Quando lo Spirito Santo scende sull’uomo con la pienezza dei suoi doni, l’animo umano è riempito d’una gioia indescrivibile; lo Spirito Santo ricrea nella gioia tutto quanto sfiora.
(San Serafino di Sarov)

Nella Tradizione spesso lo Spirito Santo viene presento come una entità impersonale, un’essenza potente dello Spirito di Amore di Dio.
Ci siamo sempre posti se effettivamente questa interpretazione sia coerente oltre che corretta perché nella Bibbia sta scritto:
Gv. 14,26: Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio Nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che Io vi ho detto.
Gv. 15,26: Quando verrà il Consolatore che Io vi manderò dal Padre, lo Spirito di Verità che procede dal Padre, egli Mi renderà Testimonianza.
v 16, 7-8: Ora io vi dico la Verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. E quando sarà venuto, Egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Gv. 16,12-14: Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di Verità, egli vi guiderà alla Verità tutta intera, perché non porterà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli Mi glorificherà, perché prenderà del Mio e ve l’annunzierà.
Mt. 12,31-32: Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonato agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonato. A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonato né in questo secolo, né in quello futuro.
1 Cor. 3,16-17: Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché Santo è il tempio di Dio, che siete voi.
Scrive un Santo non ancora fatto Santo, ma riconosciuto tale da San Padre Pio, che quando lo incontrò gli disse: «Tutto il Paradiso è in te»; parliamo di Don Dolindo Ruotolo che scrisse un’opera immensa, un commento alla Bibbia a nostro avviso basilare per una comprensione più profonda di un uomo illuminato proprio dallo Spirito Santo.

Testo: Commento alla Sacra Scrittura
Psicologia, Commento e Meditazione
Vol. XXIV
L’Apocalisse
L’aquila volante nel cielo

L’annunzio di questi ultimi flagelli fu dato prima con un avviso generale, ultima risorsa della Misericordia, e poi fu dato da altri tre Angeli che suonarono le loro trombe.
L’annunzio generale fu dato da un’aquila volante nel cielo, o, come dicono alcuni codici greci, da un angelo. I migliori codici, però, parlano di un’aquila la quale in ogni caso era sempre figura di un messaggero di Dio.
San Giovanni era ancora sotto l’impressione del quarto flagello che avrebbe colpito l’umanità, quand’ecco nel cielo un’immensa figura alata che volava e diceva con umano linguaggio: «Guai, guai, guai agli abitanti della Terra per le altre voci dei tre Angeli che stanno per suonare la tromba».
Egli distinse in lei (l’aquila) come un volo potente che la sollevava sopra tutte le cose materiali, e per questo la chiamò Aquila. Ma non era un’aquila, era o un Angelo, o, più probabilmente un grande Santo Dottore per la sua levatura di pensiero, e predatore di anime per il suo zelo.
Era una di quelle grandi figure che Dio manda alla Chiesa e al mondo, quando si avvicinano i tempi dei più grandi flagelli…Era forte nella sua dolcezza, perché voleva scuotere le anime dal loro torpore, come aquila che dall’alto tiene l’occhio sulla preda ed ha pronti gli artigli per ghermirla e trasportarla con sé sopra i monti e gli alpestri sentieri… Gli uomini non ascoltavano quel grido, come è evidente dal fatto che i nuovi flagelli li colpirono e li colpiscono direttamente…Dolorosamente l’uomo è sempre ingrato alle Misericordie Divine, è reagente…si attira castighi terribili, unica via di salvezza per tante anime, unica riparazione possibile fra tanto imperversare di delitti…Aveva nella mano un libricino aperto. Nel testo greco è usato per indicarlo un diminutivo; un diminutivo di un diminutivo, come se dicesse un libricinino, perché tale appariva a San Giovanni…quel libricino nella sua mano conteneva i Decreti Divini contro gli empi della terra, e nella sua stessa piccolezza, esprimeva la limitazione e la piccolezza degli uomini perversi contro i quali erano diretti…

Pagg. 242-243-285-286
Edizioni. Apostolato Stampa Napoli 1974

(L’autore suggerisce l’acquisto di tutto il Commento Biblico del Sacerdote Don Dolindo Ruotolo. Il lavoro notevole è suddiviso in libri corposi, profondi e ricchi sperando che non ci siano state alterazioni da parte dei soliti “interpreti” più o meno legati alle stupidaggini del Concilio Vaticano II.)

“La questione TriUnitaria e, in relazione con essa, la opportuna pneumatologia comporta parecchi problemi di comprensione. Il monoteismo astratto al quale conduceva la dogmatica giudaica si rivelò estraneo ed opposto al dogma cristiano…È la ragione per cui il giudaismo, come più tardi l’Islam, che gli è teologicamente affine, si è opposto irriducibilmente al dogma Trinitario…1

Tutto il terzo secolo dello studio pneumatoforo è impregnato di subordinazionismo che ha avuto come reazione la dottrina modalistica2.

Tertulliano, ad esempio, usa la formulazione delle mutue relazioni divine come un aspetto della natura: fonte, ruscello, fiume, pertanto lo Spirito Santo è in posizione subordinata, il che non ha alcun senso essendo appunto tre uguali e distinte persone della TriUnità.

“La Terza Persona della SS. Trinità – Lo Spirito Santo – è la vita d’Amore del Trino Dio che si fa voce e Parola di Dio nel cuore dell’uomo, figlio della SS. Trinità di Dio! La voce del Santo Trino Spirito d’Amore di Dio si fa Parola di Giustizia e di Misericordia del Padre e del Figlio, nei palpiti di vita e d’Amore del Cuore di un figlio uomo.

La Voce del Santo Spirito sceglie il cuore di un uomo per donare le grazie di vita nell’Amore, a tutti i cuori dei figli uomini, che accolgono il dono della sua Viva voce fatta «Parole».

Il Trino Santo Spirito vuole donare la sua voce a tutti gli uomini di buona volontà, per offrire alle vite mortali l’Eterna vita di Dio, fatta voce che può, vuole riunire tutto e tutti in un solo Corpo vivente nella armonica unità della Santissima Trinità. Il Testamento di Dio è l’immutabile Parola scritta nella Sacra Bibbia3”.

Ora se torniamo alle descrizioni bibliche notiamo che Cristo annuncia qualcuno che spiegherà i Misteri di Dio, pertanto colui che spiega i Misteri non può non essere se non una Persona, non un’entità astratta. Deve forzatamente essere qualcuno che ha avuto questo incarico. Ora l’unica persona che ha avuto questo compito è Giovanni sotto la Croce quando Cristo lo fece suo figlio.

25Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. 26Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». 27Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Giovanni 19,25-27

In questa figliolanza Giovanni riceve due nomine, nel diventare fratello di Cristo (Donna ecco il tuo figlio) riceve la Regalità di Melchisedech perché diventa anche Figlio di Dio, nella Maternità di Maria (Ecco tua madre) riceve la Madre della Sapienza, pertanto la Sapienza e la Regalità erano in lui.

La frase “e dal quel momento la prese con sé” se vista misticamente, significa che Giovanni è reso Figlio di Maria e pertanto segue la sua Mamma e la tiene con sé. Vale a dire che prendendola nella sua casa, prende come Madre la Sede della Sapienza, quindi la Sapienza va ad abitare nel nuovo Figlio donato da Cristo. Ma noi sappiamo anche che la Sapienza è stata co-creatrice con Dio:

22Il Signore mi ebbe con sé dall’inizio delle sue imprese innanzi che alcuna cosa facesse, da principio. 23Ab eterno sono stata costituita anteriormente alla formazione della terra. 24Io già era generata e gli abissi non esistevano e le fonti delle acque non scaturivano ancora, 25nè i monti ancora sorgevano colla loro grave mole; innanzi i colli fui generata; 26non aveva ancor fatta la terra né i fiumi, né i cardini del mondo. 27Quando disponeva i cieli era presente, quando accerchiava gli abissi nel giro regolare dei loro confini, 28quando fissava le atmosfere di sopra e sospendeva le fonti delle acque; 29quando segnava in giro al mare il suo confine e poneva un limite alle acque, affinché non oltrepassassero le sponde; quando gettava i fondamenti della terra, 30con lui io era disponendo tutte le cose e mi deliziava in tutti quei giorni trastullandomi dinanzi a lui continuamente, 31trastullandomi nel cerchio della terra e le mie delizie essere coi figli degli uomini. 

Proverbi 8, 22-31

Si può notare un curioso parallelismo: come Giuseppe era Padre Putativo di Gesù, quindi simbolo della Paternità Spirituale, Maria, sua sposa, a sua volta diventa Madre Putativa di Giovanni, quindi simbolo della Maternità Spirituale che è il Perdono per tutti e per tutte le colpe dell’uomo nel Figlio donato dal Figlio sulla Croce.

Ribadiamo un nostro pensiero: tutte le “ermeneutiche e le teologie” che fanno di Giovanni il rappresentante dell’umanità sono solo emerite sciocchezze condite da belle parole, ma per lo più assurdità con il proposito di annebbiare la capacità di un’analisi critica e di permanere in uno stato inconsapevole di obbedienza passiva.

Questo volto di Giovanni rimane sempre nella Terra come Testimone nascosto della Verità.

20Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». 21Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». 22Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi». 23Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
24Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. 25Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Giovanni 21,20-25

Quindi Giovanni rende testimonianza su ciò che riguarda Gesù; e chi se non uno spirito, un Santo Dottore (come indica correttamente Don Dolindo Ruotolo) poteva avere questo Spirito Giovanneo che richiamando le genti e parlando a tutti, poteva spiegare l’Amore di Dio con parole semplici attraverso il suo libricinino?

Il problema della Teologia in genere e degli Ermeneuti è che complicano tutto, rendono le letture bibliche difficoltose, incomprensibili, se non agli “addetti ai lavori”; mentre, a nostro avviso, l’Ermeneuta o il Teologo, debbono avere un linguaggio semplice, tradurre in semplicità la semplicità di Dio affinché le genti comprendano il messaggio. Le scritture criptiche non aiutano nessuno e peraltro gli Ermeneuti hanno visioni diverse, non esiste una visione assoluta e chiara, ma uno spezzettamento di pensieri e di proposte. Ci dicono che quel Teologo era un eretico, magari lo era ai tempi del passato, invece rivedendolo con gli occhi di oggi tale non potrebbe apparire. Non voglio dire che gli eretici siano tutti nella ragione, ma che bisogna contestualizzare al periodo storico nel quale è stato formulato il pensiero che magari all’epoca era rivoluzionario.

Una interessante e brillante definizione dello Spirito Santo fu scritta dal dott. Luigi Gaspari, perseguitato da una parte malevole ed avversa della Chiesa Cattolica ed addirittura considerato eretico, ma amato e sostenuto da tanti Sacerdoti saggi del passato, che rimanevano sbalorditi su come si riempissero le Chiese quando parlava dell’Amore di Dio che risolve tutto; ai nostri occhi egli è stato valutato veritiero e Voce dello Spirito Santo. Tutti maldicenti che hanno promosso campagne di disinformazione nei confronti del Dott. Gaspari, è opportuno che si pongano nella condizione di chiedere perdono a Dio per aver calunniato sia un galantuomo, sia colui che Padre Pio definiva: «Il Bambino di Gesù, di Maria e mio». Se ciò non accadrà saranno trattati come hanno trattato la Voce dello Spirito, le chiese saranno desolate e vuote e rimarranno quattro vecchi, i giovani si allontaneranno, la corruzione regnerà sovrana, le idee del mondo modificheranno l’itinerario della chiesa di Pietro e poi arriverà la Mano di Giustizia senza sconti per nessuno, perché chi parla dell’Amore di Dio, chi è Voce dell’Amore di Dio è ripieno di Spirito Santo ed è inutile a coloro seduti sugli scranni di cercare di mettere i moto i loro “movimenti spirituali ed i loro media” per screditarlo o scrivere false teologie su internet contro di lui, perché lo Spirito Santo ne viene contristato ed infatti si capisce, se non si è proprio addormentati, che qualcosa di sinistro esiste, è manifesto e che il Vaticano, dei tanti applausi del mondo, proverà la sofferenza della punizione che Dio applicherà.

Scrive il Gaspari: “La Terza Persona della SS. Trinità, lo Spirito Santo è la Vita d’Amore del Trino Dio che si fa Voce e Parola di Dio nel cuore dell’uomo, figlio della SS. Trinità di Dio4”.

Nel discorso dopo la cena è interessante come si parli ben quattro volte della venuta e della discesa del Consolatore.

Nel Vangelo di Giovanni in 14,18-19 Cristo dice espressamente:

4Se mi domanderete qualche cosa in mio nome, io la farò. 15Se mi amate, osservate i miei comandamenti; 16ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga in eterno con voi, 17lo Spirito cioè di Verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede né lo conosce; ma voi lo conoscerete, perché dimorerà in voi e sarà in voi. 18Io non vi lascerò orfani; ritornerò a voi. 19Ancora un po’, e il mondo non mi vede più; ma voi mi vedete, perché io vivo e voi vivrete.

Notate che Gesù non parla della Legge Mosaica, ma dei suoi comandamenti:

28Uno degli Scribi, che li aveva uditi discutere, vedendo ch’egli aveva loro ben risposto, gli s’avvicinò e gli domandò: «Qual è il primo fra tutti i comandamenti?». 29Gesù rispose: «Il primo di tutti è: “Ascolta Israele: il Signore Dio nostro è l’unico Signore: 30ama dunque il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Questo è il primo comandamento. 31Il secondo poi è simile a questo: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Non vi è altro comandamento maggiore di questo»32E lo Scriba gli disse: «Maestro, hai detto bene e con verità che vi è un Dio unico e che fuor di lui non ve n’è alcun altro, 33e che l’amarlo con tutto il cuore, con tutte le forze e amare il prossimo come sé stesso, vale assai più che tutti gli olocausti e tutti i sacrifici». 34Gesù vedendo che colui aveva risposto assennatamente, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno ardiva più interrogarlo.

Marco 12, 28-34

Nel pregresso periodo nel Vangelo di Giovanni evidenzia ben due volte l’Avvento di questo Consolatore quando dice:

16ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga in eterno con voi

E poi dice:

18Io non vi lascerò orfani; ritornerò a voi.

Nuovamente lo dice:

17lo Spirito cioè di Verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede né lo conosce;

Quindi nel versetto Giovanneo il Paraclito si annuncia in tre frasi consecutive:

1)Egli vi darà un altro Paraclito (quindi Cristo è un Volto Trinitario dello Spirito Santo)

2)io non vi lascerò orfani; ritornerò a voi (quindi Cristo ritornando fa capire che sarà Volto del Paraclito)

3)Lo Spirito di Verità che il mondo non può conoscere (nuovamente ribadisce che si tratta di uno Spirito di Verità)

In questo estratto del Vangelo di Giovanni, si definisce anche la TriUnità ipostatica perché il Paraclito ne è parte.

Nel Vangelo di Giovanni inoltre c’è un interessante definizione Bambino:

21La donna, quando partorisce, prova dolori, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dei suoi dolori, per la gioia che è nato al mondo un uomo. 

Giovanni 16, 21

Interessante il parallelo Bambino = Uomo e qui ritorna la famosa spiegazione di Pavel Florenskij sulla quale noi insistiamo molto, perché le cose sono tutte alla luce del Sole, ma sono anche celate.

…Il bambino …emana una sapienza straordinaria, e solo un uomo eccezionale può raggiungere da adulto questa sapienza, e con l’ascesi di tutta la vita…Il segreto dell’attività creativa sta nel conservare la giovinezza. Il segreto della genialità, nel conservare l’infanzia, la disposizione d’animo dell’infanzia per tutta la vita. È proprio questa disposizione che dà al genio una percezione obiettiva del mondo, non centripeta, una sorte di prospettiva rovesciata del mondo, e per questo tale percezione è integrale e reale.

Pavel Florenskij – Non dimenticatemi

Ci spiega Sergej Bulgakov nel suo testo il Paraclito:

“Nell’auto-rivelazione della Santissima Trinità, il Padre si rivela nel Figlio per lo Spirito Santo; la struttura interna di questa autorivelazione è tale che il Padre si manifesta immediatamente al Figlio, che è l’immagine della Sua Ipostasi; il Figlio è manifestato nello Spirito Santo vivificante (ed è in questo senso, secondo Sant’Atanasio, l’immagine del Figlio).

Abbiamo dunque, in questa auto-rivelazione della Santissima Trinità: trinitariamente il Padre, per Filium, nello Spirito Santo, oppure il Padre per Spiritum Sactum nel Figlio: diadicamente: il Padre nel Figlio, il Padre nello Spirito Santo nel Figlio.

Perciò: «Tutto quanto ha il Padre è mio (nel Figlio)» e lo Spirito Santo «prenderà del mio» e «mi glorificherà».

La determinazione infra-Trinitaria del posto delle tre Ipostasi è fornita in modo completo ed esauriente nel discorso della cena: e triadicamente5 e diadicamente6 nelle due direzioni7”.

Dal Vangelo dell’Infanzia Armeno

XIX

Gesù allora spiegò: – La lettera, di per sé, è il simbolo di Dio, e da Dio prende origine e prende corpo la Parola, e la Parola (si esprime) per mezzo dello Spirito Santo; questa, quindi, è la Trinità.

23Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola, e il Padre mio l’amerà e verremo a lui e faremo dimora presso di lui.

Vangelo di Giovanni 14,23)

Anche in questo tratto del Vangelo di Giovanni si comprende velatamente la Trinità.

Ci sarebbe da scrivere un libro, o un’opera per meditare su come lo Spirito Santo si possa manifestare attraverso una persona, perché lo Spirito è Persona, e noi non sappiamo se si è manifestato o se deve manifestarsi.

Da come vanno le cose nel mondo abbiamo l’impressione che lo Spirito Santo si sia già manifestato, abbia parlato ed abbia detto tutto sulle Cose dello Dio. Saranno i fatti del mondo a farci capire in tal caso chi è, era o è stato Volto dello Spirito Santo. Su un punto siamo comunque consci: esiste uno stretto legame con Giovanni Figlio di Cristo e della Madre della Sapienza, quindi questo Spirito Santo è il Volto Giovanneo, pertanto quello del Terzo Eòne.

La nostra sensazione è che lo Spirito Santo non si riveli compiutamente all’umanità, ma solamente a coloro che Lui considera amici suoi, pertanto in questa sua auto-rivelazione rimane un aspetto nebuloso per tutti gli altri che credono che la potenza dell’intelligenza e la conoscenza pur notevole delle Sacre Scritture dia loro la capacità di discernimento dello Spirito e della sua manifestazione. Non è così perché il Paraclito si rivela ai semplici di cuore, a coloro che amano e cercano la Sapienza e senza Sapienza la Cultura è un cembalo che squilla.

1Se io parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, e non avessi amore, non sarei che un bronzo risonante, o un cembalo squillante. 2E se avessi il dono della profezia, e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e se avessi tutta la fede, sì da trasportar le montagne, e poi mancassi di amore, non sarei nulla. 3E se anche sbocconcellassi a favor dei poveri tutto quel che ho, e dessi il mio corpo per esser arso, e non avessi amore, non ne avrei alcun giovamento. 4L’amore è longanime, è benigno; l’amore non ha invidia; non agisce invano; non si gonfia; 5non è ambizioso; non è egoista, non s’irrita, non pensa il male; 6non si compiace dell’ingiustizia, ma gode della verità; 7soffre ogni cosa, ogni cosa crede, tutto spera, tutto sopporta. 8L’amore non mai vien meno; sian le profezie, termineranno; sian le lingue, cesseranno; sia la scienza, finirà in nulla, 9poichè parzialmente conosciamo e parzialmente profetiamo, 10ma quando venga ciò che è perfetto, il parzialmente finirà. 11Quand’ero bambino, parlavo come bambino, pensavo come bambino, ragionavo come bambino; ma fatto uomo, ho cessato i costumi del bambino. 12In questo momento noi vediamo traverso uno specchio in enigma, allora vedremo faccia a faccia; ora io conosco parzialmente, allora conoscerò per intiero, come anch’io sono stato conosciuto. 13Ora soltanto queste tre cose perdurano, fede, speranza e amore, ma la più grande di tutte è l’amore.

San Paolo – Lettera ai Corinzi 1-13

Alla capacità umana è stabilito di riconoscere i vari periodi della manifestazione dello Spirito, ma unicamente in maniera colloquiale, muovendosi tra una definizione all’altra; poiché l’uomo sperimenta l’amore solamente nella proprietà della Terza Ipostasi, ma non come Ipostasi in sé medesima, perché rimane il fatto che questa non vuole farsi riconoscere se non a chi possiede la Sapienza. Pertanto Sapienza e Conoscenza sono uniti per la comprensione dei Misteri di Dio ed in special modo di come lo Spirito Paraclito abbia una propria personalità-impersonalità.

Nella Parola del Paraclito si può riconoscere la persona che è volto del Paraclito, ma la persona nasconde nella sua semplicità, il lato misterico della Parola di Dio. È per questo che sta scritto che Cristo viene come un ladro, perché Egli arriva nascostamente pur alla luce di tutti ma non viene riconosciuto se non dai suoi Figli che sono tali per l’Amore donato dallo Spirito Santo.

1Quanto al tempo e al momento, o fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva2voi stessi sapete benissimo che il dì del Signore verrà come un ladro di notte. 3Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora improvvisa sopraggiungerà la rovina, come le doglie del parto a donna incinta, e non sfuggiranno. 4Ma voi, o fratelli, non siete nelle tenebre, sì che quel giorno vi abbia a sorprendere come un ladro; 5poichè siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 

San Paolo I Lettera ai Tessalonicesi 5,1-5

È interessante notare anche il versetto 3 – 3Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora improvvisa sopraggiungerà la rovina.

Direi che richiama molti i nostri tempi dove si parla di pace, pacifista, buonista, pacifismo ed altre stupidaggini che vengono sostenuto da movimenti politici, financo dalla “Chiesa”, dai grandi “potenti della terra”, finanziatori di molte organizzazioni “pacifiste”, ma guerrafondai nell’animo.

Una volta, parlando con un mistico, ci spiegò che Satana è il più grande pacifista, perché la sua pace mantiene gli uomini tonti, in uno stato di sopore, non li sveglia, quindi Dio fa sorgere una Nazione provata dallo Spirito di Satana, di cui ha fatto esperienza, per liberare anche con la guerra le nazioni che sono sotto il suo dominio. Lo Spirito Satanico è stato finanziato ed inviato in Russia che ha creato poi l’Unione Sovietica. Ora la Santa Russia si è liberata da questo Spirito menzognero e questo si è spostato in Europa cercando le forme più disparate per manifestare la sua rabbia ed il suo odio contro la vita. Un giorno Norimberga ed altre città saranno sedi per i processi a tutti i servi di Satana che hanno spogliato le loro Nazioni per un odio illogico, per aver portato la perversione, la disunità e per avere messo fratello contro fratello.

Tornando allo Spirito Paraclito:

Il Figlio è concepito nello Spirito Santo che riposa in Lui sin dalla nascita vedasi Vangelo di Matteo 1, 18-21

18La nascita di Cristo avvenne in questo modo. Essendo Maria, sua madre, fidanzata a Giuseppe, prima che fossero venuti ad abitare insieme, si trovò che ella aveva concepito per virtù dello Spirito Santo. 19Giuseppe, suo sposo, che era uomo giusto e non la voleva esporre all’infamia, decise di lasciarla segretamente. 20Mentre egli stava ripensando a queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore, che gli disse: «Giuseppe, figlio di David, non aver timore a prenderti in moglie Maria, perché quel che è nato in lei è opera dello Spirito Santo. 21Ella darà alla luce un figlio, che tu chiamerai Gesù, poiché salverà il suo popolo dai loro peccati».

Questo risolve il dubbio sulla difficoltà radicale che resta indescrivibile su come si possa affermare simultaneamente che la Sofia è la Rivelazione e del Figlio e dello Spirito Santo perché, la Sofia (Sapienza) risiede in Maria sin dall’inizio della Creazione, pertanto questo Volto Materno di Dio dello Spirito Santo era presente nella Sapienza Divina come Creatore, è sempre stato è sempre sarà nei secoli dei secoli, perché la Creazione è un atto continuo. Sappiamo che Maria è la Sede della Sapienza, pertanto nella Sede della Sapienza lo Spirito Santo si è manifestato per rivelare la Volontà del Padre. Ciò conferma Siracide 8 22-23 che la Sapienza era con Dio sin dall’inizio e che ha avuto il Volto di Maria SS. in Terra, che nella piena umiltà sapienziale, cercava di restare quasi sempre nel silenzio, perché doveva lasciare parlare il Figlio e, in secondo luogo, non voleva mostrare che era sede umana della sapienza Divina.

22Il Signore mi ebbe con Sé dall’inizio delle sue imprese innanzi che alcuna cosa facesse, da principio. 23Ab eterno sono stata costituita anteriormente alla formazione della terra. 24Io già era generata e gli abissi non esistevano e le fonti delle acque non scaturivano ancora, 25nè i monti ancora sorgevano colla loro grave mole; innanzi i colli fui generata; 26non aveva ancor fatta la terra né i fiumi, né i cardini del mondo. 27Quando disponeva i cieli era presente, quando accerchiava gli abissi nel giro regolare dei loro confini, 28quando fissava le atmosfere di sopra e sospendeva le fonti delle acque; 29quando segnava in giro al mare il suo confine e poneva un limite alle acque, affinché non oltrepassassero le sponde; quando gettava i fondamenti della terra, 30con Lui io era disponendo tutte le cose e mi deliziava in tutti quei giorni trastullandomi dinanzi a Lui continuamente, 31trastullandomi nel cerchio della terra e le mie delizie essere coi figli degli uomini. 32Or dunque, o figliuoli, ascoltatemi: Beati coloro che si tengono sui miei sentieri.

Siracide 8, 22-32

  • 1 Cfr. Sergej Bulgakov – Il Paraclito – Edizioni Dehoniane Bologna 1987 Pag.43
  • 2 s. m. [der. di modo, modale2]. – Nella storia del cristianesimo, la dottrina trinitaria (sec. 2°-3°) che considera le persone della Trinità semplici modi di manifestarsi e di agire dell’unica persona divina. V. anche monarchianismo. Fonte: Treccani
  • 3 Cfr. Dott. Luigi Gaspari – Padre Pio Profeta dell’Era dell’Amore – © CDOLG Via San felice 91 40122 Bologna
  • 4 Cfr. Dott. Luigi Gaspari – Padre Pio Profeta dell’Era dell’Amore – © CDOLG Via San Felice 83 40122 Bologna
  • 5 trïàdico agg. [dal gr. τριαδικός] (pl. m. –ci). – Che ha carattere di triade o forma una triade – Treccani
  • 6 dïàdico agg. [der. di diade] (pl. m. -ci). – Relativo a una coppia (o diade), che si riferisce a due enti – Treccani
  • 7 Cfr. Sergej Bulgakov – Il Paraclito – Edizioni EDB pag. 331 – 1971