“Shape without form, shade without colour,
Paralysed force, gesture without motion”
“The Hollow Men”, 1925, poesia di Thomas Stearns Eliot
Oggi mi sforzo di essere chiaro, anche se la sindrome che mi attanaglia da tutta la vita mi arrovella particolarmente. Avrete notato che le mie frasi, pur semplici sono spesso tronche, salto da un discorso all’altro, e spesso concludo discussioni e teorie che avevo iniziato mesi, se non anni prima.
Per noi che siamo benedetti dal dono dell’intelligenza e non da quello della stupidità (grande, grandissimo dono, spesso invidio la stragrande maggioranza dell’umanità, che ne è pregna), noi “quasi”, noi ” potrebbe fare di più se si impegnasse”, noi “non abbastanza”.
Noi che siamo spesso pieni di dubbi, al punto di non sapere se siamo “pro ” o “contro” qualcosa.
Noi che ci scontriamo con la nostra nemesi, quelli che “sanno”, coloro che hanno “capito tutto”.
I peggiori sono quelli che hanno ottenuto non solo la loro personale e ferrea convinzione, ma anche una disponibilità economica.
Loro sono i loro soldi, le loro cose, la “loro roba”.
Ma spesso non sono capaci di fare altro che manipolare le persone che hanno faticato per avere i soldi o li hanno rubati ad altri, per farseli dare. Il Gatto che li blandisce e la Volpe che raccoglie il bottino.
E poi? Dopo che hai comprato il tuo bell’orologio d’oro, cosa te ne fai? Hai solo un altra cosa in più di cui occuparti. La Roba possiede te, non il contrario.
Certo, leggi libri che non hai scritto, vedi film cui non hai partecipato, mangi cibi che non hai cucinato, vestiti che altri hanno disegnato per te, e alla fine pensi cose che non sono tue. Ed elargisci la tua sapienza, le tue “previsioni” spesso sbagliate ai poveri mortali che non sono alla tua altezza. Ma non sono idee tue, sono solo concetti che hai preso da altri. Non esisti. Ridacchi, come un Pazzo, cianciando di una propaganda che mi avrebbe plagiato. Vedi solo il riflesso di te stesso in uno specchio.
Noi, invece, povere cose incompiute, non abbastanza intelligenti per brillare come stelle e non abbastanza stupidi per aspirare al successo, non abbiamo altra scelta. Indossiamo una maschera, recitiamo una parte, fingiamo di essere Vuoti, persone come voi.
E qui vengono in aiuto le scritture:
«Noi siamo gli Stolti per la causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi siamo deboli, ma voi forti; voi siete onorati, noi reietti. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo con le nostre mani. Insultati benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino a oggi»
(Prima lettera ai Corinzi, 4,10-13.)
Recitiamo la parte del giullare, del pagliaccio, quello che fa ridere, anche se, dentro di noi non ridiamo per niente, al massimo cerchiamo di far capire a qualcuno.
in Russia, soprattutto nelle campagne, gli Stolti in Cristo, ovvero i юродство sono apprezzati e fanno stabilmente parte della cultura. Sono Pazzi, ma fingono di esserlo e allo stesso tempo non lo sono. In pubblico parlano frasi sconnesse e insultano, in privato sono calmi e dignitosi. Perché la loro non è una recita, ma una missione, per conto di Dio.
Non sono abbastanza forte da vivere come un asceta, ed in verità è scomodo, per cui mi limito a fare il pagliaccio, anche se non mi diverte, e lo faccio gratis, perchè altrimenti sarei un venduto.
Mi dispiace per te, e per molti altri.
Jack Cuze.
https://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_di_Asperger