I principali produttori di silicio in Cina sono stati costretti dal Partito Comunista Cinese (CCP) a ridurre la produzione del 90% rispetto ai livelli di agosto da settembre a dicembre, in un contesto di crisi energetica a livello nazionale. I cali di produzione possono innescare forniture più strette nel metallo, minacciando tutto, dai chip per computer ai pannelli solari, agli impianti medici, al cemento, al vetro e alle parti di automobili, gettando inoltre un’altro bastone tra le ruote nella caotica catena di approvvigionamento globale.
I dati di Bloomberg mostrano che i prezzi del silicio metallico sono saliti di oltre il 350% dall’inizio di luglio. Questo arriva mentre le interruzioni di fornitura di energia sono diventate più intense negli ultimi due mesi, dato che il CCP limita l’energia alle industrie ad alta intensità energetica perché una produzione inferiore, rispetto al previsto, delle centrali elettriche ha messo a dura prova la rete del paese.

Gli effetti a catena sono allarmanti per i produttori chimici che convertono il silicio in prodotti a base di quest’ultimo. “Se si hanno vincoli di fornitura di silicio, allora si ha un problema”, ha detto a Bloomberg Keith Wildie, capo del commercio presso il produttore di leghe di alluminio Romco Metals. “C’è ancora un po’ di offerta là fuori, ma è scambiata ad un prezzo di compensazione che è ovviamente molto alto”.
Questa settimana, più della metà delle province cinesi hanno sperimentato le peggiori interruzioni di corrente dell’ultimo decennio. C’è una confluenza di fattori dato dal giro di vite del CCP sulle industrie ad alto consumo energetico, come gli obiettivi di emissione di carbonio fissati dal governo centrale, i vincoli di fornitura di carbone termico e una produzione inferiore rispetto al previsto da parte delle centrali elettriche.

La provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, è il secondo maggior produttore, rappresentando più del 20% della produzione del paese, ha sperimentato negli ultimi mesi delle limitazioni di potenza. Il Sichuan è terzo con il 13% e sta anche affrontando interruzioni di corrente. Il primo produttore, lo Xinjiang, non ha ancora affrontato problemi significativi di energia.
Insieme ai prezzi più alti per l’alluminio, il rame e il greggio, la carenza di silicio sta alimentando una stretta che potrebbe continuare a peggiorare la grande carenza di chip per computer.
Gli effetti dannosi della Cina che chiude le fabbriche a causa dei vincoli energetici stanno aumentando le scommesse in riferimento all’aumento dell’inflazione e il crollo della crescita, tutto questo potrebbe innescare la stagflazione globale.