Aggiungere il nome di un televirologo qualsiasi

L’uno o l’altro per me pari sono

Questa o quella per me pari sono” Il Rigoletto

Esimio dottor (segue nome)

Si sente sempre più spesso pronunciare la frase “bisogna affidarsi alla scienza” sia da parte sua che dei suoi colleghi, in praticamente tutti i media nazionali. C’è addirittura chi sostiene la necessità che la scienza prevalga su ogni altra disciplina dell’attività socio-culturale-intellettuale umana.

Mi lasci dire che la prevalenza della scienza su tutto il resto è una cosa senza senso, la scienza al pari di politica, cultura, economia, arte e così via è solo una delle discipline umane che regolano la vita sociale dell’uomo. Ognuna di esse ha la sua importanza e deve prevalere nel suo ambito, ma in generale non esisterebbe l’una senza le altre, e il predominio di una su le altre sarebbe, oltre che impensabile, anche deleterio.

“La scienza non è democratica” altra fase fatta che va molto di moda oggigiorno. Affermazione senza senso anch’essa e oltremodo stupida, se consideriamo che l’unica scienza esatta, assoluta, incontrovertibile e non soggetta a sperimentazioni, discussioni, dubbi, è la matematica, come sosteneva Bertrand Russell. La matematica si basa sui numeri, e i numeri sono di per se stessi, oggettivi, indiscutibili e vanno presi per quello che sono senza discussioni. Ma attenzione, perchè c’è sempre la fregatura dietro l’angolo: i numeri vanno interpretati, bisogna saperli leggere per trarne delle conclusioni oggettivamente vere. In altre parole, benchè inumeri siano oggettivi e assoluti, la lettura di essi deve essere demandata agli esperti. La solita litania per cui, in tutte le religioni, il dio non parla direttamente al popolo, lo fa attraverso la casta sacerdotale che è l’unica in grado di saper “leggere” la volontà di dio per poi divulgarla al popolo. Inutile sottolineare come, nel corso dei millenni, la casta sacerdotale abbia ottenuto vantaggi, privilegi e potere grazie a questo stratagemma.

Oggi è la categoria che Lei rappresenta in questa mia lettera, al pari della casta sacerdotale, pretende di essere l’unica demandata a parlare di covid, di interpretare i numeri, di dare indicazioni. E chiunque non sia un esperto nel settore, a meno che non si pieghi alla narrazione dominante, è uno che propaga fake news.

Vogliamo fare un esempio? eccone uno pronto: l’ISS ha divulgato la notizia secondo cui solo una piccola parte dei decessi covid sia da attribuire direttamente al covid, circa 3700 individui. Il resto è deceduto CON covid, quindi non direttamente a causa del virus. In altre parole, 3700 erano soggetti non a rischio, mentre gli altri, oltre ad avere una età molto avanzata, erano portatori di altre infermità, da 1 a 5 altre malattie gravi.

Siccome la notizia è stata riportata da altri, non esattamente sacerd…pardon, esperti scienziati, Montesano, Bechis e altri pericolosi spargitori di fake news, ecco che gli esperti come lei si sono affrettati a specificare che “i numeri bisogna saperli leggere, per non inciampare in false notizie”.

Il noto Bassetti, sempre in prima fila quando si tratta di apparire su media e social, si è affrettato a dire che è una sciocchezza –ma è lo stesso che aveva dichiarato che il numero dei decessi era sopravvalutato giacchè era stato conteggiato come morto per covid anche chi era morto di infarto e positivo al virus?– Mente Cartabellotta, quello del GIMBE, ha dichiarato che la maggior parte dei deceduti per covid con altre morbidità, senza il virus oggi sarebbe ancora tra noi. Ma come fa a dirlo? non mi pare abbia usato prove matematiche e incontestabili per dichiararlo, visto che non ce ne sono. Credo si tratti esclusivamente di bias di conferma, come sostengono i debunker.

Sul numero di decessi possiamo sempre fare una analisi, sia pure non troppo approfondita, usando semplicemente la logica:

Abbiamo detto che circa 3700 sono morti sicuramente a causa del covid, non avendo i soggetti deceduti nè una età troppo avanzata ne alcuna comorbidità.

Un’altra parte sicuramente è deceduta (sicuramente dal punto di vista statistico, per la legge dei grandi numeri) per causa diretta del covid pur in presenza di altre gravi patologie, cioè senza il covid non sarebbero morte in quel momento. Ma non possiamo sapere quanti e nemmeno quanto tempo in più avrebbero potuto vivere ancora, non conoscendo il quadro clinico dei soggetti in questione.

Un’altra parte è deceduta per le complicazioni dovute ai ritardi diagnostici, alla cancellazione di visite di controllo e interventi chirurgici dovuti all’isteria per la paura del covid, generata ad arte, di soggetti portatori di gravi patologie.

Ci sono quelli che sono morti, soprattutto a inizio pandemia, per colpa delle cure sbagliate, perchè le autopsie erano “sconsigliate” quindi non si sapeva dei microtrombi, per cui i malati di covid furono curati per insufficienza respiratoria invece che per insufficienza circolatoria. In pratica sono morti per l’intubazione.

E ci sono quelli che sono morti inequivocabilmente per altre cause ma che incidentalmente risultavano positivi al tampone, come sostiene proprio Bassetti.

In parole povere, i numeri bisogna saperli leggere, ma questo vale per tutte le campane, non solo per quelle che “stonano”, per cui se il numero di 3700 risulta eccessivamente approssimato per difetto, anche dire “la grande maggioranza dei deceduti sarebbero tra noi senza il covid” appare esagerato e non corrispondente al vero.

La verità sta nel mezzo, si suol dire. In questo caso il numero dei deceduti, seguendo il ragionamento appena fatto, risulterebbe significativamente inferiore a quello proposto dai dati ufficiali, quindi non abbastanza grande da generare scalpore e sacro timore, secondo la narrazione dei padroni del discorso. Per cui nessuno mai fa una analisi oggettiva attenta sul numero di decessi dichiarati per covid.

Questo atteggiamento contribuisce a creare una certa sfiducia nei confronti degli scienziati e delle loro dichiarazioni.

Sento spesso lei, e i suoi colleghi, prendervela con i “cattivi maestri” tipo Cacciari, Agamben, Barbero, che non sono nemmeno dei pericolosi negazionisti, sovranisti, fascisti e quant’altro, ma opinionisti autorevoli che non parlano dal punto di vista medico, si limitano a prospettare l’impatto che certe misure “scientifiche” possono avere sulla vita civile e democratica delle persone.

Ancora più spesso il bersaglio dei vostri strali è la contro-informazione, quella fatta in maniera quasi “carbonara” su piccoli blog, sui social, come se questi piccoli soggetti avessero più impatto dell’informazione mainstream, tutta unita e compatta a propagandare l’informazione unica, più impatto degli scienziati da salotto, sempre presenti in qualsiasi trasmissione, su ogni quotidiano e sui social. Vogliamo veramente sostenere che il mainstream dell’informazione sia il gigante Golia che si fa sconfiggere dal piccolo David?

Io credo invece, che i principali responsabili della scarsa credibilità di cui gode la scienza presso una larga fetta dell’opinione pubblica sia direttamente colpa vostra, di voi virustar.

Siete voi che avete sostenuto cose ognuno in aperto contrasto con gli altri, generando confusione. Siete voi che spesso smentite voi stessi dichiarando oggi cose diametralmente opposte a quanto dichiarato ieri.

Il solito maestrino con il dito alzato sosterrà che è normale dover cambiare opinione man mano che di un virus completamente nuovo se ne sa di più col passare del tempo e la raccolta delle informazioni. Certo, è così! Ma gli scienziati che si rispettano, quelli che pensano solo alla ricerca nei loro laboratori, sconosciuti ai non addetti ai lavori, non parlano e non azzardano ipotesi se non hanno nulla in mano, delle prove scientifiche, degli studi approfonditi. Diverso il discorso per i televirologi che, dovendo apparire in tv, devono pur dire qualcosa, anche in mancanza di elementi scientifici certi, quindi dichiarano quello che “chi comanda” vuole che venga detto. Ed ecco che, a febbraio del 2020, diversi suoi colleghi si affrettavano a dichiarare che in Italia il virus del covid non sarebbe arrivato, che bisognava stare tranquilli. Che era una semplice influenza, se non meno. Puntualmente smentiti dopo meno di 10 giorni!

Vi ricordate quando sostenevate che le “mascherine non servono”? Certo, non servivano perchè non ce n’erano, come confessato candidamente da tale Lopalco, virologo e assessore alla regione Puglia.

Sempre pronti a puntare il dito contro le fake news ma mai, e dico mai, una presa di posizione contro misure stupide e controproducenti da parte del governo. Tipo le mascherine all’aperto, inutili, dannose per la salute soprattutto quando ci sono 40 gradi all’ombra. Ora anche il “mitico” Burioni prospetta l’inutilità di portarle all’aperto, nel momento in cui dice che le manifestazioni dei no-vax, senza mascherine e senza distanziamento, non provocano contagi perchè all’aperto il virus non si trasmette. Ma perchè non dichiararlo quando si era costretti all’immondo spettacolo di gente all’aperto, anche in pieno deserto, con le mascherine? e gli inseguimenti ai runner, a quelli che passeggiavano in solitudine in spiaggia nel 2020? Ma ve lo ricordate?

Non parliamo dei vaccini, poi! Le vostre dichiarazioni iniziali…sicurissimi, efficacissimi, bellissimi, immunizzantissim…salvificiss…ecc. ecc. ma con Astra-Zeneca come la mettiamo? e Moderna ritirato in svariati paesi? e J&J, monodose, ora si scopre secondo Ricciardi (chi, l’attore? ecc. ecc.) che l’efficacia vale 2 mesi, necessario il richiamo. E chi lo ha fatto e ha il GP che dura un anno non è una bomba biologica a piede libero? Cose dell’altro mondo!

E allora questo non contraddice quanto sostenuto all’inizio, secondo cui tutti i vaccini funzionavano benissimo e immunizzavano perfettamente? Le cose allora, sono due: avete parlato a vanvera perchè la narrazione del momento lo richiedeva oppure ora dovete in qualche modo levare da mezzo J&J per lasciare totale campo libero a Pfizer? In ogni caso, nulla di scientifico, tutto con l’essere burattini nelle mani di chi comanda.

La terza dose, ma chi ne aveva mai parlato prima? erano 2 le dosi sperimentate nelle due fasi prima della diffusione nel mondo, non 3. La terza è solo un tentativo, visto che le prime due, al massimo, funzionicchiano. E se le prime 2 non sono così efficaci, non capisco come possa esserlo la terza. Tutta colpa delle varianti, sì certo, come no! e la variante la sconfiggi con la terza dose dello stesso vaccino creato su misura per il virus originario di Wuhan, quello che non esiste più?

Immunità di gregge, i vaccini spazzeranno via il virus, con i vaccini torneremo tutti liberi e si toglieranno le restrizioni. Non le dico io, lo avete dichiarato voi, all’inizio, quando arrivò il famoso furgone frigo con le prime dosi di Pfizer, una pagliacciata storica propagandistica degna dell’Istitvto Lvce. Mancava la gente festante ai lati della strada con W Pfizer! Pensatete davvero che fingendo di credere che l’efficacia e l’impatto dei vaccini sia stato esattamente come ve lo aspettavate, di convincere quelli che non si vogliono vaccinare o non credono più alle menzogne da voi propalate a piene mani? Chi di voi ha mai detto della necessità della terza dose? Al contrario, uno sempre presente in TV una volta, tale dottor Galli, alla notizia di una eventuale terza dose andò su tutte le furie dicendo che a questa sperimentazione non ci stava e si dissociava! Da allora è praticamente sparito dai media mentre il solito Bassetti, un virologo buono per tutte le stagioni, che dice oggi una cosa domani un’altra a seconda della platea a cui si rivolge, e il soldatino pregliasco ormai dimorano negli studi televisivi.

E pretendete che si creda alla scienza? Purtroppo tra le menzogne, il non detto e le mezze verità di comodo, siete voi scienziati da salotto televisivo che avete fatto il peggior servizio alla scienza. Avete piegato la scienza alla narrazione imposta dall’alto, per i suoi scopi. Siete i principali responsabilidi questa situazione.

Ricordatevene, prima di parlare di fake news.

Distinti Saluti

Gustavo Kulpe