ovvero: puoi cercare di nascondere i tuoi pensieri, puoi “indossare” il sorriso della “domenica, puoi fingere di essere quello che non sei…..ma alla fine la tua natura emerge sempre….e dove non te l’aspetti……DAL TUO VOLTO!

L’inverno si avvicina a grandi passi (qui in Tunisia un pò meno visto che di giorno ancora si raggiungono spesso temperature tra i 21 e i 23 gradi….), e mai come quest’anno è temuto da più parti e da parecchie popolazioni…..anche quelle che non ti aspetti, ovvero gli “opulenti” abitanti della “vecchia” (e bagascia) Europa.
I motivi li sappiamo, veri o presunti che siano: c’è la “guerra” e quindi per correre ai ripari, il Clan mafioso che siede a Davos (e non solo) ha deciso che bisogna fare a meno di gas e petrolio…..La cosa tragica è che….NO, non siete su “Scherzi a Parte”. Ma non è di questo che vorrei parlarvi.
Rimanendo sempre in tema di “inverno”, di carenze di materia prima con cui “produrre” energia e quindi elettricità si nota che in Italia è tornato a far parlare di se un progetto Tunisino-Italiano-Europeo guidato dalla “nostra” Terna, di collegare via cavo sottomarino la Tunisia all’Italia “allacciando” di fatto il paese Nord Africano al vecchio continente Europeo.
…..” L’Italia studia da hub energetico con il cavo da 600MW tra Sicilia e Tunisia. Avviata l’autorizzazione per l’ interconnessione elettrica di Terna tra l’Italia e la Tunisia: il cavo sottomarino sottomarino da 600 MW in corrente continua che collegherà Europa e Africa “Grazie a questa opera, l’Italia potrà concretamente diventare un hub energetico del Mediterraneo”, dichiara con enfasi Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna. L’elettrodotto è lungo oltre 200 km e scorrerà ad una profondità massima di 800 metri. Il cavo sottomarino approderà a Castelvetrano, in provincia di Trapani: da cui il cavo interrato “percorrerà strade esistenti lasciando inalterati ambiente e paesaggio per 18 km” – scrive Terna – fino alla stazione di conversione di Partanna, sempre in provincia di Trapani. L’opera, realizzata da Terna e Steg, operatore elettrico tunisino, ha un costo di 850 milioni di euro, di cui 307 finanziati dalla UE con il fondo Connecting Europe”….

Rullo di tamburi quindi…..Proprio in mezzo ad una “guerra” combattuta a suon di “sanzioni” e di privazioni di idrocarburi e di energia, ecco che la tanto vituperata “Africa” corre in soccorso dell’Europa Unita fornendogli l’energia necessaria per fottersene dell'”odiato Putin”…..Ben 600 Megawatt….il cavo….C’è da augurarsi che la “portata” indicata sia solo quella del “cavo” in normale regime di funzionamento, e non quella del totale dell’elettricità che la Tunisia sarà in grado di fornire all’Italia e tramite essa all’Europa. No perchè solo l’Italia nel 2021 ha avuto un fabbisogno di elettricità pari a circa 318.000 GWh (https://www.tne2010.it/news/quanta-energia-elettrica-ha-consumato-litalia-nel-2021/ ) e con l’ausilio di un convertitore GWh/MW (https://www.unitconverters.net/power/gigawatt-to-megawatt.htm ) ne discende che solo l’ex “Bel Paese” avrebbe bisogno che la portata del flusso di elettricità che arriva dalla Tunisia sia SI, di 600 MW,…..ma al minuto…..Un pò presto forse per dichiarare l’Italia ” hub energetico del Mediterraneo” con tanta “enfasi” vero Mr Donnaruma?……Comunque il progetto non è “fresco”, sono già anni che se ne parla, ora sembra essere arrivato il “SI” della UE al co-finanziamento quindi staremo a vedere. Il fatto che qui in Tunisia NON se ne parli come in Europa però, qualche dubbio me lo lascia. Più probabile che sia un altra testa di ponte per “spargere” il verbo climatico emergenziale che regna sovrano in UE, visto che il leit-motiv che invece qui va alla grande specialmente in vista della “cura lacrime e sangue” che si preparano a infliggere alla popolazione tunisina con le “riforme”, sia proprio “l’energia rinnovabile”….
Sì, qui come vi avevo già “notiziato” invece si è pronti a varare il “programma di riforme” (imposte dal FMI dei Rothshilds) che sostanzialmente prevede la levata delle sovvenzioni statali sui beni primari e il conseguente aumento imponente dei prezzi che verranno portati “al vero”, quindi ai prezzi di mercato. E questo riguarderà beni alimentari primari, carburanti, generi di prima necessità. Oltre a questo, la “finanziaria della Tunisia” prevede le solite supercazzole che di solito infarciscono le “finanziarie d’oltre mediterraneo” specialmente quelle italiche….: emersione del “mercato sommerso”, lotte all’evasione, migliore “gestione” delle “risorse liberate” per le famiglie più bisognose, e dulcis in fundo ” costruire la resilienza ai cambiamenti climatici incoraggiando gli investimenti nelle energie rinnovabili “……..
E certo….qui in Tunisia abbiamo “praterie” per le energie rinnovabili…. Il fatto che si sia circondati da Algeria e Libia che traboccano di petrolio e gas è un elemento insignificante…..
Se volete “guardare” negli occhi e nell’anima chi candidamente dichiara quanto ho riportato indossando la sua “faccina” delicata di convenienza qui potrete dare un’occhiata…:

La cura “lacrime e sangue” viene “addolcita” dichiarando che per i più bisognosi non cambierà nulla!! Essi potranno iscriversi al portale digitale (…!…) che verrà istituito (era già pronto….), e lo Stato una volta verificata l’esistenza reale dei requisiti, elargirà rimborsi per attenuare l’aumento enorme della spesa delle persone causato “dall’allineamento” dei prezzi tunisini, con il “resto del mondo”…. Tutto bene quindi?…..Si come no! A fronte di aumenti che colpiranno praticamente tutto quello che oggi con le sovvenzioni statali, impediva ai più poveri di morire di fame, lo Stato “munifico” con l’avallo del FMI, rimborserà niente di meno che 118 dinari all’anno!!!! Udite Udite, ben 34 euri al cambio di oggi (1 euro/3,38 DT) all’anno…..praticamente in linea con quanto “concesso” alle pensioni italiche per “far fronte” all’aumento del 500% delle bollette…..
Quest’ultime affermazioni invece le urla appassionatamente con la sua “facciona” cotta dal sole e le mani “grosse” di chi le ha usate per lavorare e NON per lustrare le sedie in consessi sovranazionali, il signore qui sotto:

Poca enfasi quindi qui da noi circa “l’allaccio” italico alla rete Tunisina…..anche se un endorsement arriva dal nuovo Ambasciatore Italiano Fabrizio Saggio (nomen homen?) il quale:
… “ha indicato che 900 aziende italiane sono stabilite in Tunisia, il che rende il suo Paese il più importante investitore in Tunisia, e ha aggiunto che il volume degli investimenti italiani in Tunisia supererà presto gli 800 milioni di dollari.”…
Volete sapere “dove” si concentreranno tutti questi milioni di dollari degli investitori italiani?…..:
…” in diversi settori, tra cui le energie rinnovabili, la formazione e lo sfruttamento delle risorse naturali, sono in procinto di lasciare l’Europa dell’Est per stabilirsi in Tunisia, in particolare a Tataouine.”…… (https://www.webdo.tn/fr/actualite/national/fabrizio-saggio-plusieurs-entreprises-italiennes-quittent-l-europe-de-l-est-pour-s-installer-en-tunisie/200503)
Ancora una volta “le energie rinnovabili”, il nuovo “Mantra” dopo il “virusse” e la “guerra”, da insufflare a quel poco che resta ancora “in funzione” dei cervelli in circolazione…..
Come di consueto…..per oggi è tutto dal Vostro “corrispondente Africano”…..:):)
Buona giornata a tutti!