Lettura per grandi e piccini basata su fatti reali. Un ringraziamento al pescatore, alla rete, ai pesci, alla padella usata per friggere e al condimento per insaporire il tutto.
Cari amici, tutto ebbe inizio in tempi remoti: il pescatore (il politico) decise di andare a pescare (i voti) in maniera proficua e vantaggiosa, usando la rete da pesca (retorica, promesse elettorali) cioè quell’efficace strumento di pesca capace di acchiappare in un solo colpo il più alto numero di pesci (elettori).
L’idea gli venne osservando tutti questi banchi ricchi di pesci (cittadini di diversa estrazione sociale e credo politico vario e differenziato) che vagavano apparentemente senza meta, quasi come fossero proprio in spasmodica ricerca della rete giusta che li pescasse.
“Quella rete potrei essere proprio io a gettarla” pensò il pescatore, il quale si mise subito all’opera per concretizzare il progetto “pesca miracolosa”.
Presto si recò in quelle zone dove il pesce prosperava e cresceva in banchi enormi (studi televisivi, comizi in piazza), e iniziò a gettare la rete contento di cotanto bendidìo che aspettava solo di essere accalappiato (popolo).
Il pescatore (politico) aiutato da altri colleghi, quando pensò che fosse arrivato il momento giusto (chiusura dei seggi elettorali), iniziò a tirare la rete in barca, e vedendo il risultato ottenuto, contento esclamò: “ora potrò mangiare e ingrassare per lungo tempo, senza fare una mazza, almeno fino alla prossima pesca (tornata elettorale)” grazie a questa pesca miracolosa!
Il pesce (cittadino) intrappolato dalla rete del pescatore (politico) si trovò in un baleno dal nuotare spensierato nell’oceano, a condividere un triste destino insieme ad altri pesci sul fondo di una barca (partiti politici in parlamento). “Ti ho preso” – disse il pescatore – “e senza nemmeno dannarmi troppo”, mentre il pesce moriva asfissiato per aver seguito insieme ai suoi simili, una direzione che lo ha portato direttamente nella rete tesa dal pescatore.
Il giorno seguente il pescatore e i suoi aiutanti (colleghi di partito) organizzarono un grande banchetto a base di pesce misto.
Mentre i pesci (popolo) venivano messi prima in padella a cuocere, e poi mangiati con grande appetito, qualcuno raccontava com’era stato facile pescarli, quasi si fossero spontaneamente imbrigliati da soli nella rete.
Quindi cari amici questo racconto finisce in maniera scontata: dopo essere stati catturati e cucinati, dei pesci non rimane che la lisca, mentre il pescatore e i suoi colleghi si sono ingrassati.
E quella lisca, caro amico che stai leggendo, potresti essere proprio tu!