Un caro amico ha avuto una nuova disavventura.
Insomma c’è gente come https://www.newsguardtech.com/it/ che passa a conferirti la stelletta da appendere sul viril petten, poi ci sono altri soggetti molto più pericolosi.
<<una società tedesca che vuole farsi pagare per un copyright violato su una foto usata nel 2015… tra l’altro in bassa risoluzione
… l’ho tolta, ma per loro non basta, vogliono € xxx>>

Non parliamo di censura, ma di una nuova diffusa moda, ovvero come altri fanno bancomat presso siti/blog.
Società che si occupano di copyright su foto.
Perché un semplice blog come OZ lo puoi contrastare in mille nuove formule.
Gli studi legali italiani ti contattano, ti informano e ti chiedono la rimozione di una frase/contenuto o di un commento in base a sentenze definitive, ma non è di questo che parliamo, non si parla di censura ma di nuove forme che reputo molto più pericolose.

Il mio amico blogger, colpito da tale evento, mi scrive:
<<Nel caso ti servisse qualche informazione su eventuali richieste di soldi per violazione di copyright su foto e ammennicoli vari, ti lascio qui un link utile:
https://giovannifranchini.info/2020/02/01/avvisi-copyright-infringement-photoclaim-fechner-picrights-copytrack-licenza-immagini/
(Aggiornamento 5 ottobre 2022: Photoclaim e il suo avvocato Robert Fechner sono stati dichiarati colpevoli di “pratiche commerciali scorrette” dall’Agenzia Garante della Concorrenza e del Mercato e di conseguenza le loro email e lettere di riscossione del danno sono state dichiarate illegaliLeggi l’articolo completo.

Chiunque abbia un sito, un blog, una qualsiasi cosa online deve stare attento al copyright. Tutti infatti sanno che non si rubano contenuti, e che in caso di fotografie, bisogna conoscere e saper utilizzare le licenze a maggior ragione se sei un professionista del giornalismo e della comunicazione, sapere dove e come si utilizzano immagini, foto e video, ottenendo le necessarie autorizzazioni, dai legittimi titolari o da chi per loro: uffici stampa, agenzie di comunicazione, risorse online liberamente accessibili. Quello che non sapevo ancora è che tutto questo può rischiare di risultare inutile, se ti imbatti in una nuova figura del web: il photography defender, ovvero una sorta di “agenzia di riscossione del danno”.
….
La mail, molto lunga e interamente in inglese, è ultimativa e non ammette tesi contrarie. Mi scrive un avvocato berlinese. Mi accusa di aver pubblicato una foto illegittimamente, dal 2017. Mi si dice che sono certamente colpevole. La giurisdizione applicabile è senz’altro quella tedesca. Mi allega un documento, chiamato “Cease and desist” e chiede che glielo restituisca firmato. Inoltre mi preannuncia che la mia violazione comporta un rischio causa pari a oltre “cinquemila euro di valore complessivo”. Cioè starei in uno scaglione di causa, secondo questo avvocato, nel quale rischierei, secondo la legge tedesca, di pagare fino a cinquemila euro. Mi viene il mal di testa. Resto interdetto per un bel po’.

In allegato alla mail c’è la foto incriminata: uno screenshot dal mio sito. Vado a controllare come e perché quella foto sta nel mio sito: si tratta di una miniatura pubblicata in un articolo di riepilogo di vari altri articoli e relativi link. Vado nell’articolo a cui punta il link dove ci sono le altre foto di cui fa parte quella che mi contestano. Fanno tutte parte di uno stock di foto che scaricai da una sezione download per la stampa, ma ora mi rendo conto che avrei difficoltà a provarlo, dato che a distanza di tre anni da quel download oggi quella foto in quel database – come mi accorgo controllando – non c’è più. Del resto è normale che negli anni i database delle foto scaricabili per la stampa cambino, si aggiornino o semplicemente spariscano. Sono costretto quindi a capire bene di cosa si tratta e come devo reagire. 
… Anzitutto cerco di capire chi è questo avvocato Robert Fechner che mi scrive da Berlino, e cerco informazioni su di lui, per capire se esiste veramente. Vado sul sito che ha il dominio della mail dalla quale mi scrive: Photograpydefender.com, ma non trovo riferimenti. Su questo sito non c’è una sezione Chi siamo, o Staff, o chi sono i professionisti che vi operano. Cerco Fechner Legal, Berlin e arrivo sul sito di uno studio legale a Berlino e qui ho il piacere di vedere il volto dell’avvocato Fechner (aggiornamento: a oggi 5 gennaio 2022 questa pagina non risulta più visibile) e leggere il suo curriculum. Avvocato dal 2014, ha fatto il praticantato a Bochum con trasferte in alcune città europee tra cui Varsavia. Cosa c’entra Varsavia? Lo dirò tra poco.

Torniamo alla email; il fotografo di cui avrei violato i diritti si è iscritto ad un sito per tutelarsi dai furti di foto ed è questo sito che ha incaricato Fechner del compito di perseguirmi. Questo sito si chiama photoclaim.com, di cui il dominio photography defender è una sorta di emanazione tedesca.
Ci vado e scopro che la sua mission è “tutelare i fotografi professionisti” promettendo loro di “aiutarli a far valere i loro diritti su furti di immagine“. Nel mio caso, il fotografo del quale avrei rubato la foto e che si è iscritto a Photoclaim, è un italiano, residente in Alto Adige. Sempre più strano. Se il fotografo è italiano e io sono italiano residente in Italia, cosa c’entrano la Germania e le leggi tedesche?……………..>>

LEGGETE TUTTA LA STORIA PER CAPIRE COSA SUCCEDE,
COME COSTRUIRE LA VOSTRA DIFESA,
COME DOVETE INDAGARE E IL PERCHè .
IL LUNGO ARTICOLO DETTAGLIATO SPIEGA TUTTO https://giovannifranchini.info/2020/02/01/avvisi-copyright-infringement-photoclaim-fechner-picrights-copytrack-licenza-immagini/>>

Il fenomeno si sta diffondendo, imparatelo.
Sempre un mio autore (senza saperlo) mi ha dato altro modo per poter contrastare tale movimento.

Non sostituisce tutte le immagini di cui abbiamo bisogno,
di cui abbiamo la necessità di avvalerci per sostenere una tesi,
ma magari fornisce uno spunto per evitare l’uso di immagini che poi creano nuovi problemi legali.

Ecco cosa suggerisce come nuova soluzione. Non è risolutiva perché sempre di certe fonti abbiamo il bisogno di pescare, ma a volte le immagini possiamo crearle:
<<Allora il sito è questo per generare delle immagini AI. Ti consiglio di usare una VPN e di cambiare continuamente l’indirizzo IP ogni volta che entri così puoi ricaricare le immagini e scaricarle gratuite. Le immagine sono piccole, vanno ingrandite e bisogna usare un software che si chiama Topaz Gigapixel. Per ricavare l’immagine nel campo a sinistra devi definire in inglese cosa vuoi che ti genera come immagine, a volta ti dice che non è possibile generarla, cambi una parola e te la genera https://deepai.org/machine-learning-model/text2img>>

https://deepai.org/machine-learning-model/text2img

PROVA1: Pictures, daily stresses. Copyright issues with images for sites and blogs. Immagine generata:

https://deepai.org/machine-learning-model/abstract-painting-generator
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Alessia C. F. (ALKA)
Esploro, indago, analizzo, cerco, sempre con passione. Sono autonoma, sono un ronin per libera vocazione perché non voglio avere padroni. Cosa dicono di me? Che sono filo-russa, che sono filo-cinese. Nulla di più sbagliato. Io non mi faccio influenzare. Profilo e riporto cosa accade nel mondo geopolitico. Ezechiele 25:17 - "Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te."Freiheit ist ein Krieg. Preferisco i piani ortogonali inclinati, mi piace nuotare e analizzare il mondo deep. Ascolto il rumore di fondo del mondo per capire quali nuove direzioni prende la geopolitica, la politica e l'economia. Mi appartengo, odio le etichette perché come mi è stato insegnato tempo fa “ogni etichetta è una gabbia, più etichette sono più gabbie. Ma queste gabbie non solo imprigionano chi le riceve, ma anche chi le mette, in particolare se non sa esattamente distinguere tra l'etichetta e il contenuto. L'etichetta può descrivere il contenuto o ingannare il lettore”. So ascoltare, seguo il mio fiuto e rifletto allo sfinimento finché non vedo tutti gli scenari che si aprono sui vari piani. Non medito in cima alla montagna, mi immergo nella follia degli abissi oscuri dell'umanità. SEMPRE COMUNQUE OVUNQUE ALESSIA C. F. (ALKA)