la libertà del colloquio diretto del cuore con Dio, allora e solo allora l’uomo raggiunge la vera gnosi, perché libertà è conoscenza e la conoscenza è vicinanza alla TriUnità.
Dio è misterioso ed insondabile quando ad Esso vogliamo associare concezioni di una vita giuridica che si manifesta in una sentenza definitiva, ma se Dio stesso ha donato il proprio Figlio unigenito per la santificazione della vita dell’uomo, non è più lui il giudice ma l’uomo stesso che si auto-giudica; ed anche se, in maniera manifestata dagli “intermediari”, Dio è espresso in una rappresentazione legalistica, la Grazia sorpassa questa condizione e pone l’uomo in un colloquio segreto con Dio stesso per farlo diventare un volto davidico. La Redenzione è generata dall’Amore che ha un suo linguaggio, non certamente da una giustizia forense.
L’uomo ha la facoltà di allontanarsi da Dio nel suo libero arbitrio; Dio può tendergli la mano, il dito (come nell’immagine che abbiamo posta), ma sta all’uomo non piegare il dito e toccare quello di Dio. Il senso della Redenzione sta nel raggiungimento di una trasfigurazione dell’uomo in Dio che è il dono più grande per l’uomo stesso.
La liberazione dell’uomo è aristocratica perché penetra dall’alto nella natura terrena e senza la libertà l’uomo non può raggiungere la Redenzione.
Nel Terzo Eone avviene questo ritorno dell’uomo alla sua origine, alla ricomposizione della frattura avvenuta col peccato originale, perché Dio è un Creatore continuo, un movimento ininterrotto che porta l’uomo alla contemplazione della Sua Suprema Bellezza Sapienziale.
“La prova certa dell’armonia e del giusto accordo sta nell’aver portato un dono a Dio, e cioè nell’aver onorato degnamente l’Essere che veramente è e nell’aver riconosciuto nel modo più esplicito la seguente Verità: che questo universo è un Suo Dono”.
Filone di Alessandria – De Hebrietate 117
“Dio è spirito, e coloro che l’adorano devono adorarlo “in spirito e verità” (4), devono cioè adorarlo con conoscenza e amore, una intelligenza e una volontà spogli da ogni illusione terrena.
Infatti il Vangelo dice: “Quando adorate, entrate nella vostra casa” ossia nell’intimo del vostro cuore e “dopo aver chiusa la porta” dei vostri sensi, con cuore puro, con coscienza senza rimproveri e con fede senza finzione “pregate il Padre in spirito e verità, nel segreto della vostra anima”.
L’uomo saprà realizzare questo ideale quando sarà disinteressato e spogliato di tutto, quando sarà interamente raccolto in sé stesso, quando avrà messo da parte e dimenticato l’universo intero per mantenersi nel silenzio in presenza di Gesù Cristo, mentre la sua anima purificata eleverà con sicurezza e confidenza i suoi desideri a Dio, e con tutto lo slancio del suo cuore e del suo amore si dilaterà, s’inabisserà, s’infiammerà, si immedesimerà in lui, fino nel più intimo del suo essere, con una sincerità e una pienezza senza limiti. È impossibile che l’anima possa applicarsi, perfettamente a due oggetti nello stesso tempo, quando essi sono dissimili come il giorno e la notte.
Chi vive unito a Dio abita nella luce, chi si attacca al mondo vive nelle tenebre.
In che consiste la più alta perfezione in questo mondo?
La più alta perfezione dell’uomo in questa vita consisterà dunque nel raggiungere una tale intimità con Dio, da procurare che tutte le facoltà e potenze dell’anima rimangano raccolte in Lui e formino come un medesimo spirito con Lui e l’anima non ricordi che Dio, non senta e non comprenda che Dio, che tutti i suoi affetti, uniti nella gioia dell’amore, non trovino riposo che nel possesso del Creatore.
L’immagine di Dio, impressa nell’anima, è infatti costituita dalla ragione, della memoria e dalla volontà; ma fino a quando queste facoltà non portano l’impronta perfetta di Dio, non gli rassomigliano come nei giorni della prima creazione dell’uomo.
L’immagine di Dio deve essere impressa negli atti dell’uomo. La forma dell’anima è Dio, che deve imprimersi in essa come il sigillo sulla cera, come la marca sul proprio oggetto”.
San Alberto Magno
Uno degli obiettivi degli schiavisti è cancellare lo spirito critico Per fare ciò, è necessario mettere a tacere prima tutti coloro che sono “disimpegnati”, in seguito quelli identificati come resistenti alla vulgata creativa “dell’uomo nuovo”. Questa azione crea un vuoto spirituale che è riempito con una accurata guerra culturale per cancellare la presenza significativa di un’Idea di Assoluto; occupare tutti gli spazi culturali e ricreare un modello di comportamento becero e triviale per ridurre l’umanità ad esseri subumani.
Ogni posto da loro occupato “nella cultura” deve essere invaso da formulatori ideologicamente, con la funzione di formare “opinion maker”, soprattutto “giornalisti”, “scrittori”, “religiosi” ed “educatori”. Tutti gli oppositori, vale a dire le persone libere, devono essere etichettati come reazionari e nemici del loro disordine sociale che è spazzatura.
Ecco perché è così importante la lotta del male in noi stessi e nel nostro prossimo smascherando la menzogna. Ogni menzogna smascherata farà fiorire il Bene; il Bene si fa strada dove il male è stato messo in luce4.
La libertà rientra in quel giudizio intuitivo su ciò che è giusto e su ciò che è sbagliato; in ciò che la memoria conferisce alla “voce della coscienza”, la quale, senza obbligo di rivolgersi a conoscenze, si manifesta nella libertà etica, morale e spirituale di richiedere aiuto a Dio per comprendere se abbiamo commesso errori che ci rendono responsabili verso la nostra coscienza. Allo stesso tempo la coscienza stessa non è una dottrina né può esserlo perché se fosse solo un aspetto morale o etico potrebbe rientrare in una visione politica.
Il male del mondo si combatte solo rimuovendo la nostra distrazione, causata dalle idee del mondo, e rientrare nell’Amore di Dio al fine di conquistare insieme a Lui la Libertà dello Spirito.
- 1 Cfr. Nikolaj Berdjaev – Filosofia dello spirito libero – edizioni San Paolo 1997 “Ma se il male non può avere la sua sorgente in Dio, e se fuori di Dio non esiste altra sorgente dell’essere, come spiegare allora il fenomeno del male? Quale è la soluzione di questo dilemma? La coscienza cristiana non è né monistica né dualistica e al problema dell’origine del male essa offre invece una terza soluzione. Per questa coscienza il problema del male si riallaccia a quello della libertà ed al di fuori di questo rimane insolubile. Monismo e dualismo, sostanzialmente negano in uguale misura la libertà e, pertanto, non sono in grado comprendere il mistero del male. La comprensione del mistero del male attraverso quello della libertà è una comprensione sopra-razionale e pone la ragione in una posizione antinomica. La sorgente del male non è in Dio, né in un essere positivo al Suo fianco, bensì nell’abisso irrazionale della libertà, nella possibilità pura, nella potenzialità delle tenebre abissali che hanno preceduto ogni definizione positiva dell’essere”.
- 2 Dott. Luigi Gaspari – Napoli 6 aprile 1988 Chiesa di Regina Cœli – Suore della carità di Santa Giovanna Antida- Thouret.
- 3 Cfr. Nikolaj Berdjaev “Schiavitù e libertà dell’uomo” Ed. San Paolo 1997 “L’esistenza della persona presuppone la discontinuità, non è spiegabile da alcuna continuità. L’uomo che solo conoscono la biologia e la sociologia, l’uomo come essere naturale e sociale è una creatura del mondo e dei processi che si verificano nel mondo. Ma la persona, l’uomo come persona, non è figlio del mondo, ha un’altra origine. Ed è questo che rende l’uomo un enigma. La persona è una breccia, una frattura in questo mondo, è l’introduzione di qualcosa di nuovo. La persona non è natura, non appartiene alla gerarchia oggettiva, naturale, come una sua parte subordinata. Per questo come vedremo è falso il personalismo gerarchico. L’uomo è persona non per natura ma per spirito. Per natura è solo individuo. La persona non è una monade che entra a far parte di una gerarchia di monadi e vi si sottomette. La persona è microcosmo, è un intero universo. Solo la persona può accogliere un contenuto universale, essere un potenziale universo in una forma individuale”.
- 4 Cfr. Nikolaj Berdjaev – “Schiavitù e libertà dell’uomo” Ed. San Paolo 1997 pag. 264 – “L’autentica igiene spirituale, non consiste nel non sprofondare nel male, ma nel concentrarsi nel Bene, sul mondo Divino, sulla visione della Luce”