Immagini da Lesbo (Grecia): Chiesa devastata dai rifugiati

Ecco cosa fanno i rifugiati arrivati ​​sull’isola dopo l’apertura di Erdogan: tutti parlano dei poveri migranti e nessuno parla della rabbia dei residenti per le condizioni intollerabili.
Lunedì oltre 500 rifugiati hanno formato un’orda per arrivare dal campo di Moria al porto di Mytilini https://ussanews.com/News1/2020/03/03/greek-orthodox-church-trashed-by-refugees/ . Sulla strada, il gruppo è stato affrontato dai membri del MAT (polizia antisommossa) e i migranti hanno lanciato pietre contro le forze di sicurezza greche. La polizia ha risposto con lacrimogeni e proiettili di gomma.
La gente del posto è arrabbiata perché i rifugiati attaccano e profanano ripetutamente i loro luoghi santi ortodossi. I residenti di Moria si lamentano del fatto che gruppi di immigrati musulmani hanno ripetutamente devastato le chiese nella zona e minacciato direttamente i fedeli. La chiesa di Santa Caterina è stata chiusa, i residenti cercano di proteggerla affinché non venga nuovamente profanata.
Poveri migranti … ma nessuno solidale con gli abitanti di Lesbo che rimangono uniti e cercano di formare un fronte contro questa terribile situazione che da anni continua su questa isola.
L’umore degli isolani poi è peggiorato quando il governo greco ha annunciato alcune settimane fa che avrebbe istituito un secondo campo per rifugiati e migranti a Lesbo https://greece.greekreporter.com/2020/02/17/greece-freezes-land-expropriations-for-migrant-camps/, ciò ha portato a violente proteste da parte della popolazione locale https://www.thesun.co.uk/news/11082281/greece-warships-lesbos-migrant-invasion-erdogan-flood-europe/.

Bruxelles non protegge le frontiere esterne e i rifugiati affermano di avere il diritto di venire in Europa per motivi umanitari, ma a nessuno interessa se agiscono come vandali e invasori, nessuno di loro si comporta come persone bisognose e grate per l’ammissione. Ricordatevi che la Grecia è solo una zona di passaggio, seguiranno la rotta balcanica e andranno dritti in Europa centrale e settentrionale, nella terra degli “accoglioni” ovvero il Paradiso a loro promesso.
Il bello è che tutti sanno che una volta accolti non vogliono integrarsi, poverini sono molto disturbati dalla cultura cristiana europea.
Il vandalismo prosegue, le autorità e i media non lo segnalano perché mal si adatta alla narrazione picoretta: non dobbiamo aver nessun tipo di risentimento nei confronti dei migranti. LORO SONO “ARRICCHITORI CULTURALI”.

Gli afgani costituiscono la maggioranza dei rifugiati nel campo di Moria, sono circa il 70%. 20.000 persone vivono in un campo progettato per 2800 persone. Gli USA da 19 anni devastano l’Afghanistan, senza contare le altre in svolgimento (Iraq, Libia, Siria e Yemen).
L’Occidente vuole combattere il terrorismo, esportare diritti umani e democrazia: come giusta nemesi abbiamo prodotto distruzione e rifugiati.
La cosa aberrante è che arriverà una seconda ondata di rifugiati grazie alle manovre militari recenti di Erdogan in Siria, ovviamente il tutto con l’approvazione di Trump. Il sultano turco continua a minacciare di liberare una nuova ondata di rifugiati. Noi furbi europei per anni abbiamo dato montagne di soldi alla Turchia, molto molto meno alla Grecia che da anni accoglie rifugiati.

Tulsi Gabbard ha criticato la politica estera di Washington e il rifiuto di Trump di opporsi a Recep Tayyip Erdogan. Non ha affatto digerito la questione quando Trump ha confermato a Erdogan – in una telefonata della scorsa settimana – il sostegno degli USA a Idlib. Ecco il video

I terroristi di Al Qaeda a Idlib sono “ribelli” e “combattenti per la libertà”, quando tutti sanno che “La Turchia ha sostenuto per anni i terroristi dell’ISIS e di al-Qaida dietro le quinte”. “Erdogan in Turchia non è nostro amico, è uno dei dittatori più pericolosi al mondo”

Purtroppo Tulsi Gabbard è l’unica che ha il coraggio di dire la verità su ciò che sta realmente accadendo in Siria. Nel frattempo in Occidente nessuno dice che la Grecia ha il diritto di difendere il proprio confine e di non consentire il passaggio di immigrati clandestini.

Tutto da ridere quando attraverseranno la rotta balcanica. Questa rotta i migranti la chiamano “The Game”:Ci si impiega molto più tempo, ha un costo maggiore perché i passaggi di frontiera sono numerosi, ma il rischio di morire è molto più basso.” … “È un numero in crescita: siamo nell’ordine di oltre 70mila persone solo nel 2019, il doppio del 2018. Nel 2019 nel solo mese di settembre, in Grecia sono sbarcate 10 mila persone, cifra che non si raggiungeva da anni. In Italia il fenomeno non è molto conosciuto perché questi migranti non puntano al nostro Paese, se non per transitare nel Nord Est, ma al Nord Europa, alla Germania, all’Austria.Se avete cliccato sul link The Game (sopra), capirete perché poi quando arrivano è impossibile integrarli o fargli accettare qualcosa: chi arriva è sopravvissuto a tutto e per anni non si è mai fermato. Chi arriva qua ha la pelle indurita ed è pure incazzato duro. Alessia C. F. (ALKA)

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Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)